Senza dati ufficiali sulla popolazione trans in Brasile, iniziative civili cercano di spiegarne la realtà

Protesta sulla spiaggia di Copacabana, Rio de Janeiro 2017, per ricordare le vittime di transfobia in Brasile | Foto: Tomaz Silva/Agência Brasil/Usata con autorizzazione

Un’inchiesta [pt, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] dell’Associazione Nazionale di Transessuali e Travestiti (Antra) ha catalogato almeno 131 omicidi di persone trans e travestiti e altri 20 casi di suicidio in Brasile nel 2022.

È un numero leggermente inferiore rispetto a quello registrato l'anno precedente, nel quale ci furono 140 morti. L'inchiesta è stata pubblicata nel gennaio di quest'anno, durante il Mese della Visibilità Trans, nel corso di un evento organizzato dal ministero dei Diritti umani e della Cittadinanza.

Nel suo documento, Antra spiega che l'inchiesta usa dati ottenuti da fonti governative, organi della sicurezza pubblica, processi giudiziari e casi trasmessi dai media, oltre a informazioni di istituzioni per i diritti umani, reti social e racconti di testimoni.

Tuttavia, la stessa organizzazione segnala di avere difficoltà nell'accesso alle informazioni, che spesso non esistono o non sono messe a disposizione. Evidenzia che “ci sono molti casi nei quali non si rispetta l'identità di genere né il nome delle vittime”, il che rende difficile la ricerca e può aumentare il rischio che un fatto non sia reso noto.

Il rapporto mostra che quasi tutte le vittime erano persone con identità trans femminile, il 76% erano di colore, e il 52% avevano tra i 18 e i 29 anni.

Il rapporto evidenzia inoltre che il Brasile continua a essere al primo posto per quanto riguarda l'indice mondiale del Trans Murder Monitoring [en], elaborato dall'organizzazione Transgender Europe (TGEU) [en].

Intervistata da Global Voices, l'organizzazione europea ha spiegato che ci possono essere delle divergenze tra il suo rapporto e quello di Antra a causa della metodologia utilizzata e che, tra l'ottobre 2021 e il settembre 2022, ha registrato 96 persone trans morte in Brasile. La segretaria dell'articolazione politica di Antra, Bruna Benevides, afferma che le differenze si verificano a causa del periodo di analisi considerato e la pubblicazione dei conteggi.

Per Amanita Calderón-Cifuentes, rappresentante di TGEU, il numero di casi registrati è, in ogni caso, minore di quello reale, principalmente per due motivi: un basso numero di denunce per mancanza di fiducia nelle autorità da parte delle persone trans ed errori nei registri della polizia e della stampa, che spesso identificano le persone trans come uomini gay o donne lesbiche [en]:

Because of these reasons we are convinced that the real number is a lot higher.

(…) We believe that the sexist, queerphobic and transphobic policies and laws promoted by the government of Bolsonaro, led to an increasing trans-misogynistic sentiment that grew even stronger in the Brazilian culture during that period. The same way we see it happening now with other countries, like the United States of America.

A causa di queste ragioni siamo convinti che il numero reale è di gran lunga maggiore.

(…) Crediamo che le politiche e le leggi sessiste, fobiche nei confronti delle persone queer e trans promosse dal governo Bolsonaro, hanno portato a un crescente sentimento trans-misogino, cresciuto ancora di più, in quel periodo, nella cultura brasiliana. Nello stesso modo in cui vediamo cosa succede ora in altri paesi, come gli Stati Uniti.

Conflitti tra i dati

Non esiste alcun censimento o ricerca sulla popolazione LGBTQIA+ e sulla violenza contro le persone di questa comunità realizzati da fonti ufficiali o dalle autorità brasiliane.

Di conseguenza, i dati su ciò che succede sono ricavati generalmente da inchieste realizzate da organizzazioni e iniziative civili che non hanno a disposizione lo stesso apparato statale e che, spesso, hanno le proprie posizioni sull'argomento. La stessa Antra è una delle organizzazioni che integra l’Indagine sulle morti e violenze LGBTI+ in Brasile, che recentemente ha pubblicato la nuova edizione del Documento sulle morti e sulla violenza LGBTI+ in Brasile.

Una ricerca del 2021 dell'Istituto Brasiliano sulle Transmascolinità (IBRAT) e altre organizzazioni che si dedicano agli uomini trans ha rivelato ad esempio che, dei 1.217 uomini trans intervistati, il 12,7% aveva concluso gli studi superiori, mentre l'11% non aveva terminato la scuola secondaria.

Dei 1.113 professionisti contrattati nel 2022 attraverso Transempregos, il più grande e antico progetto di inserimento lavorativo per persone trans in Brasile, il 38% aveva almeno un titolo universitario.

Intervistata da Global Voices, Márcia Rocha, prima consigliera transgender dell'Ordine degli Avvocati del Brasile a San Paulo e una delle fondatrici di Transempregos, dice:

Precisaria haver uma pesquisa nacional ou dentro do próprio IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística) que abrangesse a população como um todo. Nós não temos esses dados (…) É todo um contexto, mas nós precisamos de consultas mais profundas e mais atentas a essas questões todas, para não simplesmente reproduzir um discurso que não corresponde à realidade de fato.

È necessaria una ricerca nazionale o all'interno dello stesso IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica) che comprenda il totale della popolazione. Non abbiamo questi dati (…). Si tratta di un intero contesto, ma abbiamo bisogno di una consultazione più approfondita e ponderata su tutti questi temi, per non limitarci a riprodurre un discorso che non corrisponde alla realtà dei fatti.

