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Dall'identità afro-spagnola agli studi decolonialo in antropologia

Categorie: Europa occidentale, Spagna, Arte & Cultura, Citizen Media, Donne & Genere, Etnia, Migrazioni

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“L'antropologia nasce in un momento storico preciso e, soprattutto agli inizi, è stata utilizzata per fini espansivi, colonialisti e oppressivi. Tuttavia, credo che questo sia accaduto anche a molte altre scienze […] L'antropologia si è evoluta e ha incorporato altre prospettive e altre voci…” Elena García, fotografia presa dal portale Afroféminas e pubblicata previa autorizzazione.

Quella che segue è una riedizione dell'intervista fatta dalla giornalista Lucía Mbomío e pubblicata originariamente su Afroféminas [2] [es, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione]. Il testo è stato ripubblicato da Global Voices con l'autorizzazione delle organizzatrici del portale.

Elena García è di Madrid. Ha studiato filosofia, antropologia, cooperazione, si è specializzata in questioni di genere e ha lavorato con persone con passato migratorio in Spagna e come operatrice umanitaria in luoghi come Colombia, Senegal o Guinea Equatoriale. In un momento in cui l'antropologia e la cooperazione allo sviluppo vengono particolarmente messe in discussione da parte dell'attivismo antirazzista, avevo bisogno delle sue risposte, quelle di una donna afro-discendente che ha vissuto in tre continenti. Ed eccole qui:

L'antropologia è una scienza sociale molto criticata dalla prospettiva decoloniale, qual è la tua opinione riguardo a queste critiche? È un problema dell'antropologia o dell'antropologo?

Cierto, la antropología surge en un momento histórico determinado y, sobre todo en sus comienzos, ha sido utilizada con fines expansivos, colonialistas y opresores. Sin embargo, creo que esto ha pasado con otras muchas ciencias, por lo que a veces me parecen injustas las críticas que se le hacen. La antropología, como otras ciencias, ha ido también evolucionando e incorporando otras voces y perspectivas, por lo que no creo que debamos quedarnos con esa imagen decimonónica y algo obsoleta.

Certo, l'antropologia nasce in un momento storico preciso e, soprattutto agli inizi, è stata utilizzata per fini espansivi, colonialisti e oppressivi. Tuttavia, credo che questo sia accaduto anche a molte altre scienze, quindi a volte mi sembrano ingiuste le critiche che le vengono fatte. Anche l'antropologia, così come altre scienze, si è evoluta e ha incorporato altre voci e altre prospettive, per cui non credo che dobbiamo continuare a proporre quest'immagine ottocentesca e anche un po’ obsoleta.

Può esistere un'antropologia decoloniale?

Por supuesto que es posible. La antropología no es una ciencia colonial por defecto, aunque haya sido instrumentalizada en determinados contextos o con determinados objetivos.

La antropología es el estudio del ser humano, en sus más amplias variantes.Yo pondría el ejemplo de Cheikh Anta Diop [3], quien realiza un cuestionamiento bastante interesante y certero acerca de las aportaciones de la cultura negro-africana que han sido a menudo ignoradas o minusvaloradas por Occidente.

Certo che può. L'antropologia non è una scienza coloniale di default, nonostante sia stata strumentalizzata in determinati contesti o con determinati obiettivi.

L'antropologia è lo studio dell'essere umano, nella sue più ampie varianti. Farei l'esempio di Cheikh Anta Diop [4] [it] che ha sviluppato una teoria molto interessante e accurata sui contributi della cultura nero-africana che spesso sono stati ignorati o sottovalutati dall'Occidente.

Cooperazione e sviluppo: uno scambio problematico 

Hai lavorato per molto tempo come operatrice umanitaria, un altro settore controverso. Perché lo è, secondo te?

La cooperación al desarrollo es controvertida porque a todos los efectos funciona como un elemento más de imposición de modos y pensamientos de vida occidentales a otras partes del planeta. No se busca mejorar las condiciones de vida de las poblaciones beneficiarias sino introducirlas dentro del sistema; y esto es un error y un peligro.

