Comunità indigene del Suriname in prima linea nella lotta per il clima

Residenti del villaggio Hollandse Kamp del Suriname durante una recente manifestazione contro l'estrazione mineraria illegale e altre forme di attività economiche non sostenibili nelle loro comunità. Foto di Johannes Damodar Patak, utilizzata su autorizzazione.

Di Johannes Damodar Patak

Questa storia è stata pubblicata [en] per la prima volta sul Cari-Bois Environmental News Network. Una versione dell'articolo è ripubblicata di seguito come parte di un accordo di condivisione di contenuti.

In tutto il mondo, le comunità indigene condividono un'intima connessione con la natura, dalla quale dipendono per le abitazioni, il cibo, le medicine e le pratiche spirituali sacre. L'ambiente naturale è una componente centrale delle identità e dell'esistenza indigene e, sebbene tali comunità siano sempre state protettrici della natura, sono ora in prima linea in una nuova battaglia mentre il mondo combatte il cambiamento climatico.

Intervistata da Cari-Bois News, Muriël Fernandes, presidente dell'Associazione dei Capi dei Villaggi Indigeni del Suriname, ha affermato che gli indigeni di tutto il mondo sono preoccupati per il cambiamento climatico. In corsa contro il tempo per proteggere i loro valori e norme tradizionali, ha aggiunto che molte delle comunità indigene del Suriname hanno riferito di essere state colpite da un aumento della frequenza e dell'intensità dei disastri naturali.

Il Gruppo di Lavoro Internazionale per gli Affari Indigeni stima che i popoli indigeni del Suriname siano composti da circa 20,344 persone (3,8%) sulla popolazione totale del paese di 541,638.

Durante il suo mandato da presidente, Fernandes ha ricevuto segnalazioni di condizioni meteorologiche imprevedibili che incidono sulla capacità di alcune di queste comunità di coltivare e trasportare i propri beni, poiché le reti stradali sono continuamente colpite da intense inondazioni. Anche le comunità che si sono sviluppate lungo i corsi d'acqua sono abitualmente colpite da inondazioni estreme.

Fernandes afferma che la cattiva gestione da parte dei politici surinamesi ha portato ad un aumento dell'estrazione illegale di oro, della deforestazione e di un'ulteriore violazione dei diritti territoriali delle comunità indigene. Combinati, ha spiegato, questi fattori hanno aggravato gli effetti del cambiamento climatico e la velocità con cui le loro risorse naturali sono state deteriorate:

Indigenous communities are feeling the impacts of climate change individually, at the village level, at the regional level, at the national level and even at the international level.

Le comunità indigene stanno subendo gli effetti del cambiamento climatico a livello individuale, di villaggio, regionale, nazionale e persino a livello internazionale.

Muriël Fernandes, presidente dell'Associazione dei Capi dei Villaggi Indigeni del Suriname, ha affermato che le autorità surinamesi devono impegnarsi maggiormente per il riconoscimento dei diritti territoriali delle comunità indigene e del loro diritto all'autodeterminazione. Foto di Johannes Damodar Patak, usata su autorizzazione.

Il presidente della Commissione Parlamentare sui Cambiamenti Climatici del Suriname, Radjendrekoemar Debie, ha dichiarato a Cari-Bois che la lotta al cambiamento climatico necessita di tutto l'aiuto possibile.

Sebbene il Suriname sia uno dei pochi paesi al mondo a emissioni negative di carbonio e arrechi pochissimi danni, Debie ha affermato che anche il Paese dovrà fare la sua parte nella riduzione del cambiamento climatico. Parlando di comunità indigene, Debie ha affermato che l'umanità deve riconoscere che queste comunità contribuiscono di meno al cambiamento climatico e ne sono le più colpite.

Per questo, crede che le persone debbano essere più consapevoli dal punto di vista ambientale riguardo a come le attività individuali influenzino gli altri. I governi, specialmente nei paesi del Nord del mondo, devono inoltre assumersi una parte di responsabilità aiutando le comunità indigene a diventare più resistenti al clima:

Local communities, in this case the Indigenous and the Maroons in the interior, are losing their homes and places where they have sometimes lived for generations.

Le comunità locali, nello specifico gli indigeni e i Maroon delle zone interne, stanno perdendo le loro case e i luoghi dove in alcuni casi hanno vissuto per generazioni.

