- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

Undertones: le femministe russe insorgono

Categorie: Russia, Donne & Genere, Guerra & conflitti, Politica, RuNet Echo, Civic Media Observatory, La Russia invade l'Ucraina
Dipinto delle Pussy Riot

La preghiera di Ania Powers-Fudyma, via Flickr. Le Pussy Riot cantano una canzone contro Vladimir Putin nella Cattedrale del Cristo Salvatore. Acrilico su tela, 2012 . Wikimedia Commons (CC BY-SA 2.0)

Benvenuto a Undertones, la newsletter del Civic Media Observatory! [1][en, come tutti link successivi, salvo diversa indicazione]. In ogni edizione analizzeremo un evento, un trend emergente o una storia con l'intento di identificare le narrazioni chiave di urgente interesse pubblico e scavare in profondità nel contesto dei media locali e multilingue.

L'8 marzo del 1917 centinaia di donne russe si radunarono a San Pietroburgo con l'intento di manifestare per la pace e la fine dell'impero zarista. Nei quattro giorni successivi la manifestazione si trasformò in una vera e propria protesta e lo zar Nicola II abdicò.

Un secolo dopo, il movimento femminista è diventato un'importante forza per il cambiamento sociale in netta contrapposizione alla repressione statale della Russia, paese in cui gli oppositori politici sono ampiamente neutralizzati.

Oggi le femministe, in Russia e all'estero, stanno unendo le forze [3] per protestare contro la guerra di Vladimir Putin in Ucraina, attraverso la creazione del Movimento di Resistenza femminista contro la guerra [4] [ru]. L'iniziativa include UkraineDAO [5], una raccolta fondi in cryptovalute a favore degli ucraini lanciata da Nadya Tolokonnikova, membro del gruppo punk rock Pussy Riot, attualmente residente negli Stati Uniti. La raccolta ha raggiunto 3 milioni di dollari in 24 ore.

In Russia i movimenti femministi sono piccoli ma vivaci e si stanno lentamente diffondendo in molte città grazie ai social network. Sebbene negli anni passati le femministe non rappresentassero una minaccia per il governo russo, oggi il Cremlino è arrivato a considerarle pericolose, soprattutto in relazione ai cosiddetti valori tradizionali e alla loro integrità. Per questo motivo il governo pone le attiviste per i diritti delle donne sullo stesso piano degli oppositori politici.

Narrazioni contrastanti

“Il femminismo arriva dell'Occidente e rappresenta una minaccia per la società russa” [6]

Il Cremlino e i gruppi conservatori affermano che i diritti delle donne e le ideologie del femminismo sono un'importazione dell'Occidente, il quale cerca di distruggere i valori della Russia con lo scopo di indebolirla.

Alla base di quest'affermazione c'è l'idea che la Russia abbia un bagaglio di valori tradizionali. Questi non sono mai stati ufficialmente teorizzati, ma le cose sono cambiate all'inizio del 2022.

A gennaio di quest'anno, il Ministero della Cultura russo ha pubblicato la bozza di una lista ufficiale di valori morali e spirituali [7], in cui sono inclusi il patriottismo, il servizio alla Patria, il matrimonio inteso come unione tra uomo e donna e la giustizia. Anche se il progetto del Ministero è stato successivamente sospeso a causa delle critiche [8], questo tipo di iniziative sono largamente utilizzate per giustificare le limitazioni ai diritti delle donne, la mancata adozione di leggi contro la violenza domestica e l'omofobia.

Cosa dicono i media

La settimana precedente all'invasione dell'Ucraina, la senatrice russa Margarita Pavlova ha proposto un disegno di legge per ampliare la lista dei contenuti illegali e soggetti a blocco immediato se pubblicati e divulgati sul web in Russia. Secondo Pavlova, il nuovo elenco dovrebbe includere tutti quegli elementi che promuovono l'aborto e il femminismo radicale. Al contrario, le critiche verso Putin e i funzionari pubblici russi erano già nella lista dei contenuti proibiti senza una decisione del tribunale. Questa mossa del Ministero punta a individuare nuovi nemici interni dello Stato, come le attiviste per i diritti delle donne, le quali sono considerate “una minaccia per la sicurezza nazionale”.

