Le dinastie politiche ed i miliardari hackerano il sistema “democratico” delle liste di partito in Filippine

I rappresentanti della lista di partito Bayan Muna (Prima il Popolo) si uniscono ad una protesta che condanna le violazioni dei diritti umani da parte del governo di Rodrigo Duterte. Fonte: Facebook

Il sistema “party-list” (liste di partito) [en, come i link seguenti], inizialmente previsto per dare spazio alla rappresentanza democratica di settori marginalizzati nella Camera dei Rappresentanti nelle Fililppine, è stato conquistato da dinastie politiche.

L'inclusione delle elezioni delle “party-list” nel sistema elettorale è stato il risultato della lotta politica contro la dittatura di  Ferdinand Marcos, rovesciata dalla People Power Revolution (rivoluzione del potere popolare) nel 1986. Prima dell'emendamento costituzionale che ha permesso il sistema delle liste di partito era praticamente impossibile, per i settori marginalizzati, venire rappresentati al Congresso. I poteri elettivi, dal livello municipale a quello nazionale, erano monopolizzati da dinastie politiche in quanto, storicamente, chi vinceva le elezioni era chi aveva  “guns, gold and goons.” (armi, oro e scagnozzi)

L'articolo II Sezione 26 della Costituzione del 1987 dichiara che “lo Stato dovrà garantire parità di accesso alle opportunità di servizio pubblico, e proibire le dinastie politiche come definite dalla legge”. Ciononostante, alla data odierna, il Congresso, dominato da dinastie politiche, non ha promulgato alcuna legge anti-dinastica, sebbene sia quasi stata approvata  una legge nel 15mo Congresso. La legge ha passato la prima e seconda lettura, ma non ce l'ha fatta a passare alla votazione plenaria finale. Con l’attuazione della legge sulle liste di partito nel 1995 i settori marginalizzati hanno acquisito spazio nel Congresso monopolizzato dalle elites. Ciò ha permesso a settori quali le donne, i lavoratori, i contadini, la popolazione indigena e le cooperative di unirsi e formare coalizioni per partecipare al governo. Prima di tutto, tra le organizzazioni delle liste di partito che hanno avuto successo c'erano gruppi con tendenze a sinistra, quali, ad esempio, Bayan Muna (Prima il popolo). Sebbene in inferiorità numerica rispetto ai membri delle dinastie politiche, i rappresentanti delle liste di partito divennero i “fiscalizzatori” del popolo all'interno della legislatura.

Alcuni osservatori politici suggeriscono che il sistema delle liste di partito favorisca una rappresentazione più democratica. Ad esempio tra le 53 democrazie mondiali con distretti a rappresentanza singola, solo il 7,3 % dei legislatori sono donne, mentre nelle legislature elette completamente secondo liste di partito, le donne arrivano ad essere il 17,2% dei membri. Ma questo non avviene nelle Filippine. Le dinastie politiche hanno invece visto il sistema come una porta secondaria  di accesso al Congresso, una maniera per ampliare i propri giardinetti ed accedere a benefici pork-barrel (uso dei fondi governativi per progetti volti a soddisfare gli elettori od i legislatori ed acquisire voti). Il figlio della ex presidente  Gloria Arroyo, ad esempio, ha operato nel Congresso come rappresentante di una lista di partito. Liste di partito sponsorizzate dalle dinastie politiche vincono le elezioni imbrogliando, acquistando voti e con politiche di mecenatismo.

A parte le dinastie politiche, anche alcun miliardari sono diventati legislatori registrandosi come rappresentanti di gruppi marginalizzati. Da ormai tre anni, il congressista più ricco del paese è  l'Onorevole Michael Romero della lista di partito 1-Pacman o One Patriotic Coalition of Marginalized Nationals  (Coalizione patriottica di cittadini marginalizzati). La sua impresa di famiglia sviluppa e gestisce strutture portuali nel Paese, compreso il Manila North Harbor.

Lo statista veterano Edcel Lagman, uno dei principali autori dell'atto per il sistema delle liste di partito, fa presente che:

The purpose [of the system] is to afford and guarantee the marginalized sectors of having representation in Congress which they cannot win in the traditional district elections.

Lo scopo [del sistema] è permettere e garantire ai settori marginalizzati di avere una rappresentanza al Congresso, che non potrebbero ottenere nelle tradizionali elezioni zonali.

Ma nel 2013 la Corte Suprema ha deciso che la lista dei partiti non era un sistema volto a riservare un seggio a particolari settori, bensì un sistema di rappresentanza proporzionale a cui tutti i tipi di organizzazione, compresi i partiti politici, avrebbero potuto partecipare.

