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La Giamaica può effettuare in modo efficiente la tanto necessaria transizione verso l'energia rinnovabile?

Categorie: Caraibi, Giamaica, Ambiente, Citizen Media, Economia & Business, Giovani, Politica
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Immagine [1] di un impianto di pale eoliche da OLC Fiber su Flickr, CC BY 2.0 [2].

Di Fiona Daniels

Questo articolo è stato originariamente pubblicato [3] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] sul blog dell'autore con il supporto del Climate [4] Tracker [4]’s Caribbean Energy Transition Journalism Fellowship e una versione modificata viene ripubblicata qui con permesso.

La maggior parte dell'energia della Giamaica proviene tradizionalmente da carbone, petrolio e prodotti petroliferi importati. Le fonti rinnovabili combustibili e i rifiuti – utilizzati per formare l'alternativa più economica ed ecologica, il bio-gas – rappresentano una percentuale esigua [5] dell'approvvigionamento energetico del Paese, mentre l'energia idroelettrica, solare ed eolica rappresentano meno dell'11%.

Il fatto che questi prodotti siano importati ha un impatto sia sul prodotto interno lordo (PIL) del Paese sia sul costo dell'elettricità per i consumatori, molti dei quali appartengono a famiglie con un reddito basso. Secondo [6] Global Petrol Prices, a marzo 2022, le tariffe elettriche della Giamaica sono le seste più alte (su 148 Paesi) a livello mondiale.

All'inizio di ottobre, alcuni dei più potenti produttori di petrolio del mondo hanno concordato [7] di imporre massicci tagli alla produzione, riducendo la produzione di due milioni di barili al giorno per sostenere il calo dei prezzi del petrolio; una battuta d'arresto importante mentre il mondo lotta per riprendersi dagli effetti della pandemia COVID-19 [8] e dalle continue conseguenze dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia [9].

Come sta procedendo la “terra del legno e dell'acqua [10]” per quanto riguarda il passaggio dall'elettricità prevalentemente non rinnovabile e cosa si sta facendo per garantire che la Giamaica sia in linea con l'ambizioso obiettivo di aumentare la diffusione delle energie rinnovabili (solare, eolica e idroelettrica) al 30% entro il 2030?

Nonostante un clima tropicale che gode della presenza degli alisei di nord-est, la Giamaica ha solo due impianti eolici [11], entrambi poco efficienti, in quanto forniscono elettricità solo a poche comunità circostanti. Nel 2020, la Giamaica ha utilizzato [12] le fonti rinnovabili per circa l'11% dell'energia: 6,5% di energia eolica, 3,5% di energia idroelettrica e 1% di energia solare.

Secondo [13] il portavoce dell'opposizione Phillip Paulwell, che è il ministro ombra della Giamaica per l'Energia, l'ultimo appalto pubblico per le rinnovabili è stato fatto nel 2014, quando sono stati istituiti gli attuali progetti legati alle rinnovabili. Nonostante i progressi compiuti nella riduzione delle emissioni di gas serra, l'impronta delle rinnovabili è stata aumentata solo del 15%, ben al di sotto dell'obiettivo del governo. Phillip Paulwell ha invitato il governo ad accelerare le misure di approvvigionamento e a pubblicare un piano per il futuro delle rinnovabili, poiché, sebbene nel 2015 sia stato realizzato uno studio di fattibilità per un progetto idroelettrico fondato dalla Banca Mondiale, da allora non ci sono stati progressi evidenti.

Questo non vuol dire che non ci siano state altre iniziative degne di nota. Nel 2018, l'80% dei lampioni dell'isola è passato ai diodi a emissione luminosa (LED) e la Petroleum Corporation of Jamaica (PCJ) ha annunciato [14] un'iniziativa per fornire alle comunità a basso reddito e non collegate alla rete elettrica dei kit fotovoltaici. L'obiettivo del progetto era quello di fornire a 2.000 famiglie di queste comunità elettricità generata in modo rinnovabile, ma da quando è stata lanciata, l'iniziativa non è stata gestita in modo ottimale.

