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“Giù le mani dalle nostre biblioteche”: studiosi protestano contro la rimozione di libri “sovversivi” dalle università filippine

Categorie: Asia orientale, Filippine, Censorship, Citizen Media, Cyber-attivismo, Istruzione, Politica, Protesta, Advox
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Studiosi, bibliotecari e studenti filippini prendono posizione contro la rimozione di libri “sovversivi” dalle biblioteche universitarie. Fonte: Twitter [2]

Nelle Filippine le biblioteche sono in pericolo, in quanto la task force anticomunista del governo Duterte, la NTF-ELCAC, ha rimosso dagli scaffali libri ritenuti “sovversivi”. Un tale attacco alla libertà accademica, che ha portato a paragoni con i roghi di libri eseguiti dai nazisti [3] [en, come tutti i link seguenti, salvo diversa indicazione], ha scatenato il dissenso della comunità universitaria.

Il 1 settembre 2021, poliziotti e militari hanno costretto un bibliotecario ad eliminare libri “radicali” dalla biblioteca della Kalinga State University [4] nella città di Tabuk, 458 chilometri a nord dalla capitale Manila. Una settimana dopo, la Isabela State University [5], nella provincia di Isabela situata a nord del Luzon, ha “volontariamente” ceduto alla National Intelligence Coordinating Agency i libri “comunisti” contenuti nella sua biblioteca.

La Aklan State University [6] dell'isola di Panay delle Filippine centrali, ha seguito l'esempio “consegnando” i presunti libri “psicologicamente insalubri” dopo essere stata contattata dal distretto di polizia di Aklan. In modo analogo, la University of Antique [7] ha dichiarato alla task force anticomunista dell'isola di Panay di “non avere libri sovversivi” nelle proprie biblioteche.

Queste intrusioni all'interno delle università accadono dal momento che il governo Duterte sta intensificando la sua guerra di controinsurrezione contro la più lunga rivolta comunista del mondo. Studenti, docenti e istituti accademici sono stati presi di mira in modo malevolo tramite il “red-tagging” o accusati di essere “comunisti ribelli”, etichetta che spesso è il preludio di arresti sulla base di false accuse o, peggio, di esecuzioni extragiudiziali [8] [it].

Petizioni online

Professori, bibliotecari, ricercatori e altri membri del mondo accademico hanno unito le forze in molteplici iniziative volte a respingere l'estensione della crociata “anticomunista” dell'amministrazione Duterte all'interno degli spazi universitari.

L'Academics Unite for Democracy and Human Rights (ADHR), un'associazione di docenti, ricercatori, dirigenti scolastici filippini e altri professionisti dell'educazione, ha lanciato una petizione online [9] che ha raccolto 422 firme al momento della pubblicazione di questo articolo.

Un attacco alla biblioteca è un attacco al cuore dell'Università stessa. È un attacco alle libertà di pensiero e di espressione che sono i fondamenti stessi della libertà accademica.

Firma la nostra petizione qui: https://t.co/WhZ2H8zqnn [10]#HandsOffOurLibraries [11]

I pacifisti della Citizens’ Alliance for Just Peace [14] (CAJP) sostengono che la censura dei libri da parte del governo Duterte avrà un impatto negativo sulle potenziali future trattative di pace come strumento per porre fine al conflitto armato:

In the guise of “protecting youth and students from being deceived and recruited by communists”, the NTF-ELCAC is actually stifling critical thought and open-minded study into the socio-economic roots of armed conflict. Just when this divided nation needs to grow the next generation of peace builders instead of warmongers, school administrations are lured into agreeing to outright censorship and thought control.

Con la scusa di “proteggere giovani e studenti dall'essere raggirati e reclutati dai comunisti”, la NTF-ELCAC attualmente sta soffocando il pensiero critico e lo studio “a mente aperta” delle radici socioeconomiche del conflitto armato. Proprio quando questa nazione divisa necessita di crescere nuove generazioni costruttrici di pace anziché belliciste, le dirigenze scolastiche vengono indotte ad acconsentire a una vera e propria censura e al controllo del pensiero.

Il designer editoriale Karl Castro, nonché docente presso l'Ateneo de Manila University, in un commento su Rappler osserva [15]:

Ideas that change the world often gain ground through books and the spaces that house them. Books arguing that the sun is the center of our solar system, as in tomes by Copernicus and Galileo, or even for the very idea of a Filipino nation, as in the novels of Rizal, were once reviled as heretical and subversive. What prevailing order then, is now being “subverted” by the idea of respecting human rights, or the idea that another order is possible, nay, even necessary?

