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Undertones in Russia: la guerra, la propaganda e l'Occidente

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Censorship, Citizen Media, Guerra & conflitti, Media & Giornalismi, Civic Media Observatory, Country Monitor Observatory 2021-2022

L'illustrazione rappresenta una protesta contro la guerra in Russia. Di Global Voices

Questo articolo fa parte della newsletter del Civic Media Observatory [1] [en, come i link seguenti, se non altrimenti indicato] Undertones di Global Voices. I ricercatori russi riflettono sull'ecosistema mediatico del proprio paese e su cosa aspettarsi per il 2023. Cliccando su un racconto potrete vedere maggiori analisi e post a supporto. Iscriviti ad Undertones [2].

La vita degli ucraini è cambiata per sempre il 24 febbraio 2022, con l'invasione dell'Ucraina da parte del regime di Putin. Dall'altra parte del confine la propaganda russa si è intensificata, i media indipendenti sono stati chiusi ed i dissidenti contro la guerra repressi con violenza. Nel 2023 i ricercatori si aspettano che i russi non violenti pongano sempre maggiori domande su come la Russia sia arrivata a questo punto.

Il controllo dello stato sui racconti

Abbiamo seguito con attenzione i racconti russi di stato precedenti l'invasione, quando gli attori di stato imputavano [3] le tensioni tra i due paesi all'Occidente. Dallo scoppio della guerra i racconti di stato si sono rafforzati, ed i nostri ricercatori si aspettano che si solidifichino nel  2023.

La Russia ha usato racconti differenti per giustificare la guerra in Ucraina. Uno degli argomenti, che ha perso vigore negli ultimi mesi, è che la Russia sia impegnata nella “denazificazione [4]” dell'Ucraina per il bene dell'Umanità. La Russia ha anche accusato l'Ucraina di simulare i propri massacri [5], spingendosi fino a dichiarare che l'Ucraina sarebbe stata disposta ad auto bombardarsi [6] con un'arma nucleare “sporca” solo per imputarla alla Russia.

Il racconto più popolare giustifica la guerra sulla base dell'autodifesa. Lo stato russo asserisce che l'Occidente, e più nello specifico la NATO, stavano programmando un attacco armato contro la Russia attraverso l'Ucraina, e di conseguenza era necessario un attacco preventivo. Il racconto viene riassunto come “Gli ucraini e l'Occidente stavano pianificando di colpire la Russia, per cui la Russia è stata obbligata a lanciare l'operazione [7],” ed ha acquisito particolare risalto da quando l'Occidente ha iniziato a fornire armi all'Ucraina.

Questi racconti non sono spuntati dal nulla. Anni di propaganda governativa hanno preparato la popolazione russa a diffamare l'Occidente. Alcuni di questi sono l'espressione dell'orgoglio russo nell'aiutare a sconfiggere il regime nazista durante la seconda guerra mondiale.

Cosa riportano i social media

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina lo stato russo ha bloccato Facebook, Instagram, Twitter ed altri 200.000 siti web [9] [ru] che ora sono accessibili solo con un VPN. Molti cittadini russi hanno accesso solamente ai succitati racconti di propaganda su media approvati dallo stato ed a social network come Telegram e Vkontakte. Ciò che si dice della guerra, quindi, varia sostanzialmente se viene letto su Facebook o su VKontakte.

È difficile sapere quanti russi siano a favore o contro la guerra a causa della dura repressione delle opinioni in dissenso. Per la nostra analisi dei dati abbiamo analizzato i canali media, selezionato oltre 250 articoli russi che riportano la percezione locale ed investigato i racconti.

Su Facebook, Twitter ed Youtube  abbiamo trovato molti contenuti contrari alla guerra, mentre Instagram e Telegram sono polarizzati. Molti contenuti contrari alla guerra sono di russi che vivono fuori dal paese. A volte, lamentano il fatto che i russi non abbiano deposto Putin in tempo (“ogni russo è responsabile per la guerra in Ucraina [10]”), altre volte chiamano “zombie” i sostenitori di Putin che sono male informati ed ingannati dalla propaganda (“i russi favorevoli alla guerra sono ignoranti e ciechi [11]”). Molti hanno iniziato a domandarsi cosa significhi essere russo.

La resistenza russa contro la guerra è strettamente legata ai movimenti decentralizzati di attivisti di base come il movimento femminista russo [12] [it]. In tutto il paese sono proseguite [13] [it] le attività contro la guerra, nonostante i rischi. “I gruppi contrari alla guerra sono ancora decentralizzati, l'unico posto dove possono venire centralizzati è in carcere”, spiegano i nostri ricercatori.

Molti racconti favorevoli alla guerra si possono trovare su VKontakte, di proprietà statale. Tra questi: “I russi dovrebbero essere orgogliosi di se stessi e della loro nazione [14]” e “Non sostenere il governo russo nella guerra contro l'Ucraina è un atto di tradimento [15].”

Gli appelli di Putin alla mobilitazione per sostenere l'esercito russo nel settembre 2022 hanno ulteriormente polarizzato il paese. Anche qui, i racconti si dividono; da una parte “I russi non dovrebbero temere la prescrizione nell'esercito [16]” e, dall'altra “I russi dovrebbero resistere dall'essere trascinati nella lotta contro l'Ucraina [17].”

L'Occidente è disprezzato da ambedue le parti

Lo stato russo ed i suoi sostenitori sostengono che la NATO, a cui appartengono gli Stati Uniti e molti stati europei, sia un nemico che cerca di attaccare la Russia, come sembrerebbe dimostrare la fornitura delle armi a sostegno dell'Ucraina. I russi contrari alla guerra deplorano la mancanza di sostegno, da parte dell'Occidente, agli attivisti anti-Putin e le  vendite di armi europee [19] alla Russia fino al 2021.

Nel 2022 ci sono state indagini in merito alla finlandese Nokia che avrebbe venduto attrezzature [20]per controllare i dimostranti, ed alla statunitense Sandvine che avrebbe fornito allo [21] stato russo le tecnologie per censurare Internet. I russi lamentano anche [22] [it] che la proibizione di fornire gas lacrimogeni e pistole taser sia stata inserita dall'Unione Europea solamente nel dicembre 2022  nel nono pacchetto di sanzioni [23].

“E’ ironico che sia i russi a favore che quelli contrari alla guerra siano insoddisfatti dell'Occidente,” evidenziano i nostri ricercatori.

I russi contrari alla guerra criticano l'”ipocrisia” occidentale constatando che  “I paesi occidentali non hanno mai sostenuto in maniera tangibile i movimenti pro-democrazia in Russia [24]” e che “I paesi dell'Unione Europea hanno permesso Putin ed il regime russo [25].” Non sembra che la popolarità dell'Occidente migliorerà nel breve periodo.

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