La difesa pronunciata dal primo ministro delle Barbados per gli stati in via di sviluppo delle piccole isole alla COP26 la rende una star regionale

Mia Mottley, primo ministro delle Barbados, alla 16esima conferenza Raúl Prebisch a Ginevra, Svizzera, 10 September 2019. Foto di Timothy Sullivan, via UNCTAD su Flickr, CC BY-SA 2.0.

La rappresentanza del primo ministro delle Barbados, Mia Mottley, per la difesa della regione caraibica, alla COP26 – Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico [en, come i link seguenti] a Glasgow, Scozia, ha catturato l'attenzione dei leader mondiali e dei cittadini regionali.

La stella ambientale di Mottley è in ascesa sin dal suo discorso al Climate Event Summit delle Nazioni Unite, del 23 settembre 2019, quando ha messo in guardia contro la migrazione di massa se la crisi climatica non fosse stata risolta. Allo stesso modo, il suo discorso all'apertura del vertice dei leader mondiali #COP26 del primo Novembre, non ha in alcun modo addolcito la pillola sulla triste realtà che i Piccoli Stati Insulari in via di sviluppo (SIDS), come i Caraibi — che sono in prima linea per gli effetti negativi del cambiamento climatico, nonostante contribuiscano meno alle emissioni globali di gas a effetto serra – si trovano ad affrontare.

Ha definito un fallimento “immorale” e “ingiusto”, la mancata fornitura di finanziamenti per il clima, che sono diminuiti fino al 25% nel 2019:

The pandemic has taught us that national solutions to global problems do not work. We come to Glasgow with global ambition to save our people and to save our planet. But we now find three gaps. On mitigation, climate pledges or NDCs—without more, we will leave the world on a pathway to 2.7 degrees, and with more, we are still likely to get to 2 degrees.

La pandemia ci ha insegnato che le soluzioni nazionali ai problemi globali non funzionano. Veniamo a Glasgow con l'ambizione di salvare il nostro popolo e il nostro pianeta. Ma ora ci troviamo di fronte a delle lacune. Sulla mitigazione, gli impegni climatici o NDC – senza cui lasceremo il mondo su un percorso a 2,7 gradi e, con più, è ancora probabile che arriviamo a 2 gradi.

Richiamando Cina e Russia, due maggiori contribuenti alle emissioni di gas serra, che erano assenti dalla conferenza, Mottley ha continuato:

Do some leaders in this world believe that they can survive and thrive on their own? Have they not learned from the pandemic? Can there be peace and prosperity if one third of the world literally prospers and the other two thirds of the world live under siege and face calamitous threats to our wellbeing? […]

The central banks of the wealthiest countries engaged in $25 trillion of quantitative easing in the last 13 years. […] Of that, $9 trillion was in the last 18 months to fight the pandemic. Had we used that $25 trillion to purchase bonds to finance the energy transition or the transition of how we eat or how we move ourselves in transport, we would now today be reaching that 1.5 degrees limit that is so vital to us. […] An annual increase in the SDRs of $500 billion a year for 20 years, put in a trust to finance the transition, is the real gap […] that we need to close, not the $50 billion being proposed for adaptation. And if $500 billion sounds big to you, guess what? It is just 2 percent of the $25 trillion.

Alcuni leader  credono di poter sopravvivere in questo mondo e prosperare da soli? Non hanno imparato nulla dalla pandemia? Può esserci pace e prosperità se una parte del mondo prospera letteralmente e gli altri due terzi vivono sotto assedio e affrontano minacce disastrose per il loro benessere? […]

Le banche centrali dei paesi più ricchi hanno guadagnato un alleggerimento quantitativo di 25 trilioni di dollari negli ultimi 13 anni. […] Di questi, solo 9 trilioni sono stati usati per combattere la pandemia, negli ultimi 18 mesi. Se avessimo usato quei 25 trilioni di dollari per acquistare obbligazioni per finanziare la transizione energetica o la transizione su come mangiamo o su come ci muoviamo nei trasporti, oggi avremmo raggiunto quel limite di 1,5 gradi che è così vitale per noi. […] L'aumento annuale nelle SDR di 500 miliardi l'anno per 20 anni, messi in un fondo fiduciario per finanziare la transizione, è il divario reale […] che dobbiamo colmare, non i 50 miliardi di dollari proposti per l'adattamento. E se 500 miliardi di dollari vi sembrano troppi, indovinate un po'? È solo il 2% dei 25 trilioni di dollari.

In seguito, il primo ministro delle Barbados, ha detto a Christiane Amanpour della CNN che i paesi come il suo, che contribuiscono meno alla percentuale delle emissioni globali, stanno affrontando gli impatti della crisi climatica da qualche tempo: problemi di approvvigionamento d'acqua, degrado della barriera corallina, infiltrazioni di acqua salata, e l'afflusso del Sargassum, senza dimenticare inondazioni e uragani.

