Nell'anno delle elezioni si riduce la libertà di stampa in Angola

Nell'aprile 2021 il governo angolano ha ordinato la sospensione delle attività di TV Record África nel paese, citando irregolarità. Immagine: Giovana Fleck/Global Voices

Nell'agosto 2022 si terranno in Angola elezioni [pt, come i link seguenti se non altrimenti indicato] per nominare il nuovo parlamento ed il presidente della repubblica. L'attuale capo di stato, João Lourenço, del Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola (MPLA) è stato eletto nel 2017. Lourenço era stato eletto dopo il ritiro del suo predecessore, José Eduardo dos Santos, da 30 anni al potere.

Fondato nel 1956, l’MPLA ha governato l'Angola dal momento della sua indipendenza dal Portogallo nel 1975. Da allora é stato il principale partito del paese e, di conseguenza, controlla diversi settori sociali e di governo, compresi i media.

Durante il mandato di José Eduardo dos Santos l'Angola veniva considerata un paese dove la libertà di espressione della stampa era in pericolo, soprattutto a causa dei divieti sulle dimostrazioni pubbliche e gli arresti contro gli attivisti ed i politici di opposizione.

Uno dei casi emblematici, coperto da Global Voices nel 2016, fu quando 17 attivisti vennero incarcerati dopo aver discusso un libro considerato essere un'”arma di guerra” dal governo precedente. Il loro rilascio avvenne qualche mese dopo.

I costituenti speravano in un cambiamento eleggendo l'attuale presidente nel 2017. Pur sembrando promettente all'inizio del suo mandato, con il tempo si é dimostrato essere più o meno uguale. Sotto il suo regime ai cittadini manca tuttora il diritto di dimostrare, ed affrontano arresti e detenzioni ingiustificati.

Libertà fondamentali in un anno di elezioni

L'Angola ha visto crescere le tensioni dalle elezioni del 2017, segnate da proteste e dispute politiche. Nel 2021 i cittadini sono scesi in strada dopo l'approvazione di una legge elettorale, anche se gli attori politici principali del paese non avevano ottenuto il consenso.

Oltre alle proteste, anche i media (tradizionalmente controllati dallo stato, in Angola) hanno sofferto una battuta di arresto, specialmente i canali televisivi ed i giornali di grande tiratura. L'incidente più recente ha a che fare con la sospensione dei canali televisivi privati che operavano nel paese.

Il primo caso risale all'aprile 2021, quando il governo angolano ha ordinato la sospensione delle attività di TV Record Africa nel paese, citando irregolarità. Record é uno dei principali gruppi televisivi brasiliani.  Il ministro delle telecomunicazioni, tecnologie di informazione e comunicazioni sociali (MINTTICS) ha giustificato la sospensione dell'affiliata alla TV brasiliana perché il suo direttore esecutivo é un cittadino “non nazionale”. 

Nella stessa occasione é stato anche sospeso un altro gruppo di informazione che opera la trasmissione di canali televisivi, chiamato ZAP, sulla base di sospette illegalità nelle sue operazioni. Le autorità avevano affermato che, dai controlli effettuati dal ministero, risultavano giornali, periodici e stazioni radio registrate nel paese ma non operativi.

In reazione a ciò Angela Quintal, coordinatrice del programma Africa del comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), ha chiesto al governo di terminare la sospensione, appellandosi al governo affinché smetta di perseguire i media critici verso il governo :

Com a aproximação das eleições do próximo ano, o Presidente João Lourenço e a sua administração deveriam promover a pluralidade de perspetivas nos ‘media’ e assegurar que o Estado não tem o monopólio da informação crucial para o público tomar decisões fundamentadas.

Con l'approssimarsi delle elezioni del prossimo anno, il presidente João Lourenço e la sua amministrazione dovrebbero promuovere una pluralità di prospettive nei media ed assicurare che lo stato non abbia il monopolio delle informazioni cruciali affinché il pubblico possa prendere decisioni informate.

Nel gennaio 2022 é stato infine annunciato che i canali sarebbero diventati a gestione statale. Perciò l'ufficio del procuratore generale ha deciso che la gestione delle società ZAP Media S.A e Finstar sarebbe dovuta passare al ministero che sovrintende i media in Angola, tenuto a garantire il reintegro dei lavoratori resi ridondanti dal canale.

Nel suo recente rapporto sull'Angola, Human Rights Watch ha portato l'attenzione (en) al numero crescente di violazioni delle libertà fondamentali in Angola, con particolare attenzione al settore della stampa.

O Comité de Protecção dos Jornalistas, CPJ, relatou pelo menos seis outros casos de queixas por difamação criminal contra jornalistas em Angola desde Março de 2021. Milhões de angolanos em todo o país continuam a ter acesso a informação livre, diversa e imparcial, uma vez que Angola continuou a ser o único país da África Austral sem estações de rádio comunitárias.

Il comitato di protezione dei giornalisti CPJ, ha denunciato almeno altri sei casi di diffamazione criminale contro giornalisti in Angola dal marzo 2021. Milioni di angolani in tutto il paese continuano ad avere accesso ad informazione libera, diversa ed imparziale, poiché l'Angola é rimasto l'unico paese dell'Africa meridionale senza stazioni radio comunitarie.

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