Undertones: in che modo i media russi mentono ai russi sull'Ucraina?

Immagine di  Giovana Fleck

Benvenuti su Undertones, il bollettino dell’Osservatorio Civico dei Media [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]. In ciascuna edizione, analizzeremo un evento, una nuova tendenza o una storia complessa per identificare le narrative chiave di urgente interesse pubblico e addentrarci nel contesto e nel sub testo dei media locali, autoctoni e multilingue. Undertones offre anche un accesso alle raccolte di dati pubblici che si basano sul lavoro del nostro osservatorio.

Se vi trovaste in Russia senza un VPN, restereste all'oscuro delle violente azioni di Putin in Ucraina. Tiktok, Meta, Twitter ed i media indipendenti sono off-limits – il governo russo li ha bloccati tutti dopo la brutale invasione dell'Ucraina il 24 febbraio.

L'unica maniera che i russi hanno per ottenere informazioni sono i media approvati dallo stato e le piattaforme social frequentate dai russi, come Vkontakte e Telegram, fondate ambedue dal miliardario Pavel Durov. Questi servizi sono saturi di propaganda di stato russa e disinformazione. Inoltre, molti dei principali media russi hanno disabilitato la sezione commenti – probabilmente per evitare le sanzioni impedendo al popolo di criticare la guerra.

Sono trascorsi due mesi dalla nostra prima analisi delle narrazioni russe sull'Ucraina, dove si affermava tra l'altro che la crisi Ucraina fosse immaginaria.

Cosa dicono oggi i media russi della guerra?

Dal 24 febbraio 2022 l'esercito russo bombarda città e villaggi ucraini, distruggendo non solo strutture militari ma anche civili, come ospedali ed asili nido, in nome di una presunta denazificazione dell'Ucraina. Oltre 10 milioni di persone sono sfollate, tra cui circa 3,5 milioni che sono diventati rifugiati. Per molti analisti occidentali la guerra contro l'Ucraina è stata avviata per evitare che sviluppasse legami politici con l'Unione Europea e con la Nato. Per altri si tratta di una questione di imperialismo e nazionalismo etnico.

Le narrazioni di stato russe

Tutti i media a cui è stato permesso di operare nel paese seguono la linea del governo e mentono al loro pubblico in merito alle dimensioni, motivazioni ed al modus operandi dell'attacco militare russo all'Ucraina. Come dicono i nostri ricercatori, “è propaganda militare sanificata per il solo uso interno.” 

1. L'esercito russo salva l'Ucraina e gli ucraini dal nazismo

Nelle narrazioni di più vecchia data, i media filogovernativi asseriscono che la Russia abbia avviato la cosiddetta “operazione militare speciale” – specialmente nelle regioni di confine Donbass e Luhansk — per salvare l'Ucraina e gli ucraini dal nazismo ucraino e da altri gruppi nazionalisti. L'esercito russo, autoproclamatosi salvatore, avrebbe denunciato i crimini dell'Ucraina dopo essere entrato nel Paese. 

Questi racconti si basano sul battaglione ucraino Azov, un ex gruppo di miliziani fascisti di estrema destra che venne creato in risposta all'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. È stato poi assorbito nell'esercito ucraino e sta difendendo la città assediata di Mariupol. Sebbene formalmente depoliticizzato, molti ritengono che la brigata sia tuttora estremista. Il governo russo usa il battaglione Azov come scusa per una pulizia etnica. 

Questa è una delle pretese principali a giustificazione della guerra e delle violenze contro l'Ucraina. Si connette strettamente a quanto narrato in  “si devono condannare gli ucraini per le atrocità contro persone innocenti.”

COME RISULTA DAI MEDIA

“Genitori anziani abbandonati vicino a Kiev dai propri figli e salvati dalle forze speciali russe”

L'importante giornale russo Komsomolskaya Pravda (KP) ha diffuso la storia dell'esercito russo che ha invaso un villaggio ucraino alla ricerca di truppe nemiche. Descrive il villaggio come estremamente povero ed abbandonato dall'esercito ucraino, popolato solo da anziani lasciati senza gas ed elettricità. I soldati russi avrebbero aiutato questa povera gente condividendo il proprio cibo ed i generatori diesel.  Qui un'altra analisi.

