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La carestia sovietica degli anni '30 e l'‘Holodomor’ in Ucraina. Cosa ne sapeva il resto del mondo?

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Europa centrale & orientale, Bielorussia, Bosnia Herzegovina, Croazia, Georgia, Kazakistan, Kosovo, Macedonia, Moldova, Montenegro, Polonia, Russia, Serbia, Slovenia, Ucraina, Citizen Media, Cyber-attivismo, Disastri, Economia & Business, Storia, The Bridge
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Passanti vicino al cadavere di un uomo morto di fame in una via di Kharkiv, Ucraina, URSS, 1932. Foto [2] di dominio pubblico di Alexander Wienerberger — Archivio diocesano di Vienna (Diözesanarchiv Wien)/BA Innitzer, via Wikipedia.

Molti ucraini hanno commemorato il 90esimo anniversario [3] [en, come i link seguenti, se non altrimenti indicato] dell’Holodomor [4] [it] condividendo i ricordi ereditati dalle famiglie in merito all'esperienza della carestia, causata dall'uomo, nell'Ucraina sovietica tra il 1932 ed il 1933 che uccise milioni di ucraini. Mi fa pensare a quanto il mondo esterno sapesse di tutto ciò a quel tempo.

L'Holodomor, un vocabolo che si potrebbe tradurre con “omicidio di massa causato dalla fame” è stato parte di un'ampia carestia che ha interessato le principali zone di produzione di grano dell'Unione sovietica [5] [it], tra cui Kuban [6] [it] nella Russia meridionale, il Kazakhstan ed il Caucaso. Ciononostante le azioni del regime moscovita hanno comportato azioni repressive verso la popolazione rurale ucraina, privata del cibo, che sono state classificate da studiosi e governi come “genocidio”. Secondo l’Encyclopedia Britannica [7], “dei circa cinque milioni di persone che si stima siano decedute nell'Unione Sovietica, almeno quattro milioni erano Ucraini.”

Prima del novembre di quest'anno l”Ucraina [8] [ru] ed altri 14 paesi [9] riconoscevano l'Holodomor come un atto di genocidio contro gli ucraini da parte del regime totalitario di Josep Stalin. Quest'anno, con il 90simo anniversario, il numero dei paesi è cresciuto a 22, comprendendo la Germania [10], l’Irlanda [11], la Moldavia [12], la Romania [13], il Brasile [14], la Repubblica Ceca [15] ed il Vaticano [16], nonché l’opposizione bielorussa [17] in esilio.

Le deliberate misure repressive messe in atto dall'USSR verso l'Ucraina nel 1932 – 1933 comprendevano l'esproprio del grano ucraino [18] con la contemporanea chiusura dei confini tra l'Ucraina sovietica e le altre repubbliche sovietiche ed il divieto del trasporto di cibo alle zone interessate.

In Ucraina il Giorno della memoria dell'Holodomor [19] viene commemorato la quarta domenica di novembre. Il ricordo dell’Holodomor non è però solito al di fuori dell'Ucraina; di conseguenza molti ucraini hanno usato i social network per sensibilizzare il mondo esterno, soprattutto perché considerano l'aggressione russa in corso contro il proprio paese come una continuazione della stessa repressione imperiale.

La giornalista Margo Gontar, ad esempio, ha spiegato come il suo bisnonno usasse i propri stivali per rubare grano da un magazzino per nutrire la famiglia:

Il mio bisnonno Mykola era un bell'uomo di alta statura. Quando i sovietici hanno dato il via all'Holodomor – prendevano il cibo dagli ucraini, costringendoci alla fame – Mykola ha ottenuto lavoro in un magazzino di grano. Ogni volta che andava al lavoro indossava stivali con un ampio risvolto e camminava in tutto il magazzino.

Altri utenti hanno raccontato brevi, strazianti memorie dai racconti tramandati verbalmente dalle loro famiglie:

#Holodomor il fratello minore di mia nonna è morto di fame. Suo padre, mio bisnonno, è andato a Mosca dall'Ucraina per ottenere cibo per sua moglie ed i 5 figli. Quando è tornato, suo figlio Vasily era già morto. Era il minore, il più debole. Non ti perdoneremo mai, russia

Lo storico Taras Bilous offre invece una storia “inconvenzionale” su come il padre della sua bisnonna russa abbia contrabbandato un sacco di grano dalla regione russa di Lipetsk al Donbas ucraino.

