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10 storie sull'identità di afro-discendenti e indigeni dell'America latina nel 2021

Categorie: America Latina, Bolivia, Colombia, El Salvador, Messico, Perù, Ambiente, Arte & Cultura, Citizen Media, Diritti umani, Indigeni

Illustrazione di Isela Xospa, su licenza e utilizzata con autorizzazione da Global Voices.

Nel 2021, i collaboratori latino-americani di Global Voices si sono concentrati nei loro contributi sul trattare in prima persona temi come l'identità delle persone afro-discendenti e degli indigeni, il giornalismo e i diritti umani. Altri collaboratori hanno inoltre informato sulla rappresentazione degli indigeni nei media e sulle loro preoccupazioni per l'ambiente.

In America latina, circa 50 milioni di persone appartenenti a 500 gruppi etnici distinti si identificano come indigeni. Secondo l’UNESCO [1][es] l'8 % della popolazione della regione è indigena, anche se le stime variano. Nel 2009, una ricerca del Congresso degli Stati Uniti [2] [en] ha stimato che il 27,7 % della popolazione dell'America latina ha radici africane.

Insieme agli indigeni, storicamente gli abitanti afro-discendenti dell'America latina sono stati emarginati nella società e nei media. Ecco dieci storie sull'America latina di lingua spagnola.

L'eredità di El Mallku: l'autodeterminazione è fondamentale per i popoli indigeni [3][it, come i link seguenti, salvo diversa indicazione].

Lo scrittore aymara boliviano Rubén Hilari ha raccontato la storia di Felipe Quispe Huanca, conosciuto come “El Mallku”, e il lascito che, alla sua morte nel gennaio 2021, ha lasciato ai popoli indigeni della Bolivia.

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Immagine tratta dal video tributo a Felipe Quispe tra i “Video Bolivia” in YouTube, remixato da Global Voices. Il fotografo originale è sconosciuto.

“Recuperare un'identità indigena del Centro-America è la chiave per fermare la nostra caduta nell'oblio” [5]

Samaria Polet Carias Ayala, artista maya di colore dell'Honduras, ha scritto su come impedire la cancellazione dei popoli indigeni nel Centro America. “Comincia ad amare la nostra pelle bruna”, ha scritto.

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Dipinto di Samaria Polet Carias Ayala, utilizzato con autorizzazione.

Dal Messico all'Australia, giovani indigeni reinventano internet nelle loro lingue [7][es]

Ci sono circa 7000 lingue al mondo, ma solo 10 dominano internet. Per questo motivo, attivisti delle lingue indigene dal Messico all'Australia si sono riuniti online [8] nel luglio del 2021 per confrontarsi su come aumentare in internet la rappresentazione delle loro lingue e delle loro visioni del mondo. L'articolo riassume le principali conclusioni nate da questo dibattito.

[9]

Illustrazione di Isela Xospa, su licenza e utilizzata con autorizzazione da Global Voices.

Sono stato invitato a celebrare il “Columbus Day”, questo è quello che ho risposto. [10]

Lo scrittore di origini salvadoregne – africane Carlos Lara è stato invitato dal Ministero della Cultura di El Salvador a celebrare il 12 ottobre il Giorno Nazionale della Spagna, conosciuto anche come “Columbus Day”. Ha risposto che “il Giorno Nazionale della Spagna è un insulto e un'offesa per i nostri popoli indigeni e di origine africana”. Ne ha spiegato i motivi in un contributo per Global Voices.

[11]

Illustrazione di Carlos Lara

Germinda Casupá, un'indigena chiquitana contro fuoco e maschilismo [12]

Muy Waso, media colombiano collaboratore di Global Voices, ha reso nota la storia di Germinda Casupá, donna indigena che lotta contro i pericoli che minacciano l'ambiente della Chiquitania, il più grande bosco secco tropicale del mondo.

[13]

Germinda Casupá durante un'intervista di Muy Waso. Foto: Esther Mamani.

Organizzazione indigena messicana vince una storica battaglia legale nelle telecomunicazioni [14]

L'autore messicano Jacobo Nájera ha informato di come un'organizzazione di telecomunicazioni gestita da indigeni abbia vinto una battaglia legale per poter continuare a garantire alle comunità locali di Oaxaca l'accesso a un costo accessibile alle linee di telefonia mobile.

[15]

Disegno delle TIC. Utilizzato con autorizzazione.

Reporter indigeni rischiano la morte per raccontare storie di liberazione della comunità in Colombia [16]

La cronista colombiana Fernanda Sánchez Jaramillo ha reso nota l'importanza per il popolo colombiano kokonuco di poter contare su propri canali di comunicazione, come le radio di comunità senza scopo di lucro, dato che gli inviati indigeni sono solitamente discriminati negli ambienti giornalistici.

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“Microfono in mano”: un dipinto sul muro dell'emittente indigena di Corinto, Cauca. Foto di Willian Mavisoy Muchavisoy.

I popoli indigeni si uniscono alla lotta nazionale nello sciopero della Colombia [18]

Il contributo di Fernanda Sánchez Jaramillo ha voluto informare sui misak, awá, kokonuco e gli altri popoli indigeni che si sono uniti alle storiche proteste [19] [en] per ottenere più uguaglianza e assistenza sanitaria in Colombia. Hanno fatto affidamento sulla loro esperienza storica di resistenza alla discriminazione e ai trattamenti ingiusti.

[20]

Claudia Pai e altre donne awá che partecipano alle Minga e alle manifestazioni in Colombia. Foto per cortesia di Clever Bolaños, utilizzata con autorizzazione.

Gli indigeni denunciano le estrazioni del gigante petrolifero cinese nella foresta amazzonica del Perù [21]

Utilizzando il metodo analitico dell’Osservatorio dei Media Civici [22] [en] di Global Voices, la ricercatrice Isolda Morillo ha approfondito i controversi investimenti della maggiore azienda petrolifera cinese nella foresta amazzonica del Perù. I gruppi indigeni e di difesa dei diritti umani hanno sviluppato strategie per garantire che gli investimenti cinesi nelle proprie comunità li includano nel processo decisionale.

[23]

Foto di attivisti del DAR che mostrano mappe del Lotto 58, utilizzata con autorizzazione.

Un'artista salvadoregna insegna una lingua quasi estinta per dare potere alle persone transgender [24]

L'autore salvadoregno Eddie Galdamez ha intervistato Petrona Xemi Tapepechul, la cui opera vuole unire due comunità emarginate: coloro che parlano la lingua náhuat di El Salvador e i transessuali.

[25]

Petrona Xemi Tapepechul, foto pubblicata con autorizzazione.

Grazie per aver letto Global Voices nel 2021, perché noi continuiamo a dare rilevanza alle voci sottorappresentate dell'America latina e di tutto il mondo.