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#AfricaniInUcraina: siamo studenti, non possediamo armi

Categorie: Africa sub-sahariana, Europa centrale & orientale, Egitto, Marocco, Nigeria, Sierra Leone, Tanzania, Ucraina, Uganda, Zimbabwe, Citizen Media, Diritti umani, Etnia, Guerra & conflitti, Politica, Relazioni internazionali, Rifugiati, La Russia invade l'Ucraina

Un palazzo a Kyev (Oleksandr Koshyts Street) dopo essere stato bombardato durante l'invasione Russa dell'Ucraina. Wikimedia image by Kyiv City Council [1], 26 Febbraio 2022 (CC BY 4.0 [2])

Quando l’Ucraina è stata invasa [3] [en, come i link seguenti] dalla Russia il 24 febbraio migliaia di cittadini hanno abbandonato le loro case per raggiungere luoghi più sicuri verso i confini del paese europeo. I voli civili che collegavano l’Ucraina al resto del mondo sono stati cancellati, e le persone sono state costrette a lasciare la loro terra per mezzo di treni, bus o auto. Tra i civili che hanno lasciato l’Ucraina vi è anche l’esodo della comunità africana, la quale sta affrontando vari problemi come la mancanza di supporto ufficiale da parte dei loro paesi e la discriminazione razziale sul suolo ucraino e all’attraversamento della frontiera.

Il coraggio e la resilienza della popolazione ucraina per difendere la propria nazione è stata celebrata consistentemente sui social media, come, per esempio, i soldati ucraini che gridavano “andate a fanculo” [4] alla flotta militare russa, o, una donna ucraina che ha offerto ai soldati russi dei semi di girasole, [5] di modo che “i girasoli crescano quando loro moriranno”, o ancora, il presidente ucraino che rifiuta [6] gli aiuti da parte degli Stati Uniti per evacuare.

Ma tutto ciò è lontano da come effettivamente è la situazione in Ucraina. Gli studenti africani hanno postato sui loro profili social quanto sia complessa la situazione per quanto riguarda la discriminazione nei loro confronti.

16.000 studenti africani in Ucraina

Il paese ucraino è un centro di studi molto popolare tra gli studenti universitari che provengono dal Sud, ossia, dall’India e da alcuni paesi dell’Africa, poiché ha più di 240 università ed oltre 76.500 studenti provenienti da tutto il mondo [7]. Myroslava Hladchenko, una ricercatrice all’Università Nicolaus Copernicus in Polonia, ha spiegato [8]che una laurea in Ucraina è molto valida per proseguire con gli studi, il processo di ammissione è meno rigido, e le tasse e il costo della vita sono molto più bassi rispetto ad altri paesi europei.

Gli studenti africani in Ucraina sono 16.000. Tra questi, gli studenti marocchini costituiscono il gruppo più numeroso con ben 8.000 persone, altri 4.000 circa sono studenti nigeriani e altri 3.500 sono egiziani, secondo quanto riporta [9] Deutsche Welle. Mentre l’Egitto e il Marocco hanno avvisato i loro studenti di lasciare l’Ucraina a seguito dell’invasione russa, gli studenti degli altri paesi africani sono stati lasciati soli per organizzare la loro uscita dal paese.

Secondo il World University News [10], Study in Ukraine, ossia, la fonte ufficiale del governo ucraino per quanto riguarda l’informazione degli studenti internazionali, il 24 Febbraio li ha avvisati di seguire le notizie, rimanere in contatto con le loro università e mettersi al sicuro.

Il 26 febbraio, nel versante orientale dell’Africa, una testata giornalistica del Kenya ha riportato le reazioni dei paesi dell’est africano – sia Uganda che Tanzania – invitando analogamente gli studenti [11] a “seguire le istruzioni delle autorità locali e monitorare la situazione dai TG”. Inoltre, il 28 febbraio è circolata [12] sui social media una dichiarazione (non datata) delle ambasciate tanzaniane di Stoccolma e Berlino che contiene un numero WhatsApp per gli studenti della Tanzania in cerca di aiuto.

Il 24 febbraio il Ministro degli Affari Esterni nigeriano ha annunciato che sono stati messi in atto piani [13] per evacuare gli studenti nigeriani, ma l’Ucraina ha chiuso [14] il suo spazio aereo il giorno stesso. Inoltre, il 26 febbraio, l’ambasciata nigeriana in Polonia ha scritto su Twitter [15] che un diplomatico attenderà gli studenti nigeriani per fargli superare il confine ucraino ed entrare in Polonia.

Sempre il 26 febbraio, il governo della Sierra Leone, secondo un tweet [16] del giornale locale Newswatch, ha dichiarato che 97 studenti del proprio paese che vivono in Ucraina sono stati tutti rintracciati e stanno bene. Il governo dell’Africa orientale ha inoltre chiesto ai paesi europei vicini, come l’Ungheria, di ospitare i propri studenti se loro riuscissero ad attraversare i confini.

