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Incontro con le instancabili donne anziane di Tepoztlán che lottano per salvare l'ambiente

Categorie: America Latina, Messico, Ambiente, Citizen Media, Donne & Genere, Indigeni, Protesta, Sviluppo
Karitina Ortiz Ortiz. Pantallazo del documental Batalla de las Cacerolas.

Karitina Ortiz Ortiz. Screenshot del documentario “Batalla de las Cacerolas” (Battaglia delle pentole)

Questo post è una versione rivista del testo originale [1] [es, come link successivi] pubblicato da Witness ed è pubblicato su Global Voices con il permesso dell'autrice, Laura Salas.

La cosiddetta “Batalla de las Cacerolas [2]” (Battaglia delle pentole) è un documentario che racconta delle donne di Tepoztlán, un villaggio situato nella regione centro-meridionale del Messico, che nel corso della storia si sono battute contro i megaprogetti che saccheggiano continuamente le loro comunità. L'opera audiovisiva inizia con una protesta condotta da varie donne della regione – ormai anziane – la cui arma principale era il suono di protesta delle loro pentole.

I registi hanno utilizzato l'archivio fotografico che il villaggio ha salvaguardato per anni, che ha evidenziato il ruolo di primo piano delle donne nella lotta. Le donne erano lì, presenti in ogni foto: preparavano il cibo, organizzavano marce, protestavano.

Nel documentario i protagonisti raccontano di come, a partire dagli anni '60, altri leader e sostenitori della comunità sono stati minacciati, o addirittura uccisi, dalle corporazioni che cercavano di invadere la regione, guidato da  un senso di progresso [3] che non era condiviso dalla gente del posto. Karitina Ortiz Ortiz, una delle protagoniste del documentario, spiega:

Yo empecé a darme cuenta de todo porque ya desde 1960 escuché sobre la muerte de un profesor que lo habían asesinado por defender las tierras de Monte Castillo. Seguramente por el lugar tan bonito que es que quisieron instalar acá un teleférico, luego un periférico, luego un tren escénico y luego al final ya, un club de golf.

Cominciai a rendermi conto di quello che stava succedendo perché nel 1960 sentii parlare della morte di un insegnante che era stato ucciso per aver difeso la terra intorno a Monte Castillo. Forse fu la bellezza del paesaggio di questo posto che li spinse a installare una funivia, poi una circonvallazione, un treno panoramico, e infine un golf club.

Gerard Becerra, che è stato candidato presidenziale a Cuernavaca, la capitale dello stato di Morelos dove si trova Tepoztlán, spiega alcuni dei punti fermi del confronto. Nel suo post “Tepoztlán, la crisis que viene [4]” (Tepoztlán, la crisi all'orizzonte), Becerra analizza lo sfondo dei conflitti descritti nel documentario, che hanno avuto luogo tra organizzazioni governative, corporazioni e comunità a causa della realizzazione di progetti senza un'adeguata consultazione:

[Durante la gestión de Antonio Rivapalacio] Ingenieros Civiles Asociados -ICA-, andaba con la intención de aprovechar la vía férrea que venía desde Cuautla, y entonces construir un ‘Tren Escénico’, con fines turísticos y algo más, sin embargo el mismo no llego a concretarse. En la parte alta de Tepoztlán, cerca de San Juan Tlacotenco, la poderosa constructora había instalado ya, sendos campamentos desde donde preveía construir algunos túneles que hacían falta para ello. ¿El error? no consultar a la población.

[Sotto la guida di Antonio Rivapalacio], l'impresa di costruzioni Ingenieros Civiles Asociados (ICA) intendeva sfruttare la ferrovia da Cuautla per costruire un “Treno Panoramico” per scopi turistici e non solo. Tuttavia, questo non si è concretizzato. Nella parte più elevata di Tepoztlán, vicino a San Juan Tlacotenco, l'influente impresa di costruzioni aveva già allestito degli accampamenti dai quali prevedeva la costruzione di varie gallerie necessarie per il treno. Qual è stato il loro errore? Non aver consultato la gente del posto.

Riguardo al conflitto sul campo da golf, Becerra spiega:

Y ni que decir del Club de Golf de Tepoztlán, ahí la intolerancia, la soberbia de los gobernantes y la insaciable posición de los empresarios, dio al traste con un proyecto que podría haber sido bueno para la comunidad si no se hubiera proyectado en la forma en que se hizo. Una vez más el poder ejecutivo dio muestras de represión y el pueblo de Tepoztlán se unió como nunca en su historia moderna. Transitar por Tepoz en la época del conflicto del campo de golf, era como transitar en un pueblo de los Balcanes en la guerra civil. Barricadas por todos lados y la tensión de la gente en contra de sus gobernantes se respiraba a flor de piel.

