L'impatto dell'espansione della Cina nell'industria automobilistica in Uzbekistan

Screenshot del canale Youtube EV's Queen [en], dove viene mostrato lo sbarco del produttore di macchine BYD in Uzbekistan.

L'influenza della Cina nel settore dell'industria automobilistica mondiale cresce rapidamente, e l'Uzbekistan ne è un esempio recente. È possibile che la sua storia diventerà una delle più eminenti del successo dell’Iniziativa Belt and road [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione].

La Cina sta mettendo in atto una serie di sforzi per acquisire un ruolo fondamentale nel mercato globale di esportazione di auto. Nel 2022, in questo campo, il Paese ha surclassato la Germania ed è diventato il secondo al mondo per volume di macchine esportate. Il produttore di auto cinese BYD ha venduto più auto elettriche di Tesla, e nel 2022 ha aumentato il volume di esportazioni del 307%. La compagnia prevede anche di aprire delle fabbriche all'estero e conta di superare il Giappone a breve, fornendo macchine sia in Asia che in Europa. Uno dei mercati strategici della compagnia è l'Uzbekistan, il primo territorio dove la BYD si è arrischiata a varcare [uz] i confini della Cina.

Le auto elettriche [ru] e ibride dei produttori cinesi, infatti, oggi sono diventate parte del paesaggio urbano di Tashkent. Non molto tempo fa, la compagnia uzbeka UzAvtoSanoat ha annunciato la sua collaborazione con BYD Auto con lo scopo di produrre a livello locale macchine, motori, motori elettrici e batterie. UzAuto con le sue 70 e più filiali e un organico di più di 27.000 collaboratori, è la più grande azienda dell'Asia centrale nel settore dell'automotive.

Il trasferimento della produzione di auto nel proprio territorio è, per l'Uzbekistan, parte di una più ampia strategia di sviluppo del settore industriale del Paese. Nel 2022 l'Uzbekistan, la nazione più densamente popolata dell'Asia centrale (circa 35 milioni di persone), ha importato [uz] la più grande quantità di auto dalla Cina. Dato che Pechino continua ad espandere la sua portata nel mercato automobilistico globale, probabilmente comincerà a concludere sempre più spesso accordi di collaborazione simili a quello stretto con UzAvtoSanoat.

I vantaggi competitivi della Cina: l'ecologia e l'economia

Oltre alla BYD, altri marchi automobilistici stanno entrando a far parte del mercato uzbeko, e questo rispecchia l'interesse crescente dei consumatori uzbeki per le macchine cinesi elettriche e ibride. Exeed prevede [uz] di avviare la produzione di macchine in Uzbekistan ad inizio 2023, mentre Chery è già presente [ru] sul mercato con quattro modelli. Inoltre, insieme alla Cina verrà fondata anche l'impresa comune UzFoton per la produzione di camion di capacità media e pulmini. Anche le macchine del marchio cinese di automobili Oshan [uz] verranno assemblate e vendute in Uzbekistan, per un valore stimato tra i 13.000 e i 30.000 dollari americani.

In più, altri marchi di compagnie automobilistiche cinesi, come Jetour, Geely, Haval, Hongqi, XPeng, Changan e Dongfeng, hanno già aperto i loro concessionari e uffici commerciali in Uzbekistan. I fattori principali che hanno convinto i consumatori uzbeki a privilegiare [uz] le auto elettriche cinesi sono il loro basso costo [uz], la loro autonomia e la semplicità del loro utilizzo.

La Cina ha messo in atto un'efficace strategia di sviluppo dell'industria automobilistica, che consiste nello spostare l'attenzione dalle macchine tradizionali a quelle elettriche, e non concorrere con i marchi europei. Come risultato, le compagnie cinesi ne ottengono vantaggi competitivi e stabiliscono accordi più stretti nei mercati dei Paesi emergenti. Questa estensione è in linea con l'iniziativa pechinese Una cintura, una strada, il cui scopo è il consolidamento dei legami economici tra la Cina e gli altri Paesi lungo l'antica Via della Seta.

Finalmente una sfida al monopolio statale

Fino a tempi recenti, nel mercato uzbeko dominavano diversi modelli di auto Chevrolet prodotte da UzAuto, l'ex General Motors Uzbekistan. A causa delle accise e delle alte tasse doganali, non c'è una vera e propria concorrenza del mercato statale. Infatti, le spese doganali [ru] costituiscono circa il 120% del prezzo originale di un'auto. Una politica del genere impedisce una concorrenza sana.

Nel mercato interno uzbeko, UzAuto Motors, la compagnia a capo di GM Uzbekistan, è l'attrice principale [uz] nell'industria automobilistica dal 1994. Il suo fatturato costituisce  circa il 95% dello share grazie alla produzione annuale di approssimativamente 280.000 auto. Nonostante la società abbia agevolazioni ed esenzioni fiscali dallo Stato (per esempio, solo nella prima metà del 2021, è stata esentata dal pagamento di 177,6 milioni di dollari americani [uz]), UzAuto non è riuscita sfruttare appieno queste possibilità per giovare ai consumatori.