Partecipazione di aiuto da parte di tutti

Eppure, in una situazione di crisi in cui tutti stanno scappando ai confini per raggiungere luoghi più sicuri, le autorità locali lavorano sotto pressione e la situazione sul terreno di guerra diventa complessa. In assenza di vere e proprie guide ufficiali da parte dei governi africani e delle loro ambasciate in merito all’evacuazione e salvataggio dei loro concittadini, gli studenti stessi hanno riportato sui social media come si stanno organizzando.

Su Twitter, WhatsApp, Telegram, specifici gruppi che si trovano nella loro città di residenza in Ucraina, e altri gruppi online che supportano le persone che fuggono dall’Ucraina, come Host a Sister [17], Africans in and outside Ukraine [18], hanno iniziato ad aiutare persone bisognose e coloro che sono in una posizione di chiedere aiuto. Per esempio, una studentessa dello Zimbabwe, Koko [19], ha organizzato una grande campagna di aiuto diffusa sui suoi social media. Ha chiesto risorse per gli studenti africani che ne hanno necessità, ha creato gruppi su WhatsApp [20], ha condiviso un modulo da inviare all’ambasciata [21], e ha diffuso informazioni utili in merito alla crisi corrente. [20]

Agli studenti africani è stato consigliato di viaggiare in gruppi per raggiungere il confine. Molti di loro hanno riportato che vi sono problemi nell’accedere agli sportelli bancari per prelevare soldi in contanti, che non vi sono molte opzioni di mezzi di trasporto e che è salito il prezzo dei viaggi. L’assenza di comunicazione chiara da parte dei loro paesi potrebbe rendere il tutto più difficile per quanto riguarda i problemi legati all’emigrazione di quando si raggiunge un confine.

È evidente che la situazione sul campo si è fatta sempre più complicata per gli studenti africani, i quali hanno riportato le loro esperienze in merito alla discriminazione [22] razziale.

In questo video pubblicato in un tweet si vede un ufficiale ucraino che blocca delle persone africane alla stazione ferroviaria non permettendo loro di salire sul treno e raggiungere il confine. In un altro tweet in collegamento a quello precedente si legge “Le persone africane sono state lasciate a terra alla stazione ferroviaria dopo essere state bloccate, e non hanno potuto prendere un treno per salvarsi (andando in Polonia), ma loro sono dalla parte del popolo ucraino #racism [23] #Ukraine [24] #ukraineracism.”

Dal profilo Instagram [25] di Bernice Fernande seguiamo il viaggio durato 24 ore [26] della sua amica tanzaniana Nenyo la quale è partita da Kharkiv [27] per arrivare a Lviv [28], e lì sono stati ospitati a passare la notte in una chiesa prima di decidere di passare il confine e raggiungere la Polonia.

Alcuni studenti dello Zimbabwe hanno condiviso le loro storie di “segregazione e razzismo” che hanno vissuto ai controlli del confine rumeno [29]. Un altro studente nigeriano ha riportato che al confine polacco [30]“le guardie stanno fermando le persone di colore e li stanno riportando nella fila, dicendo loro che devono far ‘passare prima le persone ucraine’”.

Il nigeriano Nze ha scritto un tweet dal confine della Polonia, dicendo:

Ho dovuto affrontare un lungo e faticoso viaggio di un giorno e mezzo e sono ancora trattato come un merda. Lo staff dei media se n’è andato via subito, e le guardie hanno iniziato a spingere noi africani dicendoci di tornare dietro anche quando abbiamo formato una fila, come se fossimo dei parassiti di cui disfarsi. — Nze (@nzekiev) 27 Febbraio 2022. [31]

“Siamo studenti, non abbiamo armi”, è quello che è stato ripetutamente detto [32] da un gruppo di studenti africani ai controlli di sicurezza ai confini polacchi, alzando le mani in alto. Non tengono in mano dei fucili, ma i loro smart phone.

La vicenda del calvario degli studenti africani in Ucraina è stata confermata anche dai media.

The Globe and Mail [33] e Irish Times [34] hanno approfondito ulteriormente queste storie sui social media intervistando alcuni studenti africani che hanno dovuto affrontare questa orrenda esperienza. Clayton Monyela, capo della diplomazia pubblica del Sud Africa, ha confermato [35] il trattamento discriminatorio nei confronti delle persone africane ricevuto ai confini sia rumeni che ungheresi.

Se l’invasione russa in Ucraina è assolutamente da condannare, lo è anche la discriminazione razziale nei confronti degli studenti africani. Il tweet a carattere satirico [36] dello scrittore nigeriano Elnathan John cattura perfettamente la discordante verità di questa triste realtà: “Però rispetto il razzismo. Se anche durante una guerra avete la forza di diversificare le persone basandosi sulla razza io rispetto il vostro livello di dedizione. È il livello di etica del lavoro a cui aspiro. Che meraviglia.”


Per maggiorni informazioni sul tema, seguite la nostra copertura speciale La Russia invade l'Ucraina [37].