Inutile dire che, per quanto riguarda il Tepoztlán Golf Club, l'intolleranza e la superbia dei dirigenti e l'insaziabile posizione degli uomini d'affari hanno fermato un progetto che avrebbe potuto essere buono per la comunità, se non fosse stato pianificato in questo modo. Ancora una volta, il potere esecutivo mostrò elementi di repressione e la comunità di Tepoztlán si unì come mai prima nella sua storia moderna. Viaggiare per Tepoztlán durante il periodo del conflitto dei campi da golf era come viaggiare in un villaggio dei Balcani durante la guerra civile. Barricate ovunque e tensioni tra il popolo e i suoi leader.

Il documentario e altre testimonianze delle proteste si possono vedere su YouTube:

Un día dijeron “va a haber una marcha [solamente con mujeres, que] cada quien que traiga su sartén”. No siente uno miedo, siente uno satisfacción, gusto de poder estar ahí.

Un giorno mi hanno detto: “Ci sarà una marcia [con sole donne, alla quale] ognuno deve portare la sua padella”. Non si ha paura, si prova soddisfazione, piacere di poter essere lì.

La storia dal punto di vista delle donne

Osbelia Quiroz. Screenshot of the documentary "Batalla de las Cacerolas" (Battle of the Saucepans)

Osbelia Quiroz. Screenshot del documentario “Batalla de las Cacerolas” (Battaglia delle pentole)

Laura Salas di Witness ha intervistato Carolina Corral che, come co-regista con Itandehuy Castaneda, ha prodotto il cortometraggio che ha recentemente vinto il terzo posto al festival del film Ecofilm [5]. Nell'intervista, Corral parla del documentario, dell'importanza che queste donne raccontino le loro storie sulle comunità e dei diversi modi in cui la tecnologia può dare potere e abbattere i miti erronei tra donne anziane e tecnologia.

 Laura Salas (LS): Come le è venuta l'idea di fare questo documentario?

Carolina Corral (CC): No hubiera contado la historia de las mujeres Tepoztecas si no hubiera sido por la iniciativa que tuvo Social Tic [6], Luchadoras [7], La Sandía Digital [8] y Subversiones [9] de convocar a varias mujeres del país a contar la historia de las mujeres de nuestras comunidades. Yo iba llegando a vivir a Tepoztlán y me estaba acercando al Frente en Defensa de Tepoztlán [10]. El video, pensé, sería una manera de conocer más al pueblo e interiorizarme en la lucha de Tepoz. Una lucha por demás histórica. Conocer esa historia a través del rol de las mujeres fue muy enriquecedor para mí y luego para el pueblo. Había muchas mujeres, demasiadas abuelas de quienes contar su historia, pero solo nos centramos en tres.

Carolina Corral (CC): La storia delle donne di Tepoztlán non sarebbe stata raccontata se non fosse stato per l'iniziativa di Social Tic [6], Luchadoras [7] (Combattenti), La Sandía Digital [11] (Cocomero digitale) e Subersiones [9] (Sovversioni) di convocare varie donne di tutto il paese per parlare delle stesse nelle nostre comunità. Stavo andando a vivere a Tepoztlán e mi stavo interessando al gruppo Frente en Defensa de Tepoztlán [10] (Fronte in difesa di Tepoztlán). Ho pensato che il video sarebbe stato un modo per conoscere meglio la comunità e conoscere meglio la lotta di Tepoztlán. Una lotta che tra l'altro è storica. Conoscere questa storia attraverso il ruolo delle donne è stato molto proficuo per me e anche per la comunità. C'erano molte donne, troppe donne anziane che potevano raccontare la loro storia, ma ci siamo concentrati solo su tre.

LS: Perché è importante che queste donne raccontino le loro storie?

CC: Porque las narrativas desde abajo contadas por mujeres y sobre las historias de mujeres producen un relato diferente, nuevo, no siempre contado.

CC: Perché le storie del popolo raccontate dalle donne e le storie sulla vita delle donne producono racconti alternativi, nuovi e a volte non raccontati.

LS: Perché è importante che le donne abbraccino la tecnologia?

CC: Porque esas miradas se pueden visibilizar a través de los nuevos formatos para contar historias (foto, video, radio, internet, etc). Además porque hacen que las mujeres rompan el tabú de que las mujeres y la tecnología no se llevan bien.

