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Il lupo è oggetto di attacchi e mattanze in Macedonia del Nord

Categorie: Europa centrale & orientale, Macedonia, Ambiente, Citizen Media, Governance, Legge, Sport, Viaggi e turismo, Green Voices
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Lupo nel giardino zoologico di Skopje. Foto di Filip Stojanovski/Global Voices (CC BY).

Questo articolo si basa su una copertura originale [2][en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] di Meta.mk. Ne riproduciamo una versione modificata in virtù di un accordo per la condivisione di contenuti tra Global Voices e Metamorphosis Foundation. 

Nella Macedonia del Nord il lupo (Canis lupus) è considerato di solito come un flagello e, pertanto, nonostante il suo ruolo chiave nel mantenere un ecosistema sano, è regolarmente abbattuto. Insieme all'orso e alla lince balcanica, è uno dei tre grandi carnivori che si trovano nelle montagne del paese, ma è il meno protetto.

I cacciatori vengono incoraggiati a cacciare e uccidere questo animale e ricevono anche ricompense in denaro per gli abbattimenti. Tuttavia, le associazioni ambientaliste stanno richiamando l'attenzione sul fatto che la consistenza della popolazione di lupi sta diminuendo, il che può provocare impatti devastanti sull'ecosistema montano. Si stima che attualmente, nelle montagne della Macedonia del Nord, ci siano oltre 400 lupi che, oltre a rappresentare un bottino della caccia legale, affrontano numerose altre minacce, inclusa l’ibridazione con i cani [3].

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Lupi catturati nel giardino zoologico di Skopje. Foto di Vasil Buraliev, utilizzata con autorizzazione.

Secondo le leggi sulla caccia attualmente in vigore [5] [mk] della Macedonia del Nord, il lupo, insieme alla volpe, la martora, la donnola e molti altri animali e uccelli, è oggetto di caccia libera da parte dei cacciatori, dato che non sono previste limitazioni alla caccia né temporali né permanenti. Il ministero dell'Agricoltura offre inoltre ricompense in denaro per l'uccisione di animali selvatici “pericolosi”. I cacciatori possono guadagnare attorno ai 50 euro [6] (circa 50 dollari statunitensi, secondo il tasso di cambio attuale) per l'abbattimento di un lupo.

In un comunicato per Meta.mk, Dime Melovski, della Società Ecologica della Macedonia [7], ha indicato che “La legge deve cambiare e la caccia ai lupi deve essere limitata mediante divieti di caccia perché la sua popolazione nel paese sta diminuendo costantemente”.

Segnala che, mentre la protezione permanente non è una buona soluzione, il Governo deve introdurre restrizioni di caccia per determinati periodi. Suggerisce inoltre di introdurre delle quote limite di soggetti cacciabili, dipendenti dal numero esatto di lupi che si trovano all'interno dei territori in cui si esercita la caccia. Melovski suggerisce che si devono applicare metodi di censimento più sofisticati, come il monitoraggio genetico, dato che è probabile che i conteggi attuali di lupi non siano esatti e che alcuni esemplari vengano contati più volte, come conseguenza del fatto che il lupo vive e si alimenta in territori grandi. Sottolinea che:

We are perhaps among the last countries in Europe where the wolf is considered a pest and the its killing is not limited, and there is a reward, moreover, which serves as an additional motivation for killing wolves, both for the hunters and for the cattle breeders.

Forse siamo tra gli ultimi paesi in Europa dove il lupo è considerato un flagello, non ci sono limiti agli abbattimenti e ci sono inoltre ricompense che motivano ulteriormente cacciatori e allevatori all'abbattimento di lupi.

Uno dei maggiori problemi nelle iniziative tese a proteggere i lupi, secondo Melovski, è la promozione aperta al turismo venatorio [8]e il richiamo di cacciatori stranieri verso il paese, a cui si deve porre immediatamente fine. Melovski segnala inoltre che la mancanza di restrizioni favorisce l'organizzazione di campagne venatorie perché solo in Macedonia del Nord i cacciatori stranieri hanno la possibilità di sparare a un lupo.

La maggior parte dei lupi in Macedonia del Nord si trovano nelle zone montane e preferiscono i boschi; in alcune occasioni si possono spingere nelle zone agricole a bassa quota vicino ai villaggi.

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Insieme al lince e all'orso, il lupo è il maggiore predatore in Macedonia del Nord. Foto di lupo giovane nel giardino zoologico di Skopje. Foto di Global Voices/Filip Stojanovski (CC BY 3.0 [10]).

Secondo Vojo Gogovski, consigliere statale per la selvicoltura e la caccia del ministero dell'Agricoltura, la popolazione di lupi nel paese ha una consistenza di circa 400 esemplari ed è stabile. La Macedonia del Nord ha la popolazione di lupi più grande e antica d'Europa. Il monitoraggio della specie viene effettuato a cadenza regolare, almeno ogni dieci anni, all'interno di ogni riserva di caccia del paese. Gogovski ha spiegato in una dichiarazione per Meta.mk che:

For big game and small game there is a methodology for collecting data on the quantity that is accepted everywhere in Europe and in our country. A count or estimate of the number can be made, and based on it, the annual growth dynamics are defined. If there is a need, in five years or shorter, the planning documents can be revised.

