- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

In fuga da Odessa ma pianificando il ritorno: come affrontano la guerra in Ucraina le organizzazioni umanitarie?

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Ucraina, Citizen Media, Guerra & conflitti, Interventi umanitari, Migrazioni, Rifugiati, The Bridge, La Russia invade l'Ucraina

Molti rifugiati ucraini sono fuggiti in Polonia mentre la Russia intensificava gli attacchi all'Ucraina. Foto via canale YouTube [1] PBS news.

Il 3 marzo, otto giorni dopo l’invasione russa dell'Ucraina, [2] [en, come i link seguenti] Alla Soroka e Robert Gamble sono stati costretti a fuggire da Odessa, la città in cui avevano operato [3] per 20 anni per eradicare la piaga dei minori senzatetto e facilitare la risoluzione nonviolenta del conflitto. Mentre la guerra avanza, 3 milioni di ucraini  sono già partiti per i Paesi vicini [4] e la nazione sta affrontando una minaccia esistenziale. Ci vorranno decenni e diverse generazioni per ricostruire ciò che resterà tra le macerie.  

Alla Soroka è una dei vincitori del premio International Peace Maker 2017  [5] ed ha lavorato come psicologa in prigioni ed orfanotrofi con giovani a rischio da fine anni '90. Robert Gamble, un ministro presbiteriano venuto dalla Florida, è arrivato in Ucraina nel 2005 per  dare assistenza nella crisi dei bambini senzatetto [6]. Nel 2010 i due hanno fondato This Child Here [7], che educa le famiglie affidatarie ed organizza programmi di “alternative alla violenza” per quanti sono stati dislocati internamente dalla guerra in Donbas.

Il 4 marzo ho incontrato Alla e Robert vicino all'aeroporto di Bucarest mentre stavano riflettendo sull'abbandono forzato delle loro case. La città sede delle loro operazioni, Odessa, è stata sotto bombardamento costante [8]dal 26 febbraio, perché le truppe russe stanno preparandosi per l'invasione completa della città. Poiché l'emigrazione degli ucraini si prevede sarà la peggiore crisi umanitaria di rifugiati del secolo in Europa, [9] molte organizzazioni umanitarie del Paese stanno pianificando come ritornare e ricostruire. La seguente è l'intervista di Global Voices ad Alla e Robert.

La guerra

Robert: certo, quando le tensioni hanno iniziato a crescere lo scorso anno tutti hanno pensato fosse solamente un bluff. Non aveva senso. Quando hanno iniziato i bombardamenti, mio cognato mi ha chiamato. Era colonnello dell'esercito americano e mi ha detto “le guerre di questo tipo si allargano, e lo fanno molto velocemente. Forse esagerano, ma arriveranno da voi. Andatevene mentre potete.”

Alla: il 2 marzo abbiamo ricevuto notizie di bombardamenti sulle città vicine da parte delle truppe russe dalla Moldova. Ora bombardano Odessa. Tutte le truppe, da ogni lato, sono dirette a Kiev e circondano i centri popolati. Cercano di prendere la capitale da tutte le direzioni, dividendo i militari ucraini in quattro e tagliando le vie per le città

I soldati ucraini fino ad ora sono stati incredibili. C'è stato quel soldato che ha detto alla nave russa di andare a farsi fottere. Ora tutti riprendono il suo gesto in tutto il paese, è su tutti i cartelli, è la prima cosa che esce dalla bocca di tutti quando incontrano le truppe russe. Non è più una maledizione, è diventata la piattaforma politica del Paese.

C'è chiaramente uno spirito combattivo, una certa spavalderia. Tutti erano ben organizzati, niente panico e solo un po’ di paura quando tutto è iniziato. Molta gente ha la sensazione di aver lottato per otto anni, e siamo soli in questa lotta, nessuno viene a salvarci. C'è una certa assenza di pensieri che, in qualche modo, è vitale in questo momento. È impossibile rimanere equilibrati.