Per quanto riguarda politiche climatiche adeguate, tuttavia, Fernandes ritiene che il Suriname abbia ancora molta strada da fare. Sebbene il Paese si sia impegnato in numerosi trattati internazionali, critica la sua capacità di attuarli in maniera appropriata. Ad esempio, le comunità indigene sono prive di un sostegno adeguato, il quale a sua volta ostacola i loro sforzi volti ad ottenere il riconoscimento ufficiale del loro diritto territoriale e all'autodeterminazione. Se queste comunità dovessero accedere ai finanziamenti e al sostegno di cui hanno bisogno per rafforzare la loro capacità di resistere al cambiamento climatico, tale diritto territoriale e all'autodeterminazione sarà cruciale:

The Surinamese government has not recognised the rights of its Indigenous and tribal peoples, even though it voted in favour of the 2007 United Nations Declaration on the Right of Indigenous Peoples. Suriname has also not ratified ILO Convention 169, which further shows that the state is unwilling to address the problems of its Indigenous and tribal peoples.

Il governo del Suriname non ha riconosciuto i diritti dei propri popoli indigeni e tribali, nonostante abbia votato a favore della Dichiarazione delle Nazioni Unite del 2007 sui Diritti dei Popoli Indigeni. Inoltre, il Suriname non ha ratificato la Convenzione ILO 169, il che dimostra ulteriormente che lo stato è riluttante ad affrontare i problemi dei propri popoli indigeni e tribali.

Secondo Debie, tuttavia, il governo del Suriname è nelle fasi preliminari della stesura di politiche ambientali che tengano conto delle raccomandazioni delle parti interessate, comprese quelle provenienti dalle comunità indigene.

Alcune di queste politiche tenteranno di ridurre la deforestazione e l'uso del mercurio nelle attività minerarie, i quali aggravano gli effetti dannosi del cambiamento climatico e incidono ulteriormente sulla stabilità dell'ambiente naturale.

Debie ha affermato che una legge concettuale intitolata “I Diritti Collettivi: Popoli Indigeni e Popoli Tribali” è in attesa in parlamento, sottolineando che solide politiche climatiche sono una condizione fondamentale per il benessere di tutti, indipendentemente dalla propria origine, etnia, reddito, età, sesso o dove si vive nel mondo:

We call that climate justice. Unfortunately, this is not always met everywhere. We live in the middle of a climate crisis and some are much more directly or more severely affected by it than others. Working on climate justice is working on solving the climate crisis. This also offers a huge opportunity to work for well-being.

La chiamiamo giustizia climatica. Sfortunatamente, non è sempre applicata ovunque. Viviamo nel bel mezzo di una crisi climatica e alcuni ne sono colpiti molto più direttamente o più gravemente rispetto ad altri. Lavorare sulla giustizia climatica significa lavorare per risolvere la crisi climatica. Ciò offre inoltre un'enorme opportunità di lavorare per il benessere.

Sebbene si stiano compiendo dei progressi sul fronte legislativo, Fernandes ritiene che ci sia ancora molto lavoro da fare per garantire che le posizioni, le opinioni e le proposte degli indigeni vengano incorporate nelle politiche climatiche nazionali.

Ha affermato che è essenziale che le comunità indigene vengano attivamente coinvolte nella definizione delle soluzioni climatiche, considerando che hanno già conoscenza ed esperienza nella formulazione di soluzioni agli effetti del cambiamento climatico nell'ambiente che li circonda.

Al di fuori della legislazione, Debie considera come necessità immediata quella di rafforzare la resistenza climatica delle comunità indigene che, nel caso di quelle del Suriname, hanno costruito i propri insediamenti direttamente lungo fiumi e torrenti per via della disponibilità di acqua.

Tuttavia, con l'aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi, queste comunità sono state ripetutamente colpite da inondazioni, afferma Debie:

What these Indigenous communities have been taught is to build their homes on higher ground. It is of paramount importance that trained people go into the field and inform people — in their language [and] with the correct information — about the consequences and how they can overcome them, in line with finances that must be present and especially [with] manpower.

Ciò che è stato insegnato a queste comunità indigene è costruire le case su un terreno più elevato. È di fondamentale importanza che persone formate vadano sul campo e istruiscano le persone – nella loro lingua [e] con informazioni corrette – sulle conseguenze e su come possono superarle, in linea con le finanze che devono essere presenti e soprattutto [con] manodopera.

Fernandes è d'accordo. Vuole che i popoli indigeni abbiano accesso diretto alle informazioni relative ai cambiamenti climatici attraverso la propria banca dati, con informazioni per loro rilevanti e nelle lingue che preferiscono.

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