Incontro con El Hadji Ibrahima DIAGO, attivista della lingua wolof

Foto fornita da El Hadji Ibrahima DIAGO e utilizzata con autorizzazione.

All'interno della nostra attuale serie che dà risalto al lavoro degli attivisti che promuovono le lingue africane negli spazi digitali, presentiamo El Hadji Ibrahima DIAGO (@elibdiago) dal Senegal.

Parla il wolof [it], lingua utilizzata da circa 10 milioni di persone come prima o seconda lingua in Senegal e altre parti dell'Africa Occidentale. Il suo lavoro si può ascoltare nel podcast Wolof Tech [fr], che mette in risalto le iniziative che hanno legami con la tecnologia.

Rising Voices (RV): Per favore, parlaci di te [en, come le citazioni seguenti]:

El Hadji Ibrahima DIAGO (EHID): I am a computer engineer and podcaster for several years. I am Senegalese and a passionate of new technologies and that since my childhood. I created two years ago, a podcast called Wolof Tech which is a program that talks about new technologies in Wolof, a local language in Senegal spoken by over 90% of the population.

The podcast is organized in several seasons, each of which includes about ten episodes where we invite experts, entrepreneurs, professors, and students to discuss topics in new technologies.

El Hadji Ibrahima DIAGO (EHID): Sono ingegnere informatico e realizzatore di podcast da molti anni. Sono senegalese e, fin dalla mia infanzia, sono appassionato di nuove tecnologie. Due anni fa ho iniziato un podcast chiamato Wolof Tech, un programma che parla delle nuove tecnologie in lingua wolof, lingua locale del Senegal parlata da più del 90% della popolazione.

Il podcast è organizzato in varie stagioni, ognuna delle quali include circa dieci episodi nei quali invitiamo esperti, impresari, professori e studenti per parlare dei temi legati alle nuove tecnologie.

RV: Qual è la situazione attuale della tua lingua, sia online che non online?

EHID: Today, in the field of new technologies, the Wolof language is not very well represented. Most of the course materials are in French and English, which excludes a very large part of the population, i.e., the unschooled who represent 53% of the population.

EHID: Ora, nell'ambito delle nuove tecnologie, il wolof è poco rappresentato. La maggior parte del materiale didattico è in francese e inglese, il che esclude una parte molto importante della popolazione, cioè coloro che non sono scolarizzati, circa il 53% della popolazione.

RV: Quali sono le tue motivazioni per vedere la tua lingua presente negli spazi digitali?

EHID: We believe that language is just a tool to access knowledge which is itself universal, it has no color or belonging. We can and must be able to use our mother tongue to access all kinds of knowledge. And this requires an enormous work to make the translation of the contents and the adaptation of some examples for a better understanding of the concepts.

We think that if we can make our populations understand the impact and the interest of these new technologies in their lives, they will be able to have new reflections to improve their life, their work etc…

A collaboration between the experts of the field and the populations in the need of change and evolution will be the beginning of a new era which will lead us towards the true development where all the parts will be implied with a great improvement of the levels of understanding.

EHID: Crediamo che la lingua sia solo uno strumento per accedere alla conoscenza, che in sé è universale, non ha colore né appartenenza. Possiamo e dobbiamo usare la nostra lingua materna per accedere a tutta la conoscenza. E questo necessita di un enorme lavoro per tradurre i contenuti e per adattare alcuni esempi per una migliore comprensione dei concetti.

Pensiamo che, se riusciamo a fare in modo che le nostre popolazioni capiscano l'impatto e l'interesse di queste nuove tecnologie nelle loro vite, esse potranno riflettere in modo nuovo su come migliorare la propria vita, il proprio lavoro, …

Una collaborazione tra gli esperti del settore e le popolazioni che hanno bisogno di un cambiamento e un'evoluzione sarà l'inizio di una nuova era che ci condurrà verso il vero sviluppo in cui tutte le parti saranno coinvolte con un grande miglioramento dei livelli di comprensione.

RV: Descrivi alcune delle sfide che impediscono che la tua lingua venga usata totalmente online.

EHID: The Wolof language is not taught at school in Senegal. It is not included in the school curriculum and this is the reason why our people cannot even write words correctly. Thus we notice a certain anarchy in the spelling of words especially in social networks.

EHID: La lingua wolof non viene insegnata a scuola, in Senegal. Non è inclusa nel piano di studi e questa è la ragione per cui la nostra gente non può nemmeno scrivere correttamente le parole. Per questo, osserviamo un'anarchia nell'ortografia delle parole, specialmente nelle reti social.

RV: Che misure concrete credi si possano prendere per incoraggiare i più giovani a cominciare a imparare la loro lingua o a continuare ad usarla?

EHID: The first step is to add Wolof to the list of languages to be learned in school programs up to university level.
It will also be necessary to promote the language through initiatives such as the podcast that we are doing and that is directly aimed at these populations.

Today, as a French speaker in our companies, meetings with the participation of an English speaker turn directly to the use of English as a language of communication. So why not speak wolof between us for a better understanding especially since we have noticed that in some companies employees are often afraid to express the substance of their thoughts because they do not want to make mistakes.

So let's have the courage to value our languages by using them daily and correctly before they disappear. We owe it to the future generation.

EHID: Il primo passo è aggiungere nei programmi scolastici il wolof alla lista delle lingue che devono essere imparate, fino al livello universitario.
Sarà inoltre necessario promuovere la lingua attraverso iniziative come il podcast che stiamo facendo e che è direttamente rivolto a queste popolazioni.

Oggigiorno, in quanto francofono all'interno delle nostre imprese, nelle riunioni alle quali partecipa qualcuno che parla inglese si usa direttamente l'inglese come lingua franca. Quindi, perché non parlare wolof tra di noi per una migliore comprensione di tutto, in particolar modo da quando abbiamo notato che in alcune aziende gli impiegati hanno spesso paura di esprimere la sostanza delle loro riflessioni perché non vogliono fare errori.

Così dovremmo avere il coraggio di valorizzare le nostre lingue usandole giornalmente e correttamente, prima che spariscano. Lo dobbiamo alle future generazioni.

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