Le auto di UzAuto vengono vendute ai consumatori uzbeki ad un prezzo decisamente alto (in confronto al prezzo di esportazione), e la compagnia è stata accusata [uz] di abuso della sua condizione di monopolio; nello specifico, di vendita di macchine non complete, di ritardo nella consegna e dell'applicazione di imposte aggiuntive. Nonostante i diversi inviti a cambiare da parte di diversi gruppi [uz], non ci sono stati cambiamenti significativi negli affari di UzAuto. Chi paga questa mancanza di concorrenza sono i consumatori e altri enti economici del Paese. Considerando la situazione del mercato uzbeko e la crescita della popolazione nel Paese, UzAuto non è nella condizione di soddisfare tutti, e la domanda di auto accessibili rimane stabile.

Perciò, la decisione di UzAuto di cooperare con il produttore cinese di auto BYD, con lo scopo di produrre auto elettriche in Uzbekistan, è un evento notevole per l'industria automobilistica del Paese. Tuttavia, c'è la preoccupazione [uz] che il settore delle auto elettriche potrebbe diventare una nuova forma di monopolio statale. La potenziale influenza di UzAuto sul governo potrebbe portare ad un innalzamento delle imposte sulle auto elettriche importate, e questo in futuro potrebbe complicare la competizione per altre aziende in futuro.

Il famoso blogger uzbeko Umid Gafurov, che ha più di 100.000 follower su diversi social network, ha espresso il suo parere in merito a questo accordo sul suo canale Telegram [uz]:

BYD машинасининг эгаси сифатида айтишим мумкин, сифат бўйича бу энг яхши компаниялардан бири. Ҳамкорлик учун айнан BYD танлангани яхши бўлибди.
Аммо, агар бу келишув бошқа электромобиллар импортига салбий таъсир қилса бу жуда ёмон. Биз монополиядан чарчадик.

Posso dire, come proprietario di un'auto BYD, che si tratta di una delle migliori aziende automobilistiche per il rapporto qualità-prezzo. È un bene che abbiano scelto la BYD per questa collaborazione.

Ma se l'accordo influirà negativamente sull'importazione di altre macchine elettriche, questo sarà un male. Siamo stanchi del monopolio.

Aiutare l'Uzbekistan a rendere la cultura automobilistica più ecologica

L'urbanizzazione di Tashkent, la capitale dell'Uzbekistan, procede ad un ritmo senza precedenti: si smantellano le vecchie abitazioni e se ne costruiscono di nuove. Una delle conseguenze dell'urbanizzazione è il peggioramento della qualità dell'aria, principalmente a causa dell'inquinamento dovuto ai gas di scarico delle macchine. Nel Rapporto annuale sulla qualità dell'aria [pdf] nel mondo del 2021, Tashkent era al decimo posto tra le città con la più alta concentrazione media annuale di PM2,5 o di particolato solido sospeso, che potrebbe causare gravi danni alla salute.

Le autorità uzbeke hanno rivolto molta attenzione all'informazione riguardo ai potenziali danni alla salute. Nel dicembre 2022 il presidente Shavkat Mirziyoyev ha firmato un decreto [ru] per lanciare un Piano d'azione per il passaggio ad un'economia “verde” e l'assicurazione di una crescita “verde” fino al 2023.

Alle misure già in atto si aggiungono le seguenti: dal 2019 l'abolizione della tariffa doganale e delle accise sulle auto elettriche d'importazione, e dal 2021 l'abolizione dell'imposta sulla registrazione dell'auto elettrica presso l'ispettorato statale per la sicurezza stradale. Lo sdoganamento di un'auto elettrica adesso richiede [ru] solo il 15% di IVA del prezzo totale della macchina. In più, il governo ha preso la decisione [ru] di prestare supporto statale alla produzione di auto elettriche nel Paese per ridurre le emissioni nocive e di prestare supporto per lo sviluppo di un'economia “verde”.

Inoltre, entro il 2025 l'infrastruttura per le auto elettriche si dovrebbe ampliare [ru] in modo significativo: è prevista l'installazione di almeno 2500 stazioni di ricarica, che saranno obbligatorie per tutti i centri commerciali in costruzione, nei centri ricreativi, nelle stazioni di rifornimento, negli hotel e nelle infrastrutture lungo le autostrade dal 1° gennaio 2024.

Un esempio di strategia win-win?

Il rapido ampliamento dell'esportazione di auto cinesi e della produzione all'estero è uno degli esempi del successo globale dell'iniziativa Una cintura, un viaggio (BRI). In questo modo si raggiungono subito diversi scopi. Aiuta a brandizzare le auto cinesi all'estero, e questa è da tempo la priorità di Pechino. Rappresenta anche una delle componenti principali della BRI, più precisamente lo sviluppo dei trasporti e uno sviluppo urbano sostenibile, e rafforza la narrativa di ampio respiro secondo la quale la BRI garantisce il progresso ai Paesi ospitanti.

Come dimostra il China Index, un rapporto globale sull'influenza della Cina nei vari Paesi e settori, in Uzbekistan la Cina è attiva principalmente negli ambiti di tecnologia e attività di protezione dei dati. La Cina, probabilmente, offre ai consumatori uzbeki dell'iniziativa Una cintura, un viaggio soluzioni pratiche riguardo alla disponibilità di auto di proprietà, alla battaglia contro l'inquinamento dell'aria e al cambiamento indiretto della cultura di monopoli statali e della lotta alla corruzione.

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