Q&A con Paul Meighan-Chiblow, attivista della lingua gaelica scozzese

Foto per gentile concessione di Paul Meighan-Chiblow.

Come parte della nostra attuale serie che mette in evidenza il lavoro degli attivisti che promuovono le lingue europee minoritarie e regionali negli spazi digitali, vogliamo presentare Paul Meighan-Chiblow (@PaulJMeighan) [en, come i link seguenti]. Lavora con la lingua gaelica scozzese (Gàidhlig) ed è anche candidato al dottorato di ricerca in studi educativi presso la McGill University in Canada, con una ricerca focalizzata sulla rivitalizzazione della lingua indigena e sulla politica dell'educazione linguistica. Nato e cresciuto a Glasgow, in Scozia, Paul adesso vive a Toronto (Tkaronto), Turtle Island (conosciuta anche come Nord e Centro America).  

Scopri di più sul lavoro di Paul nella seguente intervista condotta per e-mail da Rising Voices.

Rising Voices (RV): Parlaci di te e del tuo lavoro legato a questa lingua.

Paul Meighan-Chiblow (PMC): Is mise Pòl Miadhachàin-Chiblow. ’S e Gàidheal a th’ annam. Rugadh agus thogadh mi ann an Glaschu, Alba. Tha mi a’ fuireach ann an Tkaronto, Turtle Island. My name is Paul Meighan-Chiblow. I’m a Scottish Gael.

My experiences as a Gàidheal (Scottish Gael) growing up in Glaschu (Glasgow) inform my work. I was raised by my mother who is from Dalabrog (Daliburgh), in the north-western island of Uibhist a Deas (South Uist) in na h-Eileanean Siar (Western Isles). I remember hearing Gàidhlig (Scottish Gaelic) all the time around my fluent speaking grandmother. However, Gàidhlig, an endangered Indigenous language in Alba (Scotland), was not available to me in the educational system. Members of my family and older generations recall being beaten for speaking the language. And Gàidhlig, spoken for more than 1500 years in Alba, is still not recognized as an official language in the United Kingdom. 

I do not speak my language fluently yet and am currently on a language reclamation journey as an adult learner. My motivation for more equitable education policy and language revitalization has continued to grow since meeting my Anishinaabe Ojibwe husband in Glaschu in 2015. I have learned more from him about the devastating impacts of colonialism on the Indigenous Peoples of Turtle Island. These experiences have led to my current research on the role of technology for endangered Indigenous languages.

Paul Meighan-Chiblow (PMC): Is mise Pòl Miadhachàin-Chiblow. ’S e Gàidheal a th’ annam. Rugadh agus thogadh mi ann an Glaschu, Alba. Tha mi a’ fuireach ann an Tkaronto, Turtle Island. Mi chiamo Paul Meighan-Chiblow e sono scozzese.

La mia esperienza come scozzese di lingua gaelica (Gàidheal) cresciuto a Glasgow (Glaschu) è di ispirazione per il mio lavoro. Sono stato cresciuto da mia madre, che viene da Daliburgh (Dalabrog), nell'isola di South Uist (Uibhist a Deas) nelle Ebridi Esterne (na h-Eileanean Siar). Ricordo che sentivo sempre parlare il gaelico scozzese (Gàidhlig) da mia nonna, che lo parlava correntemente. Tuttavia questa lingua, ora lingua indigena a rischio in Scozia (Alba), per me non era accessibile nel sistema educativo. Le vecchie generazioni e i membri della mia famiglia ricordano di essere stati picchiati per averla utilizzata. E il gaelico scozzese, parlato per più di 1500 anni in Scozia, non è ancora riconosciuto come lingua ufficiale nel Regno Unito.

Non la parlo ancora fluentemente e adesso sono impegnato in un percorso di recupero della lingua come studente adulto. La mia motivazione per una politica educativa più equa e per la rivitalizzazione della lingua ha continuato a crescere fin da quando, nel 2015, ho conosciuto a Glasgow mio marito di etnia Anishinaabe Ojibwe. Da lui ho imparato molto di più sugli impatti devastanti che la colonizzazione ha avuto sulle popolazioni indigene del Nord e del Centro America. Queste esperienze hanno indirizzato la mia attuale ricerca sul ruolo della tecnologia per le lingue indigene a rischio.

RV: Qual è lo stato attuale della tua lingua online e offline?

PMC: According to the 2011 Scottish Census, 57,375 people (1.1 percent of the Scottish population aged over 3 years old) reported being able to speak Gàidhlig, which is 1,275 fewer than in 2001. The highest percentages of Gaelic speakers are in the na h-Eileanean Siar. For example, Uibhist a Deas includes some of the strongest Gaelic-speaking communities in the world, ranging from 62 to 79 percent of the respective community populations.

Gàidhlig is not an official language of the United Kingdom, despite being spoken there for more than 1,500 years. Gàidhlig is classified as an Indigenous language under the European Charter for Regional or Minority Languages, which the UK Government has ratified, and the Gaelic Language (Scotland) Act 2005 established a language-development body, Bòrd na Gàidhlig. 

