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Indiani rinominano luoghi cinesi con nomi esilaranti dopo la rinomina cinese di 15 località dell'Arunachal Pradesh

Categorie: Asia meridionale, Cina, India, Arte & Cultura, Citizen Media, Cyber-attivismo, Governance, Guerra & conflitti, Libertà d'espressione, Linguaggi, Politica, Protesta, Relazioni internazionali, Storia
Indo-China border at Bum La Pass in the Zemithang circle. Image by Tabish Q via Wikimedia Commons. CC BY-SA 3.0. [1]

Il confine tra India e Cina al passo di Bum La nel cerchio di Zemithang nell'Arunachal Pradesh. Foto di Tabish Q [1] via Wikimedia Commons. CC BY-SA 3.0 [2].

Dopo che la Cina ha annunciato nomi standardizzati per 15 località nello stato indiano nord-orientale di Arunachal Pradesh [3] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], l'India ha reagito [4] con forza, dicendo che lo stato è parte integrante dell'India e la Cina non ha il diritto di rinominare i suoi luoghi. Tuttavia, gli indiani su Twitter hanno colto l'occasione per nominare [5] delle località cinesi con nomi indiani con risultati esilaranti.

Il 30 dicembre 2021, la testata statale cinese Global Times ha riferito [6] che il Ministero degli Affari Civili della Cina ha standardizzato “sulla base della sovranità, della storia” in cinese, i caratteri tibetani e l'alfabeto romano presenti nei nomi di 15 luoghi dello Zangnan (Tibet del Sud [7]), il quale coinvolge delle aree dell'Arunachal Pradesh. Tra i nomi cambiati, otto sono zone residenziali, quattro sono montagne, due sono fiumi e uno è un passo di montagna.

Il giornalista indiano Ananth Krishnan ha asserito:

Il Ministero degli Affari Civili cinese in una dichiarazione odierna elimina quello che indica con nomi “standardizzati” per 15 località dell'Arunachal Pradesh, che saranno usati nelle mappe cinesi. Questo riguarda 6 luoghi rinominati nel 2017, in vista di una nuova legge sui confini che entrerà in vigore il 1 gennaio 2022.

La Linea McMahon

L'India ritiene che il confine nazionale legale con la Cina sia lungo la Linea McMahon [10] nell'Arunachal Pradesh, che fu decisa dai rappresentanti del Tibet e dell'India britannica come parte della Convenzione di Simla [11] del 1914. Tuttavia, la Cina non lo riconosce, sostenendo che il Tibet non era indipendente dalla Cina e che non era presente nessun rappresentante cinese alla convenzione.

Nelle mappe cinesi, circa 65.000 km2 del territorio a sud della Linea McMahon sono indicati come parte della regione autonoma del Tibet (Tibet del Sud); la disputa ha portato a scaramucce di confine [12] negli ultimi decenni.

Nel 2017, la Cina ha rinominato unilateralmente [13] sei nomi “ufficiali” di luoghi in Arunachal Pradesh, presumibilmente per riaffermare la “sovranità territoriale” del paese sulla regione. La nuova mossa [14] di cambiare 15 nomi è arrivata prima della nuova legge sui confini territoriali [15], entrata in vigore il 1° gennaio 2022. Secondo questa legge, la Cina è incaricata di “prendere misure per salvaguardare l'integrità territoriale e i confini della terra”, tra le altre cose.

Il Ministero degli Affari Esteri indiano, tuttavia, ha sottolineato [16] che le azioni della Cina non cambiano il fatto che l'Arunachal Pradesh è parte integrante dell'India. Il giornalista indiano Sidhant Sibal ha twittato:

L'India reagisce alla rinomina da parte della Cina di luoghi dello stato indiano di Arunachal Pradesh. Dice: “Assegnare nomi inventati a luoghi dell'Arunachal Pradesh non altera questo fatto”.

I meme su Twitter

Reagendo alla notizia, gli indiani hanno puntato su Twitter per vendicarsi [5], dando nomi indiani inventati ai luoghi cinesi.

L'utente di Twitter Harpreet (@CestMoiz) ha condiviso la notizia con alcune invenzioni di rinominazione di una comunità Whatsapp locale:

In uno dei miei gruppi WhatsApp, la gente ha rinominato dei posti: Pechino come भुजंग नगर (Bhujang Nagar); la capitale tibetana Lhasa come लक्ष्मणगढ़ (Laxmangarh) e il Tibet come तिवतियानगर (Tivatianagar)!

Un altro utente, Bhargavi (@smna17 [21]), è intervenuto nominando Xinjiang come Sivaganga Nagar. Il thread [22] di Harpreet conteneva altri nomi esilaranti come New Chandigarh per Chengdu, Hanumangarh per Hubei e Gandhinagar per Guangzhou.

L'utente di Twitter Bishwa ha pubblicato:

Shanghai: Sanghipur; Nanchino: Nandigarh e Yunnan: Yananapuramr

Nel frattempo, l'utente di Facebook Sardhon Teron ha commentato [25] una notizia correlata sulla pagina Facebook del Northeast Today Magazine:

If Arunachal is an integral part of India, forget about 15 names even 1000 names doesn't matter. It is us who give names not China. China is just playing (a) propaganda game.

Se l'Arunachal è parte integrante dell'India, dimenticatevi dei 15 nomi, anche 1000 nomi non hanno importanza. Siamo noi che diamo i nomi, non la Cina. La Cina sta solo facendo un gioco di propaganda.

L'utente di Twitter Purnima Andrare ha commentato:

Questo non è uno sviluppo recente. Per quanto riguarda il rinominare non cambia nulla. Si potrebbero rinominare luoghi in Cina. Questo significherebbe che quei luoghi appartengono all'India?

L'utente देशी छोरा  (Ragazzo di campagna) da Hyderabad ha twittato:

Se la Cina rinomina luoghi dello stato indiano Arunachal Pradesh, allora l'India deve rinominare #Pechino come “BIJANPUR”. #ArunachalPradesh è, era e sarà sempre parte integrante dell'India.
Ma è vero che il #Tibet non è la #Cina.

L'utente S. Vasudeva Rao ha twittato:

Un nuovo tentativo della Cina di rinominare alcuni villaggi dell'Arunachal è l'ennesimo sforzo per legittimare le sue pretese illegali e immorali di un territorio in più dai suoi vicini. Il suo silenzio sulla restituzione dell'Aksai Chin all'India è tuttavia assordante.

Sudha Ramachandran ha menzionato [38] nel The Diplomat che una tattica simile è stata usata da Pechino sul conteso Mar Cinese Meridionale. Nell'aprile 2020, la Cina ha annunciato [39] i nomi cinesi di 80 isole e scogliere nel Mar Cinese Meridionale, oltre alle loro coordinate per marcarne le rivendicazioni. Ramachandran prevede che il governo cinese annuncerà altre liste nei prossimi mesi.