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In Georgia, un giornalista veterano è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Georgia, Censorship, Citizen Media, Legge, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, World Press Freedom Day 2022

Foto di Tingey Injury Law Firm [1] in Unsplash [2]. Uso libero con licenza Unsplash [3].

Questo articolo è stato pubblicato [4] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] su OC Media. Ne pubblichiamo una versione modificata in base a un accordo di condivisione dei contenuti.

Il 16 maggio, il tribunale della città di Tbilisi ha condannato a tre anni e mezzo di carcere Nika Gvaramia, famoso giornalista e direttore di Mtavari Arkhi, rete televisiva tendenzialmente all'opposizione, con accuse di corruzione. Gvaramia, 45 anni, è stato dichiarato colpevole di abuso di potere per fatti avvenuti durante il periodo trascorso presso un'altra emittente televisiva, Rustavi 2, nel 2019. Il tribunale ha inoltre accusato [5] il giornalista di malversazione di fondi e gli ha ordinato di pagare una multa di 50.000 lari (16.300 dollari).

Secondo Radio Liberty [5], il tribunale ha anche multato un altro convenuto, l'ex direttore finanziario di Rustavi 2, Kakhaber Damenia, per malversazione di fondi. Zurab Lashvili, l'altro co-accusato e direttore dell'agenzia di notizie Inter Media Plus, è stato assolto da tutte le accuse.

Gvaramia è stato accusato [6] per la prima volta nel 2020 di abuso di potere, corruzione commerciale, falsificazione di documenti e malversazione di beni a Rustavi 2. È stato scagionato dalle ultime tre accuse.

Sembra che [5], dopo aver ascoltato il verdetto, Gvaramia abbia gridato all'interno della sala: “Buon lavoro!”. Poco prima di venire allontanato dalla sala, il giornalista ha inoltre scritto [7] nella sua pagina Facebook: “Rimani con Mtavari e ottieni la libertà con noi! Tutto andrà bene”.

Il caso del pubblico ministero [8] [ka] si basava su una Porsche Macan S il cui valore era stimato in 76.700 lari (79.900 dollari) che fu consegnata a Rustavi 2 all'inizio del 2019 in cambio di spazi pubblicitari nel canale. L'accusa ha argomentato che l'auto era stata acquisita per essere utilizzata dalla famiglia di Gvaramia.

Anche se non fa parte del Partito del Movimento Nazionale Unito (UNM), precedentemente al governo, Gvaramia ha occupato varie posizioni di responsabilità durante la direzione del partito e ha continuato a essere uno dei sostenitori più noti del partito. Avvocato di formazione, Gvaramia ha inoltre rappresentato legalmente in tribunale l'ex presidente Mikheil Saakashvili.

Domenica 15 maggio, il difensore pubblico della Georgia ha ricordato [9] alla corte la sua precedente relazione di amico della curia, nella quale non aveva trovato motivi per perseguire Gvaramia né per motivi legali penali né per motivi di diritto societario.

Transparency International Georgia ha emesso [10] [ka] un comunicato nel quale condannava la sentenza, considerandola indotta da motivi politici. Il gruppo ha affermato che il procedimento nei confronti di Gvaramia era la continuazione di una campagna di “persecuzione politica” contro i critici del governo e “invia un chiaro messaggio ad altri media critici”:

Recent criminal cases launched against the founders or family members of critical media outlets, the failure to prosecute the organizers of the 5 July 2021 violence [11], the increasing number of cases of physical retaliation against journalists, and other ineffective investigations have shown that critical media activities have become dangerous.

Le recenti cause penali aperte contro i fondatori o i familiari dei media critici, il fatto che non siano stati processati gli organizzatori degli atti di violenza del 5 luglio 2021 [11], il crescente numero di casi di rappresaglie fisiche contro giornalisti e altre indagini inefficaci hanno dimostrato che le attività dei media critici sono diventate pericolose.

Le accuse sono state prodotte dopo che il Tribunale Europeo per i Diritti Umani ha confermato nel 2019 la decisione del Tribunale Supremo della Georgia di trasferire la proprietà di Rustavi 2 al suo precedente proprietario, Kibar Khalvashi, considerato [5] vicino al governo in carica. Dopo la polemica sentenza, Gvaramia e la sua squadra, crearono da zero un nuovo canale, Mtavari.