Il 17 novembre 1989 ha segnato l'inizio della pacifica protesta di strada nell'allora Cecoslovacchia che ha portato alla fine del comunismo nell'Europa Centrale ed Orientale. Trentatré anni dopo gli eventi, conosciuti dagli storici come rivoluzione di velluto, [it, come i link seguenti, se non diversamente indicato] vengono commemorati sulla stessa via di Praga dove tutto ha avuto inizio.
Questa data fino a quel momento e dal 1941 [cs] era nota come Giornata internazionale degli studenti in memoria del novembre 1989, quando i nazisti, che dal 1938 avevano occupato la Cecoslovacchia, il 17 novembre avevano circondato gli studenti in protesta uccidendo diversi tra i loro leader, inviandone molti ai campi di concentramento e chiudendo tutte le università. Le commemorazioni nella Cecoslovacchia sovietica [cs] (1948–1989) venivano attentamente monitorate dalle autorità per assicurarsi che non ci fosse spazio per alcuna critica al governo.
Eppure questo è proprio quanto accadde nel 1989, quando a Bratislava e Praga il 16 e 17 novembre gli studenti slovacchi e cechi sfidarono la censura e scesero per le strade a protestare. A Praga gli studenti si riunirono infine in una delle vie principali del centro, la Národní třída (che letteralmente significa “Grande via nazionale” [en] ed è strettamente legata nella storia all'identità ceca in opposizione all'identità tedesca durante il periodo in cui il territorio ceco era parte della monarchia asburgica dal 1526 al 1918 [en]), come riporta il video seguente:
Nonostante la violenza della polizia, gli arresti e le percosse gli studenti furono raggiunti da molti altri cittadini nei giorni seguenti e, il 28 novembre [en], il governo annunciò che il partito comunista, al potere dal 1948, non avrebbe più avuto un “ruolo di governo”, terminando di fatto il monopolio politico sulla società cecoslovacca.
Dal 2018 [cs] la data, che continua ad essere festa nazionale, viene ufficialmente denominata “Den boje za svobodu a demokracii a Mezinárodní den studentstva” (Giornata della lotta per la libertà e la democrazia e Giornata internazionale dello studente). A Praga viene commemorata nel centro cittadino, in piazza Wenceslao e sulla Národní třída, con concerti, comizi, apparizioni di politici, candele, suoni e immagini di archivio e persino rievocazioni storiche.
Di seguito una rassegna fotografica delle celebrazioni di quest'anno a Praga.
La gente si è riunita nel centro della Národní třída per accendere candele e commemorare gli eventi del 17 novembre 1989. Questa parte di strada sfoggia una galleria fotografica permanente con foto di quei giorni e serve pertanto come memoriale per la fine del comunismo nell'allora Cecoslovacchia.
Questa foto storica di Tomki Němec scattata nel novembre 1989 mostra come il rituale di accendere le candele per commemorare la Giornata internazionale dello studente fosse già allora una tradizione. Le foto di Němec sono esposte in maniera permanente sulla Národní třída.
Molti genitori portano i figli a quella che è una festa nazionale per insegnare loro la democrazia e la memoria storica.
Qui, una madre spiega gli eventi del 17 novembre 1989 ai propri figli mostrando loro l'esposizione permanente di Tomki Němec.
Ad innescare la rivoluzione di velluto fu soprattutto la violenza della polizia in opposizione a dimostranti pacifici, come si può vedere in una delle foto di Němec. Lo striscione recita “libertà.”
Quest'anno nella rievocazione è stato presentato anche un camion dell'infame Czechoslovak Veřejná Bezpečnost, o VB [Sicurezza pubblica] che, tra altri compiti, si occupava di arrestare, sorvegliare e picchiare chiunque fosse critico verso il governo socialista e la sua ideologia.
Národní třída il 17 novembre 2022 può sembrare esattamente come il 17 novembre 2023:
Parte dell'esposizione di Národní třída comprende foto e dichiarazioni di persone che hanno preso parte attiva alle dimostrazioni ed ai movimenti dissidenti che portarono alla fine Václav Havel dalla prigione alla presidenza della Cecoslovacchia e, poi, della Repubblica Ceca. Il cartellone qui riporta: “La rivoluzione [del 1989] mi ha dato la libertà. E questa è la cosa più preziosa della mia vita.”