“Coloro che hanno bisogno di prendere decisioni”, ha detto, “stanno calciando una lattina lungo la strada — e credono di poterlo fare perché non ci vedono — vedono se stessi”:

They don't reach that period of peril probably for another 15, 20 years […] four degrees to Shanghai and Miami to be eradicated. Well, it's 1.5 and 2 for us. […]

They're waiting for it to hit them and we really are hoping that […] they'll recognise that no one is safe until everyone is safe—and if the episode with vaccines hasn't shown us that, then we will never learn.

Non raggiungeranno la soglia di pericolo probabilmente per altri 15,20 anni […] quattro gradi a Shanghai e Miami per essere sradicati. Beh, per noi è 1,5 e 2. […]

Stanno aspettando che li colpisca e speriamo davvero che […] riconoscano che nessuno è al sicuro finché tutti non saranno al sicuro, e se l'episodio con i vaccini non ci ha mostrato questo, allora non impareremo mai.

La sua presa di posizione è andata eccezionalmente bene, con molti concittadini che hanno applaudito la sua intraprendenza e determinazione. Il suo esempio ha ispirato alcuni a chiedersi come sarebbe se le donne governassero il mondo:

QUESTO…È IL MOTIVO PER CUI ABBIAMO BISOGNO DI TE @miaamormottley.

Nel frattempo,utenti da tutto il mondo, hanno espresso il desiderio di avere leader dello stesso tipo:

Possiamo avere Mia Mottley come nostro primo ministro? Dove sono i leader dell'Australia? Che discorso.

Non erano gli unici. In tutto l'arcipelago caraibico, Mottley stava lasciando gli utenti dei social media di stucco:

Barbados, avete un tesoro

La sua audacia

La sua autenticità

Le verità che osa dire con tale coraggio

Il potere della sua voce e l'acutezza con cui le sue controparti ascoltano

Il popolo caraibico non è MAI stato più fiero ?

Da Trinidad Abigail Hadeed, in un post pubblico, ha dichiarato:

She is just Amazing ? so articulate and humble, you can only stop and listen to her. She commands the attention of the world press and leaders! Just goes to show what we lack in Trinidad […] we have leaders and opposition who hate our environment […] judging from their politics and policies.

Lei è fantastica ?così articolata e umile, ti puoi solo fermare e ascoltarla. Lei concentra l'attenzione della stampa e dei leaders! Va solo a mostrare ciò che ci manca a Trinidad […] abbiamo leader e opposizione che odiano il nostro ambiente […] a giudicare dalla loro politica e politiche.

Il suo compatriota, Bobbi Gail Xavier, ha aggiunto:

While we care about our skyline, Barbados walks the talk. Ranking 5th in the world per capita in solar power use. Almost half the households use solar energy.

Mentre noi ci preoccupiamo del nostro panorama, le Barbados fanno i fatti. Quinti nel ranking in materia di energia solare. Quasi la metà delle famiglie utilizza l'energia solare.

Robert Dumas, sente un senso di orgoglio nazionale:

Barbados you must be proud, well said. 1.5 to stay alive #CaribbeanVoice

Le Barbados devono essere fiere, ben detto. 1.5 per rimanere vivo #CaribbeanVoice.

Un utente di Twitter si è scatenato:

Come si sentono alle Barbados riguardo il Primo Ministro Mia Mottley? Perché nel resto dei Caraibi si sentono come se avessero vinto alla lotteria nel reparto PM. Un'autentica donna caraibica che conduce con coraggio e LOGICA.

Dalla Giamaica, un altro aggiunto:

Mia Mottley, in pochi anni, si è affermata come voce autorevole sulla scena mondiale. Al contrario, la Giamaica ha codardamente omesso di commentare/votare su alcune questioni e si è relegata ad essere solo un'ombra nel campo della diplomazia e delle questioni internazionali.

Con tutta la fanfare, diversi politici dell'opposizione, dalla Giamaica al nord della catena dell'isola, a Trinidad e Tobago a sud, cercarono di usare la buona volontà che Mottley stava generando contro i rispettivi governi in carica.

Il Partito di opposizione Nazionale del Popopo giamaicano (PNP) ha affermato di esprimere legittimamente preoccupazioni sulle politiche ambientali locali:

Il partito di opposizione Nazionale del popolo, dice che le incongruenze tra le parole del primo ministro Andrew Holness sulla scena mondiale e le sue azioni a casa sono abbastanza forti e dovrebbero riguardare tutti noi.

Tuttavia, il governo si è sentito in dovere di difendersi, grazie ad un consigliere di governo di alto profilo che ha risposto:

Si è SEMPRE trattato di UNITÀ.

Nel frattempo, molti hanno preso in giro le disparità tra il vasto pubblico di Mia Mottley e la moltitudine di partecipanti al discorso del loro primo ministro, Keith Rowley, spingendo Emir Crowne a scherzare:

Well if all yuh like Barbados so much, jus leave nah!

Beh se a tutti piacciono così tanto le Barbados, andatevene allora!

Nonostante il fatto che la regione non è un monolite, con ogni territorio con la propria cultura e costumi specifici, resta il fatto che i cittadini caraibici sono sempre pronti a sostenersi l'un l'altro e celebrare i successi l'uno dell'altro, e in una regione in prima linea per la crisi climatica, il messaggio di Mia Mottley alla COP26 sembra proprio qualcosa da raccogliere.

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