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Coca-Cola, il brand che inquina di più nel mondo con la plastica sponsorizzerà la COP27. Ecco perché è un problema.

Categorie: Africa sub-sahariana, Asia orientale, Egitto, Indonesia, Kenya, Uganda, Ambiente, Citizen Media, Economia & Business, The Bridge

Bottiglie di plastica del marchio Coca-Cola in un fiume. Immagine presa da Wikipedia [1] (CC BY-SA 4.0 [2])

Ironia della sorte: Coca-cola, il brand più inquinante nel mondo con la plastica sponsorizzerà la COP27 [3] [en, come i link seguenti], ossia, la più grande conferenza mondiale sull’ambiente che si svolge annualmente, e quest’anno avrà luogo a Sharm El Sheikh, in Egitto, dal 6 al 18 novembre.

Mentre ci sarebbe molto da criticare sul summit della COP27 di quest’anno, come, per esempio, la violazione dei diritti umani dell'Egitto e la repressione della società civile, la sponsorizzazione di Coca-cola è incredibilmente problematica e può far anche bloccare i movimenti ambientali e anti-plastica.

L’Egitto ha annunciato che l’affare si è concluso alla fine di settembre e Coca-cola si è immediatamente impadronita della pubblicità positiva. Infatti, il vice-presidente Mondiale di Coca-cola, nonché capo della Politica e Sostenibilità del brand Michael Goltzman, ha dichiarato: “Grazie alla partnership con la COP27 il sistema Coca-cola mira a supportare l’azione collettiva contro il cambiamento climatico.”

Giustamente, gli attivisti stanno facendo forti pressioni e l’opposizione sta crescendo.

Che disgrazia. Il più grande inquinatore di plastica @CocaCola sponsorizzerà la @COP27P 😡

Il 99% delle plastiche sono prodotte dai combustibili fossili. Questa partnership danneggia l’obiettivo stesso che l’evento cerca di sponsorizzare.

Clean up Kenya, l’organizzazione della società civile, ha definito questa mossa “disgustosa” [10] e ha fatto notare che quasi mezzo milione di rifiuti di bottiglie di plastica trovate in Kenya potrebbero appartenere a Coca-cola.

Nyombi Morris, un ambientalista ugandese e ambasciatore dell’UNOCHA, ha dichiarato alla BBC [11]: “Quando gli inquinatori dominano le negoziazioni climatiche non si possono ottenere buoni risultati. Da attivista africano posso dire che sono preoccupato per i nostri laghi poiché saranno di nuovo pieni di plastica.”

Gli abitanti dei paesi a basso reddito hanno ragioni più che legittime per essere furiosi con Coca-cola. Il gigante societario ha speso miliardi e miliardi di dollari usando il metodo del “funnel” per i suoi prodotti [12] nei paesi a basso e medio reddito ma raramente la società si impegna a garantire che questi luoghi dispongano di infrastrutture adeguate per gestire i rifiuti in ingresso.

L'Indonesia, che è un paese molto noto per essere invaso [13] dai rifiuti plastici, ha vissuto questa esperienza in prima linea. Secondo Nina van Toulon, la fondatrice e direttrice di Indonesian Waste Platform [14] “se visiti il più remoto villaggio di questo paese che dista ore e ore dal nulla, si possono trovare bottigliette d’acqua e di Coca-cola che vengono bruciate dagli abitanti. Queste compagnie si sono impegnate a far arrivare i loro prodotti in questi villaggi, ma non si sono mai preoccupati di togliere le bottiglie da queste zone.”

Una petizione creata ad ottobre sul sito change.org [15] ha chiesto alle Nazioni Unite di rimuovere Coca-cola come sponsor e ha raccolto oltre 236.000 firme fino ad ora. L’organizzatore ha pubblicato il seguente comunicato insieme alla petizione:

I was a delegate at COP26 in Glasgow. Most days I felt despair – some days I cried. The infiltration of corporations into the conference was sickening – the collected CEOs of the world's biggest polluters, brazenly lobbying politicians to protect their interests and inflate their profits, telling us how we could save the planet if we bought more of their stuff.

COP conferences are supposed to be gatherings of national leaders, engaged in urgent negotiations to prevent climate change, not a multi-million dollar jamboree for corporate polluters and their lobbyists.

The UNFCCC must stop receiving corporate sponsorship today – starting with ejecting Coca-Cola as sponsor of COP27.

Sono stato un delegato alla COP26 di Glasgow. Ho avuto un senso di angoscia per molti giorni, e alcune volte ho pianto. L’infiltrazione delle corporazioni nella conferenza è stata rivoltante: i CEO dei maggiori inquinatori radunati lì, che non sono altro che dei politici senza vergogna e lobbisti e che proteggono i loro interessi e gonfiano i loro profitti, ci hanno spiegato come potremmo salvare il pianeta se noi comprassimo più prodotti dei loro brand.

Le conferenze della COP sono pensate per riunire gruppi di leader nazionali i quali sono impegnati in negoziazioni urgenti per evitare il cambiamento climatico, e non per assistere ad una festa multi milionaria in dollari per inquinatori aziendali e i loro lobbisti.

Oggi, la UNFCCC non deve più ricevere sponsorizzazioni aziendali, iniziando dall’estromettere il brand Coca-cola come sponsor della COP27.

