Come sta reagendo il Sud-est asiatico all'invasione dell'Ucraina?

Protesta a Bangkok, Tailandia, condanna l'invasione russa dell'Ucraina. Foto tratta dal post Twitter di Prachatai, partner dei contenuti di Global Voices.

Quando la Russia ha invaso l'Ucraina il 24 febbraio 2022, nazioni di tutto il mondo hanno condannato l'attacco e hanno offerto appoggio agli ucraini. Tuttavia, i leader del Sudest asiatico sono stati notoriamente lenti [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] ad approcciare il conflitto, anche se molti hanno espresso da quel momento il loro appoggio all'Ucraina.

Anche se il blocco ASEAN (Associazione di Nazioni dell'Asia Sudorientale) si è riferito senza impegno al “conflitto in Occidente” e ha invocato una diminuzione del problema, molti leader del Sud-est asiatico scelgono di mantenere il silenzio e di evitare qualsiasi riferimento diretto alla Russia e al suo presidente Vladimir Putin. Anzi, solo Singapore e Timor Est hanno firmato un progetto di risoluzione delle Nazioni Unite nel quale si chiede la fine dell'aggressione russa all'Ucraina. La risoluzione, alla fine, è fallita.

In un'epoca nella quale le tensioni globali stanno sul punto di esplodere, mantenere il silenzio può indicare alleanze e tensioni tanto quanto una dichiarazione ufficiale netta. Allo stesso tempo, molti paesi del Sudest asiatico stanno lottando contro le enormi conseguenze politiche ed economiche che porta con sé il prendere posizione in questo nuovo conflitto. Come stanno reagendo le altre nazioni del Sudest asiatico alla crisi dell'Occidente?

Indonesia

Prima del conflitto, il presidente dell'Indonesia Joko (Jokowi) Widodo aveva emesso un comunicato attraverso il suo account ufficiale Twitter [id], dicendo: «Fermino la guerra. Questa guerra tormenta l'umanità e mette in pericolo il mondo». Anche se Jokowi è stato il primo leader dell'ASEAN ad affrontare direttamente il conflitto, il suo timido comunicato ha attratto critiche online, soprattutto da parte di attivisti che lo hanno accusato di ipocrisia per l’aggressione militare e la violenza del suo Governo nei confronti di Papua. 

Il quotidiano Koran Tempo è arrivato a pubblicare una vignetta satirica sulla decisione di Jokowi di svergognare la Russia e contemporaneamente occupa Papua e opprime i suoi cittadini. Papua lotta con un movimento indipendentista [it] contro il Governo indonesiano dal 1965 ed è ancora in essere un conflitto violento con il governo indonesiano.

Caricatura di Koran Tempo descrive il carattere del presidente Jokowi che non ha nessuna simpatia per la risoluzione delle violenze militari in Papua.

Mentre [nel conflitto] russo-ucraino e nel Myanmar Jokowi si è convertito in un eroe, in realtà non ha agito come tale.

Alcuni attivisti, come la funzionaria di Amnesty International Veronika Koman, hanno inoltre evidenziato l'immensa attenzione dei media internazionali in Ucraina, in confronto con la guerra in corso in Papua che, in confronto, riceve poca attenzione o risorse.

Ieri sono state dispiegate nella Papua Occidentale 400 truppe in più in una nave da guerra.
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La guerra in Ucraina sarà trasmessa in televisione, a differenza di quella in Papua Occidentale.

Nel frattempo, le persone si sono riversate nelle strade di tutto l'arcipelago per condannare le azioni della Russia e manifestare appoggio all'Ucraina. A Bali, i manifestanti, inclusi molti ucraini, si sono riuniti di fronte all'ambasciata ucraina per protestare contro l'invasione.

Ucraini a Bali oggi.

Il 28 febbraio, alcuni sostenitori di Jokowi hanno proposto, per la pandemia di COVID-19 e per la guerra in Ucraina, una proroga del suo mandato presidenziale che terminerebbe nel 2024.

Singapore

Singapore è una delle uniche nazioni del Sudest asiatico che si è pronunciata nettamente contro la Russia. La nazione ha imposto delle rigide sanzioni contro la Russia, inclusa l'esportazione di “qualunque prodotto che possa essere utilizzato direttamente come arma“, disse il ministro degli Affari Esteri, Vivian Balakrishnan, in un discorso nel Parlamento di Singapore il 28 febbraio. Inoltre, saranno bloccate le banche russe e alcune istituzioni finanziarie.