Il Giudice Capo della Corte Suprema in pensione, Giudice Artemio Panganiban ha fatto presente  che l'attuale sistema delle liste di partito può venire “manipolato” per servire l'interesse di pochi eletti. Ha richiesto un'urgente revisione della legge.

Clearly, the most urgent need of the hour is for legislation to be passed to revise the partylist act and install permanent safeguards to prevent abuses and misuses of the system.

Chiaramente, la principale necessità al momento è che vengano discusse leggi di revisione dell'atto per le liste di partito e che vengano messe in opera salvaguardie permanenti per prevenire gli abusi e gli usi impropri del sistema.

Il professore di scienze politiche Jorge Villamor Tigno dell'Università Diliman delle Filippine ha fatto presente che le inadeguatezze e caratteristiche conflittuali della legge per le liste di partito possono venire imputate al progettista chiave – il Congresso – i cui membri possono aver considerato le organizzazioni appartenenti alle party-list come potenziali concorrenti o utili piattaforme nel loro sforzo di mantenere le posizioni di potere e privilegio. Qualsiasi sia il caso, l'effetto duraturo del sistema delle liste di partito può venire considerato come ciò che mina (anziché rinforzare) il diritto al Potere del Popolo. 

Nelle prossime elezioni del 2022 le liste di partito dei settori marginalizzati dovranno affrontare incredibili sfide. L'8 ottobre, ultimo giorno per la presentazione delle Liste di Candidatura (COC), hanno compilato i loro COC fino a 270 liste di partito, la cui preponderante maggioranza è controllata da dinastie politiche.

Inoltre, le reti di propaganda governativa hanno spostato l'attenzione dall'attacco ai “tossicodipendenti” agli attivisti, molti dei quali sono membri delle liste di partito. Le operazioni di informazione online contro gli attivisti ed i gruppi progressivi derivano dal manuale governativo per la guerra alla droga di  Rodrigo Duterte – attacca online, poi uccidi. 

Il coordinatore cittadino di Bayan Muna Iloilo, Jory Porquia é stato abbattuto a colpi di pistola da un sospetto agente di stato il 30 aprile  2020, durante la pandemia COVID-19.

Il 10 agosto 2020, l'attivista e difensore dei diritti fondiari e presidente della lista di partito Anakpawis, Randall “Randy” Echanis, 72 anni, è stato ucciso nella sua casa in Quezon City. Il suo corpo presentava segni di percosse multiple e ferite di arma da fuoco.  Echanis aveva operato attivamente in opposizione alla nuova legge antiterrorismo firmata dal Presidente nel luglio 2020. 

L'attivista per i diritti umani Zara Alvarez è stata uccisa a colpi d'arma da fuoco da sparatori sconosciuti in Bacolod City il 17 agosto 2020. Aveva ricevuto minacce di morte per oltre un anno. Alvarez era una ex direttrice della campagna dell'istruzione ed una paralegale a Negros per il gruppo Karapatan per i diritti umani. Durante la pandemia aveva coordinato e condotto operazioni di sostegno come parte di un programma sanitario comunitario. E’ stata il 13mo membro di Karapatan a venire uccisa dal momento della salita al potere di  Rodrigo Duterte nel 2016. Altri attivisti con sede a Negros Island hanno dichiarato di ricevere costantemente tramite i loro account social messaggi intimidatori che dicono “sarai il prossimo”.

Il governo si è persino mosso per squalificare gli attivisti dall'aderire alla corsa per le liste di partito, marchiandoli come fronti legali del movimento comunista. Contro ogni previsione, le vere liste di partito dei settori marginalizzati devono affidarsi ad efficaci strategie elettorali, alla loro base di massa organizzata ed al sostegno di alleati di opposizione per  superare e neutralizzare i formidabili vantaggi delle liste di partito delle dinastie politiche nelle future elezioni del 2022. 

Il 27 settembre, il quinto convegno nazionale della progressista Makabayan Coalition ha scelto un mix di esperti legislatori e candidati congressuali alla prima esperienza per le proprie liste ufficiali nelle elezioni del 2022.

Dei gruppi di liste di partito che costituiscono il blocco Makabayan —Alliance of Concerned Teachers (ACT), Anakpawis, Bayan Muna, Gabriela, e Kabataan — sei candidati per il 19mo Congresso sono ex legislatori che hanno ricoperto incarichi di partito.

La coalizione ha giurato di mobilitare i propri collegi elettorali in tutta la nazione per lanciare una forte campagna elettorale che si adatti all'attuale terrorismo di stato ed alle restrizioni legate alla pandemia  COVID-19. 

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