Uomini ucraini in fuga dal reclutamento: un tema scomodo di cui nessuno vuole parlare

L’articolo [ru, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] di Alina Mikhalkina è stato pubblicato originariamente da Newsmaker sul finire del 2023. Global Voices ne riproduce una versione rivista e modificata per maggior chiarezza con l'autorizzazione di Newsmaker.

“Come fuggire dall'Ucraina verso la Moldavia” è stata una delle ricerche più popolari su Google negli ultimi due anni. Non solo donne, bambini e anziani fuggono dalla guerra in Ucraina, ma anche gli uomini in età militare che non possono o non vogliono combattere. Spesso gli uomini scelgono di emigrare illegalmente. Tuttavia, in un futuro prossimo, c'è la possibilità che si limitino i loro diritti e che siano obbligati a tornare in Ucraina.

“In cambio di una discreta somma di denaro e in una maniera assolutamente legale”

Maxim (nome fittizio), marinaio di 26 anni, come molti altri ucraini in età da militare “ha comprato” la sua uscita dall'Ucraina.

La guerra lo ha raggiunto a Odessa dove è rimasto fino ad Aprile del 2023. Negli ultimi mesi, a malapena usciva di casa per paura dei funzionari del Centro Territoriale di Reclutamento.

Per decreto del presidente Zelensky, immediatamente a seguito dell'invasione russa, è stata proibita l'uscita dal paese agli uomini in età da militare (dai 18 ai 60 anni). Tuttavia, lo stesso decreto non proibisce esplicitamente di viaggiare. “La decisione è basata su normative che contrastano i rischi di corruzione”, ha dichiarato Artem Sytnyk, vicedirettore dell'Agenzia Nazionale per la Prevenzione della Corruzione.

Queste leggi presentano alcune eccezioni: gli uomini tra i 18 e i 60 anni possono uscire dal paese se, per esempio, accompagnano la propria coniuge, i propri figli o genitori con disabilità; se stanno crescendo tre o più figli o se sono marinai con un contratto su navi marittime. Ciò nonostante, come afferma Maxim, persino a quelli che rientrano in queste categorie risulta difficile ottenere il permesso per uscire.

Queste norme creano anche una serie di meccanismi illegali. I servizi di intelligence ucraini individuano ogni giorno gli organizzatori di questi sistemi: per esempio, un abitante di Odessa che “organizzava” matrimoni fasulli con donne con disabilità (per 4500 dollari).

Le persone cercano di uscire dall'Ucraina con diversi mezzi, compresi quelli estremi. Per esempio, alcuni attraversano il fiume Dnestr [en] o i boschi, dovendo scappare poi dai cinghiali selvatici. Tuttavia, un numero maggiore di persone ricorre ai servizi degli intermediari per attraversare il confine, compreso un tratto della Moldavia.

Secondo Ruslan Galushka, capo della polizia di frontiera moldava, dall'inizio della guerra circa 15.000 ucraini hanno attraversato illegalmente la frontiera moldava. “La media degli attraversamenti illegali oscilla tra i cinque e i venticinque” ha affermato.

Maxim ha fatto ricorso agli intermediari per ottenere un aiuto “in cambio di una discreta somma di denaro” e secondo le sue parole, “in maniera assolutamente legale”. Ora vive a Chișinău e ha un contratto come marinaio.

“Si spingono più lontano”

Non importa come gli uomini ucraini abbiano attraversato la frontiera moldava: la mossa successiva per loro è la legalizzazione della propria permanenza nel paese, solitamente con una richiesta di asilo. Secondo l'articolo 9 della legge sull'asilo della Repubblica di Moldavia, i richiedenti asilo “non sono soggetti alle conseguenze dell'ingresso o della permanenza illegale sul territorio della Repubblica di Moldavia”.

Le autorità moldave non possono neanche estradarli in altri paesi, fatta eccezione i casi in cui vi sia una minaccia per la Moldavia. Di conseguenza, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il sistema d'asilo moldavo è collassato. Fino al 24 di febbraio del 2022, in Moldavia venivano presentate circa cento domande di asilo all'anno. Nel 2022, 11.218 cittadini ucraini ne hanno presentato richiesta: 811 bambini, 1424 donne e 8983 uomini.

Quello stesso anno, il 2022, l'Ispettorato Generale ha deciso di  sospendere 6682 procedure di richiesta d'asilo dei cittadini ucraini, o per decisione propria o perché i richiedenti asilo avevano già abbandonato il paese. Da gennaio a ottobre del 2023 questa cifra si è abbassata a 5738 provvedimenti.

