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Dopo che la vincitrice del Premio letterario olandese ha affermato che il Suriname “aveva bisogno” dell'ex pres. Bouterse, gli organizzatori annullano la cerimonia di premiazione

Categorie: Caraibi, Suriname, Citizen Media, Diritti umani, Etnia, Letteratura, Politica, Storia

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L'autrice surinamese Astrid Heli Roemer nel 2016. Foto [1] [en] di Raúl Neijhorst via Wikimedia Commons, usata in base a una licenza internazionale Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 [2] [en].

La celebre scrittrice surinamese Astrid Roemer [3] [en], che quest'anno è diventata la prima scrittrice del suo paese a ricevere il prestigioso Premio della letteratura nederlandese (Prijs der Nederlandse Letteren) [4] [nl, come i link seguenti salvo diversa indicazione], ha rilasciato delle ormai famigerate dichiarazioni che sembrano destinate a entrare a far parte della sua eredità.

A suscitare clamore sono stati i termini con cui Roemer ha descritto l'ex presidente del Suriname Dési Bouterse [5] [en]: “dotato di un coraggio indimenticabile”. Nel 2019, Bouterse è stato condannato [6] a 20 anni di carcere, dopo che un tribunale militare lo ha dichiarato colpevole di omicidio per l'esecuzione di 15 dissidenti nel 1982, un episodio noto come i “massacri di dicembre [7]” [en]. Bouterse salì al potere nel 1980 attraverso un colpo di stato che diede inizio a una dittatura militare, durante la quale Bouterse fu accusato di numerose violazioni di diritti umani.

Le parole di Roemer hanno provocato sia stupore che indignazione, tanto in Suriname quanto all'estero. Anche se la scrittrice riceverà comunque l'ambito premio letterario, del valore di circa 55 000 dollari statunitensi, gli organizzatori [8] hanno annullato [9] [en] la cerimonia ufficiale di premiazione, prevista per ottobre, spiegando [10] che non sarebbe stato il caso, viste “le recenti opinioni e dichiarazioni della signora Roemer”. Sulla sua pagina Facebook, Roemer ha descritto l'annullamento [11] come “een pak van mijn hart,” cioè “un sollievo”, e ha speso queste parole per Bouterse: [12]

Onze Surinaamse gemeenschap Desi Bouterse hard nodig heeft gehad om zelfbewuster te worden. Merci Man.

La nostra comunità surinamese aveva disperatamente bisogno di Dési Bouterse per acquisire una più profonda coscienza di sé. Grazie, Presidente.

Una serie di omicidi

Il colpo di stato di Bouterse del 1980 fu seguito da una serie di stragi [13] [en] confermate da Amnesty International [14] e da altre organizzazioni per i diritti umani; una di queste stragi fu quella che si consumò fra il 7 e l'8 dicembre 1982, quando 15 uomini (giornalisti, scienziati e leader sindacali che si opponevano al regime militare di Bouterse) furono fucilati al Forte Zeelandia [15] [en], una fortificazione situata nella capitale Paramaribo. L’unico sopravvissuto [16], che alla fine testimoniò al processo contro Bouterse nel 2019, lo descrisse [17] [en] come il capo dell'operazione, “calmo e impassibile”.

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Il cortile interno del Forte Zeelandia, dove si consumarono i ‘massacri di dicembre’. Foto [18] di Dan Lundberg su Flickr, CC BY-SA 2.0 [19].

Giudicato in contumacia, Bouterse ha protestato contro la sua condanna a 20 anni; c'è chi, per questo, ha chiesto che l'ex presidente sia condannato ad altri [20] 20 anni di carcere [21] [en], una questione su cui il tribunale si pronuncerà il 30 agosto [22], anche se Bouterse avrà la possibilità di fare ricorso in appello.

Il carattere ‘non convenzionale’ di Roemer

La giuria del Premio della letteratura nederlandese ha elogiato la scrittura “non convenzionale, poetica” di Roemer. Per produrre le sue apprezzatissime opere, la scrittrice, che ha 78 anni, ha attinto a una vita intera di esperienze all'interno di uno spazio coloniale. Benché non si sia limitata a parlare di schiavitù o della difficile eredità politica del paese, le sue rappresentazioni letterarie della storia surinamese le hanno fatto guadagnare altri riconoscimenti. Nel 2016, è stata la prima autrice caraibica a vincere il premio P.C. Hooft [23] [en], un riconoscimento letterario nederlandese, in occasione del quale la giuria ha dichiarato [24] che “l'impegno politico va di pari passo con la sperimentazione letteraria nell'opera di Roemer”, un'osservazione che, forse, attenua il senso di sorpresa per le parole azzardate che l'autrice ha dedicato a Bouterse.