Questo è un tipico caso di “greenwashing” aziendale. Coca-cola riesce ad aumentare il suo nome e espande il suo potere nel movimento ambientalistico, facendo finta di essere il membro della soluzione quando, invece, è uno dei carnefici di questo problema.

In realtà, secondo un controllo di revisione fatto nel 2021 dall’NGO Break Free From Plastic [16] Coca-cola è stato il brand più inquinante di plastica per quattro anni di fila. E, sebbene i risultati del 2022 sono ancora in corso, è plausibile che quest’anno otterrà di nuovo il primato.

Nel 2019 la compagnia ha ammesso [17] che usa 3 milioni di tonnellate di packaging di plastica in un anno. Inoltre, produce 120 miliardi di bottigliette di plastica annualmente.

L'ambientalista John Hocevar, che è il direttore della campagna oceani di Greenpeace USA, ha dichiarato che la sponsorizzazione “danneggia l’obiettivo stesso che l’evento cerca di pubblicizzare.”. E ha aggiunto: “Coca-cola produce 120 miliardi di bottigliette in plastica che vengono gettate ogni anno, e il 99% dei materiali plastici derivano dai combustibili fossili, peggiorando sia la plastica stessa che la crisi climatica.”

Il problema della plastica di Coca-cola

Nel febbraio di quest’anno Coca-cola ha fatto grandi promesse sul clima, ossia, di ridurre la produzione della plastica del 25% [18] entro il 2030; tuttavia, non è riuscita a rilasciare nessun programma concreto per questo obiettivo e fino ad ora sembra che sia più interessata al “greenwashing” del suo brand piuttosto che trovare vere soluzioni.

Nel report 2021 [19] condotto da Break Free From Plastic viene riportato che nel 2019 Coca-cola ha investito 4.24 miliardi di dollari in pubblicità e marketing e solamente 11 milioni per le sue iniziative ambientalistiche, ossia, un programma per pulire i fiumi. Tutto questo puzza di trovata pubblicitaria piuttosto che un vero e proprio impegno a ripulire le comunità affette dall’inquinamento della plastica. Nel report si legge:

The best way for Coca-Cola to address its plastic footprint is by producing less of it in the first place, not by cleaning it up once it is already in the environment. Top plastic polluters like Coca-Cola would rather spend money on greenwashing instead of redesigning their product packaging or system of delivering their products to consumers. By failing to take real action to address the problem at source, these corporate polluters are passing the burden to those least responsible for the climate and plastic crises — especially young people, low-income communities, and countries in the Global South.

Il miglior modo per Coca-cola di affrontare la sua impronta ecologica nei confronti della plastica è quella di, in primo luogo, produrne di meno, e non ripulirla una volta che è già nell’ambiente. Gli inquinatori di plastica più grandi come Coca-cola dovrebbero spendere i propri soldi nel “greenwashing” piuttosto che ridisegnare il packaging dei loro prodotti o perfezionare il sistema di consegna dei loro prodotti ai consumatori. Ma, non adottando misure concrete per affrontare il problema alla fonte, questi inquinatori aziendali scaricheranno le responsabilità su coloro che hanno meno colpe per aver creato una crisi sia climatica che sulla plastica, soprattutto, ne pagheranno le conseguenze i giovani, le comunità a basso reddito e i paesi del sud del globo.

E questa evidenza conferma ciò che è stato riportato da Break Free From Plastic. Un report investigativo e una registrazione trapelata pubblicati da The Intercept [20] hanno rivelato che per decenni Coca-cola ha esercitato pressioni contro le politiche di controllo della plastica negli USA, le quali avrebbero reso responsabili le aziende del riciclo della plastica che loro producono. Coca-cola ha buttato soldi per le bollette anti-riciclaggio e ha spinto al massimo contro qualsiasi responsabilità. Le registrazioni sono schiaccianti e tutto questo fornisce l’idea malsana di come la politica delle lobby funziona nella sfera delle mega aziende. In altre parole, il denaro è il potere e il potere è l’influenza.

Se vogliamo fare cambiamenti duraturi nella sostenibilità questo sistema ha bisogno di essere cambiato. Le società non dovrebbero essere in grado di acquistare la loro via d’uscita dalla responsabilità delle emissioni. Se le previsioni sul clima sono veritiere, avremo (ottimisticamente) circa nove anni [21] per evitare la catastrofe climatica. E per fare questo gli inquinatori aziendali devono trasformare in maniera radicale i loro modelli di business, o noi cittadini dobbiamo adoperarci per cambiarli e rifiutare quelle compagnie che vedono gli impegni ambientali solamente come uno strumento del marketing societario.

Fino a quando Coca-cola non si presenterà al tavolo in buona fede e con un piano concreto sulla sostenibilità, non dovrebbe essere presa sul serio come fornitore di soluzioni climatiche e, sicuramente, non dovrebbe essere lo sponsor della conferenza annuale più grande sull’ambiente. Fino ad all’ora sarà solo un’altra società che cerca di convincere i clienti attraverso la sua brillante facciata.

Se gli organizzatori della COP27 e gli ufficiali delle Nazioni Unite vogliono davvero fare la differenza nella lotta contro il cambiamento climatico, allora, dovranno prendere una posizione dura e rimuovere Coca-cola come sponsor.