- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

«Difendere la vita»: Lo stile di vita indigeno, imprescindibile per risolvere la crisi climatica

Categorie: America Latina, Messico, Ambiente, Citizen Media, Indigeni, Linguaggi, Green Voices

“Il futuro è un territorio da difendere”. Disegno di Futuros Indígenas, usato con autorizzazione.

La Giornata della Terra, celebrata il 22 aprile, ha suscitato dibattiti su come affrontare la crisi ecologica mondiale. Global Voices ha parlato con Miryam Vargas, giornalista nahuatl di Choluteca (Messico), perché ci aiuti a scoprire cosa possiamo imparare dalle comunità indigene.

Vargas informa su questioni ambientali e ha lavorato per più di dieci anni insieme alla sua comunità d'origine. Crede che la chiave dell'emergenza climatica e ambientale si trovi nelle comunità indigene e rurali, non nelle soluzioni occidentali, urbane o “capitaliste verdi”. Vargas intende inoltre porre fine alle narrative fataliste, secondo le quali “siamo tutti condannati”.

Vargas fa parte di Futuros Indígenas [1] [es], una rete di giornalisti indigeni messicani che lavorano per riformulare l'emergenza climatica alle loro condizioni. Affrontano le narrative obsolete sui popoli indigeni, lo sviluppo e la tristezza.

En Futuros indígenas, hemos reflexionado que [el fatalismo] no representa lo que estamos haciendo en las comunidades, lo que estamos viviendo, porque además no nos representa como comunidades, no estamos siendo responsables de esta crisis en realidad. En realidad, hay quienes están siendo responsables y a eso apelamos a la conciencia climática porque están siendo corporaciones muy específicas en esta crisis  que se están apoderando de los recursos naturales del planeta entero.

In Futuros indígenas abbiamo riflettuto sul fatto che questo [il fatalismo] non rappresenta ciò che stiamo sperimentando nelle nostre comunità. Non siamo inoltre quelli responsabili di questa crisi, in realtà. In realtà, ci sono i responsabili e facciamo appello alle persone, perché prendano coscienza del fatto che la crisi è dovuta a corporazioni molto specifiche, che si stanno impossessando delle risorse naturali dell'intero pianeta.

Per esempio, solo cento imprese [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] sono  responsabili di più del 70 % delle emissioni di gas ad effetto serra dal 1988 e più della metà di tutte le emissioni mondiali possono essere attribuite a solo 25 aziende private e pubbliche. Gli effetti dell'inazione di fronte al cambiamento climatico sono nefasti [3]per l'umanità e tutte le altre specie. Il cambiamento climatico non si riduce ai soli combustibili fossili, ma include anche i danni agli ecosistemi biodiversi, la deforestazione, il consumo eccessivo di risorse naturali (anche nelle industrie tecnologiche e della moda), l'agricoltura industriale, ecc.

Viceversa, i popoli indigeni proteggono [4] l'80 % della biodiversità mondiale e sono pertanto determinanti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Per esempio, la foresta amazzonica produce più del 20 % dell'ossigeno mondiale. Vargas dice:

En estas nuevas narrativas, en este cambio de discurso, vamos a hablar sobre todo de las comunidades, ponerlas en el centro, y poner en el centro como estamos construyendo la vida, como hacemos para curar el territorio y espacios, incluso donde ha habido proyectos extractivos.

In questo cambio di narrative, vogliamo parlare soprattutto delle comunità indigene e rurali, le mettiamo al centro, e mettiamo al centro il modo in cui stiamo costruendo la vita, come stiamo curando il territorio e gli spazi, anche dove ci sono stati progetti minerari.

Vargas desidera che la gente si accorga che lo stile di vita indigena è un esempio da seguire se vogliamo risolvere la crisi climatica e vivere in armonia con l'ambiente.

Estas narrativas también retomamos muchas palabras que son esperanzadoras, que van devuelven el aliento que a veces se va con todo lo que ha venido ocurriendo, que tenemos un futuro esperanzador, que en las comunidades estamos logrando cada vez que seguimos sembrando, cada vez que seguimos protegiendo la vida, cada vez que seguimos organizándonos como pueblos, y también cada vez que siguiendo existiendo, que estamos aquí.

Riprendiamo queste narrative con parole di speranza che fanno rinascere il coraggio che talvolta, con tutto ciò che è successo, scompare. Parole che dicono che abbiamo un futuro di speranza, che stiamo avendo successo ogni volta che seminiamo, ogni volta che continuiamo a proteggere la vita, ogni volta che continuiamo a organizzarci come popoli e anche ogni volta che continuiamo a esistere, che stiamo qui.

Ciò che le dà coraggio è la gioia delle tradizioni, dell'arte e della lingua. In particolare, la lingua è fondamentale per l'identità della sua comunità e costituisce una parte integrante della sua lotta per proteggere gli ecosistemi della Terra.

En varias comunidades estamos haciendo esta intervención de las narrativas con lenguas originarias, y también las estamos trayendo como parte de este cambio de discurso. Desde allí, nos estamos sembrando todavía mas fuerte porque hablamos profundamente de nuestra cosmovisión como pueblos originarios y hablamos profundamente de lo que nos duele, de lo que nos hace sentir mas cerca de la tierra.

In diverse comunità stiamo persino inserendo le lingue native nel cambiamento narrativo. In questo modo, stiamo creando qualcosa di ancora più forte, perché parliamo profondamente della nostra cosmo visione come popoli nativi e parliamo profondamente di ciò che ci fa male, di ciò che ci fa sentire più vicini alla terra.