Molte persone ringraziano Putin per averci uniti. La gente ha sviluppato un disordinato rispetto per Zelensky. Persino quelli che lo criticavano ora dicono che lo difenderanno. Ad Odessa tutto funziona ancora . Puoi telefonare gratis, avere benzina gratis, tutti i canali sono operativi, internet è veloce, i canali media si sono uniti indipendentemente dalla loro ideologia. Sono stati bravi a creare un fronte unito lungo la linea d'informazione.

Divisioni nazionali

Robert: Si possono percepire i sentimenti nelle strade di Odessa. C'è molta rabbia. Ha senso, la gente ha visto cosa sta accadendo al suo paese. Vedi i carri armati schiacciare auto di civili con la gente dentro. Il bombardamento di quartieri residenziali. I bimbi che muoiono. Il saccheggio da parte dei soldati russi. Ma non è rabbia universale verso la Russia.

La mia ex moglie, di etnia russa, ha combattuto con sua mamma per tre anni dopo il 2014 [annessione della  Crimea [10]]. Prima della guerra sua mamma veniva ad Odessa tutte le estati. Quando è iniziata la guerra [nel 2014] ha detto che non sarebbe tornata perché c'erano i nazisti. Ovviamente, passato qualche anno, si è convinta a tornare a visitarci ed ha visto quanto fosse ridicolo tutto ciò, tanto per iniziare non c'era nessun nazista. Così ha venduto il suo appartamento in Russia e si è trasferita definitivamente ad Odessa.

Alla: Ho tentato di convincere i miei genitori a lasciare Odessa. Hanno detto no, “ci piace casa nostra. Aspettiamo che vengano i russi a liberarci.”  Guardano solamente i notiziari russi su internet. È colpa mia. Ho comprato loro un computer e gli ho insegnato come usare internet per parlare con mia sorella che vive all'estero, ed ora sono diventati due propagandisti.

Sono sempre stati pro-Russia. Mio padre recita semplicemente i notiziari russi: “Sono tutti nazisti, uccidono la loro stessa gente, è tutta colpa della NATO.” Io gli dico che ho lavorato con i soldati in Donbas, ho lavorato con queste famiglie, ho trascorso mesi con loro, ma non mi crede. 

Quando la polvere si poserà 

Robert: pensa solamente a quanti uomini, quanta gente, morirà in questa guerra. Quante famiglie verranno completamente smembrate? E quante famiglie verranno smembrate dalla divisione ideologica Russia-Ucraina?

Pensa ai bambini che vedono e rivedono questi orribili video di guerra nel prossimo decennio. Continuerà solamente ad alimentare l'odio. Dividerà a metà il continente. Ci vorrà molto prima che questa guerra termini, ed alla fine nessuno sarà soddisfatto. Ma tutto il lavoro duro dovrà iniziare quando la polvere si sarà posata.

Alla: Non potevamo solo stare seduti qui ad ascoltare le bombe e le notizie. Sapevo che la sola maniera di mettere la nostra esperienza a disposizione dell'Ucraina era andarcene, organizzare i sostegni e ritornare più forti. Così gestiremo il Paese  non solo durante la guerra – ma fuori dalla guerra. Oggi è ancora tutto molto poco chiaro.

Quando gli ebrei hanno lasciato l'Egitto hanno vissuto 40 anni nel deserto. 40 anni, finché non è cresciuta una generazione che conosceva la vita fuori dalla schiavitù. In Russia ed in Ucraina il nostro futuro è stato cancellato. Da una parte si va in prigione per aver camminato all'aperto con un cartello, dall'altra si fugge da casa per le cannonate e si dorme nella metropolitana. Puoi anche solo immaginare che tipo di futuro ci hanno lasciato? 


Per maggiori informazioni sull'argomento, segui la nostra copertura speciale: La Russia invade l'Ucraina [2].