Oggi è il giorno della memoria dell'Holodomor. Probabilmente la maggior parte degli ucraini (ad eccezione dell'Ucraina occidentale, che all'epoca non era parte dell'URSS) ha una storia famigliare sull'Holodomor. Anch'io, ma un po’ inconvenzionale. 🧵

Leggendo queste testimonianze ho iniziato a domandarmi cosa i miei antenati, vissuti negli anni '30, abbiano saputo o potrebbero aver saputo di questi eventi. Non ho potuto avere nessun riscontro di prima mano dai miei nonni, perché sono già tutti morti, perciò ho deciso di cercare le copie archiviate dei giornali dell'epoca disponibili nel regno di Yugoslavia usando l'archivio online della Biblioteca nazionale serba [25] [ru].

Dubito che i miei nonni abbiano letto qualcosa all'epoca, perché nel 1932 erano solo bambini, ma penso che riflettano la coscienza pubblica nell'ambito dell'informazione iugoslava all'inizio della carestia.

Il primo di tali articoli [26] [ru], dalla prima pagina del quotidiano “Vreme” di Belgrado, pubblicato il 30 novembre 1932, è abbastanza breve da poter venire interamente tradotto:

Ужасна глад у Совјетској Русији

Глад је већа од оне 1921  године

Варшава, 29 новембра. — Пољски листови објављују онеспокојавајуће вести о глади у Русији. Садашња глад, у погледу ужаса, надмаша глад иѕ 1921 године. Цене намирница  скачу из дана у дан, и достижу већ фантастичне бројеве. Пола килограма масла продаје  се данас ѕа 20 рубаља (400 динара), кило сапуна за  20 рубаља, четврт литра млека за  четири рубље…

Чак и страни инжињери пате од ове несташице, јер се у провинцији ништа не може купити, чак ни са страним валутама. Ова ситуација изазвана је нарочито отпором сељака против политике совјетске владе.

По пољским листовима странци говоре нарочито о запуштеном стању земљорадничке културе. Сама „Правда“ бележи, да је коров по њивама у Кавказу висок преко једног метра. (Време)

Terribile carestia nella Russia sovietica

Una carestia peggiore di quella del 1921

Varsavia, 29 novembre – I giornali polacchi pubblicano notizie inquietanti sulla carestia in Russia. L'attuale carestia supera, in termini di orrore, quella del 1921. I prezzi dei beni alimentari aumentano giorno per giorno, raggiungendo importi incredibili. Mezzo kg di olio oggi costa 20 rubli (400 dinari), un chilo di sapone 20 rubli, un quartino di latte quattro rubli.

Perfino i tecnici stranieri soffrono delle carenze, perché nelle provincie non si può acquistare nulla, nemmeno usando valute straniere. Questa situazione è stata causata dalla resistenza dei contadini alle politiche del governo sovietico.

I giornali polacchi riportano racconti stranieri sullo stato trascurato dell'agricoltura. Persino la “Pravda” [giornale del regime sovietico] riporta che le erbacce nei campi del Caucaso sono cresciute oltre il metro di altezza  (Vreme)

Si deve tenere presente che la coscienza del contesto della Russia sovietica, tra cui la carestia del 1921–1922 [27] [it] che è poi sfociata nella guerra civile russa [28] [it], era piuttosto alta in Yugoslavia, che all'epoca dava rifugio ad oltre 40000 espatriati [29] o rifugiati bianchi [30] sfuggiti al regime comunista nei primi anni '20.

I prezzi indicati nell'articolo sono enormi anche considerando che il cambio valutario sovietico ufficiale sopravvalutava sempre il rublo. Il New York Times del 31 dicembre 1931 riporta [31] che “il rublo nominalmente vale 50 centesimi”. Usando un calcolatore di inflazione [32] otteniamo come valore nominale di un rublo del 1932 circa 11 dollari attuali. Di conseguenza i prezzi riportati nell'articolo, adeguati all'inflazione, sarebbero: 440 dollari per un kg di olio, 220 dollari per un kg di sapone e 176 dollari per un litro di latte.

