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La politica linguistica della Tanzania discrimina le comunità linguistiche ?

Categorie: Africa sub-sahariana, Botswana, Tanzania, Zambia, Citizen Media, Giovani, Idee, Istruzione, Linguaggi, The Bridge
"Students in Primary Seven at Zanaki Primary School in Tanzania" by World Bank Photo Collection is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

‘Studenti in Primary Seven alla Scuola primaria di  Zanakil in Tanzania’ da Raccolta foto della Banca Mondiale World sotto licenza CC BY-NC-ND 2.0 [1]


In Tanzania sono presenti circa 150 lingue. Nonostante, le poliche linguistiche delle regioni danno priorità allo Swahili, le comunità linguistiche soffrono – particolarmente nelle aree dell'educazione primaria. Le ricerche in corso studiate dal team di ricercatori mostrano che il fenomeno non è l'unico in Tanzania, ma si sta manifestando su tutto il continente africano. 

Hannah Gibson (Università dell'Essex), Gastor Mapunda (Università del Dar es Salaam) and Colin Reilly (Università dell'Essex), sono involti nel progetto di ricerca in corso esaminando le pratiche e la politica linguistica in Tanzania, Zambia e Botswana. Qui riportano i loro risultati che sono emersi focalizzandosi in Tanzania. 

In questo artico, condividiamo alcune delle nostre opinioni con Global Voices riguardanti a come le poliche linguistiche delle regioni influenzano lo Swahili e le altre lingue comunitarie. Esaminiamo anche il multilinguismo in Tanzania e in che modo la politica linguistica  affronta le realtà multilinguistiche delle regioni.

Secondo i risultati derivati dai nostri studi, in qualche parte della Tanziana, i bambini incontrano per la prima volto lo Swahili quando arrivano alla scuola primaria. Sono presenti vicarierà differenti di lingue parlate in queste regioni, come il Sukuma, Ha e Irawq. Ci sono altre aree in cui Swahili viene usata in misura limitata, e ci sono aree dove Swahili non è usata affatto, ad eccezione in specifici  contesti come questioni  amministrative, scopi religiosi o incontri pubblici.

Le dichiarazioni relative alla politica linguistica in Tanzania sono fornite da Education and Training Policy (1995, 2014), Cultural Policy (1997) e da numerosi dichiarazioni rapportate dai media. Ciò nonostante, in questi documenti le comunità linguistiche non vi sono esplicitamente menzionate. 

Infatti, la Politica Culturale è l'unica che si riferisce esplicitamente alle comunità linguistiche, dicendo [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]: 

Community languages will continue to be used as natural assets to grow Swahili.

Le Comunità linguistiche continueranno ad usare lo Swahili come naturale risorsa e per la sua crescita.

Ma anche questa politica non incoraggia l'ufficiale uso delle lingue comunitarie. Infatti, alcuni menmbri dei governi chiedono la totale esclusione delle lingue comunitarie nei settori ufficiali al fine di, secondo il loro parere, evitare alcune divisioni etniche all'interno del paese. 

Per esempio, il 30  ottobre del 2003, il giornale Majira menzionò che gli esponenti della Tanzania Broadcasting Commission coloro che proibirono l'uso delle lingue comunitarie nelle radio, dichiararono che queste lingue potrebbero essere pericolose.  

A nostro parere la politica linguistica in Tanzania è discriminatoria poichè conferisce maggior priorità alla Shahili alle spese di tutte le altre lingue, e facendo così, provocando effetti negativi nelle comunità del paese che non usano lo Swahili come l'ingua principale.  

I nostri studi, affettuati con i membri delle comunità, mostrano che l'uso dello Swahili nell'educazione primaria all'interno delle zone rurali non facilitano la comprensione degli studenti nei loro studi. Se si esaminano i risultati degli esami nazionali, nelle scuole del quarto grado e del settimo grado, ci sono enormi differenze tra le regioni. Per esempio, dalle indagini fatte in Nzega, Tabora, dove il Sukuma e Nyamwezi sono le lingue principali della comunità, in riferimento  ad una delle scuole visitate nel 2003, circa metà degli studenti della scuola di quarto grado furono costretti a ripetere l'anno. A seguito di questo risultato, la classe di quarto grado ha auto due volte ebbero il doppio di alquni studenti come nelle altre classi in altri anni. 