Roemer si è rifiutata [25] di definirlo un assassino, fornendo la seguente spiegazione:

Ik begrijp dat mensen dat niet prettig vinden, maar ik ben geneigd om Desi Bouterse te geloven als hij zegt: ik heb geen burgermoorden gewild. Ik geloof hem.

Capisco che sia una posizione impopolare, ma io tendo a credere a Dési Bouterse quando dice: ‘Non volevo stragi fra i civili’. Io gli credo.

Un'immediata condanna

Le parole di Roemer hanno suscitato immediatamente un coro di reazioni. L'avvocata Lilian Gonçalves-Ho Kang You, membro del Comitato per la memoria delle vittime del Suriname e moglie di una delle vittime dei massacri di dicembre, ha detto [25] di essere rimasta “turbata e sconvolta dalle affermazioni di Roemer”:

Ik wist eigenlijk niet wat ik zag en hoorde. Ik kijk er vooral van op dat ze zegt dat er geen bewijs is voor de uitspraak dat Bouterse een moordenaar zou zijn. Er is een vonnis, uitvoerig gemotiveerd. Ik was bij die zitting. Het is evident dat hij is veroordeeld voor medeplichtigheid aan moord.

In realtà, io non sapevo che cosa avessi visto e sentito. Mi stupisce soprattutto il fatto che [Roemer] dica che non ci sono prove per condannare Bouterse per omicidio. C'è una sentenza, con motivazioni dettagliate. Io c'ero a quell'udienza. È evidente che è stato condannato per concorso in omicidio.

Un altro avvocato, Gerard Spong, è stato piuttosto laconico [25] nella sua reazione:

Ze niet goed snik.

Quella non sta bene di testa.

In risposta a Spong, che ha chiesto di non assegnarle assolutamente il premio, Roemer, con un tweet che ora appare cancellato, ha replicato:

Beh, Spong… UNA TEMPESTA IN UN BICCHIER D'ACQUA.

A questo scambio di battute è seguita subito una lettera satirica [26], scritta da Jan Dijkgraaf ad Astrid Roemer e nella quale Dijkgraaf critica Spong:

Een advocaat die de Belgische koning oproept om uw literaire werk niet te belonen met die ereprijs omdat uw (bizarre) mening hem niet aanstaat, vertoont namelijk zelf onvervalst NSB-gedrag. Die uitspraken [prijzen van Bouterse] zíjn natuurlijk totaal gestoord [25].

Un avvocato che chiede al re del Belgio di non concedere alle tue opere letterarie quel premio perché non gli piacciono le tue (bizzarre) opinioni esibisce anche lui un autentico comportamento da NSB [Nationaal-Socialistische Beweging [27] [en], “Movimento nazionalsocialista”, un partito politico nederlandese fascista e di orientamento nazista]. Quelle affermazioni [in lode di Bouterse] sono ovviamente da pazzi [25].

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Il primo ministro indiano, Narendra Modi, incontra l'allora presidente del Suriname, Dési Bouterse, alla sesta riunione dei paesi BRICS a Brasilia, nel 2014. Foto [28] di MEAphotogallery su Flickr, CC BY-NC-ND 2.0 [29].

Intanto, il Comité Herdenking Slachtoffers Suriname (Comitato per la memoria delle vittime del Suriname), nella sua indignazione, ha esortato [25] la Nederlandse Taalunie (Unione linguistica olandese) a “prendere una posizione esplicita” contro quelle che definisce le “affermazioni anti-democratiche e contrarie allo stato di diritto” della scrittrice surinamese.

Rita Rahman, l'attuale direttrice del Werkgroep Caraïbische Letteren (Gruppo di lavoro sulle letterature caraibiche), che ha perso sia il marito che il fratello nei massacri di dicembre, ha scritto [30]:

In uw juryrapport wordt Astrid H. Roemer geprezen voor haar vermogen om thema’s uit de recente geschiedenis, zoals corruptie, schuld, kolonisatie en dekolonisatie, te verbinden met de kleine geschiedenis, het verhaal op de mensenmaat. Met haar verwarde geest, wonend in het door haar blijkbaar onbegrepen Suriname, heeft zij de dekolonisatie strijd vanaf de jaren dertig tot en met de jaren zeventig op grote  afstand meegemaakt en beseft blijkbaar niet dat juist die strijd in de jaren 80 door de militaire staatsgreep bloedig […] Zij slaat dus de plank dezer dagen goed mis, en kan daarvoor geen handreiking krijgen.

