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Il massacro di Nong Bua Lamphu in Thailandia: si analizzano gli errori cercando una via per il futuro

Categorie: Asia orientale, Tailandia, Citizen Media, Diritti umani, Giovani, Legge, Politica
Police officers and other officials at Uthai Sawan Child Development Centre after the killing. [1]

Ufficiali di polizia ed autorità al Uthai Sawan Child Development Centre dopo il massacro. Foto [1] pubblcata da Prachatai (Fonte: staff giornalistico Pheu Thai Party)

Questo articolo [2] [en] è stato originariamente pubblicato da Prachatai, sito indipendente di informazione thailandese; Global Voices ne pubblica una versione modificata sulla base di un accordo di condivisione dei contenuti.

Sulla scia dell'uccisione di massa del 6 ottobre nella provincia thailandese nordorientale di Nong Bua Lamphu, che ha causato 37 vittime, le autorità ed i media hanno iniziato a riflettere sugli errori del passato ed a cercare una via per il futuro.

Il 12 ottobre i corpi dei defunti sono stati cremati in tre diversi templi di Nong Bua Lamphu. Il Thai Post ha riferito [3] [th, come i link seguenti] che le cerimonie si sono tenute sotto il patronato reale rappresentato dal primo ministro Gen Prayut Chan-o-cha.

L'autore Panya Kamrab, ex ufficiale di polizia, si è poi sparato uccidendo contemporaneamente la moglie ed il figlio, ed è stato cremato in un tempio nella provincia confinante di Udon Thani Province. Secondo [4]The Manager Online il cadavere di Panya è stato accompagnato al crematorio dalla madre. 

La scorsa settimana la cittadina nordorientale ha continuato ad attirare l'attenzione del paese. Le autorità effettuavano indagini e rappresentanti dei media si aggiravano sulla scena del crimine fornendo resoconti sul campo.

La polizia sta ancora cercando di capire cosa abbia innescato le azioni di Panya, nel cui corpo non sono state trovate tracce di droga. Secondo un rapporto [5] di BBC Thai, il generale di polizia Surachate Hakparn, comandante generale della polizia nazionale, ritiene che Panya sia stato spinto dallo stress dovuto a forti debiti e dalla perdita dell'impiego.

Il generale Surachate ha ordinato che i 180 testimoni del massacro vengano interrogati una volta sola in modo da non dover rivivere costantemente il  trauma.

Rabbia pubblica, richiesta di censura

Le autorità statali ed i rappresentanti dei media sono stati i primi destinatari del biasimo. La mattina dopo l'incidente l'entrata al Child Development Centre, dove sono stati uccisi 23 bambini e due insegnanti, è stata decorata ed è stato posto un tappeto rosso per accogliere una cerimonia di posa di ghirlande per conto della Principessa Sirivannavari. Ritenuto inappropriato, il tappeto è poi stato rimosso prima che il governatore della provincia desse il via alla cerimonia.

Le informazioni riportano che a causa del ritardo ad arrivare da parte dei ministri di governo le famiglie delle vittime hanno dovuto attendere molto tempo prima di poter ritirare i corpi dei loro cari dall'obitorio e ricevere il denaro di sostegno.

Queste misure non necessarie in circostanze critiche non sono state solo un disturbo. Un reporter della CNN ed un cameraman sono stati fotografati mentre oltrepassavano un cordone di polizia per filmare all'interno del centro, attirandosi la furia del pubblico e dei media locali. Molti considerano che filmare all'interno del centro non sia stato solo insensibile e poco etico, ma abbia anche contaminato la scena del crimine.

In risposta alle condanne espresse [6] dalla Società dei Corrispondenti esteri di Thailandia (FCCT) e dall'Associazione dei Giornalisti thailandesi (TJA [7]), CNN ha detto [8] che il personale locale ha dato il permesso di entrare e che non erano stati posizionati cordoni di polizia al momento. I due sembra abbiano filmato per 15 minuti e poi si siano allontanati.

In una dichiarazione seguente il vice presidente esecutivo e direttore generale di CNN International Mike McCarthy ha insistito sul fatto che i reporter di CNN avevano richiesto il permesso di entrare, ma “ora comprendo che quegli agenti non erano autorizzati a concedere il permesso”, aggiungendo che “non è mai stata loro intenzione contravvenire a qualsiasi regola”.

Ha inoltre informato che la CNN ha smesso di trasmettere il reportage cancellando il video dal proprio sito web. Anche il personale CNN sulla scena, la premiata giornalista Anna Coren ed il cameraman Daniel Hodge, hanno incontrato il generale Surachate scusandosi. Sono stati multati di 5.000 baht (133 dollari) cadauno e gli è stato richiesto di lasciare il paese in quanto è risultato che lavoravano pur avendo un visto turistico.

Vignettadi Stephff: Attraversando la linea.

In un’intervista [12]  con Inside Thailand news del 10 ottobre il generale Surachate ha rivelato che il personale CNN era entrato mentre il luogo veniva preparato per la cerimonia di deposizione di corone. Al momento il cordone di polizia era stato rimosso ed il cancello era aperto. Anche diverse altre persone sono entrate nel locale durante il periodo di preparazione.