Difendere la vita

Nella sua linea di pensiero è centrale la difesa della vita, specialmente contro ciò che Vargas chiama “pratiche di morte nel territorio”. Per lei, concentrare la conversazione sulla vita significa pensare in termini di coesistenza con ogni tipo di biodiversità in uno spazio determinato.

Cuando decimos defender la vida es para defender esas condiciones de vida, en todos esos lugares, para seguir existiendo, para seguir teniendo forma de existir.

Quando parliamo di difendere la vita, si tratta di difendere le condizioni di vita per continuare a esistere, per continuare ad avere un modo di esistere.

Tuttavia, afferma che alcuni progetti di sviluppo non tengono conto delle questioni collegate alla biodiversità. “Già non c'è più acqua, già non c'è più terra, l'aria è inquinata. Questa mancanza di acqua o terreno fa ammalare queste comunità,” assicura.

Le miniere [5], usate per estratte e vendere metalli per dispositivi tecnologici e infrastrutture in tutto il mondo, contaminano i corsi d'acqua, deforestano e, in definitiva, danneggiano la salute delle popolazioni locali, le costringono a spostarsi e contribuiscono ai conflitti sociali. Le comunità indigene e rurali dell'America Latina protestano [6] con frequenza contro l'apertura di miniere, dighe e altri grandi progetti infrastrutturali [7] [es], mettendo spesso le loro vite in pericolo [8]. Dopo aver denunciato gli effetti negativi di un gasdotto, una centrale termoelettrica e un acquedotto nella sua comunità, per due volte alcuni sconosciuti hanno assaltato [9] [es] la casa di Vargas nell'aprile 2022.

“È impressionante vedere come questi territori tanto ricchi, con questa ricchezza tanto differente, questo diverso modo di vivere, siano visti come se fossero una pagina bianca pronta a ricevere sviluppo.”, segnala Vargas.

La maggior parte dei prodotti industriali e agricoli delle zone rurali vanno a finire nei centri urbani. Per questo, per ridurre l'impatto negativo dello sviluppo, Vargas sostiene che gli abitanti delle città devono ridurre i loro consumi. Dice:

Como comunidades ya no podemos vivir, literalmente, ya no podemos beber agua, ya no podemos respirar, nos están extrayendo todo lo que está generando nuestras condiciones de vida para llevárselo a estos lugares donde se están generando estilos de vida que absorben todo lo que podría servir para millones de personas.

Come comunità non possiamo più vivere più, letteralmente, non possiamo più bere acqua, non possiamo più respirare, ci stanno togliendo tutto ciò che è alla base delle nostre condizioni di vita per portarselo dove stanno nascendo quegli stili di vita che assorbono tutto ciò che potrebbe servire a milioni di persone.

Non c'è bisogno delle soluzioni dei paesi occidentali

La maggior parte dei paesi occidentali e del Golfo consumano [10] molte più risorse di quante il pianeta possa rigenerare. “Questi stili di vita non sono funzionali”, afferma Vargas. “Nelle nostre comunità, nel nostro stile di vita, fino a ora abbiamo potuto raggiungere un equilibrio e dobbiamo recuperarlo”.

Per questo motivo, non crede che le soluzioni all'emergenza climatica si trovino in Occidente e nelle città, ma nelle comunità rurali e indigene.

Las soluciones a la crisis, no están allá, no están en el hemisferio norte, no están en las corporaciones, sino en quienes vivimos aquí más cerca de la tierra, de quienes estamos cultivando el maíz, el frijol, y que con estas prácticas estamos curando la tierra de la industria, de las practicas que han venido a deteriorar todo nuestro territorio.

Le soluzioni alla crisi non si trovano lì, non stanno nell'emisfero nord, non sono nelle corporazioni, bensì in noi che viviamo qui più vicino alla terra, in noi che stiamo coltivando il mais, i fagioli e che con queste pratiche stiamo curando la terra dall'industria, dalle pratiche che sono venute a deteriorare tutto il nostro territorio.

Questo non vuole dire che le comunità indigene del Messico non si relazionino con altri popoli del mondo, tutt'altro.

Nel 2021, alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP-26, Vargas e le sue colleghe sono state sostenute da una comunità internazionale di persone con le quali lei ha potuto immaginare altri possibili scenari futuri per la Terra.

Ese discurso del nacionalismo no lograra separarnos, somos pueblos que hemos estado tejidos y unidos, en todos los aspectos. Cuando nos encontramos, tenemos muchos rituales que coinciden muchos sentidos y además, pues, cuidamos a la tierra.

Questo discorso del nazionalismo non arriverà a separarci, siamo popoli che ci siamo intrecciati e uniti in tutti gli aspetti. Quando ci incontriamo, abbiamo molti rituali che coincidono in molti sensi e inoltre, be’, ci prendiamo cura della terra.

Conclude:

Cuando todo el mundo pregunta cómo vamos a salir de esta crisis, decimos “aquí esta la solución!”. No tenemos que ir muy lejos a buscarla, estamos aquí como alternativas vivas, somos esas alternativas, las estamos construyendo, estamos transformando.

Così, è questo il motivo per cui siamo Indigeni futuri. Quando chiunque chiede come usciamo da questa crisi, noi diciamo: “La soluzione è qui!”. Non dobbiamo cercarla molto lontano, noi esistiamo come alternative vive, noi stiamo costruendo e trasformando queste alternative.