Martedì 27 settembre Global Voices ha lanciato un Twitter Space (spazio su Twitter) per discutere della lingua ucraina, degli strumenti e delle pratiche migliori per imparare l'ucraino, dei parallelismi tra i rifugiati ucraini e altri popoli sfollati e altro ancora. Qui di seguito sono riportati alcuni estratti della conversazione con i nostri tre interlocutori, Roman Shemakov, ex redattore di Global Voices per l'Europa Orientale, Aline Sara, cofondatrice e CEO di NaTakallam, e Iryna Tiper, partner linguistico di NaTakallam [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]. Per vedere l'intervista completa, guidata da Marina Khonina, responsabile del progetto Lingua di Global Voices, clicca qui.
— Global Voices (@globalvoices) September 27, 2022
Roman Shemakov
“Credo che il senso generale sia che per molti immigrati dell'Europa Orientale in Ucraina, Bielorussia, Russia, Georgia o qualsiasi altro Paese dell'Asia Centrale, una volta lasciata la propria casa, la lingua franca sia il russo.
Pertanto, la maggior parte degli immigrati ucraini negli Stati Uniti comunica in russo, che è simile a quello di gran parte dell'Europa e del Canada. Questo è stato il caso fino a poco tempo fa. Ma ora c'è stato un affascinante cambiamento.
Anche gli immigrati dalla Russia che non sono mai stati in Ucraina hanno iniziato a imparare l'ucraino e tutti i nostri amici di famiglia hanno tentato, a volte in modo piuttosto maldestro, di passare all'ucraino.
Penso che ogni membro della diaspora sia pieno di sfumature complesse. Le lingue sono complicate, soprattutto se pensiamo che la situazione attuale con la seconda invasione e il trauma collettivo hanno avuto un impatto anche sulle lingue che le persone si sentono a proprio agio a parlare. Credo che sia emerso un vero e proprio senso di orgoglio che da quando ho lasciato l'Ucraina non avevo mai visto prima, e le persone sono veramente entusiaste e felici di insegnare ai loro amici americani parole in ucraino. Come quando ero al liceo per la prima volta negli Stati Uniti e nessuno sapeva dove fosse l'Ucraina”.
“Le lingue non emergono per caso – i dialetti certamente sì, come le sfumature regionali, che esistono ovunque – ma richiedono un certo livello di infrastrutture, finanziamenti per la traduzione, per la formazione linguistica, per un ampio sostegno culturale, e queste sono cose che sono pesantemente influenzate da grandi calamità geopolitiche come quelle a cui stiamo assistendo.
Questo è certamente il momento di garantire un sostegno a lungo termine per la lingua ucraina che possa durare non solo fino al 2023, ma anche nel prossimo decennio.
Dovrebbero essere stanziati fondi affinché persone come Irina possano viaggiare negli Stati Uniti e in Occidente per insegnare l'ucraino, perché in Occidente non ci sono insegnanti o professori di ucraino in grado di soddisfare un interesse nascente che si trasformerebbe in una passione a lungo termine, piuttosto che in un interesse di pochi mesi perché l'Ucraina fa notizia”.
Aline Sara
“Ciao a tutti. Sono lieta di condividere un po’ di informazioni su NaTakallam e sulle nostre ultime novità in termini di insegnamento delle lingue, relative all'ucraino e al russo. Ma prima di raccontare in maniera esaustiva come siamo arrivati al punto in cui siamo oggi e come abbiamo deciso di offrire corsi di lingua ucraina e russa, presenterò brevemente NaTakallam e la sua storia.
Natakalam nasce in Libano, il mio paese d'origine, e a causa della guerra siriana. Nel 2014 il Libano ospitava circa 1,5 milioni di siriani in un paese di 4 milioni. E conosciamo tutti i rifugiati; sentiamo parlare di rifugiati, parliamo di rifugiati, parliamo di migrazione forzata, ma è molto difficile comprendere le sfide che devono affrontare quotidianamente. Molti rifugiati sono stati costretti a fuggire dalle loro case, così migrano verso un altro luogo, come nel caso dei siriani che fuggono in Turchia, Libano, Giordania, eccetera, dove possono sottrarsi alla violenza immediata, ma non vengono accolti quando arrivano nel paese di riferimento. Non ricevono il permesso di soggiorno o il diritto di lavorare.
E ho avuto un'illuminazione: non posso viaggiare in Siria, non posso andare di persona dai siriani per imparare l'arabo, ma in realtà, attraverso Internet, posso ancora entrare in contatto con loro. E anche se non possono lavorare nell'economia libanese locale, questo nuovo regno virtuale è in un certo senso senza confini.
Così ho pensato: “Perché non creare un programma in cui io possa studiare l'arabo e in cui il mio tutor sia un siriano sfollato che probabilmente non sarà in grado di trovare un lavoro locale a tempo pieno nel paese in cui si trova?”. In tal modo potrebbero trovarsi in questo spazio virtuale e insegnare la loro lingua, la loro cultura e condividere la loro storia, perché ritengo che sia così importante per il mondo comprendere le storie di persone che sono state costrette a fuggire dalle loro case, per cercare empatia atta alla comprensione. È così che mi è venuta l'idea di NaTakallam.
E di recente abbiamo pensato: possiamo fare qualcosa per sostenere gli ucraini? Possiamo fare qualcosa per sostenere i dissidenti russi che si trovano anch'essi in una situazione difficile? È stato un momento molto significativo. Ci sono anche altri parallelismi tra l'Ucraina e la Siria, tra cui quello politico: la Russia è dietro a gran parte di ciò che è accaduto in Siria a causa del suo sostegno al regime di Assad. Quindi molti siriani hanno provato un sentimento molto particolare, come di una partecipazione al conflitto e un speciale sentimento di solidarietà con il popolo ucraino.
In questo modo, con il nostro staff, abbiamo deciso di riunirci e pensare: possiamo farlo? Possiamo lanciare l'ucraino e il russo pur sapendo che non fanno necessariamente parte della la nostra esperienza e della nostra competenza regionale? E abbiamo subito scoperto che non era una cosa impossibile. In un certo senso, è molto simbolico che non importa quale lingua parli, giusto? Non importa da quale paese si proviene, quando ci si trova nel cuore di un conflitto, quando si è soggetti a violazioni dei diritti umani, è semplicemente un'ingiustizia. Questo era il messaggio alla base di Natakalam. Crediamo anche nella condivisione delle storie delle persone. Quindi tutti erano entusiasti di ascoltare la storia degli ucraini incredibilmente coraggiosi che sono stati sottoposti a questa guerra assolutamente inutile e orribile. Questo è un po’ il viaggio di NaTakallam e il racconto di come abbiamo lanciato l'ucraino e il russo e di come è andata finora”.
Iryna Tiper
“Direi che è molto diverso insegnare l'ucraino agli stranieri rispetto ai russofoni, perché i russofoni capiscono molte parole in ucraino mentre ad esempio gli anglofoni non le capiscono. Quindi per i russofoni il processo di apprendimento dell'ucraino è più veloce che per loro.
Ho notato che molte persone che non parlavano ucraino e usavano solo il russo ora cercano di parlare ucraino.
La cosa più importante è trovare il tutor giusto che vi aiuti a imparare l'ucraino e coloro che vogliono apprendere l'ucraino possono trovare un tutor su piattaforme come NaTakallam e così via”.