“Continuiamo a rispettare le nostre buone relazioni con la Russia e i russi. Tuttavia, non possiamo accettare queste violazioni della sovranità e dell'integrità territoriale di un altro Stato sovrano”, ha affermato Balakrishnan. “Continueremo a lavorare con i nostri alleati dell'ASEAN e internazionali per prendere una posizione ferma contro l'invasione dell'Ucraina e porre fine a ulteriori violenze e spargimenti di sangue e per abbassare la tensione”.

La piccola città stato è solita seguire le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e raramente emette proprie sanzioni. Questa sarà solo la seconda volta che Singapore censura una potenza straniera senza il consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Malesia

Il primo ministro della Malesia Ismail Sabri Yaakob, si trova in visita in Cambogia a colloquio con il primo ministro cambogiano Hun Sen che, quest'anno, presiede l'ASEAN. Entrambi hanno affrontato il tema dell'invasione durante una conferenza stampa congiunta, nella quale Hun Sen si è così espresso: “Il primo ministro della Malesia e io abbiamo discusso anche di questo tema e ciò che desideriamo è una soluzione pacifica. Pensiamo che ASEAN abbia bisogno di una voce forte. Per questo, qualunque dichiarazione venga rilasciata deve avere il consenso dell'ASEAN, inclusa la questione Ucraina – Russia”.

Il primo ministro Ismail Sabri ha continuato con un tweet: “La priorità del Governo in questo momento è assicurarsi che le famiglie malesi in Ucraina siano in salvo»”.

Dal 26 febbraio, la Malesia ha iniziato ad evacuare i propri cittadini dall'Ucraina.

Filippine

Il Governo delle Filippine ha votato “si” alla risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite durante la sessione speciale di emergenza sull'Ucraina. La dichiarazione completa di condanna dell'invasione dell'Ucraina è pubblicata nella pagina e negli account dei social media del Dipartimento degli Affari Esteri (DFA):

Dichiarazione delle Filippine nella Sessione Speciale di Emergenza dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull'Ucraina

Signor presidente,
le Filippine votano Sì alla risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e esprimono la loro condanna esplicita all'invasione dell'Ucraina. Nessuno può fidarsi dei rapporti inerenti le notizie di caduti da entrambe le parti, ma dal 2014 sono state assassinate 14.000 persone. Nell'attuale nebbia di menzogne, dobbiamo ancora determinare l'esatto numero di caduti in entrambe le fazioni. Lanciamo un appello per la protezione dei civili e delle infrastrutture civili. Chiediamo insistentemente la fine delle ostilità; ma, mentre per fermare un'offesa basta la volontà, la difesa non può fermarsi se prima non cessa l'offesa.

Chiediamo massicci aiuti in accordo con la crescente crisi umanitaria e facciamo nostro l'appello del segretario generale delle Nazioni Unite per il rispetto dei principi umanitari per la protezione dei civili e delle infrastrutture civili in Ucraina. L'accesso sicuro agli aiuti umanitari deve essere assicurato con i mezzi più efficaci.

Il principio di sovranità e di uguaglianza sovrana degli stati è consacrato nella Carta delle Nazioni Unite. Tutti gli stati esercitano il diritto alla piena sovranità in tutti i suoi ambiti giurisdizionali. La Carta delle Nazioni Unite esige che gli stati sovrani si astengano dall'uso della forza contro l'indipendenza politica e l'integrità territoriale di qualunque stato. Condanniamo specialmente l'uso del separatismo e della secessione come arma della diplomazia per invitare e infliggere terribili crudeltà e uccisioni indiscriminate molto superiori a quelle di qualunque altro tipo di conflitto.

Questo lo abbiamo visto nei Balcani e in Africa. Chiediamo insistentemente che si ricorra alla Dichiarazione di Manila del 1982 sulla risoluzione pacifica delle controversie internazionali. Questo almeno interromperà per un certo periodo la tragedia attualmente in corso. FIN.
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‼️LEGGI‼️ Dichiarazione del DFA: nella sessione speciale di emergenza dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull'Ucraina.