In quello che nei media occidentali viene diffusamente definito “progetto di genocidio” russo, l'autoproclamto filosofo russo Timofei Sergeitsev ha pubblicato un saggio in Ria Novosti  richiedendo la distruzione totale dell'Ucraina come stato e dell'identità nazionale ucraina con la giustificazione di una “denazificazione” e “russificazione.” 

La narrativa antinazista non è una cosa nuova per la Russia. L'URSS, una delle parti vincenti della seconda guerra mondiale, si è vantata di aver schiacciato il nazismo in Europa. I racconti hanno preso un'altra direzione negli ultimi 20 anni, per diventare un mattone portante del nazionalismo russo. 

2. “Gli ucraini e l'occidente pianificavano azioni contro la Russia, per cui la Russia è stata costretta ad avviare l'operazione militare”

Memore di un precedente discorso pre-invasione, il governo russo ha giustificato le proprie azioni asserendo di difendersi dall'Ucraina e dalla NATO. Le autorità russe asseriscono che la Russia non avrebbe avuto altra scelta se non attaccare preventivamente l'Ucraina per evitare di subire attacchi militari e biologici. Anni di propaganda governativa volti a propagandare sfiducia verso l'Occidente hanno preparato il popolo russo a questi racconti. 

I media filostatali hanno rinforzato questi racconti dopo che la Russia è stata condannata dalla comunità internazionale per i crimini di guerra riportati come commessi dalle truppe russe a Bucha, Kramatorsk, Mariupol ed altrove.

COME RISULTA DAI MEDIA  

 “Lavrov: La Russia intende porre fine alla corsa degli USA per dominare il mondo”

L'outlet filogovernativo Regnum ha diffuso dichiarazioni del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, che avrebbe detto che la Russia ha avviato l’ “operazione speciale” (la guerra in Ucraina) per fermare l'egemonia mondiale statunitense. Questa motivazione potrebbe venire bene accolta da altri osservatori che non apprezzano la dominazione statunitense.  Qui un'altra analisi.

Altri titoli ed analisi:

3. “i crimini di guerra che la Russia è accusata di commettere sono stati in effetti compiuti dall'Ucraina e dall'Occidente”

Mentre l'esercito russo viene ora accusato di genocidio e crimini di guerra, i media filogovernativi danno voce a racconti che dichiarano come questi massacri siano stati compiuti dall'Ucraina e dall'Occidente per screditare la Russia.

Il caso di Bucha è un chiaro esempio di come la propaganda russa abbia gestito queste accuse. Il massacro di Bucha è una serie di presunti crimini di guerra russi in una città dell'Oblast di  Kiev. Sono stati riportati dalle autorità ucraine, sostenute dai reportage dei media occidentali e da gruppi per i diritti umani dopo il ritiro dell'esercito russo dalla città ad inizio aprile 2022.

Secondo i media di stato russi e gli scienziati politici filogovernativi, le truppe russe hanno lasciato Bucha intatta mentre milizie ucraine sarebbero venute da Kiev per uccidere i cittadini, simulare il massacro e poi imputarlo alla Russia, nonostante le prove contrarie.  

COME RISULTA DAI MEDIA

“Peskov ha commentato la tragedia di Kramatorsk”

Il segretario stampa di Putin, Dmilry Peskov, ha detto che gli ucraini hanno lanciato un razzo che ha ucciso molte persone sulla pensilina di una stazione ferroviaria ucraina a Kramatorsk l'8 aprile  2022. Come riporta Meduza, ci sono stati 39 morti, di cui quattro bambini, e decine di feriti. una maggiore analisi qui

Altri titoli ed analisi

Undertones è la newsletter del Civic Media Observatory, creata in collaborazione dai ricercatori dell'Osservatorio, dai redattori coordinatori e dallo scrittore del progetto. Scopri di più sulla nostra missione, la metodologia e i dati disponibili al pubblico.

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