In Africa, le donne stanno mettendo radici nel panorama politico

Ritratto di Ellen Johnson Sirleaf. Schermata dal canale YouTube di The Guardian

Il gioco politico lascia poche opportunità alle donne, in Africa come altrove. Tuttavia, il continente ha registrato dodici donne presidenti, di cui sette ad interim in 10 paesi [fr, come i link seguenti salvo diversa indicazione] su un totale globale di sessanta donne che hanno ottenuto questa carica.

La signora Ellen Johnson Sirleaf [it], classe 1938, è una delle pioniere in questo campo: Presidente della Liberia [it] dal 16 gennaio 2006 al 22 gennaio 2018, è la prima donna presidente eletta a suffragio universale in Africa.

Economista di formazione, ha ricoperto anche la carica di Segretario di Stato per le finanze dal 1972 al 1978 e Ministro delle finanze dal 1979 al 1980. Nel 1980, l'ex presidente Samuel Doe [it] guidava il colpo di stato che alla fine uccise l'allora presidente, William Richard Tolbert [it], e tredici dei suoi ministri. Ciò ha quindi approfondito il suo impegno nella lotta alla dittatura all'interno del suo paese.

Costretta all'esilio, torna per opporsi al regime di Doe. Minacciata di morte, torna negli Stati Uniti nel 1985 per proseguire gli studi, prima di rientrare nel 2005 per candidarsi alle elezioni presidenziali del Partito dell'Unità [it], che vince con il 59,4% dei voti l'8 novembre 2005 contro George Weah [it], l'ex calciatore della nazionale liberiana. Dopo la sua elezione, ha lavorato per togliere il suo paese dalla lista dei Paesi poveri fortemente indebitati (HIPC). È stata rieletta nel 2011 per un secondo mandato terminato nel gennaio 2018.

Rimane molto presente sul suo account Twitter:

In qualità di presidente, ho lottato affinché tutte le ragazze avessero un'istruzione primaria gratuita e obbligatoria. Su #IDWGIS, esorto tutti i leader africani a dare la priorità all'accesso all'istruzione e alle carriere #STEM per donne e ragazze, che contribuiranno a costruire un futuro inclusivo e sostenibile per il nostro continente.

La signora Joyce Banda [it], classe 1950, e vicepresidente del Malawi [it] sotto la Presidenza di Bingu wa Mutharika [it], è un'altra donna africana eccezionale: diventata presidente dopo la morte improvvisa del suo predecessore il 7 aprile 2012, ha guidato il Paese per due anni. Durante il suo mandato si è impegnata a ristabilire buoni rapporti con i Paesi sviluppati, in particolare annullando la svalutazione del kwacha [it] (moneta del Malawi) per la ripresa degli aiuti internazionali. Promette anche di porre fine [en] alla criminalizzazione dell’omosessualità una delle condizioni poste dai leader occidentali per la ripresa degli aiuti allo sviluppo. Anche se ha ottenuto nel novembre 2012 la sospensione delle leggi che criminalizzano l'omosessualità, non è stato adottato alcun atto che abroghi la vecchia legge.

Nel 2013, Forbes l'ha classificata come la 47a donna più potente del mondo e la donna più influente in Africa. La signora Banda rimane politicamente attiva a livello africano: ha fatto parte della delegazione dell’International Republican Institute (IRI) e del National Democratic Institute (NDI) per l'osservazione delle elezioni presidenziali tenutesi il 25 febbraio 2023 in Nigeria [en]:

#NigeriaElections2023 Missione congiunta di osservazione elettorale NDI/IRI. La missione congiunta di osservazione elettorale @NDI/@IRIglobal ha rilasciato la sua dichiarazione preliminare sulle elezioni presidenziali e legislative del 25 febbraio. Orgoglioso di far parte di questa missione di successo.

Altre due donne sono state elette presidenti in Africa: la signora Sahle-Work Zewde [it] è stata eletta all'unanimità dall'Assemblea parlamentare etiope nelle elezioni presidenziali del 25 ottobre 2018. È la prima donna a ricoprire questa carica, e attualmente una delle due donne a capo di uno Stato in carica nel continente africano.

