Marzo 2023 è stato un mese emozionante per i buddisti mongoli. L'8 marzo, circa 600 persone hanno preso parte ad una cerimonia speciale presso un tempio di Dharamsala, in India, dove il Dalai Lama ha nominato un ragazzo mongolo di otto anni 10mo Khalkha Jetsun Dhampa Rinpoché [en, come i link seguenti]. Si tratta del titolo conferito al terzo – in linea di importanza – leader spirituale del Buddismo tibetano, che opera come capo della fede in Mongolia, paese di predominante fede buddista.
“Abbiamo con noi oggi la reincarnazione di Khalkha Jetsun Dhampa Rinpoche di Mongolia,” ha detto il Dalai Lama alla folla presente alla cerimonia. L'eccitazione era palpabile a migliaia di kilometri, in Mongolia. Il precedente Jetsun Dhampa ha trascorso in Mongolia solo l'ultimo anno di vita dopo essersi trasferito dall'India dove ha vissuto la maggior parte della sua vita in anonimato ed esilio. Non era al sicuro nel suo paese natale, il Tibet, a causa dell'occupazione cinese della regione. La vita nella Mongolia comunista, dove le autorità propagano l'ateismo, non era un'opzione perseguibile.
La gioia e l'eccitazione convivono però con ansia e paura pensando alla reazione cinese a questo sviluppo. Il governo cinese considera il Dalai Lama un separatista e cerca di controllare il popolo tibetano nominando i propri leader religiosi. Le sue precedenti visite in Mongolia erano state seguite da minacce e sofferenze causate dal governo cinese all’economia della Mongolia.
Nato negli USA, uno di due gemelli, appartenente ad una famiglia ricca e potente
Sono poche le cose che si sanno sul decimo Jetsun Dhampa.
Si dice che abbia otto anni e sia nato in USA, quindi con doppia nazionalità, mongola ed americana. I media mongoli hanno riportato che il decimo Jetsun Dhampa è uno di due ragazzi gemelli di nome Aguidai ed Achiltai Altannar, provenienti da una famiglia ricca e potente. Il loro padre, Altannar Chinchulun, è professore associato di matematica all'Università Nazionale di Mongolia.
La madre, Monkhnasan Narmandakh, è una dirigente del conglomerato delle risorse nazionali. La sua pagina Facebook suggerisce che diriga una società mineraria di nome Monpolymet Group ed una ditta di costruzioni di nome Moncement. Nessuno dei loro social media contiene informazioni in merito al figlio dichiarato decimo Jetsun Dhampa. La nonna del ragazzo, Garamjav Tseden, è un ex membro del parlamento.
Ecco una foto della mamma del ragazzo sulla copertina della rivista Forbes Mongolia, pubblicata sulla sua pagina Facebook.
I was invited to be interviewed for Forbes Mongolia on their International Women’s month cover. Truly blessed to have my…
Posted by Nasaa Narmandakh on Monday, February 28, 2022
L'esistenza del decimo Jetsun Dhampa è stata annunciata nel 2016 durante la visita in Mongolia del Dalai Lama, quando disse che la ricerca era già stata avviata. Dopo sette anni, dopo averlo finalmente trovato ed incontrato, il Dalai Lama ha detto le seguenti parole durante la cerimonia:
“His predecessors had a close association with the Krishnacharya lineage of Chakrasamvara. One of them established a monastery in Mongolia dedicated to its practice. So, his being here today is quite auspicious.”
“I suoi predecessori avevano un forte rapporto con il lignaggio Krishnacharya di Chakrasamvara. Uno di essi ha fondato un monastero in Mongolia dedicato al suo esercizio. Quindi, essere qui oggi è di buon auspicio.”
Si prevede che serva come leader spirituale per circa 1.7 milioni di buddisti in Mongolia, corrispondenti a più della metà della popolazione del Paese che ammonta a 3.3 milioni.
In Asia si delinea una crisi religiosa
L'attuale Dalai Lama, Tenzin Gyatso, è il 14mo nella stirpe dei leader spirituali e politici che hanno governato il Tibet per oltre 600 anni. L'indipendenza del Tibet è terminata nel 1951 con l’annessione da parte della Cina. A seguito della fallita rivolta del 1959 contro l'occupazione cinese, il Dalai Lama fuggì a Dharamsala nell'India settentrionale, dove stabilì un governo in esilio.
La presa cinese sul Tibet si è stretta nel corso degli anni, rendendo difficile il suo ritorno in Tibet. Per le autorità cinesi il Dalai Lama è un separatista che vuole causare la separazione del Tibet dalla Cina, sebbene abbia dichiarato in passato che stia solamente ricercando un'”autonomia sensata.”