I “tecnici stranieri” menzionati nell'articolo erano un fattore importante nell'URSS dell'epoca. L'industrializzazione, che era una priorità del regine di Stalin, si basava su conoscenze e tecnologie importate [33] dall'Occidente, che richiedevano prolungati soggiorni da parte dei tecnici statunitensi impegnati nell'allestimento delle fabbriche sovietiche.

Un motivo primario dell'Holodomor è stato la necessità da parte dell'URSS di aumentare le esportazioni di grano [34]al fine di ottenere valuta pregiata per pagare le società estere per queste importazioni, in particolare quelle legate a stabilimenti di industria militare.

Nell'edizione del 1 gennaio 1933, con un articolo dal titolo sensazionalista “guerra civile in Russia” che faceva riferimento ad un giornale tedesco, Vreme riportava [35] [ru] che le sommosse contadine erano cresciute oltre i livelli di “insoddisfazione”, “sedizione” o “rivolta”:

Реон је цео југ и југоисток совјетске Уније. Званични назив овога што се тамо одиграва јестее борба против кулака. Међутим за све је јасно да су то не кулаци већ баш колхозници, тј. они сељаци који су вођени самом совјетском влашћу. И сада се совјетска власт ухватила у коштац са њима борећи се за свој даљи опстанак и живот!
Узроци су сасвим јасни: потпуна пропаст економске политике. Виљем Штајн, добро обавештени московски дописник „Фосише цајтунг“ пише: „Пропаст социјалистичке земљорадње више се не може оспоравати“. Исто тако добро обавештени „Социјалистички весник“ доноси чланак под насловом „Ишчезла је друга Пјатилетка“ и ту позивајући се на совјетску штампу прича о томе како се после „свечаних фанфара за време припрема друге пјетилетке” та реч потпуно изгубила из стубаца совјетских новина.
Пропаст на пољопривредном фронту и пропаст на индустријском фронту!
Зар то нису озбиљни узроци грађанског рата?

Le zone (distretti) interessati comprendono tutto il sud e sud-est dell'Unione sovietica. La definizione ufficiale di quanto sta accadendo è che ci sia un conflitto contro i “kulaki” [ricchi agricoltori controrivoluzionari].
È però chiaro a chiunque che questi non sono kulaki [36] [it] ma kolkhozniki [37] [it], i contadini guidati dalle stesse autorità sovietiche. Ed ora il governo sovietico li sta combattendo, lottando per la vita e la propria sopravvivenza! I motivi sono abbastanza chiari: completo disastro delle politiche economiche. Wilhelm Stein, un corrispondente moscovita ben informato del Vossische Zeitung, [38]ha scritto che “il decesso dell'agricoltura socialista non può più essere negato”. Anche il Giornale Socialista, altrettanto ben informato, riporta un articolo intitolato “scomparsa del secondo piano quinquennale [39] [it],” evidenziando come “dopo tutta la pompa durante la preparazione del secondo piano quinquennale” questo termine non viene più menzionato dalla stampa sovietica. Un disastro sul fronte dell'agricoltura e dell'industria”. Non ci sono ragioni a sufficienza per dare il via ad una guerra civile?

L'articolo fornisce poi dettagli in merito alla spedizione punitiva intrapresa dal regime sovietico, guidata dallo stagionato bolscevico, membro da lungo tempo del  Comitato centrale [40] [it], Anastas Mikoyan [41] [it] (1895–1978).

Сада су један део Украјине на левој обали Дњепра, затим Донски округ и Кубањ где је устало неколико хиљада козака, Вороњешка и Курска губернија, доњи ток Волге, северни Кавказ и Закавказје стављени под власт трупа ГПУ које се боре против оних који “искривљују партијску линију”. Целокупна ова војска била је под командом Микојана, чији се штаб, као и у добро старо време, налазио у нарочитој железничкој композицији. На расположењу “главнокомандујућег” било је око 20.000 комуниста, чланова партије, окривљених због проневера, крађа и сличних дела, хтела им се пружити могућност да својом ревношћу и добром службом оперу своје раније грехе, и да се истакну у борби за “социјалистичку отаџбину”.
Са овом војском тренираних чекиста и злочинаца – комуниста, Микојан је почео свој посао “умиривања” на простору већем но што је цела Средња Европа.

