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Bolsonaro e i suoi sostenitori continuano a minare la democrazia dopo aver perso le elezioni in Brasile

Categorie: America Latina, Brasile, Citizen Media, Elezioni, Governance, Politica, Protesta, Relazioni internazionali, Brazil election 2022

Bolsonaristi protestano di fronte alla sede dell'esercito a Brasilia, 2 novembre. | Foto: Valter Campanato [1]/Agência Brasil [2]

Un video registrato a Puerto Alegre, Rio Grande do Sur, lo stato più meridionale del Brasile, mostra una donna in ginocchio che piange mentre le persone intorno a lei si abbracciano e festeggiano, alcuni avvolti nella bandiera nazionale.

La ragione dei festeggiamenti era la notizia che qualcuno nella folla aveva ricevuto per telefono: Alexadre de Moraes [3] [es], presidente del Tribunale Supremo Federale e del Tribunale Superiore Elettorale (TSE), era appena stato arrestato.

Il video era stato girato il 1 novembre, due giorni dopo che il risultato delle elezioni [4] [pt, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] aveva confermato il candidato di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva [5] [it] come successivo presidente del Brasile, in un procedimento elettorale che è stato confermato essere stato libero e giusto [6] [pt]. Per i sostenitori del candidato di estrema destra Jair Bolsonaro [7] [it], questo significava che potevano fare ricorso contro il risultato elettorale e, con qualche probabilità, vedere vincitore il proprio candidato. Nonostante ciò, era tutta una menzogna.

Rio Grande do Sur, ora: il video mostra il momento in cui i manifestanti festeggiano, nel centro di Puerto Alegre, l'arresto di Alexandre de Moraes. Ma il ministro non è stato incarcerato. L'”informazione” è arrivata attraverso zap (WhatsApp). Il giornalista Cid Martins lo ha intercettato.

Dalla notte del 30 ottobre, quando è stata annunciata la vittoria di Lula, i bolsonaristi si sono accampati negli spazi pubblici, hanno bloccato le strade e hanno protestato di fronte a unità militari [11] in tutto il paese, il che ha impedito il trasporto di approvvigionamenti in alcune località. Affermano che vorrebbero “salvare il Brasile” [12] ed esigono che Lula, presidente eletto da più di 60 milioni [13] di cittadini, non presti giuramento in gennaio.

Quasi un mese dopo il secondo turno elettorale, questi atti antidemocratici [14] continuano. Un rapporto delle forze armate sulle votazioni ha affermato che non è stato possibile identificare frodi o incongruenze [15] nella procedura ma, dato che il documento era abbastanza ambiguo [16], ha contribuito ad alimentare la mancanza di fiducia [17] nel sistema elettorale.

Per aumentare la confusione, Bolsonaro e il suo partito, il Partito Liberale (PL), hanno presentato una richiesta al Tribunale Elettorale [18] perché consideri l'annullamento dei voti espressi in schede create prima del 2020 [19], con l'argomentazione che l'attrezzatura utilizzata per realizzarle allora non poteva essere adeguatamente controllata, cosa che, secondo gli esperti, è falsa, secondo quanto ha informato l'emittente Jornal Nacional [20].

I modelli segnalati nella richiesta rappresentano quasi il 60 % delle schede [21] utilizzate. La richiesta del PL, partito che ha ottenuto la maggiore rappresentanza [22] per la Camera nel 2023 al primo turno, menziona solo il secondo turno. Il giudice Alexandre de Moraes ha respinto la richiesta e ha sanzionato il partito con una multa di 22,9 milioni di reale (quasi 4,2 milioni di dollari) per “mala fede nella procedura” [23].

Bolsonaristi

Nel corso del mese di ottobre, sono stati ripresi manifestanti vestiti di verde e arancione (colori della bandiera brasiliana) che chiedono un intervento militare [24], citano interpretazioni sbagliate [25] della Costituzione federale, festeggiano notizie false [26] e affermano che non accetteranno il “comunismo” [27] nel paese.

L’ultimo video diventato virale [28] mostra un gruppo che cerca di fare segnali di SOS tenendo sopra la testa le luci dei cellulari, mentre in alcuni stati si riporta una escalation di violenza [29].

Alexandre de Moraes, che si è trasformato in nemico per Bolsonaro [30] e i suoi sostenitori da quando ha iniziato un’indagine sulle strutture di notizie false [31] con misure che colpiscono alcuni degli alleati del presidente, ha ordinato alla Polizia Stradale Federale (PRF) di allontanare chi bloccava [32] le strade.

Tuttavia, alcuni video che si stanno pubblicando nelle reti social dalla prima notte delle proteste, pongono dei dubbi sulla possibilità che gli agenti stiano favorendo [33] i manifestanti.

In un video, un agente della PRF chiede a Bolsonaro [34] che “la smetta di essere irresponsabile” e che chieda alla gente di abbandonare le strade, mentre un suo collega spiega ai manifestanti che saranno multati. I manifestanti rispondono che gli agenti che si trovavano lì prima avevano detto che potevano rimanere.

Come ha informato la rivista piauí [35], la PRF è una forza che ha acquisito potere sotto l'attuale governo. Il giorno delle elezioni, il 30 ottobre, in vari stati e specialmente nella zona dove Lula era il favorito, ci sono state denunce in merito al fatto che la polizia fermava e registrava le persone che andavano a votare, rallentando le operazioni di voto. Un articolo di Brazilian Report [36] [en] di Amanda Audi mostra che la PFR reclutò un 37% in meno di agenti [37] per far fronte ai blocchi piuttosto che lavorare il giorno delle elezioni.

