L'ennesima concessione del governo kazako potrebbe non soddisfare la necessaria redistribuzione dei redditi

Proteste pacifiche a Piazza della Repubblica, ad Almaty, il 6 gennaio. Screenshot preso dal canale YouTube di Radio Free Europe/Radio Liberty.

L'operazione antiterroristica del Kazakistan si è conclusa [ru] la scorsa settimana, con le autorità dello stato che hanno attributo, a un gruppo di 20.000 individui addestrati all'estero, la responsabilità degli scontri violenti che hanno portato a più di 200 morti ad Almaty, ex capitale e città più grande del paese, oltre a decine di morti in diverse altre città.

Il presidente, Qasym-Jomart Toqaev, ha presentato un esposto contro i servizi di sicurezza del paese [en, come tutti link successivi, salvo diversa indicazione] per incompetenza e tradimento. Ha inoltre discusso il problema alla base delle proteste propagatesi nel paese: la disuguaglianza sociale.

Durante uno dei tanti discorsi tenuti a gennaio, nel quale stava esponendo un nuovo piano di riforme, Toqaev ha annunciato l'istituzione del Kazakhstan Khalkyna [ru] (che in kazako significa “popolo”), un fondo pubblico a cui alle maggiori società e ai più grandi uomini d'affari è stato chiesto di contribuire (volontariamente), come dimostrazione di sostegno ai servizi sociali. Tale sistema permetterebbe il sovvenzionamento di “progetti destinati all'assistenza sanitaria, all'istruzione e all'assistenza sociale,” a quanto spiegato in un comunicato stampa.

[The Fund will] attract assistance from international charitable organizations [as well as] mandatory contributions from the lottery and betting operators. Of course, I emphasize that we expect regular significant contributions to the fund from big business.

[Il fondo] servirà ad ottenere l'appoggio di enti internazionali di beneficienza, [persino] contributi esatti obbligatoriamente dalla lotteria e dagli operatori di scommesse. Ovviamente, ci tengo a sottolineare che ci aspettiamo delle sostanziali e regolari donazioni da parte delle grandi imprese.

La separazione del fondo dal bilancio pubblico, così come la prospettiva [ru] di ingenti somme devolute da grosse società pongono, porrebbe la responsabilità di cedere parte dei propri profitti, come misura di redistribuzione dei redditi, nelle mani del settore privato.

L'aspetto “caritatevole” di questa iniziativa sembra essere in linea con l'approccio top-down regolarmente adottato dal governo nella risoluzione di problematiche socio-economiche.

Per dare una giusta prospettiva, è doveroso chiarire che un piano analogo di tipo top-down era stato attuato nel luglio 2019, a un mese dalle elezioni di Toqaev, con l'istituzione del Consiglio nazionale di fiducia pubblica, concepito come una piattaforma di pubblico dominio per discutere e proporre eventuali soluzioni alle difficoltà sociali ed economiche. Gran parte degli osservatori ha affermato che la commissione non fosse poi riuscita nella sua missione.

In modo non dissimile, il fondo vanta un’ “accreditata delegazione di supervisione indipendente” il cui fine sarebbe mantenerne la separazione dal governo. Tuttavia, la maggior parte dei membri della prima era, o è tuttora, vicina alla classe dirigente del paese.

Per comprendere meglio il principio alla base del fondo e i suoi possibili effetti, Global Voices ha contattato Maurizio Totaro, dottorando presso l'Università di Gand, la cui ricerca ha come oggetto la regione del Mangystau, la sua storia, gli spazi e la popolazione.

Global Voices: Il fondo fa parte del progetto di “deoligarchizzazione” di Toqaev? E chi ne trarrà vantaggio?

Maurizio Totaro: The creation of the fund is a first non-repressive measure in reaction to the street protests in the country. It's an attempt to follow through on Tokayev's call for a de-oligarchization of the country. If we analyze the whole of Tokayev's speech, however, we find that this is not a redistributive measure, but a charitable action. The fund is a way for certain elite groups that have benefited from the Nazarbayev system to demonstrate their contribution to society. Being set up on a voluntary basis, the fund doesn't oblige the companies and individuals to contribute.

Maurizio Totaro: L'istituzione del fondo è una manovra non repressiva in risposta alle proteste che hanno imperversato per le strade del paese. Altro non è che un tentativo di Toqaev di perseguire il proprio proposito di deoligarchizzazione del Kazakistan. Difatti, se analizziamo il discorso del presidente nella sua interezza, capiamo subito che non si tratta di una misura di redistribuzione, ma di un atto filantropico. È un modo, per alcune delle élite dello stato, di mostrare il proprio contributo alla società dopo aver tratto profitto dal sistema di Nazarbaev. Essendo un fondo di contributi volontari, imprese e singoli cittadini non sono obbligati a versare alcuna somma.

GV: Sostanzialmente, è un modo per offrire donazioni in cambio di una reputazione migliore?

MT: The fund is also a way to counterbalance the criticism about the legitimacy and the legality of the wealth that these groups amassed. By making this a charitable contribution, a company's donation to the fund becomes a way for the company to gain a certain moral legitimacy within the system. This way, oligarchs and big companies essentially legitimize their role in the “new course” that Tokayev claims to have embarked on.

MT: Questo fondo anche un modo per compensare le critiche circa la legittimità e la legalità delle ricchezze accumulate dalle élite. L'averlo reso un fondo di beneficienza, ha portato le donazioni di una qualsiasi società a essere uno strumento di credibilità morale agli occhi del sistema. In questo modo, fondamentalmente, oligarchi e grandi imprese giustificherebbero il proprio ruolo nel “cambiamento di rotta” apparentemente intrapreso da Toqaev.

GV: Nel suo discorso, Toqaev ha poi rassicurato la popolazione che il fondo non contravverrà ai principi del mercato economico. Perché era importante sottolinearlo?

MT: Tokayev also mentioned explicitly that this is not a tax — and actually would possibly entail tax benefits for those who contribute. And his stress on the principle of private property also set a boundary against recent calls from workers to nationalize certain extractive enterprises. These two plain statements serve as a guarantee for the business climate and for foreign investments.

MT: Toqaev ha anche detto apertamente che il fondo non comporterà alcuna imposta; anzi, potrebbe offrire delle agevolazioni fiscali a chi ne contribuirà. Tra l'altro, ha posto l'accento sul principio di proprietà privata, mettendo un limite al recente appello dei lavoratori per la nazionalizzazione di certe imprese d'estrazione. Queste due semplici dichiarazioni fungono da garanzia per investimenti esteri e un florido clima imprenditoriale.

Nel ricapitolare la sua analisi, Totaro ha detto a Global Voices che il fondo “non sembra altro che uno specchietto per le allodole; una manovra inadeguata, sotto ogni punto di vista, per far fronte all'ormai consolidata disuguaglianza sociale che ha dato vita alle proteste di gennaio.”

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