Nel frattempo, la senatrice Sophia Frazer-Binns, Ministro ombra per il Territorio, l'Ambiente e il Cambiamento Climatico, afferma [15] che non si sta facendo abbastanza per migliorare la raccolta d'acqua e capitalizzare [16] altre risorse, come quella solare. La senatrice ritiene che ci debbano essere più alternative per aumentare la fornitura di elettricità e facilitare l'accesso all'energia solare da parte di tutti i giamaicani, aggiungendo che l'eliminazione delle tasse sull'iniziativa sarebbe un grande incentivo.

I giovani sono stati in molti modi alla guida [17] della consapevolezza ambientale e della sostenibilità energetica in Giamaica. Eleanor Terrelonge [18], presidente dell'ONG Jamaica Climate Change Youth Council [19] (JCCYC), ha suggerito che una maggiore concorrenza nel settore della fornitura di energia elettrica contribuirebbe a ridurre i costi per i clienti. Attualmente il fornitore di energia elettrica [20] della Giamaica gode di un monopolio. Terrelonge ritiene [21] che se la Jamaica Public Service Company (JPS) non sarà costretta a ridurre i costi, non si cambierà nulla. Ritiene inoltre che, sebbene la Giamaica stia tentando di diversificare le risorse energetiche, sembra che ciò avvenga su base estemporanea o di progetto, invece che a livello nazionale.

Tuttavia, JPS, che è l'unico operatore di impianti idroelettrici del Paese e il gestore di due impianti, ha minimizzato il suo ruolo negli sforzi della Giamaica per raggiungere l'obiettivo del 30% di energia rinnovabile entro il 2030. La responsabile delle comunicazioni aziendali, Audrey Williams, ha ribadito [21] che questa responsabilità spetta [22] alla Government Procurement Entity (GPE) che si occupa dell'approvvigionamento di nuova capacità di produzione di energia elettrica. Ha aggiunto che la JPS sosterrà gli sforzi della GPE e lavorerà con l’Integrated Resource Plan [23] (IRP), una tabella di marcia per sostenere e rendere possibile il futuro elettrico della Giamaica.

Nel 2018, JPS ha costruito un impianto ibrido di stoccaggio dell'energia da 24 MW, che ha permesso all'azienda di gestire meglio gli effetti della fluttuazione delle rinnovabili e, negli ultimi cinque anni, ha anche investito 80 milioni di dollari in progetti di capitale per gestire i costi e rendere la rete più resiliente ed efficiente. Un'altra sfida, tuttavia, è rappresentata dal fatto che alcune società elettriche beneficiano di sussidi governativi, mentre altre non sono “pienamente integrate”, ovvero non gestiscono la generazione, oltre ai servizi di trasmissione e distribuzione.

Williams ha affermato [21] che se i clienti desiderano passare alle energie rinnovabili, il cambio di comportamento è fondamentale per rendere sicuri i risparmi. Il concetto di load shifting – trasferire tutte le attività ad alta intensità energetica nelle ore diurne, quando l'energia viene generata – è uno dei passi fondamentali che i clienti dovrebbero compiere. Anche gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica e altri metodi di conservazione dell'energia possono fare una grande differenza.

Un'altra possibilità è quella di incoraggiare [21] un maggior numero di utenti a generare la propria elettricità con metodi rinnovabili, collegarla alla rete JPS e venderla.

La Giamaica sta indubbiamente progredendo verso l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e il consumo di energia da petrolio pesante, ma il ritmo è più lento di quanto molti vorrebbero. La richiesta è quindi che il governo attui maggiori strategie di mitigazione e utilizzi maggiormente le nostre risorse tropicali rinnovabili, e che i consumatori siano incoraggiati a essere più efficienti dal punto di vista energetico e a passare alle energie rinnovabili.

All'inizio di quest'anno, il Ministero della Scienza, dell'Energia e della Tecnologia ha annunciato [24] di essere al lavoro nel processo di sviluppo della seconda iterazione dell'IRP della Giamaica, che delinea i piani per la riduzione dei prezzi dell'elettricità e che dovrebbe essere completata entro la fine del 2022.

Fiona Daniels è una giornalista giamaicana bilingue (inglese e spagnolo) che ha vinto diversi premi locali di scrittura creativa ed è appassionata di volontariato.