La signora Ameenah Gurib-Fakim [it] ​​ha ricoperto la presidenza di Mauritius [it] dal giugno 2015 al 2018. Chimica e rinomata ricercatrice in fitoterapia e biodiversità, ha lavorato per sensibilizzare il mondo sul riscaldamento globale.

Presidenti ad interim

Altre donne hanno anche servito come presidenti nelle transizioni politiche. La Cathérine Samba Panza [it] ha guidato la Repubblica Centrafricana [it] durante il periodo di crisi da gennaio 2014 a marzo 2016, in seguito alle dimissioni del presidente Michel Djotodia [it]. Attivista per i diritti delle donne, è stata eletta contro il signor Désiré Kolingba, figlio dell'ex presidente André Kolingba [it]. Il suo primo messaggio è stato quello di invitare i ribelli a deporre le armi per costruire insieme il Paese.

È anche la prima donna Centrafricana a diventare capo di stato. Anche la signora Panza, che non è affiliata a nessun partito politico, si candida ad agosto 2020 alle presidenziali, ma ottiene solo lo 0,9% dei voti. Il suo messaggio è stato rilanciato da Rfi (Radio France Internationale) sul suo account Twitter.

Di fronte al deterioramento della situazione umanitaria e di sicurezza nella #Repubblica Centrafricana, molti appelli mi hanno spinto a sollecitare ancora una volta il voto dei miei connazionali». Catherine Samba-Panza, candidata alla presidenza.
►Guest Africa da

In Sud Africa, la Signora Ivy Matsepe-Cassaburi, è stata presidente ad interim per un giorno dal 24 al 25 settembre 2008. Anche la Signora  Carmen Pereira che ha presieduto il Parlamento capoverdiano [it] (Capo Verde era allora unito alla Guinea-Bissau ) dal 1975 al 1980 è stata presidente per tre giorni nel 1984.

In Burundi, la Signora Sylvie Kinigi [it], nata nel 1952, è stata Primo Ministro dal 10 luglio 1993 al 7 febbraio 1994, poi Presidente ad interim dal 27 ottobre 1993 al 5 febbraio 1994. Le vicissitudini della guerra civile l'hanno spinta ad occupare le due cariche. Nel gennaio 1994, il Parlamento ha eletto presidente Signor Cyprien Ntaryamira, la Signora Kinigi si è dimessa da primo ministro e ha lasciato il paese.

In Gabon, la Signora Rose Francine Rogombé [it] in qualità di Presidente del Senato, è stata Presidente ad interim da giugno a ottobre 2009, dopo la morte del Presidente Omar Bongo l'8 giugno 2009, per il tempo di preparazione delle elezioni che hanno visto la vittoria di Ali Bongo, il figlio del defunto capo dello Stato. Dopo aver condotto una transizione esemplare per l'organizzazione di queste elezioni, riprende il suo incarico al Senato. Come Presidente della Fondazione dei giuristi gabonesi e Segretario di Stato per la promozione delle donne negli anni '80, si è distinta con una carriera politica esemplare. È morta nell'aprile 2015 all'età di 73 anni.

La Signora Ruth Perry [it] è stata presidente ad interim del Consiglio di Stato della Liberia dal 3 settembre 1996 al 2 agosto 1997, dopo la prima guerra civile del paese. Infatti, il 18 agosto 1996, la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS) ha negoziato un cessate il fuoco tra le fazioni in guerra nel paese e ha annunciato che la Signora Perry avrebbe sostituito il Signor Wilton Sankawulo come presidente del Consiglio di sicurezza dello stato in un governo ad interim.

Anche la Tanzania conosce la gestione femminile degli affari di stato. La Signora Samia Suluhu Hassan [it] è diventata la prima donna a guidare il paese dopo la morte del Presidente eletto  John Magufuli [it] in questo paese. Eletta vicepresidente nel 2015 e rieletta nel 2020, resterà in carica fino al 2025.

Tutti questi esempi testimoniano la vitalità delle donne politiche in Africa, anche se sono ancora una minoranza in quest'area.

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