Si trova anche a questo link: 👉🏻

Il segretario del DFA, Teodoro “Teddy Boy” Locsin Junior, ha anche spiegato perché le Filippine non erano tra le nazioni che hanno firmato una precedente risoluzione delle Nazioni Unite a condanna dell'invasione:

Salve, segretario! Sono Camille Elemia del New York Times. Possiamo sapere perché le Filippine non condannano la Russia per la sua invasione dell'Ucraina? E, perché le Filippine non hanno co-sostenuto la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro l'invasione? Grazie!
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Perché non siamo fottuti membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il nostro turno arriva all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con uno speciale focus sul deplorevole e odioso uso del separatismo assassino e della secessione come arma della diplomazia per fare in modo che gli stati obiettivo si sottomettano. A differenza del Consiglio di Sicurezza, parleremo con franchezza.

Il segretario e la sua squadra sono stati in Polonia per pianificare il rimpatrio di alcuni filippini fuggiti dall'Ucraina. Ci sono circa 181 filippini in Ucraina. In un altro tweet, ha segnalato che alcuni lavoratori filippini all'esterno (OFW) avevano deciso di rimanere in Ucraina. 

Buon viaggio, signor segretario, si assicuri che il suo autobus sia chiaramente contrassegnato. Faccia sventolare la bandiera delle Filippine, in caso.
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Molti lavoratori OfW si oppongono alla partenza. I loro datori di lavoro chiedono loro di rimanere. Questo è ciò che fanno i filippini. Rimangono al fianco di chi veglia sull'altro accanto a lei o a lui. Siamo legionari romani. In Kuwait gli OfW rimasero accanto ai loro datori di lavoro durante l'occupazione irachena.

Tailandia

Il Governo della Tailandia ha reso noto che 142 dei suoi cittadini hanno già lasciato l'Ucraina. Alle Nazioni Unite, ha chiesto una risoluzione diplomatica della crisi e una de-esclation. Notizie locali hanno parlato delle possibili ripercussioni economiche della crisi in Ucraina e del suo impatto sull’organizzazione, da parte della Tailandia, quest'anno, del Foro della Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC). La Russia fa parte dell'APEC.

Tuttavia, l'ambasciatore svedese in Tailandia ha chiesto insistentemente al Governo di riconsiderare il suo linguaggio neutrale nel descrivere la situazione in Ucraina:

A tutti i nostri amici 🇹🇭. Il linguaggio è importante. Quello che sta succedendo in Ucraina non è una crisi, non ci sono due fazioni che devono diminuire la tensione. È un'aggressione, una guerra. Non lasciamo intuire una parità che non esiste. La Russia, e solo la Russia, è responsabile. Uniti con l'Ucraina.

Nella capitale Krung Thep Maha Nakhon (Bangkok), ogni giorno sono state organizzate proteste per condannare l'invasione alle quali partecipano tailandesi, ucraini e altre nazionalità. Sono state organizzate proteste anche a Chiang Mai e Phuket. La polizia ha impedito che i manifestanti si avvicinassero all'ambasciata russa, specialmente quando i manifestanti hanno fatto tirato fuori uno schermo che mostrava un video della violenza militare russa.

Ore 16:00

I manifestanti continuano a concentrarsi davanti all'ambasciata russa e dicono che rimarranno lì fino alle 17:00 circa.

Nonostante le proteste che chiedono la pace in Ucraina, ci sono gruppi ultra realisti che manifestano il loro appoggio a Putin. Hanno affermato che Putin è un ammiratore dell'ex re di Tailandia, il defunto Bhumibol Adulyadej.

Myanmar 

Tra quelli che appoggiano l'invasione russa dell'Ucraina c'è la giunta militare del Myanmar, che ha definito l'invasione “giustificata” in un comunicato televisivo.

Il portavoce della Giunta, il generale Zaw Min Tun, ha detto a VOA in birmano, che i suoi militari appoggiano la Russia per due ragioni: “Primo, la Russia ha agito per consolidare la sua sovranità”, disse. “Credo che questa sia la cosa giusta da fare. La seconda ragione è mostrare al mondo che la Russia è una potenza mondiale”.  

Un gruppo militare ha rovesciato il Governo del Myanmar nel febbraio 2021.  Dal golpe, i cittadini hanno protestato sia pubblicamente che attraverso “scioperi silenziosi” [it] passivi. La comunità internazionale ha condannato quasi all'unanimità la Giunta del Myanmar e ha chiesto il ritorno del regime democratico.


 

Per maggiori informazioni su questo tema, consultate la nostra copertura speciale la Russia invade l'Ucraina.

 

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