Ora che il Dalai Lama, che ha 87 anni, si avvia alla fine della sua vita, crescono le questioni in merito alla sua successione, e le paure che il suo decesso possa portare ad una crisi religiosa senza precedenti. In passato aveva dichiarato:
The person who reincarnates has sole legitimate authority over where and how he or she takes rebirth and how that reincarnation is to be recognized.
La persona che si reincarna ha la sola autorità legittima sul dove e come rinascere e su come debba venire riconosciuta questa reincarnazione.
Ciò significa che lo stesso Dalai Lama deciderà se si reincarnerà oppure no, ed ha rimandato questa decisione fino al compimento dei 90 anni. Il Dalai Lama ha dato diverse idee in merito alla sua successione, tra cui che il prossimo Dalai Lama verrà dall'India e che potrebbe nominarlo suo successore prima di morire.
Qualsiasi sia lo scenario di successione che si avvererà, è chiaro che non seguirà la tradizione centenaria di ricerca e scoperta del nuovo Dalai Lama in Tibet. Il governo cinese ha sancito per legge che sarà il partito comunista ad avere l'ultima parola sulla questione della successione e reincarnazione dei leader supremi tibetani.
Questo video YouTube spiega i rapporti tra Cina e Tibet e perché il governo cinese veda il Dalai Lama come un separatista.
Le paure che la Cina non tollererà nessun leader religioso tibetano nominato senza il suo consenso si sono materializzate nel 1995. Tre giorni dopo la nomina, da parte del Dalai Lama, di un bambino tibetano, Gedhun Choekyi Nyima, come 11ma reincarnazione di Panchen Lama, la seconda figura in ordine di importanza per la fede, Gedhun scomparve. Le autorità cinesi lo sostituirono con un candidato di loro scelta. Questo Panchen Lama tornerà utile alla morte del Dalai Lama, e lui ed altri lama nominati dal partito comunista hanno l'incarico di trovare il prossimo Dalai Lama.
Il Dalai Lama ha però fatto sapere che lascerà le istruzioni per trovare il proprio successore alla Gaden Phodrang Foundation, un gruppo dedicato alla protezione e la promozione della cultura tibetana ed al sostegno del popolo tibetano in India. Ciò ha aperto alla possibilità che il 15mo Dalai Lama venga dall'India, poiché il gruppo non ha accesso al Tibet. Di conseguenza è probabile che in futuro ci saranno due Dalai Lama, uno in Tibet ed uno in India.
Un nuovo contendente nelle relazioni Tibet-Cina
In questo contesto di incertezza diventa particolarmente importante la reincarnazione del 10mo Jetsun Dhampa in Mongolia, poiché egli sarà uno dei lama principali che parteciperà a tutte le attività collegate alla ricerca ed al riconoscimento del prossimo Dalai Lama. Se il Dalai Lama dovesse morire improvvisamente, sarebbe la sola figura religiosa legittimata, essendo stato riconosciuto dallo stesso Dalai Lama.
La Cina sicuramente non è felice di questi sviluppi. Questo è il motivo per cui alcuni mongoli sono ansiosi di conoscerne la reazione, che fino ad ora non è arrivata. Le autorità cinesi si sono opposte con vigore all'interazione mongola con il Dalai Lama, che ha visitato il Paese nove volte tra il 1982 ed il 2016. Ogni visita è stata accompagnata dalla forte richiesta cinese di vietargli l'accesso e minacce di serie conseguenze in caso di disobbedienza.
La visita del 2002 è stata seguita dalla chiusura delle frontiere, e quella del 2006 dalla sospensione dei voli tra i due paesi e l'aumento dei dazi di importazione. Nel 2016, dopo l'ultima visita del Dalai Lama, la Cina ha congelato le trattative per un prestito da 4.2 miliardi di dollari alla Mongolia, forzando il governo mongolo ad emettere un messaggio di scuse e promettere che il Dalai Lama non sarebbe tornato in visita in Mongolia.
È prevedibile, considerando che la Cina è il principale e più importante parnter economico della Mongolia, con il circa 80% delle esportazioni totali, il 60% delle importazioni ed oltre il 40% del suo PIL. Con l'emersione di Jetsun Dhampa in Mongolia i rapporti tra i due paesi, però, si muovono verso una situazione più uniforme. La Mongolia non ha solo un leader spirituale, ma una carta vincente che potrebbe influenzare i rapporti tra Tibet e Cina.