La testata che riporta la notizie, RIA Novosti, è controllata dal governo e non offre altri punti di vista. Gli utenti del web, da parte loro, hanno ridicolizzato e contestato il disegno di legge con commenti ironici e indignati sul sito del giornale. Maggior informazioni qui [9].  

[9]

“In Russia le donne sono oppresse e devono lottare per l'uguaglianza” [10]

È molto diffusa l'idea che l'uguaglianza di genere sia stata raggiunta sotto Unione Sovietica. Effettivamente la maggioranza delle donne nel periodo sovietico ha ricevuto un'istruzione e un impiego, ma questa percezione di uguaglianza è stata rafforzata dalle istituzione, da programmi di welfare state – come l'assistenza all'infanzia promossa dallo Stato [11] – e dalla tradizione delle famiglie allargate, in cui le nonne si prendevano cura dei nipoti. In questo contesto gli uomini generalmente non contribuivano ai lavori domestici, quindi le donne faticavano il doppio, e cioè a lavoro e a casa. Quando poi l'Unione Sovietica è crollata, e con essa anche il suo welfare, le donne sono state lasciate a svolgere lavori domestici e non pagati senza alcun tipo di supporto. 

Le femministe russe vedono il loro paese come profondamente patriarcale, poiché i media e le leggi statali promuovono ruoli di genere rigidi per uomini e donne. Attualmente le leggi che proteggono le donne dalla violenza di genere sono inesistenti [12], la presenza femminile in politica è molto bassa [13] e il supporto statale per la cura dei figli è limitato. Inoltre, secondo le statistiche nazionali, 1 donna russa su 5 [14] è stata vittima di violenza.

Cosa dicono i media

L'8 febbraio, Maria Alyokhina, membro della band Pussy Riot, è stata arrestata e detenuta in carcere per due settimane. La donna è stata accusata di alimentare l'ideologia nazista a seguito di alcuni contenuti pubblicati sul suo account Instagram nel 2015. Alyokhina ha dichiarato alla stampa che il post incriminato era una foto che ritraeva tre donne musulmane con il velo, accompagnata da simboli induisti [15] [it] che la polizia ha erroneamente interpretato come svastiche naziste.

I canali di informazione di Stato di solito non riportano notizie di questo tipo. La vicenda infatti è stata raccontata dal Current Time, un canale televisivo di lingua russa con un sede a Praga, considerato dalla Russia un “agente straniero” e supportato da Radio Free Europe e Voice of America. Il Current Time afferma che Maria Alyokhina sia stata arrestata con un falso pretesto. Maggiori informazioni qui [16] [ru].

[16]

“Le attiviste russe continueranno a sfidare le autorità e protestare contro la guerra [17]

Nelle ultime settimane tra le migliaia di persone arrestate per aver protestato contro la guerra ci sono molte donne russe. Nonostante il 4 marzo il governo abbia vietato [18] le manifestazioni contro il conflitto in Ucraina, due giorni dopo molte donne sono scese ancora una volta in piazza a protestare e ci sono stati nuovi arresti [19]. Le attiviste per la pace, nonostante torture e abusi, affermano che continueranno a protestare perché credono fortemente in questa causa. Infatti i gruppi femministi, come ONA [20] e la Resistenza femminista contro la guerra, hanno giocato un ruolo fondamentale nell'organizzazione delle proteste.

Cosa dicono i media

Il 6 marzo la Resistenza femminista contro la guerra ha condiviso una registrazione audio di percosse, abusi e minacce di stupro subiti dalla giovane attivista Aleksandra Kaluzhskikh (26 anni) per mano della polizia russa. Nella registrazione si sentono i poliziotti accusare Kaluzhskikh di essere un nemico della Russia, mentre la donna si appella ripetutamente all'articolo 51 della Costituzione, che la esonera dall'obbligo di testimoniare contro se stessa.