La fonte di NewsMaker ha spiegato che normalmente gli uomini ucraini  “si spingono più lontano” e interrompono le richieste d'asilo. Il loro obiettivo finale sono i paesi dell'Unione Europea. Ciò nonostante alcuni ucraini scelgono di rimanere in Moldavia e richiedere i documenti di protezione temporanea (condizione presentata specificamente per gli ucraini, che concede loro un diritto di un anno alla residenza, al lavoro e all'assistenza sociale e medica).

Come vivono i rifugiati

Una fonte di NewsMaker che lavora con i rifugiati, segnala che la maggior parte degli uomini ucraini preferisce non parlare apertamente della modalità con cui ha lasciato il paese: “I giornalisti si avvicinano spesso a diverse comunità e chiedono se ci siano uomini che abbiano attraversato illegalmente la frontiera e se siano disposti a parlarne in forma anonima. Nella maggioranza dei casi vanno incontro a un rifiuto estremamente aggressivo”.

Un altro informatore di NewsMaker del settore umanitario spiega che gli uomini ucraini temono che, in seguito all'approvazione di una nuova legge ucraina sugli spostamenti, possano perdere la condizione di protezione temporanea in Moldavia e andare incontro all'estradizione in Ucraina. I programmatori e i marinai scelgono di rimanere in Moldavia per ovvie ragioni: si trova vicino a casa e i loro familiari possono visitarli”, racconta la fonte.

Secondo la fonte, questi uomini rappresentano il lato invisibile della comunità ucraina in Moldavia: rimangono isolati dalla propria comunità e si integrano a malapena. “Tutti hanno pronta una valigia nel caso in cui abbiano bisogno di andarsene rapidamente dalla Moldavia”, aggiunge il referente.

“Non c'è l'intenzione di obbligare gli ucraini ad andare in guerra”

Ci sono due questioni legate tra loro: l'ingresso illegale degli ucraini idonei al servizio militare e la questione della mobilità. In questo ambito, l'approccio dei diritti umani alle libertà fondamentali entra in conflitto con i bisogni dell'esercito che subisce perdite da due anni.

Secondo la rivista Politico, Kiev e Bruxelles stanno discutendo il rimpatrio dei rifugiati ucraini per il 2025, che coincerà con la scadenza della “Direttiva di Protezione per i rifugiati ucraini”.

Nel dicembre del 2023, Lauri Läänemets, responsabile del Ministero degli Interni estone, ha dichiarato che, se necessario, le autorità del paese sono disposte ad aiutare l'Ucraina a mobilitare i propri cittadini. Ha tuttavia chiarito che “lo Stato estone non ha intenzione di reclutare per la guerra gli ucraini che vivono qui”

È ancora incerto ciò che farà la Moldavia in questo scenario, benché il paese stia già estradando gli ucraini che hanno attraversato illegalmente la frontiera. Una delle condizioni per l'estradizione è che le persone siano trattenute nella zona di frontiera entro le 48 ore dal passaggio clandestino dei confini statali. È fondamentale rilevare che nessuno degli ucraini estradati abbia richiesto una qualsiasi forma di protezione. Nel caso in cui l'abbia fatto, persino in una conversazione con le guardie di frontiera, l'estradizione risulterà  impossibile.

Il politologo ucraino Vladimir Fesenko ha dichiarato a NewsMaker che sta studiando una nuova legge di mobilitazione in Ucraina. L'obiettivo principale è che la procedura sia più accurata, dato che le vecchie regole hanno fallito.

Secondo Fesenko, limitare i ditti e la libertà in tempo di guerra è una misura necessaria: “Non esiste una guerra ideale; la guerra è un processo drammatico, tragico e lurido nel senso letterale della parola. È un calvario fisico e mentale per le persone. Tuttavia vorrei ricordare a tutti che si tratta di una guerra per la sopravvivenza del popolo e dello Stato”.

“La Moldavia non può estradare i richiedenti asilo”

Oleg Paliy,direttore del Centro Legale degli Avvocati Moldavi (CDA), ha spiegato che la Moldavia è soggetta agli obblighi internazionali per i quali non può estradare nessuno che abbia richiesto asilo: “Secondo la Convenzione di Ginevra del 1951 circa lo Statuto dei Rifugiati, un rifugiato non può essere rimandato in un paese dove la sua vita e la sua libertà possano essere in pericolo”.

Ha inoltre segnalato che il numero di uomini ucraini in Moldavia non è aumentato dopo la revisione della legge di mobilitazione nella Rada (il Parlamento ucraino): “Se ci concentriamo sui rapporti settimanali dell'Ispettorato Generale dell'Immigrazione, ci sono dieci volte meno richieste di questo tipo rispetto al 2022″. Per ora, i rifugiati ucraini possono considerarsi al sicuro in Moldavia.

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.