Nonostante timori di contaminazione, il Giappone scaricherà presto l'acqua trattata della centrale nucleare di Fukushima nel Pacifico

Fukushima Daiichi Nuclear Power Plant.

Centrale Nucleare di Fukushima Daiichi. Crediti fotografici: Dean Calma / IAEA. Fonte: Flickr. (CC BY 2.0)

Paesi insulari del Pacifico, paesi confinanti, scienziati e altri hanno criticato [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] il progetto di un'organizzazione internazionale di scaricare nell'oceano decine di migliaia di tonnellate di acque reflue contaminate provenienti dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Il piano che prevede lo scarico di circa 1,3 milioni di tonnellate di acqua su base continuativa per i prossimi tre decenni ha allarmato la comunità del Pacifico per i possibili impatti negativi sugli ecosistemi marini vicini e sul loro stile di vita.

A seguito di una visita durante gennaio 2023 all'impianto nucleare di Fukushima realizzata per ricevere aggiornamenti sui piani di smaltimento delle acque contaminate, Gustavo Caruso, direttore del Dipartimento per la sicurezza nucleare dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) e presidente della task force, ha espresso il suo sostegno ai piani. Come associazione internazionale, l'AIEA afferma di promuovere “l'uso sicuro e pacifico dell'energia nucleare”, che include lo smaltimento delle scorie nucleari.

“L'Autorità Giapponese per la Regolamentazione Nucleare ha elaborato prove esaurienti su come sta allineando i piani normativi relativi allo scarico delle acque trattate con gli standard di sicurezza dell'AIEA”, ha dichiarato Caruso dopo la visita. Secondo la dichiarazione dell'AIEA, “prima dell'inizio dello scarico delle acque – previsto per quest'anno – l'AIEA pubblicherà un rapporto completo contenente i risultati raccolti e le conclusioni della task force circa tutti gli aspetti della revisione condotta fino a quel momento”.

Nel marzo 2011, un terremoto e uno tsunami hanno provocato un disastro nucleare alla centrale di Fukushima Daiichi. Dopo l'interruzione dell'alimentazione e il guasto dei generatori di emergenza, tre reattori nucleari in loco hanno perso la capacità di raffreddamento e hanno subito una fusione del nocciolo.

L'acqua utilizzata per raffreddare i reattori, insieme alle acque sotterranee sotto la struttura, è stata contaminata da materiali radioattivi. L'acqua è stata raccolta, trattata e stoccata in loco dal 2011 in decine di enormi serbatoi di stoccaggio che ora affollano il complesso nucleare.

Dal 2021, la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) sta preparando le infrastrutture per il rilascio “sicuro” dell'acqua trattata di Fukushima attraverso un processo chiamato Advanced Liquid Processing System (ALPS). Nell'agosto del 2022, la TEPCO ha annunciato l'installazione di strutture che consentiranno lo scarico dell'acqua dopo aver consultato le autorità giapponesi e i residenti locali. La TEPCO si è impegnata a collaborare con le varie parti interessate per spiegare il rilascio sistematico dell'acqua e le sue basi scientifiche:

We will continue to do our utmost to increase the understanding of people of Fukushima and society at large regarding the handling of ALPS treated water as part of the decommissioning work, by focusing on our efforts to disseminate information based on scientific evidence to parties within and outside Japan in an easy-to-understand manner and taking every opportunity to listen to the concerns and opinions of the public and explain our approach and response.

Continueremo a fare del nostro meglio per accrescere la consapevolezza della popolazione di Fukushima e della società in generale riguardo alla gestione dell'acqua trattata dall'ALPS come parte del lavoro di smantellamento, concentrandoci sui nostri sforzi per diffondere informazioni basate su prove scientifiche a coloro che si trovano in Giappone e non, in modo facilmente comprensibile e cogliendo ogni opportunità per ascoltare le preoccupazioni e le opinioni del pubblico e spiegare il nostro approccio e la nostra risposta.

Ma Henry Puna, segretario generale del Forum delle Isole del Pacifico (PIF), ha ribadito l'opposizione regionale al piano del Giappone di rilasciare l'acqua trattata di Fukushima nell'Oceano Pacifico:

Based on our experience with nuclear contamination, continuing with ocean discharge plans at this time is simply inconceivable and we do not have the luxury of time to sit around for four decades in order to ‘figure it out.’

The decision for any ocean release is not and should not only be a domestic matter for Japan, but a global and transnational issue that should give rise to the need to examine the issue in the context of obligations under international law.

I am asking today, what our Pacific people did not have the opportunity to ask decades ago when our region and our ocean was identified as a nuclear test field.

Sulla base della nostra esperienza con la contaminazione nucleare, continuare con i piani di scarico nell'oceano in questo momento è semplicemente inconcepibile e non abbiamo il lusso di rimanere seduti per quattro decenni al fine di “trovare una soluzione”.

La decisione di un eventuale scarico nell'oceano non è e non dovrebbe essere solo una questione interna del Giappone, ma una questione globale e internazionale che dovrebbe far sorgere la necessità di esaminare la questione nel contesto degli obblighi del diritto internazionale.