L'audio e la sua trascrizione sono stati condivisi sul canale Telegram “Feminist Antiwar Resistance”, ricevendo 163.000 visualizzazioni nel momento in cui scriviamo, per poi essere diffuso tra gli utenti russofoni di Twitter e i canali Telegram. Maggiori informazioni qui. [21]

[21]

Maggiori informazioni sui diritti delle donne

Pakistan: Dal 2018 i movimenti femministi pakistani organizzano l'Aurat March – manifestazione delle donne che si tiene l'8 marzo di ogni anno – in tutto il paese, sostenendo l'idea secondo cui i diritti delle donne hanno bisogno di maggiore considerazione nel dibattito pubblico [23] e che bisogna mettere un punto fermo alla relegazione delle donne alla sfera domestica e privata. La crescente popolarità di questa manifestazione, tuttavia, è stata accolta con ostilità dai gruppi religiosi e di estrema destra, secondo i quali le femministe stanno importando valori occidentali e promuovendo idee contrarie alla religione islamica [24]. L’Aurat March di quest'anno è avvenuta all'insegna di #AsalInsaf (#AppelloAllaGiustizia) e #ReimaginingJustice (#ReimmaginandoLaGiustizia).

India: Nonostante le donne musulmane si battano a gran voce per i loro diritti, i media di destra le dipingono come oppresse e poco emancipate. Indossare l'hijab – uno dei veli islamici – è spesso oggetto di tensioni e dibattiti e alimenta la retorica dell'Hindutva secondo cui l'Islam opprime le donne, al contrario dell'Induismo che le rispetta e valorizza. In questo contesto, il ritornello della stampa è che le donne musulmane dovrebbero essere salvate dall'oppressione dell'Islam [25]; al contrario i media di sinistra riportano notizie di attiviste che protestano per i loro diritti, sostenendo che le donne hanno il diritto di abbigliarsi secondo le loro convinzioni [26].

Bangladesh: I presentatori televisivi – inclusi coloro che vengono definiti moderati, come Mizanur Rahman Azhari [27]affermano che le donne dovrebbero essere guidate dai principi prescritti dall'Islam [28]. Secondo quest'idea, diffusa principalmente attraverso canali YouTube anonimi, le donne dovrebbero ricevere solo un'educazione islamica ed essere protette da istruzioni più progressiste, oltre che evitare la ricerca di un lavoro al di fuori delle mura domestiche e la partecipazione alla vita pubblica.

Afghanistan: Mentre il governo dei Talebani cerca di persuadere il mondo a riconoscere la propria legittimità, le forze militari mettono a tacere con violenza coloro che si oppongono al neonato regime, soprattutto le donne, promuovendo l'idea secondo cui le donne afghane che protestano sarebbero state corrotte dall'esposizione ai valori occidentali [29]. Le attiviste per i diritti delle donne, intanto, sostengono che i talebani hanno paura delle donne dell'Afghanistan [30]. Scopri di più leggendo la newsletter della scorsa settimana: Le narrazioni dei Talebani sulle donne afghane [31].

La copertura di Global Voices sulla guerra tra Russia e Ucraina

La redazione di Global Voices sta lavorando incessantemente per garantire ai suoi lettori storie e analisi sulla guerra in Ucraina da diverse angolazioni. Dai un'occhiata alla nostra copertura speciale sul tema [32]. [32]

Prossima settimana: più informazioni sul conflitto tra Russia e Ucraina

I ricercatori del Civic Media Observatory stanno analizzando le narrazioni sull'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Per esempio, stanno monitorando attentamente l'appoggio che i gruppi Hindutva in India stanno mostrando verso Putin, in quanto la sua idea di nuova USSR è simile alle loro ambizioni di “un'India Unita”, che includerebbe la presa di territori come il Pakistan e la Cina. L'indagine è in corso: leggi la prossima newsletter per maggiori informazioni.

Undertones è la newsletter del Civic Media Observatory, creata in collaborazione con ricercatori, coordinatori editoriali e redattori. Scopri di più sulle nostre missione [1]metodologia [38] e informazioni pubbliche disponibili [39].