In tutto l'Iran sono scoppiate [en, come i link seguenti] delle proteste per la morte di Mahsa (Zhina) Amini, dopo il suo arresto da parte della “polizia morale” del paese con l'accusa di aver violato le regole sullo hijab, lo scorso venerdì. Mahsa aveva 22 anni.
In risposta alla morte di Amini, le donne iraniane hanno iniziato a togliersi il velo in segno di disobbedienza civile. Alcune li hanno bruciati all'aperto, altre si sono rasate la testa o hanno tagliato i capelli corti e postato dei selfie sui social.
Gli iraniani che vivono in diverse località, ma subiscono la stessa tirannia e lottano per libertà e giustizia, stanno assistendo a scene senza precedenti che trascendono i confini di genere ed etici.
These are some of the most beautiful moments I have seen in my life as an Iranian. What unbelievable bravery.
In a free Iran, monuments and statues will be erected to these fierce lionesses ✌🏻💙❤️#Mahsa_Amini #Iran #مهسا_امینی pic.twitter.com/zUVwEJXNYZ
— Nioh Berg ♛ ✡︎ (@NiohBerg) September 20, 2022
Ecco alcuni dei momenti migliori della mia vita da Iraniana. Un coraggio incredibile.
In un Iran libero, si costruiranno statue e monumenti per queste agguerrite leonesse ✌🏻💙❤️
Dall'acquisizione islamista del governo iraniano del 1979, sono state molte le leggi discriminatorie contro le donne in Iran. Le loro vite sono state influenzate significativamente in vari sensi, dal mercato del lavoro alle regole sull'abbigliamento. Le donne iraniane, per esempio, sono obbligate ad indossare sempre il velo. Molte di loro hanno perseverato nel rifiutarsi e disobbedire alla Repubblica islamica nonostante le punizioni ufficiali per chiunque lo faccia.
Mahsa Amini, una nativa curda di Saqqez, nella provincia di Kurdistan, è morta venerdì in un ospedale di Tehran dopo tre giorni di coma. Secondo i testimoni, sarebbe stata aggredita nel furgone della polizia che l'ha trasportata al centro di detenzione.
La polizia ha negato l'accusa, affermando che ha avuto un “infarto improvviso”, mentre la sua famiglia ha respinto il ricorso. L’ONU ha richiesto un'indagine sulla morte di Mahsa Amini.
Sabato sono scoppiate le proteste in tutta la nazione. Sono iniziate nelle città della provincia di Kurdistan e si sono sparse a Tehran, Shiraz, Isfahan e in tutte le città del nord come Rasht e Sari, Mashad e Bandar Abbas.
“A morte il dittatore”, “Donne, vita e libertà” e “A morte Khamenei” erano tra gli slogan urlati dai dimostratori iraniani.
Footage circulating on social media suggests that protests following #Mahsah_Amini‘s death have occurred in 19 of #Iran‘s 31 provinces within the past three days. A thread: 1/5 pic.twitter.com/bJxZAk4zbs
— Critical Threats (@criticalthreats) September 20, 2022
Le immagini diffuse sui social media suggeriscono che le proteste dopo la morte di #Mahsah_Amini si siano verificate in 19 delle 31 province dell'#Iran negli ultimi tre giorni. Un thread: 1/5
Le forze di sicurezza nella provincia del Kurdistan hanno ucciso almeno 9 persone e ne hanno ferite altre centinaia, secondo le relazioni basate sulle dichiarazioni dello Stato iraniano. Tuttavia le organizzazioni per i diritti umani sostengono che il numero sia molto più alto.
Iran Human Rights @IHRights: The Islamic Republic of #Iran‘s security forces killed at least 31 people during the current #IranProtests. Hundreds were injured/arrested. #Mahsa_Aminii #مهسا_امینی https://t.co/iKFzT4ZFOU
— Kambiz Ghafouri (@KambizGhafouri) September 22, 2022
Diritti umani in Iran @IHRights: le forze di sicurezza della Repubblica islamica dell'#Iran hanno ucciso almeno 31 persone durante le proteste. Centinaia sono state ferite/arrestate.
