Questa nuova canzone cubana di tendenza invita gli artisti a denunciare il regime dell'isola

Screenshot del video musicale ‘Cuba Primero’, con gli autori Linier Mesa and Dianelys Alfonso (‘La Diosa’)

Questo articolo è stato scritto da un autore cubano anonimo sotto lo pseudonimo di Luis Rodriguez.

L'attuale panorama sociale cubano, per quanto possiamo sforzarci di essere ottimisti, è piuttosto cupo. Gli abitanti dell'isola sono psicologicamente ed emotivamente stremati. Con un'inflazione senza precedenti, la dollarizzazione dell'economia, scarsità di prodotti e di medicine, infiniti blackout, un peggioramento dell'instabilità e delle disuguaglianze sociali, o peggio, le repressioni sistematiche [en], gli analisti concordano [es] sul fatto che ci troviamo davanti alla più grande crisi che la società cubana sta affrontando dalla caduta dell'Unione Sovietica (URSS).

Tuttavia, negli ultimi anni sembra stia iniziando ad affacciarsi una tenue speranza, grazie all'attivismo di artisti rimasti a Cuba e di quelli appartenenti alla diaspora negli Stati Uniti, che alzano la voce per conto dei milioni di cubani a cui il regime del paese nega il diritto fondamentale di esprimersi liberamente.

Diversi artisti hanno lanciato canzoni . Non dimentichiamo Nuestro Tiempo (Ya Viene Llegando) (Il nostro tempo è arrivato) del 1991 di Willy Chirino, che ha fatto ballare milioni di cubani [en] nel difficile periodo degli anni Novanta. Il brano è diventato ben presto un inno per i balseros [en], persone che fuggivano sulle balsas (zattere di fortuna), rischiando la vita nel tentativo di raggiungere le coste della Florida. Oggi molti cubani si emozionano non appena la sentono. In seguito, nel 2021 viene lanciata Patria y Vida [it, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] (Patria e Vita), una canzone di artisti e membri del Movimento San Isidro (MSI) che si trovano tuttora in carcere [es], come Luis Manuel Otero. Questa canzone è diventata il simbolo delle proteste sociali antigovernative dell’11 luglio 2021, scuotendo tutto il paese. Oggi gridare “Patria e vita” a Cuba è sufficiente per finire in carcere.

Proprio quando sembrava che le voci degli artisti cubani fossero state silenziate, due cantanti in esilio negli Stati Uniti, Linier Mesa e Dianelys Alfonso, conosciuta come “La Diosa” (“La Dea”), hanno pubblicato la canzone Cuba Primero (Prima Cuba), uscita a Miami il 16 aprile 2023. Ogni scena del video musicale, che ha avuto grande successo a Cuba, affronta le connotazioni simboliche degli esodi storici del paese, come l’Operazione Peter Pan [en] nel 1959 e la crisi dei balseros del 1994, sottolineandone il peso emotivo.

Proprio come Patria y Vida nel 2021 incoraggiava i cubani a protestare, ora un'altra canzone cubana ha raccolto il testimone dell'attivismo socio-politico. Tuttavia, mentre le proteste del 2021 hanno portato a più di 1.000 prigionieri politici [es], Cuba Primero invita gli artisti, sia a Cuba sia all'estero, ad alzare la voce in nome dei moltissimi cubani che soffrono in silenzio. Questa è un'epoca di grande polarizzazione tra gli artisti cubani: molti hanno deciso di sostenere il regime, mentre altri criticano il sistema attuale. È quindi estremamente difficile per molti di loro assumere una posizione neutrale.

Di per sé, Cuba Primero non è solo una canzone di protesta. Vuole spingere tutti noi, in quanto esseri umani, artisti e intellettuali, ad uscire dalla nostra comfort zone, mettendo fine alla passività e incoraggiandoci a denunciare il calvario quotidiano in cui si sono trasformate le vite di molti cubani in questa prigione dalle sembianze di un'isola. Da questo punto di vista, anche il silenzio è una forma di complicità con il regime.

L'attivismo e la sua forza mobilizzatrice potrebbero rappresentare una scintilla nella polveriera in cui si è trasformata la società cubana, soprattutto tra i giovani che navigano quotidianamente sui social e su Youtube. L'accesso a questi contenuti è fonte di grande preoccupazione per gli ideologi del regime e i loro rappresentanti, come Michel Torres Corona, conduttore del programma televisivo Con Filo. Per molti attivisti cubani, tra cui il drammaturgo Yunior García, Con Filo è il programma “più odioso” [es] che ci sia, a causa dei suoi ripetuti attacchi agli attivisti e ai detrattori del regime. In una delle ultime puntate, Torres Corona ha stroncato [es] il video di Cuba Primero, mettendo in dubbio l'uso di certi simboli, come lo squalo usato per rappresentare Fidel Castro.

Se da un lato Cuba Primero potrebbe riuscire a smuovere la società civile, la situazione è molto diversa rispetto alle proteste del 2021. Tuttavia, sia gli attivisti che il regime condividono la battaglia per i simboli, che va dalla narrazione del regime fino ai prodotti culturali della diaspora.

Questi brani, dal classico Ya Viene Llegando ai più recenti Patria y Vida e Cuba Primero, testimoniano i legami culturali tra l'isola e i cubani all'estero, accomunati sempre più da una visione condivisa: la liberazione totale e incondizionata del popolo cubano dal totalitarismo.

Durante questi periodi di difficoltà, quindi, i cubani non si limitano a soffrire in silenzio, ma cantano e ballano su canzoni che li invitano a ricercare la tanto agognata libertà.

Se vuoi ascoltare più canzoni di protesta cubane, dai un'occhiata a questa playlist di Global Voices su Spotify:

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