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Vi presentiamo Oratile Olivia Gabaphethe, attivista della lingua tswana

Categorie: Citizen Media, Rising Voices

Foto fornita da Oratile Olivia Gabaphethe e utilizzata con il suo consenso.

Come parte della nostra serie in corso [1] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] incentrata sul lavoro degli attivisti che promuovono le lingue africane negli spazi digitali, vogliamo presentarvi Oratile Olivia Gabaphethe (@Oratile_Oliva [2]) da Mahikeng, nella provincia del Nordovest del Sudafrica.

Oratile è la sceneggiatrice professionista di un film, ed è stata la caporedattrice di un cortometraggio in lingua tswana [3] [it], “Sephiri se Tutetse [4]” [tn], creato tramite il progetto HerStory Women Filmmakers Incubatio da Lerato Mileng. Deve ancora uscire un altro film, chiamato “Letter to Society”, che vede Oratile nel ruolo di sceneggiatrice. Anche se la sua passione è quella di diffondere la lingua tswana nei cortometraggi e negli altri media, il suo lavoro è di grande beneficio per tutte le lingue africane.

Rising Voices (RV): Qual è lo stato attuale della lingua, sia online che offline? 

Oratile Olivia Gabaphethe (OOG): Catering for the world at large, my  medium comes in as English. However, my involvement both online and offline deals with the Setswana, isiZulu, isiXhosa, Sepedi, Sesotho, and the Swati languages. Through my work, I'm also continuing learning the Venda language [5], Xitsonga, and I'm getting better with my Afrikaans vocabulary.

With all the travelling that the industry comes with, I've been exposed to different cultures, traditions and ways of life, and I feel that I'm open to them all and thrive in my involvements also. While my Setswana projects are out there, I am pursuing more projects under my name, with different languages as mediums still yet to come.

Oratile Olivia Gabaphethe (OOG): Rivolgendomi a tutto il mondo, uso l'inglese come mezzo di espressione. Sia online che offline, tuttavia, mi occupo della lingua tswana, zulu, xhosa, sepedi, sesotho e swati. Tramite il mio lavoro, sto anche continuando ad imparare la lingua venda [6] [it], tsonga e sto migliorando anche il mio vocabolario afrikaans.

Tutti i viaggi fatti, inevitabili in questo settore, mi hanno esposta a culture, tradizioni e modi di vivere diversi, e mi sento di essere aperta verso ognuno di essi e di poter essere più coinvolta. I miei progetti con la lingua tswana sono ancora lì, ma mi sto dedicando anche ad altri progetti col mio nome, non ancora pubblici, utilizzando altre lingue.

RV: Cosa ti spinge a voler vedere presente la tua lingua negli spazi digitali? 

OOG: The next generation remains my motivation.

Nothing would bless my heart more than seeing those coming after me live in and embrace who they are, without having to alter themselves. Growing up, we had that; Setswana was out there and most people, if not everyone, had something to say with Setswana as a language, as per language.

However, year after year, it comes down being on the radar Either the language is wrongfully portrayed or not considered at all. Cultural heritage, the preservation of the language by its people, to its people and for its people are all part of my motivation.

OOG: È la generazione successiva a motivarmi.

Nulla renderebbe il mio cuore più felice che vedere chi verrà dopo di me abbracciare completamente chi sono, senza dover cambiare se stessi. Quand'ero piccola era così; la lingua tswana c'era e la maggior parte delle persone, se non tutte, aveva qualcosa da dire in tswana, in quanto lingua.

Anno dopo anno, tuttavia, ha iniziato a sparire. O è stata rappresentata in modo sbagliato, o non è stata considerata per niente. L'eredità culturale, la conservazione della lingua da parte del suo popolo, al suo popolo e per il suo popolo sono parte di ciò che mi dà motivazione.

RV: Descrivi alcune delle sfide che impediscono alla tua lingua di essere utilizzata pienamente online 

OOG: The Setswana language has come to be seen as ‘rural’ by its very own people, especially by the new generation of young people. Hence, the lack of content in our online spaces. With that as a problem, it becomes very difficult to get content out there and to convince people to consume it, as they aren’t even interested. There’s been growth into wanting to be a part of other cultures and speaking other languages rather than wanting to be original and authentic.

La lingua tswana ormai è vista come “rurale” anche dal proprio popolo, soprattutto dai giovani. Da questo deriva la mancanza di contenuti online. Dato questo problema, diventa molto difficile pubblicare ogni tipo di materiale e convincere le persone a usufruirne, non sono nemmeno interessati. Si tende sempre di più a voler far parte di altre culture e parlare altre lingue, piuttosto che voler essere originali e autentici.

RV: Quali passi concreti si possono fare, secondo te, per convincere i più giovani ad imparare la propria lingua, o a continuare ad usare la propria lingua? 

OOG: We can never wait for preferences to change. The one thing that can be done is to keep creating content and even to hold workshops for learning to educate more people, slowly getting them back to their roots. In the midst of this work, it takes a person who’s really passionate about their language and culture to actually teach people to do the same. Opening up language spaces to people is a step that can be take and has proven to be effective.

Non possiamo aspettare che cambino le preferenze. L'unica cosa da fare è continuare a creare contenuti e a organizzare seminari per poter istruire più persone e avvicinarle lentamente alle loro radici. Per fare questo e per insegnare realmente al prossimo a fare lo stesso, c'è bisogno di una persona che sia veramente appassionata alla propria lingua e alla propria cultura. Aprire spazi linguistici alle persone è un passo che può essere fatto e che si è dimostrato efficace.