Outside Scotland, Gàidhlig has been spoken in what is now known as Canada since the 18th century. In the 2016 Canadian census, 3,980 Canadian residents claimed knowledge of Gàidhlig, with a quarter of those resident in Nova Scotia.

In online contexts, Gàidhlig is becoming more prominent. For example, the language learning app Duolingo added the language to the platform in 2019 and recently surpassed 1 million Gàidhlig learners. Sabhal Mor Ostaig, the Scottish National Centre for Gaelic Language and Culture, is taking over further developments of the course. In Scotland, there are free online initiatives and resources to learn the language, such as LearnGaelic or SpeakGaelic, which was established in 2021. 

PMC: Secondo il censimento scozzese del 2011, 57.375 persone (1,1% della popolazione scozzese sopra i 3 anni) hanno affermato di saper parlare il gaelico scozzese, il che significa 1.275 parlanti in meno del 2001. La percentuale più alta di parlanti gaelico si trova nelle Ebridi. Per esempio, South Uist possiede alcune delle più forti comunità di lingua gaelica scozzese al mondo, che vanno dal 62% al 79% delle rispettive popolazioni.

Nel Regno Unito il gaelico scozzese non è lingua ufficiale, nonostante sia stato parlato per più di 1500 anni. Nella Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, ratificata dal governo britannico, si classifica come lingua indigena e il Gaelic Language (Scotland) Act del 2005 ha istituito un organo per lo sviluppo della lingua, il Bòrd na Gàidhlig.

Fuori dalla Scozia, fin dal XVIII secolo il gaelico scozzese viene parlato nel territorio oggi conosciuto come Canada. Nel censimento canadese del 2016, 3.890 residenti canadesi hanno dichiarato di conoscere questa lingua e un quarto di essi vive in Nuova Scozia.

Nel mondo online, il gaelico scozzese sta diventando sempre più importante. Ad esempio, nel 2019 l'app per imparare le lingue Duolingo lo ha inserito sulla sua piattaforma e di recente ha superato 1 milione di studenti. Sabhal Mor Ostaig [en, come tutti i link successivi, salvo diverse indicazioni], il Centro nazionale scozzese per la lingua e cultura gaelica, si sta occupando degli ulteriori sviluppi del corso. In Scozia ci sono iniziative online e risorse gratuite per imparare la lingua, come LearnGaelicSpeakGaelic, avviato nel 2021.

RV: Quali sono le tue motivazioni per vedere la tua lingua presente negli spazi digitali?

PMC: Gàidhlig, like all endangered and Indigenous languages, needs to be present in digital spaces alongside dominant languages, such as English. There are reasons why languages are endangered and threatened. Primary causes include monolingual and monocultural policies and ideologies.

An example of this in the digital realm is the World Wide Web that was created in 1989 by an American, Tim Berners-Lee. The World Wide Web was envisaged primarily to be monolingual, monocultural, and in English. Even unintentionally, monolingual and monocultural online environments continues to erase Indigenous and minoritized languages. 

Since the creation of the World Wide Web, digital and online technologies are becoming more and more widespread. Many people and younger generations play videogames, use cellphones, laptops, and so on to have fun, work, and communicate every day. Indigenous and minoritized speakers and their communities are using technology for language reclamation and revitalization purposes, such as online classes, language learning apps, social media posts, film, and music. 

In the past, Gàidhlig has been forcefully excluded from formal or popular domains, such as education or media, by means of violence in classrooms, destructive policies, and discriminatory legislation. It will take time to address the internalized trauma of not being able to speak or use Gàidhlig. Having Gàidhlig more present in the digital landscape could help counteract deficit ideologies about the “value” or “use” of the language, raise its prestige, and engage the younger generation who use technology regularly, such as iPads, cellphone apps, and videogames. More people could use the language in online spaces instead of defaulting to English due to a lack of choice or alternatives. 

PMC: Il gaelico scozzese, come tutte le lingue indigene a rischio, ha bisogno di essere presente negli spazi digitali insieme alle lingue dominanti come l'inglese. Esistono delle ragioni per cui le lingue sono minacciate e in pericolo. Le cause principali includono le politiche e le ideologie monolingui e monoculturali.

Un esempio di questo dominio digitale è il World Wide Web, creato nel 1989 da un americano, Tim Berners-Lee. Il World Wide Web era stato concepito principalmente per essere monolingue, monoculturale e in inglese. Anche se non intenzionalmente, gli ambienti online monolingui e monoculturali continuano a cancellare le lingue indigene minoritarie.

Fin dalla creazione del World Wide Web, le tecnologie digitali e quelle online continuano a diffondersi sempre di più. Molte persone e le nuove generazioni giocano ai videogames, usano cellulari e computer e quindi si divertono, lavorano e comunicano ogni giorno. I parlanti delle lingue indigene e minoritarie e le loro comunità usufruiscono della tecnologia per recuperare e rivitalizzare la lingua, come lezioni online, app per l'apprendimento linguistico, post sui social media, film e musica.