Oggi chiedo ciò che i nostri abitanti del Pacifico non hanno avuto l'opportunità di chiedere decenni fa, quando la nostra regione e il nostro oceano furono identificati come campo di sperimentazione nucleare.

Il PIF ha elencato opzioni alternative come “lo stoccaggio sicuro e il decadimento radioattivo, il biorisanamento e l'uso dell'acqua trattata per produrre calcestruzzo per applicazioni speciali”.

Il segretario generale del Forum, Henry Puna: “Abbiamo riscontrato gravi lacune informative e serie preoccupazioni in merito alla proposta di rilascio nell'oceano. In poche parole, sono necessari più dati prima di autorizzare qualsiasi rilascio nell'oceano”.

Durante una conferenza tenutasi presso l'università neozelandese di Otago nel novembre 2022, i partecipanti hanno descritto il piano del Giappone come una manifestazione di “violenza coloniale nucleare“:

TEPCO and the Japanese government’s plan to discharge radioactive wastewater into the Pacific shows direct disregard for the sovereignty and self-determination of Pacific peoples and the ocean their livelihoods depend upon.

We condemn attempts by the Japanese government and TEPCO to trivialise the nature and extent of the damages the radioactive wastewater discharge will cause to the people, ocean life, and places of the Pacific.

Il piano della TEPCO e del governo giapponese di scaricare acque reflue radioattive nel Pacifico mostra un diretto disprezzo per la sovranità e l'autodeterminazione dei popoli del Pacifico e per l'oceano da cui dipende il loro sostentamento.

Condanniamo i tentativi del governo giapponese e della TEPCO di banalizzare la natura e la portata dei danni che lo scarico di acque reflue radioattive causerà alle persone, alla vita marina e agli ecosistemi del Pacifico.

Parlando a nome dei gruppi della società civile del Pacifico, Noelene Nabulivou di DIVA for Equality ha esortato le autorità giapponesi a considerare le prospettive delle comunità del Pacifico:

Japan’s internal process of approval for this construction needs to consult the Pacific, as it threatens the livelihood of Pacific peoples and the environment we depend heavily on. This is all happening in the context of massive loss and damage from the climate emergency, that is also not of our making.

Il processo interno giapponese di approvazione per questa opera deve prendere in considerazione il Pacifico, poiché minaccia il sostentamento delle sue popolazioni e l'ambiente da cui dipendiamo fortemente. Tutto questo avviene nel contesto di ingenti perdite e danni causati dall'emergenza climatica, che non sono nemmeno dovuti a noi.

Il Ministero degli Esteri cinese ha definito la decisione del Giappone di procedere con il suo controverso piano “irresponsabile” ed “egoista”. Nel frattempo, l'Associazione Nazionale dei Laboratori Marini degli Stati Uniti ha citato la “mancanza di dati scientifici adeguati e accurati a sostegno dell'affermazione di sicurezza del Giappone”. Robert Richmond, biologo marino dell'Università delle Hawaii di Manoa, ha osservato che “c'è un forte consenso a livello internazionale sul fatto che l'uso continuo dell'oceano per scaricare rifiuti non è semplicemente sostenibile”.

L'opposizione locale allo scarico di acqua contaminata è stata sostenuta da Sato Kazuyoshi, consigliere comunale di Iwaki, una città vicina al complesso nucleare di Fukushima. In un post su Facebook, Sato ha dichiarato:

Il 13 gennaio, vicino all'ingresso del porto di Onahama, nella città di Iwaki, abbiamo tenuto una manifestazione “I cittadini di Iwaki contro il rilascio di acqua contaminata dalle centrali nucleari nell'oceano”. L'inizio della manifestazione di quest'anno. Quel giorno, è stato riferito che i ministri del governo avevano confermato il rilascio (di acqua contaminata) “dalla primavera all'estate”. Da giugno 2021, abbiamo organizzato questa manifestazione il 13 di ogni mese: Non inquinate più il mare!”. A mezzogiorno, ero in piedi con uno striscione illustrativo di Eisaku Ando, uno scultore che si è trasferito da Iwaki a Nara, e un cartello con scritto “Non versate l'acqua contaminata in mare!”. Quasi 20 partecipanti, dai rispettivi punti di vista, hanno dichiarato che non permetteranno che l'acqua contaminata venga rilasciata nell'oceano! Si è unito a noi anche un cittadino giapponese tornato dal Canada per una visita, a dimostrazione della diffusione internazionale dell'opposizione al rilascio di acqua contaminata nell'oceano.

La TEPCO sta lavorando a stretto contatto con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), che ha pubblicato regolarmente rapporti sulle procedure di sicurezza in corso a Fukushima. L'AIEA ha assicurato al pubblico che rilascerà un rapporto completo prima dell'effettivo scarico dell'acqua trattata, tra circa tre mesi.

Fukushima Nuclear Power Plant

Centrale nucleare di Fukushima. Foto di Joe Moross. Source: Wikipedia, (CC BY 4.0)

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.