CC: Perché si può dare visibilità a queste prospettive attraverso nuovi canali di racconto (foto, video, radio, internet, ecc.). Inoltre, perché rompe il tabù che le donne e la tecnologia non vanno d'accordo.

LS: Perché sono importanti workshop come “Voces de Mujeres” (“Voci di donne”, un programma di formazione sostenuto da Witness sugli strumenti di comunicazione per le campagne delle donne) ?

CC: ‘Voces de Mujeres’ lo contenía todo: un encuentro de mujeres creando en sororidad y de manera horizontal. Estar allí, conocer a las compañeras y sus historias, nos hacía darnos cuenta de la importancia de nuestros propios relatos. ‘Voces’ fue un entrenamiento técnico, pero también el pretexto para empoderarnos como mujeres, creer en nuestras historias, y por ello empoderar a las mujeres de nuestras comunidades. De allí surgieron muchas historias contadas desde abajo sobre mujeres indígenas, lesbianas, madres luchadoras, prostitutas, luchadoras sociales.

CC: “Voces de Mujeres” ha proposto molto: un incontro per donne che credono nella sorellanza e nell'uguaglianza di tutti. Essere lì, conoscere le altre partecipanti e le loro storie, ci ha fatto capire l'importanza della nostra. “Voces de Mujeres” era una forma di formazione tecnica, ma anche il pretesto per dare potere a noi stesse come donne, per credere nelle nostre storie e quindi per dare potere alle donne nelle nostre comunità. Da qui sono emerse molte storie di base di donne indigene, lesbiche, madri che facevano campagne, prostitute, attiviste sociali.

LS: In sintesi, che impatto ha avuto il documentario sulla lotta per la protezione della terra a Tepoztlán?

CC: El video quedó seleccionado en Ecofilm, un festival por el medio ambiente. En ese festival ganó el tercer lugar. Esto repercutió positivamente en varios aspectos de la lucha de Tepoztlán:

  1. El video se presentó en una posada organizada por los integrantes del Frente de Tepoztlán. Allí el pueblo les reconoció públicamente a todas las mujeres su participación en la lucha.
  2. La participación de las mujeres en la lucha se da por sentado. Se sabe que están allí. El video ayudó a que ellas mismas y los demás las vieran en pantalla, siendo no solo participantes de la lucha, sino protagonistas. Tal como lo son en la vida real.
  3. Invitamos a las abuelas protagonistas de la Batalla de las Cacerolas a recibir su reconocimiento por el tercer lugar en la Ciudad de México. Acudieron a la clausura del festival. Fue personal y colectivamente muy emotivo para ellas porque se les reconoció públicamente en un foro de cine en la capital por hacer lo que hacen: defender a su pueblo.
  4. Ayudó a saber que la lucha se está visibilizando y reconociendo, y que vale la pena seguir la batalla en contra de la ampliación [12]de la autopista que llega hasta Tepoztlán, último proyecto que el gobierno quiere llevar a cabo en el pueblo. Verse en la pantalla reanima a las y los integrantes del Frente.

 

CC: Il video è stato scelto all’ Ecofilm, un festival che si interessa all'ambiente. Il film ha vinto il terzo posto nel festival. Questo ha avuto ripercussioni positive su vari aspetti della campagna a Tepoztlán:

1. Il video è stato proiettato in una riunione sociale, organizzata dai membri del gruppo Frente de Tepoztlán. Lì la comunità ha riconosciuto pubblicamente la partecipazione delle donne alla lotta.

2. La partecipazione delle donne alla lotta è data per scontata. La loro presenza è nota. Il video ha aiutato le donne e il resto della comunità a vedere le loro coetanee sullo schermo non solo come partecipanti alla lotta, ma come protagoniste. Proprio come lo sono nella vita reale.

3. Abbiamo invitato gli anziani protagonisti della Battaglia delle pentole a ricevere un riconoscimento a Città del Messico per essersi aggiudicati il terzo posto. Hanno partecipato all'evento di chiusura del festival. È stato personale e collettivamente molto emozionante per loro, perché hanno ricevuto un riconoscimento pubblico in un cinema, nella capitale, per aver fatto quello che fanno: difendere la loro comunità.

4. Ha aiutato a vedere che la lotta sta diventando più visibile e ampiamente riconosciuta, e che vale la pena continuare la battaglia contro l'espansione [12] dell'autostrada a Tepoztlán, l'ultimo progetto che il governo spera di realizzare nel villaggio. Vedersi sullo schermo incoraggia sia le donne – che gli uomini – del gruppo Frente.