La visita di Papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo: congolesi divisi sulle parole del Pontefice

In occasione della sua recente visita pontificia nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) tra il 31 gennaio ed il 3 febbraio, Papa Francesco è sembrato far riferimento indirettamente al conflitto che sta devastando la zona orientale del Paese.

La RDC è stretta nella morsa del conflitto ad Ituri e North Kivu, nella zona orientale del paese, sul confine con il Ruanda da oltre vent'anni [en]. Il 20 ottobre 2022 [en] sono scoppiate nuove tensioni tra le autorità congolesi ed i ribelli M23 [en] che accusano le autorità di non aver dato seguito agli accordi di pace firmati nel Dicembre 2013 [en].

Secondo Bruno Lemarquis, direttore dell’Ufficio di coordinamento per gli affari umanitari [en] nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), le due provincie ospitano 237.000 [en] dislocate internamente. Di questi, circa il 54% [fr, come tutti i link seguenti, salvo diversa indicazione] vive in famiglie di adozione, mentre altre migliaia di persone trovano rifugio in scuole, ospedali, chiese e luoghi improvvisati. Più di 76.000 bambini hanno dovuto interrompere il percorso di studi.

Le violazioni degli accordi del 2013 stanno portando a centinaia di morti [en] e bloccando le numerose offerte di re-instaurare una potenziale pace nella regione dei grandi laghi africani.

In questo contesto di tensione Kinshasa ha dato il benvenuto a Papa Francesco nella sua visita pontificia [en] di quest'anno in quello che è il più ampio paese di fede cattolica romana [en] in Africa. Nel suo primo discorso il Pontefice ha consegnato [fr] un messaggio politico, parlando contro coloro che che si celano nell'ombra alimentando il conflitto, come dice in questo video YouTube:

(…) après le colonialisme politique, un “colonialisme économique” tout aussi asservissant s’est déchainé. Ce pays, largement pillé, ne parvient donc pas à profiter suffisamment de ses immenses ressources. Le poison de la cupidité a ensanglanté ses diamants. Mais ce pays et ce continent méritent d’être respectés et écoutés. Ils méritent de l’ espace et de l’ attention. Retirez vos mains de la RDC, retirez vos mains de l’Afrique! Cessez d’étouffer l’Afrique. Elle n’est pas une mine à exploiter, ni une terre à dévaliser (…)

(…) dopo il colonialismo politico, si è sviluppato un “colonialismo economico” altrettanto asservente. Questo paese, ampiamente saccheggiato, pertanto non riesce a godere dei benefici delle proprie enormi risorse Il veleno della cupidità ha insanguinato i suoi diamanti. Ma questo paese, e questo continente, meritano di venire ascoltati e rispettati. Meritano spazio ed attenzione. Togliete le mani dalla Repubblica Democratica del Congo. Togliete le mani dall'Africa! Smettete  di saccheggiare l'Africa. L'Africa non è una miniera da sfruttare od un territorio da depredare(…)”

In effetti, la RDC [en] è il secondo paese africano per dimensione, con un sottosuolo ricco di risorse minerarie [en] che stimola gli appetiti lussuriosi degli industriali di tutto il mondo.

Le parole di Papa Francesco sono state trasmesse dal giornalista investigativo e criminologo Steve Wembi sul suo account Twitter.

#RDC: “Ma questo paese e questo continente meritano di venire rispettati ed ascoltati. Meritano spazio ed attenzione. Togliete le mani dalla Repubblica Democratica del Congo. Togliete le mani dall'Africa! Smettete  di saccheggiare l'Africa. L'Africa non è una miniera da sfruttare od un territorio da depredare (…)” Papa Francesco.

I congolesi hanno opinioni divergenti sulle parole del Papa  

Le reazioni dei congolesi su  Twitter non si sono fatte attendere. Alcuni sono favorevoli alla posizione di Papa Francesco ed hanno fiducia nelle sue parole. Secondo Mbuyi Elonga, scienziata geopolitica, ricercatrice ed analista politica, studente in un master su Politica e Relazioni Internazionali all’Università di Louvain [en], il Papa si riferiva apertamente al presidente ruandese Paul Kagame [en]. Inoltre, Kagame viene accusato dal presidente Félix Tshisekedi [en] e da una parte della popolazione congolese di sostenere [en] i ribelli di M23.