"Students in Primary Seven at Zanaki Primary School" by World Bank Photo Collection is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

‘Uno studente nella Primary Seven nella Scuola Primaria di Zanaki’ da Raccolta foto della Banca Mondiale [2] con licenza CC BY-NC-ND 2.0 [3]

I risultati delle nostre ricerche mostrano che si impone l'uso esacerbato dello Shahili nel sistema educativo e tutto ciò causa scarsi risultati negli esami nazionali. Per esempio, numerosi rapporti effettuati da NGO Uwezo Tanzania [4] mostrano che il livello di comprensioni negli studenti di terzo grado in termini di lettura, aritmetica e scrittura è veramente basso. Hanno anche dimostrato che anche al settimo grado, c'è ancora un'ampia proporzione di studenti che hanno un livello di comprensione uguale o più basso al secondo grado.  Questo include un vasto numero di studenti che provvengono da zone rurali dove non sono esposti allo Swahili.

Cosa significa questo?

Noi crediamo che questa situazione significhi che semplicemente molte persone sprecano il loro tempo a scuola. Si continua a compromettere il progresso in queste eree. Ci sono studenti che studiano per sette anni e che sono ancora incapaci a rispondere ad alcune semplici domande. Si pensa che questi bambini non siano abbastanza intelligenti, ma questa non è la ragione. Possiedono conoscienze sufficenti e sono idonei al successo, ma non sono ancora capaci di acquisire un livello di Swahili che possa permettere loro di imparare e accedere alla media istruzione.  

Altri problemi che necessitano di essere esaminati attentamente in relazione a queste politiche è il fatto che in  aggiunta agli studenti con percorso di studi studi ed esami di scarso livello, alcuni dei loro genitori non credono che le loro lingue comunitarie possano aiutarli nell'educazione. Questo è quanto è stato osservato dalla ricerca effettuata da Gastor Mapunda (2013) titolata “Ngoni People's Attitudes towards the Use of Kingoni in Beginner Classes.”

Similarmente, nei nostri studi in Songea District, quando è stato chiesto ad una madre se come lei nella scuola di secondo grado dovrebbe essere insegnato si bambini  in Ngoni, lei risposte: 

No, I don’t want that at all. I myself speak Ngoni. How has it helped me? Up until today, I’m poor because of the Ngoni language.

No, no voglio affatto questo. Io stessa parlo in Ngoni. Come questo mi ha aiutata? fino ad oggi sono insufficiente a causa della lingua Ngoni.

É vero che la lingua le ha causato ciò? O è la mancanza di sostegno ai parlanti delle lingue comunitarie?  

Secondo la nostra visione, non valutare le lingue comunitarie è un problema reale e questa è la situazione che abbiamo trovato in Tanzania e in tanti altri paesi. É la realtà di tutti i cittadini di essere rispettati e di dar laoro la opportunità di formare la loro identità, incluso la possibilità di scegliere quale lingua vogliono usare nella loro vita di tutti i giorni. Questo deve essere supportato attraverso la politica.

Le conseguenze di queste politiche di discriminazione contro le comunità linguistiche è che le persone che ne fanno parte potrebbero finire di disprezzarsi tra di loro e percepire se stessi e la propria lingua come potesse essere in utile.

In aggiunta la celebrazione della proclamazione da parte dell’ UNESCO [5] è che lo swahili potrà essere riconosciuto come lingua mondiale tramite la Giornata dello swahili [5]il 7 luglio, è importante non solo ammettere che esistono altre lingue ma c'è il bisogno che siano riconosciute. Quando i bambini finiscono la scuola primaria senza aver preso cura dei propri bisogni, in definitiva loro perderanno la propria autostima e si sentiranno svalutati. Riteniamo che questo non debba essere ignorato. 

Questo articolo originalmente è stato scritto in swahili. Clicca qui [6] [sw] per la versione originale.