Uno de los casos más claros con respecto a esto son los proyectos de género y empoderamiento femenino, tan en boga últimamente. Se parte desde premisas propias del feminismo occidental y blanco, sin realizar un cuestionamiento previo sobre el mismo, y por tanto se consideran como avances y logros lo que no tienen por qué serlo.

La cooperazione allo sviluppo è controversa perché a tutti gli effetti funziona come gli altri elementi di imposizione di modi e pensieri della vita occidentale ad altre parti del pianeta. Non si cerca di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni beneficiarie, bensì di introdurle nel sistema. E questo è un errore e anche un pericolo.

Uno dei casi più evidenti a tal proposito sono i progetti di genere ed empowerment femminile, tanto in voga ultimamente. Si parte da premesse proprie del femminismo occidentale e bianco, senza prima riflettere su di esso e quindi si considerano progressi e successi cose che non hanno motivo di esserlo.

In quest'area, il lavoro con le controparti potrebbe essere la soluzione? E la cooperazione Sud-Sud?

Sí y no. El trabajo con las contrapartes es complicado, a veces son organizaciones concienciadas que buscan la mejora de las condiciones de vida de las poblaciones para las que trabajan pero otras veces, la gran mayoría, son un engranaje más de la maquinaría. Han aprendido a tratar con los occidentales, a decirles lo que quieren oír, a enseñarles lo que quieren ver e incluso, por perverso que suene, a actuar de intermediarias entre ellas y las comunidades de forma siempre beneficiosa para ellas, se han convertido en una especie de élites intermediarias, que miran más por sus propios intereses que por las demandas reales de las poblaciones beneficiarias.

La cooperación Sur-Sur es fundamental, pero siempre que sirva verdaderamente a los intereses de los países implicados y se haga de forma seria y rigurosa, porque en ocasiones es también utilizada como método de expansión de intereses nacionales de grandes países emergentes y entonces estamos ante el mismo problema.

Sì e no. Il lavoro con le controparti è complicato, a volte sono organizzazioni sensibilizzate che cercano il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni per le quali lavorano; ma altre volte, la maggior parte, sono soltanto un altro ingranaggio del sistema. Hanno imparato a trattare con gli occidentali, a dire loro quello che vogliono sentirsi dire, a mostrare loro quello che vogliono vedere e addirittura, per quanto possa suonare perverso, a fare da intermediarie tra loro e le comunità in maniera sempre vantaggiosa per loro stesse, si sono convertite in una specie di elite intermediaria, che punta più ai propri interessi che alle richieste reali delle popolazioni beneficiarie.

La cooperazione Sud-Sud è fondamentale ma solo se copre veramente gli interessi dei paesi coinvolti e se si realizza in modo serio e rigoroso, perché in certe occasioni viene usata anche come metodo di espansione degli interessi nazionali dei grandi paesi emergenti e quindi siamo di fronte allo stesso problema.

Identità e contesti

Tu sei afro-spagnola e hai vissuto in due paesi africani e uno americano ma con molta popolazione afro-discendente. Credi che questo abbia facilitato la tua accoglienza da parte di queste comunità?

No sabría decirte, en parte creo que sí ha sido así, sobre todo en América Latina donde sí hay un cierto reconocimiento y hermanamiento entre las personas y comunidades afrodescendientes.

En África es distinto, una de las cosas que más me sorprendió de África es que la gente me llamase “blanca”, al principio fue un aunténtico shock para mí.

Non saprei, in parte credo di sì, soprattutto in America Latina dove effettivamente c'è un certo riconoscimento e una certa fratellanza tra le persone e le comunità afro-discendenti.

In Africa è diverso, una delle cose che più mi hanno sorpresa dell'Africa è che le persone mi chiamassero “bianca”, all'inizio è stato un vero e proprio shock per me.

Immagino che una volta arrivata in Africa avrai smesso di essere afro per diventare “toubab”… È difficile ricostruire un'identità a causa del contesto?