In passato, il gaelico scozzese è stato escluso con forza dalle sfere formali e pubbliche, come l'istruzione e i media, attraverso la violenza nelle aule, politiche distruttive e leggi discriminatorie. Ci vorrà tempo per affrontare il trauma interiorizzato di non essere in grado di parlare o usare il gaelico. La maggiore presenza di questa lingua nel mondo digitale potrebbe aiutare a contrastare le ideologie deficitarie sul “valore” o “uso” della lingua, aumentarne il prestigio e attirare le nuove generazioni che utilizzano regolarmente la tecnologia, come iPad, app per cellulari e videogiochi. Sempre più persone potrebbero utilizzare il gaelico scozzese negli spazi online invece di passare all'inglese per mancanza di scelta o di alternative.

RV: Descrivi alcune delle difficoltà che impediscono alla tua lingua di essere utilizzata appieno online.

PMC: There are structural technological issues that prevent Gàidhlig from being fully utilized online. For example, many cellphones do not have the option to have the language settings in Gàidhlig. There are also issues with autocorrect where Gàidhlig is “corrected” to be in English. These issues can become tedious and time consuming and may encourage people to switch to using English online and on their devices.

Other issues include the need for more funding being allocated to local communities to develop and create websites, platforms, and resources in Gàidhlig so they can conduct their work, education, and social lives both online and offline in Gàidhlig. The communities can decide for themselves how digital and online technologies can be fully utilized to best serve the needs of local contexts. If there is more of a need or incentive to use the language online, such as for work or education purposes, the language is more likely to be used. 

PMC: Ci sono problemi tecnologici strutturali che impediscono al gaelico scozzese di essere pienamente fruibile online. Ad esempio, molti cellulari non hanno la possibilità di impostare la lingua gaelica. Esistono anche difficoltà con il correttore automatico, per il quale il gaelico viene “corretto” nella lingua inglese. Questi problemi possono diventare fastidiosi e far sprecare tempo, e potrebbero incoraggiare le persone a passare all'inglese sia online che sui loro dispositivi.

Altre difficoltà includono la necessità di distribuire altri fondi alle comunità locali per sviluppare e creare siti web, piattaforme e risorse in gaelico scozzese, perché possano istruirsi e svolgere il proprio lavoro e la propria vita in questa lingua sia online che offline. Le comunità possono decidere da sé in che modo le tecnologie online e digitali possano essere sfruttate appieno per rispondere al meglio alle esigenze nei contesti locali. Se c'è maggiore necessità o incentivo a utilizzare la lingua online per motivi di lavoro o istruzione, è più probabile che essa verrà utilizzata.

RV: Quali atti concreti pensi che si potrebbero fare per incoraggiare i giovani a imparare la tua lingua o continuare a usarla?

PMC: I think there are many encouraging initiatives that are already taking place, such as SpeakGaelic, which has a very engaging Twitter account with accessible videos of Gàidhlig conversations, memes, weather reports in the language and so on. It would be great to continue building on these initiatives by making the language even more visible and more engaging to younger learners. I think a great way to do this could be through more music and film.

For example, since I enjoy electronica and synthwave music, I listen to Niteworks, a Gaelic band from the Isle of Skye which fuses Gaelic and folk music with electronica. If younger learners could have access to music and film genres in Gaelic that are in line with their tastes and preferences, it would be easier to acquire the language and encourage their interest and engagement in learning more.

I also think having more funding and initiatives for easily accessible coding classes to develop Gaelic digital and online content would be great. This could help address algorithmic bias in favour of English and also help develop more videogames, websites, and apps in the language. Perhaps in this way younger people could develop their own Gaelic apps, websites, blogs, and content more from their own cellphones and devices! 

PMC: Penso che ci siano già molte iniziative incoraggianti, come SpeakGaelic, che ha un account Twitter molto interessante, con video accessibili di conversazioni in gaelico, meme, previsioni meteo e così via. Sarebbe magnifico continuare a costruire queste iniziative rendendo la lingua ancora più visibile e più accattivante per i giovani studenti. Ritengo che un bel modo di farlo sia attraverso i film e la musica.

Per esempio, a me piace la musica elettronica e synthwave e ascolto i Niteworks, una band gaelica dell'isola di Skye che fonde la musica folk gaelica con quella elettronica. Se i giovani studenti avessero accesso alla musica e ai film in gaelico scozzese in linea con i loro gusti e preferenze, sarebbe più semplice imparare la lingua e incoraggiare il loro impegno e interesse ad apprendere di più.

Credo anche che sarebbe fantastico avere più fondi e iniziative per organizzare corsi di programmazione facilmente accessibili per lo sviluppo di contenuti digitali e online in gaelico scozzese. Questo potrebbe aiutare ad affrontare il pregiudizio algoritmico a favore dell'inglese e sviluppare più videogiochi, siti web e app in gaelico. Forse, in questo modo i giovani potrebbero creare i propri siti web, blog, app e contenuti in gaelico dai loro cellulari e dispositivi!

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