Le idee che cambiano il mondo spesso si diffondono attraverso i libri e gli spazi che li abitano. Libri che sostenevano la tesi del sole al centro del sistema solare, come nelle opere di Copernico e di Galileo, o che allo stesso modo esponevano il pensiero di una nazione filippina, come nei romanzi di Rizal, in passato furono incriminati come eretici o sovversivi. Quale ordine dominante sta quindi per essere “sovvertito” dal principio di rispettare i diritti umani, o dall'idea che un altro ordine sia possibile, o meglio, addirittura necessario?

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Screenshot di “Aswang sa Aklatan” sito web consultabile da qui. [16]

Sito web “Aswang sa Aklatan”

Il 1 novembre 2021, l'ADHR ha inoltre inaugurato il sito internet [16] “Aswang sa Aklatan” (Aswang in biblioteca). Gli aswang [17] [it] sono temibili creature mitologiche filippine che si camuffano da normali cittadini di giorno per poi nutrirsi di carne umana di notte.

Nel suo intervento durante il lancio del sito web [18], Dean Mary Grace Golfo-Barcelona della University of the Philippines Diliman School of Library and Information Studies (SLIS) identifica come reali aswang coloro che attaccano le biblioteche e lo scambio di idee [tg]:

Ang mga aswang na dapat katakutan sa aklatan ay hindi mga sulatin na nagsusulong sa malayang pag-iisip at kaalaman bagkus mga bagay na sumusupil sa malayang kaalaman at kalayaang intelektwal ng bawat nilalang na pumapasok sa loob ng aklatan.

Gli aswang da cui dovremmo essere spaventati non sono gli scritti che promuovono conoscenza e pensiero libero, ma coloro che reprimono l'informazione libera e la libertà intellettuale di chiunque entri in biblioteca.

Il nuovo sito web presenta gli aggiornamenti sulla campagna #HandsOffOurLibraries (giù le mani dalle nostre biblioteche), compresi link di nuovi articoli riguardanti la compulsiva censura militare dei libri e una raccolta di dichiarazioni sulla questione provenienti da vari settori.

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Raccolta di testimonianze e appello ad agire sul sito [16] Aswang sa Aklatan

Il sito internet presenta [19] anche l'archivio online che offre “risorse libere e facilmente accessibili ai libri e materiali minacciati”, inclusi fascicoli sui colloqui di pace e libri radicali della lista nera dei militari, oltre a riferimenti al periodo della dittatura di Marcos.

Tra i libri sequestrati dalle forze armate ci sono fascicoli degli accordi di pace tra il governo delle Filippine e il Fronte Democratico Nazionale, comprendenti anche “The Comprehensive Agreement on Respect for Human Rights and International Humanitarian Law” (Accordo collettivo sul rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, CARHIHL). Sono stati confiscati anche libri di Jose Maria Sison [20], fondatore del Partito Comunista delle Filippine.

L'archivio online è stato chiamato “Multong Aklat che significa “lo Spettro dei Libri”, alludendo all'incipit del Manifesto del Partito Comunista [21] di Karl Marx e Friedrich Engels.

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Link a “Multong Aklat: Archivio Digitale dei Libri Minacciati” nel sito [16] “Aswang sa Aklatan”

#HandsOffOurLibraries

La campagna #HandsOffOurLibraries continua ad avere risonanza considerando che gli attacchi alle libertà si sono intensificati. L'ultimo episodio [22] si è verificato quando la Commission on Higher Education (Commissione per l'alta istruzione, CHED) si è schierata a favore della rimozione dei libri “comunisti” e “terroristi” dalle biblioteche, ritenendola un “esercizio della libertà accademica”.

L'ufficio della CHED nella Regione Amministrativa Cordillera aveva in precedenza diramato una comunicazione [23] che esortava tutte le università e scuole secondarie a consegnare alle autorità i cosiddetti libri e materiali “sovversivi”.

Mentre il governo Duterte cerca di controllare in modo più serrato il libero scambio di idee e il pensiero critico, sempre più persone stanno rispondendo all'appello per difendere biblioteche e libertà accademica.

GUARDATE: bibliotecari, professori, ricercatori e studenti dell'Università delle Filippine e di altri atenei prendono posizione contro la censura dei libri e contro gli attacchi alla libertà accademica! #giulemanidallenostrebiblioteche!

“La biblioteca è il cuore dell'università”. #difendilalibertàaccademica!

Nota: L'autore è membro della Academics Unite for Democracy and Human Rights.