Per la selvaggina grande o piccola c'è una metodologia specifica per raccogliere i dati di consistenza accettata in qualunque parte d'Europa e nel nostro paese. Si può fare un censimento o una stima del numero e, basandosi sui risultati, si definisce il trend di crescita annuale. In caso di necessità, si può effettuare ogni cinque anni o anche meno, e possono essere rivisti i documenti della pianificazione.

Si stanno preparando nuove normative venatorie [11] [mk] con il progetto di legge sottoposto alla consultazione pubblica dall'aprile 2021. La proposta pubblicata continua ad includere il lupo tra gli animali selvatici senza protezione e permette la caccia notturna, l'uso di fari illuminanti e, inoltre, l'assegnazione di ricompense da parte del ministero dell'Agricoltura.

In un certo momento, il lupo si trovò sotto protezione, ma Gogovski segnala che, in questo periodo, la popolazione era senza controllo. Veniva colpito il bestiame allevato e numerose perdite furono attribuite alla grande popolazione di lupi. Anche per il fatto che non c'era l'obbligo di marcare il bestiame, è probabile che queste cifre fossero gonfiate, perché i cittadini potevano ricevere indennizzi statali per le morti messe in relazione con il lupo. Afferma che:

There is no one who cares more than us for the protection of the wolf. The real hunters take good care of animals. The population is stable, and that’s because we’re taking care of the game that is its food. But the number must be maintained at a certain level. So far, there has not been a case of the monetary reward being the motive for killing; instead, most often the motive has been the protection of the domestic livestock. I claim that there is no such thing as a classic wolf hunt.

Non c'è nessuno che si preoccupi della protezione del lupo più di noi. I veri cacciatori si prendono cura degli animali. La popolazione è stabile e questo è possibile perché ci curiamo della selvaggina, che è il suo alimento. Ma il numero deve rimanere entro certi limiti. Fino ad ora, non c'è stato alcun caso di ricompensa in denaro che abbia rappresentato un motivo per l'abbattimento; al contrario, la maggior parte dei motivi erano legati alla protezione del bestiame. Posso affermare che non esiste la classica caccia al lupo.

Il 13 agosto, in occasione della Giornata Mondiale del Lupo, l'organizzazione ambientale Eko-svest [12] (coscienza ecologica) [mk] ha lanciato un appello a mettere in atto misure precauzionali per garantire che i lupi possano rimanere nei boschi a cui appartengono. Gli ambientalisti credono che, anche se lo stile di vita moderno porta gli esseri umani a entrare in conflitto con i lupi, questi ultimi sono necessari e hanno un valore inestimabile per mantenere un ecosistema bilanciato. Il loro impatto in quanto predatori modifica il comportamento degli altri animali, protegge i boschi dai parassiti e protegge inoltre i corsi d'acqua dall'erosione e dai danni. Nella sua dichiarazione, segnala [13]:

The wolf in this country is placed in the near threatened category [14] (NT). The reason for this is that it is considered harmful wild animal, so commercial hunting is organized throughout the year, and, also new infrastructure projects are fragmenting its habitats. According to the official estimates, over 400 individuals live in our country, but its population is not regularly monitored.

In questo paese il lupo rientra nella categoria di “quasi minacciato” [14] (NT, per la sua sigla in inglese). La ragione di ciò è che si considera un animale selvatico dannoso, per cui viene organizzata caccia commerciale durante tutto l'anno; inoltre, ci sono progetti di nuove infrastrutture che stanno frammentando il suo habitat. Secondo le cifre ufficiali, nel nostro paese vivono oltre 400 esemplari, ma la popolazione non viene monitorata con regolarità.

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Lupa sdraiata in un avvallamento scavato nel recinto dello zoo di Skopje. Foto di Vasil Buraliev, utilizzata con autorizzazione.

In tutto il mondo, il lupo è protetto da tre convenzioni internazionali [16]: la Convenzione di Washington CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione [17]) [it], gli allegati II, IV e V della Direttiva Habitat nell'Unione Europea [18] e l'allegato II della Convenzione di Berna [19], dove figura come specie strettamente protetta.

Per l'Europa, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN) [20] definisce lo stato di conservazione del lupo al livello di “minima preoccupazione” perché, anche se è minacciato o è vulnerabile a livello nazionale in diversi paesi, sta aumentando a livello europeo sia come numero che come distribuzione. Nonostante ciò, si continua a cacciare legalmente la specie in vari paesi europei che non sono membri dell'Unione Europea, come Russia, Bielorussia, Ucraina, Macedonia del Nord e Albania. La caccia al lupo è anche un'attrazione turistica in molti paesi. Una caccia legale limitata è praticata anche in Finlandia, Norvegia, Lituania, Lettonia, Estonia, Bulgaria, Romania e Slovacchia.