La scrittrice palestinese Randa Jarrar cacciata via dall'evento di PEN America perché protestava

Immagine di Daniel José Older. L'immagine ritrae Randa Jarrar trascinata via dall'evento, per aver protestato elencando i nomi di 13 autori uccisi a Gaza. L'elenco dei nomi è visibile nella parte superiore dell'immagine. Utilizzata su concessione.

Il seguente articolo è stato originariamente pubblicato da “The New Arab” [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] il 2 febbraio 2024. Qui, su Global Voices, ne è stata ripubblicata una versione edita in virtù di un accordo di partnership sui contenuti.

PEN America, organizzazione in difesa del diritto di parola, ha cacciato la scrittrice statunitense di origini palestinesi Randa Jarrar [it], per aver interrotto un evento ospitante una nota celebrità sionista.

Nonostante si professi un'organizzazione in difesa di scrittori e giornalisti in pericolo, PEN America, parte del network di PEN International che abbraccia più di 100 paesi, non ha riconosciuto l'uccisione avvenuta a Gaza dal 7 ottobre di oltre 130 scrittori e scrittrici.

Più recentemente, l'organizzazione ha invitato all'evento PEN Out Loud tenutosi a Los Angeles l'autoproclamata sionista e oppositrice al cessate il fuoco, Mayiam Bailik, come conduttrice di un'intervista al comico Moshe Kasher, in occasione dell'uscita della sua nuova autobiografia. Bailik ha dovuto fronteggiare un'”intensa” critica per aver pubblicato un post sui social che sminuiva la guerra a Gaza, conflitto che ha provocato la morte di più di 27.840 palestinesi, 70% dei quali donne e bambini, e di 1.139 israeliani. Il post di Bailik ha spinto il giornalista David Ehrlich a commentare: “Davvero una delle stronzate più folli mai viste su questo e altri social.”

La decisione presa da Pen America ha fatto infervorire la comunità letteraria e, a fronte dell'evento, ha indotto due autori di spicco a tagliare i ponti con l'organizzazione. La finalista del National Book Award, Angela Flournoy, e la vincitrice del Premio O. Henry, Kathleen Alcott, hanno entrambe ritirato il proprio supporto in risposta al coinvolgimento di Bailik.

Tuttavia, nonostante le polemiche, l'organizzazione ha proseguito l'evento.

Sei scrittori e soci di Writers Against the War on Gaza (WAWOG), compresa l'autrice Randa Jarrar, hanno preso parte all'evento PEN Out Loud, interrompendolo gridando al megafono i nomi degli scrittori e dei poeti uccisi dalle forze israeliane a Gaza dal 7 ottobre, contestando altresì la presenza di Bailik sul palco.  

I manifestanti sono stati invitati ad uscire e Jarrar, rifiutandosi di lasciare l'evento, è stata trascinata fuori con la forza. La vicenda è stata immortalata in un video diventato poi virale sui social. All'interno del filmato, si vede Jarrar trascinata via dall'evento con la forza perché ferma imperterrita sulla propria seduta.

A seguito dell'accaduto, PEN America ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato di essersi “pentita” di aver cacciato i manifestanti al fine di permettere il prosieguo dell'evento. Tuttavia, l'organizzazione non ha ancora rilasciato una dichiarazione pubblica in merito ai 13 scrittori, 122 giornalisti e 100 accademici uccisi per mano delle forze israeliane.

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