Nella relazione della vostra giuria, Astrid H. Roemer è elogiata per la sua capacità di legare i temi della storia recente, come la corruzione, il senso di colpa, la colonizzazione e la decolonizzazione, alla piccola storia, la storia nella sua dimensione umana. Con la sua mente confusa, abitando in un Suriname che ha evidentemente frainteso, Roemer ha vissuto la lotta per la decolonizzazione fra gli anni Trenta e Settanta da una posizione di grande distanza ed evidentemente non si rende conto che proprio quella lotta, negli anni Ottanta, fu sanguinosa a causa del colpo di stato militare […]. Perciò, oggi, Roemer è gravemente fuori strada e non c'è modo di aiutarla.

La tempesta prende forza

Quella che Roemer ha chiamato una “tempesta in un bicchier d'acqua” si è ingigantita in seguito alla risposta data dalla scrittrice alla giornalista Harriet Duurvoort [31], che ha origini surinamesi e che aveva criticato [32] l'atteggiamento di Roemer nei confronti di Bouterse, in un tweet del 7 agosto:

In haar boek ‘Lijken op liefde’ wist ze op een gelaagde, literaire manier het grote trauma van de decembermoorden te verwerken. Maar dat ze zich nu zo lovend over Bouterse uitlaat,is echt een klap in het gezicht van Suriname, van Nederlandse en Surinaamse Surinamers.

Nel suo libro Lijken op liefde è riuscita a elaborare l'enorme trauma dei massacri di dicembre in maniera complessa, letteraria. Ma il fatto che ora si esprima in termini così positivi su Bouterse è veramente un affronto al Suriname, ai nederlandesi e ai surinamesi.

Roemer ha replicato sul thread, sostenendo [32] che Bouterse abbia fatto molto per aiutare il Suriname a prendere coscienza del processo di decolonizzazione:

Dichiarazioni particolari.

Roemer ha finito per dare a Duurvoort della “lultrut”, cioè della “stronza”, provocando una valanga [35] di reazioni che sono andate dall’orrore [36]alle speculazioni [37] sulla salute mentale dell'autrice. Sui social, alcuni utenti si sono anche chiesti se il profilo Twitter di Roemer fosse stato hackerato, ma, per il momento, la scrittrice ha difeso con convinzione [38] le sue parole.

I cittadini della rete surinamesi restano divisi [12]. Anche se in molti si sono offesi, non tutti condannano le affermazioni Roemer, né vedono in Bouterse una figura negativa. Il politico Mohamed Amzad Abdoel, membro del Partito democratico nazionale [39] [en] del Suriname, ha espresso ammirazione [40] per il coraggio che Roemer avrebbe mostrato, in quanto donna nera che non ha paura di far sentire la propria voce:

[D]e wijze waarop Astrid Roemer is behandeld een duidelijk voorbeeld is hoe democratie in de wereld werkt. Zolang men het liedje niet zingt zoals Het Westen dat wil, wordt men gestraft. Het is deze heerschappij van Het Westen waartegen Bouterse altijd heeft gestreden. Het zal waarschijnlijk ook deze waarheid zijn die Astrid Roemer heeft ingezien.

[I]l trattamento subito da Astrid Roemer è un chiaro esempio di come funziona la democrazia nel mondo. Se non si dice quello che vuole l'Occidente, si viene puniti. È contro questo dominio dell'Occidente che Bouterse si è sempre battuto. Probabilmente questa è anche la verità che Astrid Roemer ha compreso.

Questa non è la prima volta che Roemer fa discutere. Prima delle elezioni di maggio 2020 [41] [en] in Suriname, la scrittrice aveva scritto su Facebook [42] (in un post che, a quanto pare, è stato rimosso) che, da donna moderna, “la presenza dominante a livello amministrativo” di indù e musulmani la metteva a disagio. L’attuale presidente [43] [en] del paese, Chan Santokhi, è indù. Quando era ancora un commissario di polizia, guidò le indagini sui massacri di dicembre, anche se Bouterse affermava [44] [en] che Santokhi volesse “incarcerarlo e ucciderlo”. Roemer è rimasta ferma sulle sue opinioni. Tuttavia, recentemente ha dichiarato [42] al quotidiano olandese de Volkskrant che, nonostante le faccia piacere che il presidente Santokhi parli di società multireligiosa e multetnica, rimane comunque preoccupata.

Allo stato attuale, però, la preoccupazione generale sembra ancora concentrata soprattutto su Roemer.