Bolsonaro si è rifiutato di parlare pubblicamente [38] fino a più di 40 ore dopo che erano stati resi noti i risultati delle elezioni e non ha menzionato né il nome di Lula né la propria sconfitta. Il 1° novembre ha elogiato le proteste, dicendo che erano “frutto dell'indignazione e dell'ingiustizia per come si era svolto il processo elettorale”. Nonostante ciò, ha affermato che “i suoi metodi non potevano essere gli stessi della sinistra” e ha chiesto ai suoi sostenitori di garantire il diritto degli altri di andare e venire.

Il presidente Jair Bolsonaro chiede ai manifestanti di liberare le strade.

Il giorno successivo, dopo le notizie sulle perdite economiche [41], ha pubblicato un nuovo video [42] nel quale dice di essere “disgustato e triste” come i suoi elettori, ha ripetuto che le proteste erano benvenute ed erano parte del gioco democratico, ma ha reiterato la richiesta di liberare le strade.

Eu quero fazer um apelo a vocês, desobstrua as rodovias. Isso não faz parte, no meu entender, dessas manifestações legítimas. Não vamos perder essa nossa legitimidade. Outras manifestações que vocês estão fazendo pelo Brasil todo, em praças, fiquem à vontade. E deixo claro, vocês estão se manifestando espontaneamente.

(…) Protestem, de outras formas, em outros locais, que isso é muito bem-vindo, faz parte da nossa democracia.

Voglio chiedervi di liberare le strade. Secondo me, questo non fa parte di queste proteste legittime. Non perdiamo la nostra legittimità. Le proteste portate avanti in tutto il Brasile, nelle piazze, sentitevi liberi [di continuarle]. E chiarisco, voi state protestando in modo spontaneo.

[…] Protestate, in altri modi, in altri luoghi, questo è benvenuto, è parte della nostra democrazia.

Dopo entrambe le dichiarazioni, i suoi sostenitori hanno cominciato a propendere per teorie della cospirazione suggerendo che, attraverso i suoi video, aveva inviato dei messaggi criptati [43] e li aveva incitati [44] a continuare le proteste [45]. Il periodico Folha de Sao Paulo ha informato [46] che Bolsonaro voleva sostenere le proteste, ma era preoccupato per le conseguenze legali.

Anche se Bolsonaro e la sua famiglia sono rimasti in silenzio [47] dopo la sconfitta elettorale, suo figlio, il senatore Flávio Bolsonaro [48], ha elogiato le proteste nelle reti social il 2 novembre:

Un grande applauso a tutti i brasiliani che stanno protestando nelle strade, spontaneamente, contro il fallimento morale del nostro paese!

Confidate nella capitale.

Nonostante sia lui che suo padre abbiano insistito con il termine “spontaneamente”, ci sono indagini in corso per risalire a coloro che sono sospettati di finanziare [51] questi atti antidemocratici.

Il 17 novembre, il giudice Moraes ha ordinato il blocco [52] dei conti bancari di 10 persone e 33 aziende. Secondo le informazioni fornite da UOL [53], chi ha partecipato a questi atti potrebbe rispondere di reati contemplati nella legislazione brasiliana.

Secondo Agencia Pública, partner di Global Voices [54], Steve Bannon, ex consigliere [55] [en] dell'ex presidente statunitense Donald Trump e vicino alla famiglia Bolsonaro, ha lanciato il termine “Primavera Brasiliana” [56] per descrivere le proteste all'inizio di novembre. In alcune proteste, i manifestanti sventolavano cartelli con gli slogan #BrazilWasStolen [57] [hanno rubato il Brasile] e #StopTheSteal [58] [fermate il furto].

Inoltre, Pública informa [59] che sia Facebook che Instagram hanno pubblicato annunci che promuovono atti antidemocratici e difendono un golpe per fermare la presa del potere da parte di Lula. Anche se gli annunci che diffondono la disinformazione sono contro le politiche di Meta, Pública segnala che sono stati ritirati solo quattro dei 65 annunci presi in considerazione.

Nei giorni successivi al secondo turno elettorale, il professore di letteratura João Cezar de Castro Rocha, che studia l'estrema destra [60] in Brasile, ha richiamato l'attenzione sulla dissonanza cognitiva che si impossessa dei bolsonaristi, twittando:

Un video mostra il momento nel quale i delinquenti con armi di grosso calibro e dinamite che sbarrarono la strada BR-174, nel Mato Grosso, attaccano la concessionaria che ha in gestione la viabilità. Distruggono un camion, un'ambulanza e cercano di far esplodere l'asfalto.
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Le proteste antidemocratiche e di stampo golpista sono finanziate e tendono a essere sempre più violente, dato che continua l'eterna frustrazione per le 72 ore [una scadenza che è stata ripetuta dai manifestanti]. Il bolsonarismo si è trasformato in un culto fondamentalista e, ora, sta diventando un esempio di terrorismo interno. Organizzazione criminale!

Dopo 20 giorni di assenza, il 23 novembre Bolsonaro è tornato al lavoro nel Palácio do Planalto [63], dove si trova l'ufficio presidenziale.

Il 26 novembre ha confermato il suo primo impegno pubblico [64] dopo la perdita delle elezioni: un evento nella Aman [65] (Accademia Militare di Agulhas Negras, la principale scuola di formazione dell'esercito)[es], che al momento è circondata dai suoi sostenitori, secondo quanto informa UOL [64].