Rocha spiega che la mancanza di dati ufficiali può rendere ancora più difficile la visibilità di questa popolazione e segnala:

O Brasil não é pior que os outros países em relação à violência, em relação à discriminação, à falta de emprego. É melhor do que a grande maioria, porque em 40% do mundo ser trans é crime, a relação homossexual é crime. Em muitos outros não é crime, mas é extremamente repressor.

No Brasil, é (considerado crime de) injúria racial atacar uma pessoa trans ou travesti.

Il Brasile non è peggiore di altri paesi, per quanto riguarda la violenza, la discriminazione e la mancanza di lavoro. È migliore della maggior parte, perché nel 40% del mondo essere trans è considerato un crimine, così come le relazioni omosessuali. In molti altri non è un crimine, ma l'ambiente è estremamente repressivo.

In Brasile, aggredire una persona trans o travestiti è (considerato un crimine d’) odio razziale.

Calderón-Cifuentes afferma inoltre che le cifre non permettono di dichiarare che il Brasile è il paese più pericoloso del mondo per le persone trans, dato che ci sono delle difficoltà per ottenere dati in paesi di altre regioni come Africa, Medio Oriente o Asia Centrale [en]:

There is a severe lack of data on trans communities world wide, and very little funding to pursue the necessary research. There is also very little representation of trans people in research, which is fundamental to unravel the dynamics behind the oppression we experience daily, as it is only us who fully grasp the needs of our communities and truly understand the population studied.

In tutto il mondo c'è una grave mancanza di dati sulla comunità trans e veramente pochi finanziamenti per fare le necessarie ricerche. Inoltre, le persone trans sono molto poco rappresentate nelle indagini, il che è fondamentale per interpretare la dinamica alla base dell'oppressione che soffriamo giornalmente, dato che solo noi percepiamo pienamente le necessità delle nostre comunità e capiamo veramente la popolazione oggetto di studio.

E aggiunge, sul Brasile [en]:

What I can say without a doubt, is that trans people experience a lot violence, discrimination and harassment in Brazil, and their government HAS to take actions about this to reduce the high number of yearly murders. Not ONE SINGLE person should ever be killed because of their gender identity. In Brazil we have over 200 in the last 2 years.

Ciò che posso dire senza ombra di dubbio è che le persone trans soffrono in Brasile molta violenza, discriminazione e abusi e che il governo del paese DEVE adottare delle contromisure per ridurre l'alto numero annuale di omicidi. Nemmeno UNA SOLA persona dovrebbe essere assassinata per la sua identità di genere. In Brasile ce ne sono state più di 200 negli ultimi due anni.

Ruolo del Governo federale

Il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (Partito dei Lavoratori), entrato in carica nel gennaio 2023, lavora su azioni dirette alla popolazione LGBTQIA+, come la ricostituzione del Consiglio Nazionale della Lotta alla Discriminazione LGBTQIA+, sciolto dal suo predecessore Jair Bolsonaro (Partito Liberale).

Symmy Larratt, attuale segretaria nazionale dell'ufficio Promozione e Difesa dei Diritti delle persone LGBTQIA+ del ministero dei Diritti umani e della Cittadinanza, ha dichiarato al quotidiano Folha de São Paulo:

Temos que pensar em uma política pública que dê conta de existir na ponta, nos estados e municípios, que seja atrativa para essas outras esferas de gestão (…) É muito mais fácil dialogar com a sociedade se você fala sobre as necessidades mais urgentes da comunidade trans.

Dobbiamo pensare a una politica pubblica che possa esistere a livello statale e comunale, che sia invitante per queste altre sfere della gestione (…). È molto più facile dialogare con la società se si parla delle necessità più urgenti della comunità trans.

Il documento di Antra segnala anche violazioni dei diritti umani a carico di persone transessuali: 142 casi nel 2022. Secondo l'opinione dell'organizzazione, la “politica statale di sottostimare la violenza contro la comunità Lgbt” continua a essere un problema.

I piani su un censimento per raccogliere informazioni su questa parte della popolazione non sono ancora stati rivelati, ma il ministero dei Diritti umani e della Cittadinanza (MDHC) e il ministero dell'Uguaglianza razziale (MIR) – quest'ultimo diretto da Anielle Franco, sorella di Marielle Franco, assassinata nel 2018 – si sono impegnati in tal senso con la comunità queer brasiliana.

Alla fine di gennaio, Antra ha presentato al Governo federale il documento più recente sulla violenza contro le persone trans.

In tale occasione, il ministro dei Diritti umani e della Cittadinanza, Silvio Almeida, ha dichiarato:

Quando falamos sobre gênero e sexualidade, somos acusados de sermos identitários. Pergunto a essas pessoas se é possível construir um país com os números que vemos agora.

É possível construir um país suportando o assassinato de pessoas só porque elas são o que elas são? Se não tivermos a decência de mudar essa realidade, não mereceremos ser um país.

Quando parliamo di genere e sessualità, ci accusano di essere identitari. Io chiedo a queste persone se è possibile costruire un paese con i numeri che vediamo in questo momento.

È possibile costruire un paese appoggiando l'assassinio di persone per la sola ragione che sono ciò che sono? Se non abbiamo la decenza di cambiare questa realtà, non meritiamo di essere un paese.

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