Diversi video mostrano scontri violenti tra i manifestanti e le forze dell'ordine. I manifestanti stanno assalendo il personale di sicurezza isolato nel video qui sotto:
BREAKING 🇮🇷 : Death toll rises to 6
♦️At least 6 Protestors killed after Violent clashes between Iranian forces and Protestors
♦️Footage of #Iranian protesters attacking police officers.#Iran #Mahsa_Amini pic.twitter.com/cJBNmuAzT4— Zaid Ahmd (@realzaidzayn) September 21, 2022
BREAKING 🇮🇷 : Il bilancio delle vittime sale a 6
♦️Almeno 6 manifestanti uccisi dopo scontri violenti tra forze iraniane e manifestanti
♦️Immagini di manifestanti #Iraniani che attaccano dei poliziotti.
Mercoledì, nel quarto giorno di proteste, il collettivo di hacker Anonymous ha affermato di aver avviato attacchi informatici contro i due principali siti web del governo iraniano e un certo numero di siti dei media, a sostegno delle manifestazioni.
Anonymous hackers have claimed to be behind attacks on several websites affiliated with the Iranian government amid protests following the death of 22-year-old Mahsa Amini. https://t.co/Oc5TQiX39C
— Alexander Martin (@AlexMartin) September 21, 2022
Gli hacker Anonymous hanno affermato di essere dietro gli attacchi su diversi siti web affiliati con il governo iraniano nel contesto delle proteste in seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini.
Le donne iraniane non aspettano un salvatore
Azadeh Pourzand, celebre ricercatrice per i diritti umani e direttrice della Fondazione Siamak Pourzand, ha dichiarato a Global Voices:
Iranian women are not waiting for a savior and are bravely waging their own fights in light of what is happening in Afghanistan and other parts of the world.
It is time for the world to cease supporting governments like the Islamic Republic of Iran under the guise of promoting “moderate Islam” and by mistakenly interpreting the ideas of cultural relativism to Iran
It is impossible for any political or religious system to be stable or long-lasting. No oppressive regime can exist indefinitely because, in the end, the people's struggle for freedom will be revealed, and justice will triumph.
Le donne iraniane non aspettano un salvatore e stanno coraggiosamente combattendo le loro battaglie alla luce di quanto sta accadendo in Afghanistan e in altre parti del mondo.
È ora che il mondo smetta di sostenere governi come la Repubblica islamica dell'Iran con il pretesto di promuovere “l'islam moderato” e interpretando erroneamente le idee del relativismo culturale in Iran
È impossibile che qualsiasi sistema politico o religioso sia stabile o duraturo. Nessun regime oppressivo può esistere all'infinito perché, alla fine, la lotta popolare per la libertà sarà rivelata e la giustizia trionferà.
Diversi video mostrano donne iraniane che sfidano lo Stato iraniano senza paura. Una donna che affronta le forze di sicurezza è mostrata qui:
I wish I was her fr#Mahsa_Amini#مهسا_امینیpic.twitter.com/jtULSZaqXb
— مورفیِس (@thvmary) September 20, 2022
Avrei voluto essere lei.
The women of my country…🤛#Mahsa_Amini #مهسا_امینی pic.twitter.com/lFdxULIAkl— •|fati|• (@fatemeh_2222) September 20, 2022
Le donne del mio paese…🤛
Il Direttore esecutivo e cofondatore dell’associazione del Kurdistan per i diritti umani (KMMK-G) Taimoor Aliassi ha detto a Global Voices:
Women are subjected to severe repression throughout contemporary Iranian history. Mahsa or Zhina represents the protestors’ slogan: “Woman, Life, Freedom.”
Mahsa represents the century-long fight for women's emancipation waged by Kurdish and Iranian women. Especially in the last 44 years.
It is also a representation of the fight against Islamic doctrine, which has its philosophical roots in the treatment of women.
Le donne hanno subito una dura repressione nella storia contemporanea dell'Iran. Mahsa o Zhina rappresenta lo slogan dei protestanti: “Donne, vita, libertà.”
Mahsa rappresenta la lotta secolare per l'emancipazione femminile condotta dalle donne curde e iraniane. Soprattutto negli ultimi 44 anni.
È anche la rappresentazione della lotta contro la dottrina islamica, che ha le sue radici filosofiche nel trattamento delle donne.
Arte e proteste
Molti artisti hanno creato opere per mostrare il loro supporto al popolo iraniano.
Il contributo dell'illustratore Shadi:
It could’ve been me, It could’ve been you, It could’ve been any of us…#مهسا_امینی#Mahsa_Amini #MahsaAmini pic.twitter.com/nadnMFa2mJ
— Shadi (@Queenshadii) September 15, 2022
Potrei essere io, potreste essere voi, potrebbe essere chiunque di noi…