Papa Francesco si rivolge indirettamente al dittatore @PaulKagame, cito: “la RDC è il diamante della creazione..
La violenza e l'odio sono sentimenti non cristiani .”. RDF/M23 fermate i vostri massacri in Congo🇨🇩 Ritirate il vostro esercito e la milizia terrorista M23 dalla #RDC.

Altri rimangono scettici sulle buone intenzioni del Pontefice ed avrebbero preferito che, anziché parlare per parabole, avesse fatto chiaramente i nomi, come fa presente questo contributore:

Mi aspettavo un discorso chiaro, non uno enigmatico o persino filosofico. Avrei preferito che il Papa avesse detto pane al pane!

Alcuni, come Nestor Mukendi, un avvocato dell'Ordine di La Gombe, Kinshasa, si spinge oltre, descrivendo le parole del Papa come un linguaggio usato dai politici “sovranisti” che fanno il doppio gioco con il popolo nascondendo le mani che rapinano e saccheggiano il continente. 

A chi si rivolgono? Un discorso xenofobo usato da politici “sovranisti” che fanno il doppio gioco con il popolo per nascondere le mani che rapinano e saccheggiano il continente, soprattutto il Kivus, colpito ripetutamente a sangue negli ultimi 20 anni da Mai-Mai, autorità FDLR e FARDC  e politici locali.

Chi sono gli attori della vita sociopolitica del Paese?

Intervistati da Radio Okapi [fr], una stazione congolese, alcuni attori della vita sociopolitica del Paese sembrano mantenere le speranze e pensare che la visita del Papa porterà miglioramenti positivi nella Repubblica Democratica del Congo, a giudicare da quando da loro asserito in radio. Claude Bafwafwa, un avvocato dell'Ordine di La Gombe, Kinshasa, ha accolto la supplica del Pontefice a favore della RDC affinché smetta di soffrire a causa dei vicini.

Le pape a comparé la RDC au diamant. Quand le soleil tape sur le diamant, ça doit briller et ça brille pour tout le monde. Il a invité le gouvernement à être près des pauvres.

Il Papa ha comparato la RDC ad un diamante. Quando il sole colpisce il diamante, lo fa brillare, e brilla per tutti. Ha invitato il governo a restare accanto ai poveri.

Julienne Lusenge, Presidente della ONG Sofepadi, apprezza il fatto che il Papa chiami i massacri perpetrati nella zona orientale della RDC “genocidio dimenticato”. Secondo lei la comunità internazionale dovrebbe impedire a Kigalidi continuare a molestare la RDC.

La communauté ne peut pas oublier que c’est elle qui a demandé au Congo d’ouvrir la voie pour que les Forces Démocratiques de Libération du Rwanda (FDLR) que cherche Kagame puisse venir chez nous. On n’a qu’à lui dire de dialoguer avec eux là-bas pour faire la paix. Comme ça, ils ne seront plus au Congo et ne seront plus une menace.

La comunità non può scordare che è stata lei a chiedere al Congo di aprire la via affinché le  Forze democratiche di liberazione del Ruanda [en] (FDLR) che cerca Kagame potessero venire qui. Gli si deve solamente dire di aprire un dialogo con loro per portare la pace. Così non saranno più in Congo e non saranno più una minaccia.

Da parte sua il Ministro dell'Industria e Governatore onorario di North-Kivu, una regione ricca di minerali nella quale ha base il gruppo M23, Julien Paluku, su Radio Okapi ha chiesto a Papa Francesco di appellarsi a coloro che diffondono morte e distruzione nell'Est del paese.

Que sa sainteté, le pape interpelle tous ceux-là qui sèment la désolation et la mort en RDC de cesser. La voix du peuple congolais va jusqu’au Vatican, canal par lequel le message de souffrance sera entendue à travers le monde.

Che Sua Santità il Papa faccia appello a coloro che diffondono morte e distruzione nella RDC affinché si fermino. La voce del popolo del Congo si rivolge al Vaticano, un canale attraverso il quale il messaggio di sofferenza verrà compreso in tutto il mondo.

Perciò sembra che, anche se il Papa ha denunciato in generale le violenze, abbia deluso alcuni congolesi rimanendo su un terreno puramente diplomatico.

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