Ora parte dell'Ucraina sulla riva sinistra del Dnipro, l'area del Don e la regione di Kuban, dove sono insorte diverse migliaia di cosacchi, nonché i governatorati di Voronezh e Kursk, il bacino del Basso Volga, il Caucaso settentrionale e la Transcaucasia [42] sono sotto il regime delle truppe del GPU [43] [direttorio politico, il sistema di sicurezza di stato dell'URSS e polizia segreta [44] [it] dal 1923 al 1934], che combattono “quelli che sviano dalle direttive del Partito”.  Questo esercito, agli ordini di Mikoyan, il cui quartier generale, come ai bei vecchi tempi, si trova in un treno speciale, ha a disposizione circa 20.000 comunisti, membri del partito accusati di appropriazione indebita, furto e altri crimini del genere a cui è stata offerta l'opportunità di cancellare i propri crimini e farsi valere nella lotta per la “patria socialista”. Con questo esercito [composto] di membri addestrati della polizia segreta sovietica Cheka [45]  [it] e da criminali comunisti, Mikoyan ha avviato la sua opera di “pacificazione” dell'area di dimensioni più grandi che tutta l'Europa centrale.

Le repressioni furono talmente dure che avviarono una protesta collettiva da parte di tutto il partito comunista e delle istituzioni amministrative del Governatorato di Stavropol [46] [it]. Dopo l'esecuzione di 200 kolkhozniki membri del Komsomol [47] [it] da parte delle truppe GPU, la popolazione della Steppa di Nogai [48] (nel Caucaso settentrionale, oggi Russia meridionale) cercò di acquistare armi per contrastare l'avanzata della spedizione punitiva di Mikoyan organizzando imboscate. Tra le azioni di resistenza l'assassinio del capo del GPU a Tiflis, o Tbilisi [49] [it], capitale della Georgia.

[50]

Prima pagina del quotidiano di Belgrado “Vreme” del 1 Gennaio 1933, con l'articolo “guerra civile in Russia”. Foto dall'edizione digitalizzata del giornale della Biblioteca Nazionale Serba, di pubblico dominio.

Secondo l'articolo di Vreme, Mosca tentò di disinnescare la tensione inviando Andrei Bubnov [51] (1883–1937) ad occuparsene. Egli ordinò l'esecuzione o l'arresto di molti dei più noti sottoposti di Mikoyan; la Pravda condannò invece i dirigenti del locale partito comunista per “il fallimento delle linee di politica generale, del piano quinquennale e del collettivismo”.

Alla fine, l'autore dell'articolo A.R.K. Parfenov fa presente che si aspettano “purghe” perché sia i lavoratori che i normali membri del partito comunista con il dente avvelenato sognano il “braccio forte” che cambierà la direzione. Riporta che la retorica è simile a quella precedente l'avvio della Rivoluzione di Ottobre [52] [it] e che la dirigenza comunista è costernata in attesa di sostanziali modifiche.

I due articoli in questo post non offrono che una veloce panoramica sulla situazione; servirebbe un'ulteriore profonda ricerca per ottenere un quadro completo di quanto il mondo fuori dall'Unione Sovietica sapesse in merito ai terribili eventi degli anni '30. Risultato dell'Holodomor furono circa 7-10 milioni stimati di vittime [53] inizialmente morte di fame, poi però anche delle conseguenze derivate. Ad un primo sguardo sembra che gli aspetti di pulizia etnica e genocidio non siano stati discussi nella stampa internazionale.

Le grandi purghe staliniste [54] [it] a cui fa riferimento il secondo articolo, ed il sistema dei Gulag [55] [it], operativo fino agli anni '50, hanno ucciso oltre uno-due milioni di esseri umani (tra cui il Comandante Bubnov nel 1937).

Comprendere e ricordare questi eventi è un primo passo, essenziale per evitare che simili orrori si ripetano, specialmente in un momento in cui un regime moscovita sta nuovamente rubando il grano ucraino [56].