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La Russia blocca l'accesso al browser Tor

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Censorship, Citizen Media, Cyber-attivismo, Legge, Libertà d'espressione, Tecnologia, Ultim'ora, RuNet Echo, Advox
The Tor Project website has been blocked in Russia. Image by The Tor Project, CC BY 3.0 US. [1]

Il sito Tor Project è stato bloccato in Russia. Immagine di The Tor Project [2], CC BY 3.0 US [3].

Le autorità russe hanno bloccato l'accesso al sito del browser Tor torproject.org l'8 dicembre scorso, secondo quanto riportato [4] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] da sviluppatori e utenti. Il blocco ufficiale arriva dopo le denunce [5] [ru] di questa settimana sui provider russi di servizi internet (che avevano già iniziato a bloccare l'accesso al servizio) da parte di alcuni utenti che non riuscivano ad accedere al sito web Tor Project dal 1° dicembre.

Partito come un progetto di ricerca finanziato dalla U.S. Navy, Tor è attualmente gestito da un gruppo nonprofit con sede a Seattle, Washington. Tor (acronimo di “The Onion Browser”) fornisce un software che permette agli utenti di navigare nel web in modo anonimo e di aggirare i blocchi e le restrizioni di internet imposti a livello locale. Il browser Tor permette di navigare in modo anonimo tramite una specifica configurazione dei nodi nota come sistema onion routing [6].

Si stima che 300.000 internauti russi utilizzano [7] quotidianamente i servizi Tor, ovvero circa il 15% di tutti gli utenti complessivi. La Russia ha il secondo maggior numero [7] di utenti Tor su scala globale.

Il regolatore statale russo di internet Roskomnadzor ha dichiarato [8] di aver incluso il sito del browser Tor nel suo registro [9] [ru] dei siti proibiti, poiché avrebbe pubblicato “informazioni che garantiscono il funzionamento di strumenti che permettono l'accesso a contenuti illegali”. Secondo il gruppo per i diritti digitali Roskomsvoboda, il pretesto per il blocco è stata una sentenza del 2017 [10] [ru] stabilita dal tribunale distrettuale di Saratov [11] e citata nel suo database (anche se la corte non aveva disposto il blocco del sito web). Inoltre, non è chiaro il motivo per cui un'ordinanza del 2017 sia stata applicata solo nel 2021.

Tor Project ha annunciato [2] [en] che gli utenti russi possono ancora utilizzare i servizi Tor visitando il suo sito mirror ospitato dalla Electronic Frontier Foundation. Ha inoltre invitato [12] gli utenti russi a monitorare il blocco dei suoi servizi e si è rivolto ai gruppi per i diritti digitali, chiedendo di fare pressione sulle autorità russe per porre fine alla censura.

Se vivete in Russia… aiutateci a identificare la censura di internet con le sonde di @OpenObservatory [13]. https://t.co/NolwkBP1hx [14]Se lavorate per organizzazioni per la difesa dei diritti umani o digitali… fate pressione sul governo russo per fermare immediatamente questa censura.

Il blocco del sito web di Tor arriva dopo l'ulteriore repressione [15] delle reti private virtuali (VPN) e di altri strumenti di anonimato online in Russia, che secondo le autorità potrebbero consentire l'accesso [16] a contenuti online illegali, violando la legislazione russa. A settembre 2021, alla vigilia delle elezioni parlamentari, la Russia ha bloccato [15] sei principali provider di VPN e ha emesso un avvertimento alle società occidentali che forniscono strumenti come i servizi CDN e DNS in grado di bypassare la censura statale russa.

La spinta per una maggiore censura dei contenuti online fa parte della strategia “sovranità su internet”, [17] che si prefigge di consolidare il controllo centralizzato dello stato sull'infrastruttura internet e sugli spazi online. Le misure adottate [18] hanno permesso una maggiore centralizzazione in merito al filtraggio e al blocco dei contenuti web [19] [ru]; ora i fornitori di servizi internet sono obbligati a installare un nuovo hardware, definito nella legislazione come “mezzo tecnico per contrastare le minacce”.

Questo sistema è controllato centralmente dal Roskomnadzor e altri enti statali. Inoltre, permette il blocco ingiustificato dei siti web difficili da tracciare e monitorare. All'inizio di quest'anno l'hardware ha già messo in atto delle limitazioni a piattaforme come Twitter [20] [en], e bloccato i siti web e app di voto legati all'opposizione [21].