Oltre a CNN, otto agenzie di informazione locale sono stati verificate per “impropria” copertura dell'incidente. L'11 ottobre la Commissione nazionale per le telecomunicazioni (NBTC) ha emesso una lettera convocando [13] Channel 3HD, Thairath TV, Amarin TV HD, Channel 8, Nation TV, WorkPoint, National Broadcasting Services of Thailand (NBT) ed ONE Channel per discutere servizi che contenevano interviste con le famiglie delle vittime ed i feriti, foto inquietanti o grafici che simulavano il massacro. Gli outlet di informazione sono stati censurati per la presunta insensibilità nel riportare informazioni sconvolgenti, riavviando un dibattito da tempo aperto sul come i giornalisti dovrebbero coprire questo tipo di tragedie.

In un’intervista [14] con PPTV, Teeranai Charuvastra, vice presidente della TJA che sorveglia la riforma dei media dell'associazione e la divisione per la libertà di espressione, ha detto che i media devono considerare tre cose al momento in cui effettuano un servizio di contenuto sensibile: il servizio è di beneficio pubblico? Causerà dolore? Si può gestire qualsiasi possibile contraccolpo?

There is no concrete rule. Despite how we draft it, despite how stringent it appears, there is no clear rule. The media and its audience are the only ones who can answer.

Non c'è una regola definita. Nonostante il modo in cui lo concepiamo, nonostante appaia estremamente impellente, non c'è una regola chiara. I media ed il loro pubblico sono i soli a poter rispondere.

Nello stesso programma, Sakulsri Srisaracam, professore associato di giornalismo dell'Università Chulalongkorn, ha detto che le coperture dei media dovrebbero focalizzarsi su contenuti che analizzino le cause alla base di una tragedia, sollevino le persone dal dolore e le aiutino a gestire meglio insieme i problemi in futuro.

Un passo avanti?

Un negozio di abbigliamento per bambini della provincia di Lampang ha offerto uno speciale abito per l'inumazione a ciascuno dei 24 bambini uccisi. Gli abiti riflettevano i lavori che i bambini avevano sognato per il futuro: astronauta, infermiera, pilota, soldato, pompiere, medico, poliziotto.

Classificato tra i più efferati massacri di bambini, l'incidente ha colpito il paese che ha richiesto che vengano prese misure affinché un caso simile non si ripeta mai più.

Il 12 ottobre il primo ministro ha annunciato quattro misure [15] per gestire quella che molti ritengono sia la causa principale dell'incidente: la proliferazione di armi e droghe e la mancanza di riabilitazione alla tossicodipendenza e di programmi per la salute mentale. 

Le misure comprendono l'abbattimento delle reti di narcotrafficanti, riducendo la quantità di possesso di droga che porta ad un procedimento penale ed alla riabilitazione forzata, la riduzione delle licenze di porto d'armi, la revoca delle licenze di porto d'armi per i tossicodipendenti, i malati mentali e gli individui ritenuti pericolosi per la società, e l'abbattimento del mercato illegale di vendita di armi. 

Suwit Chantaworn, governatore di Nong Bua Lamphu, ha detto che sono stati fatti piani per fornire alle famiglie delle vittime servizi di supporto a breve, medio e lungo termine.

In un recente programma TV Thairat, Yongyut Wongpiromsant, consigliere del dipartimento di salute mentale, ha discusso [16] dei problemi mentali degli autori. Citando ricerche da altri incidenti di sparatorie di massa ha detto che solo il 5% degli assassini presenta malattie mentali. Gli altri sono motivati da stress, alcool o litigi personali.

Secondo Yongyut quelli colpiti da malattie mentali soffrivano sovente di dipendenza da droghe non trattata e severi disturbi deliranti; il trattamento avrebbe ridotto ampiamente la possibilità di comportamento violento, ha aggiunto, proponendo che vengano fatti sforzi per riabilitare i tossicodipendenti.

Per quanto riguarda i colpevoli impiegati nel settore della sicurezza, secondo Yongyut rimuoverli semplicemente dal servizio non risolverebbe il problema, per cui suggerisce che, insieme alle misure disciplinari, vengano imposti trattamenti di salute per ridurre il rischio di ex ufficiali violenti che si rifacciano sulla società.

Una delle vittime dell'incidente è però stata ampiamente trascurata: la madre dell'autore, viva e addolorata, che sta preparandosi a lasciare la propria casa per vivere con un altro figlio per ridurre lo stress ed arrivare ad accettare la situazione.

Inizialmente è stata soggetta alla condanna pubblica ed alla rabbia, che è scemata quando il dipartimento di salute mentale ha publicato [17] le sue scuse per non aver preso parte alla cerimonia funebre reale. Ha detto che sperava di potersi scusare personalmente con ciascuno non appena si fosse sentita meglio.

Alcuni hanno chiesto perché una madre dovrebbe venire condannata per un crimine che non ha commesso. Decha Piyawatkul, psichiatra dell'ospedale  Thai Nakarin Hospital, ha postato [18] sul proprio profilo Facebook una critica per “instillare la colpa” in persone non responsabili del fatto commesso, aggiungendo che le scuse dovrebbero, invece, venire espresse dalla Polizia Nazionale.

Claiming [the killer] was no longer a police officer is hideous. He used to be an employee under your affiliation. He had problems all along and when you didn’t have any way to take care of him, you turned him out. That doesn’t mean that you can brush off responsibility.

You’re a public organisation with a public responsibility; you don’t have the rights to brush off the burden.

Asserire che [l'assassino] non era più un agente di polizia è orribile. È stato dipendente al vostro servizio. Ha avuto problemi per tutto il tempo e, quando non siete più riusciti a gestirlo, lo avete fatto fuori. Ciò non significa che potete scaricarvi le colpe. Siete  un'organizzazione pubblica con una responsabilità pubblica; non avete il diritto di scaricare il fardello.