Exacto. Es muy duro porque una va con la idea sobre todo de sentirse reconocida y ese proceso no siempre se produce. Al contrario, a menudo acabas siendo “responsable” de todo un devenir histórico que te supera y del que, de alguna forma, tú eres también el resultado.

Al final los mestizos somos ajenos en todas partes y es algo con lo que aprendemos a convivir.

Esatto. È molto difficile perché una va con l'idea innanzitutto di essere riconosciuta e questo processo non sempre si realizza. Al contrario, spesso finisci per essere “responsabile” di tutto un divenire storico che ti supera e del quale, in qualche modo, anche tu sei il risultato.

Alla fine noi meticci siamo stranieri ovunque ed è qualcosa con cui impariamo a convivere.

Parlando del tuo essere afro-spagnola, in che modo hai adattato la tua identità multipla in un paese come la Spagna? E come si è adattata la Spagna? Potrebbe essere oggetto di un'analisi antropologica?

Como todxs lxs afrodescendientes de mi generación, he pasado por sucesivos procesos identitarios distintos y a menudo complicados.

No es fácil ser distinto en un país como España y no es fácil no sentirte reconocido dentro de tu propio país.

Respecto a España te diré que ella misma ha pasado también por momentos diferentes con respecto a su población afrodescendiente. Al principio, cuando era pequeña, era un hecho aislado y curioso y la gente llegaba incluso a felicitarte por hablar “tan bien español”. En torno al año 2000, la afrodescendencia se asoció irremediablemente a la inmigración y se revistió de una serie de características negativas que afectan de forma especial a las mujeres. Hoy en día quiero creer que nos encontramos en otra fase distinta, hay un mayor empoderamiento, visibilidad y reconocimiento de la población afrodescendiente, aunque sigue habiendo mucha ignorancia.

Sin duda, debería ser objeto de análisis antropológico, es un tema sumamente interesante

Come tutte le persone afro-discendenti della mia generazione, ho attraversato diversi processi identitari e spesso complicati.

Non è facile essere diverso in un paese come la Spagna e non è facile non sentirsi riconosciuti all'interno del proprio paese.

Per quanto riguarda la Spagna, ti dirò che anche lei ha attraversato diversi processi riguardo alla sua popolazione afro-discendente. All'inizio, quando ero piccola, ero un fatto isolato e interessante e la gente è arrivata anche a farmi i complimenti perché “parlavo molto bene lo spagnolo”. Verso il 2000, l'afro-discendenza è stata associata indissolubilmente all'immigrazione e le sono state affibbiate una serie di caratteristiche negative che colpiscono soprattutto le donne. Oggi voglio credere che ci troviamo in una fase diversa, c'è più empowerment, visibilità e riconoscimento della popolazione afro-discendente, anche se continua a esserci molta ignoranza.

Senza ombra di dubbio, dovrebbe essere oggetto di un'analisi antropologica, è un tema estremamente interessante.

A quali progetti stai lavorando adesso? Quali riservi per il futuro?

Ahora mismo estoy volviendo a casa, estoy centrada en los procesos de empoderamiento de la comunidad afrodescendiente que se están dando sobre todo en Madrid. Ha sido grato volver y encontrarme un montón de movimientos activos con los que comparto una experiencia común y un deseo de cambio, es muy interesante lo que está pasando, muy enriquecedor.

Me gustaría centrarme más en la integración de la población migrante en España, de momento preferiría no volver a salir a trabajar fuera por un tiempo, porque amo Madrid y la he echado mucho de menos, pero nunca se sabe. La vida siempre nos sorprende.

Sto tornando a casa, mi sto concentrando sui processi di empowerment della comunità afro-discendente che si stanno sviluppando a Madrid. È stato piacevole tornare e trovare un sacco di movimenti attivi con cui condivido un'esperienza comune e un desiderio di cambiamento, è molto interessante quello che sta succedendo, ci sta arricchendo molto.

Mi piacerebbe concentrarmi di più sull'integrazione della popolazione migrante in Spagna, al momento preferirei restare a lavorare qua per un po’ di tempo, perché amo Madrid e mi è mancata molto ma chissà. La vita ci sorprende sempre.