Donne Hmong usano TikTok per denunciare lo sfruttamento matrimoniale in Thailandia

Hmong new year

Giochi della tradizione alle feste di capodanno Hmong. Immagine dalla pagina Flickrdi John Pavelka, (CC BY 2.0)

Questo articolo [en, come i link seguenti, se non diversamente indicato] di Pimkamon Pichitsiri e Kunravee Sukhimoke è stato tradotto da Yiamyut Sutthichaya. È stato originariamente pubblicato da Prachatai, un sito indipendente di informazione tailandese, e viene ripubblicato in versione modificata da Global Voices secondo un accordo di condivisione di contenuti.

Alcune giovani donne Hmong  [it] stanno utilizzando TikTok per denunciare la condizione di semischiavitù alla quale sono soggette nelle mani delle famiglie dei propri mariti. Gli esperti riportano che queste donne vengono sovente costrette a lavorare lungamente senza venire pagate e non hanno libertà.

We barely have any free time. Working in the fields every day. … So the videos we made are just about going to the fields every day, because we are just in the fields, we have no time to do anything else.

Because there is work to do on the scallions every day – picking the scallion flowers, and then having to weed, and then having to add fertiliser, we do this time after time for the whole year. … We have no time to rest.

Praticamente non abbiamo tempo libero. Lavoriamo ogni giorno nei campi. …perciò i video che facciamo ci mostrano solamente ogni giorno nei campi, perché siamo solo nei campi, non abbiamo tempo per fare nient'altro.

Bisogna lavorare ogni giorno lo scalogno – raccogliere i fiori di scalogno, seminare, aggiungere fertilizzante, facciamo questo e solo questo ripetutamente per tutto l'anno. …non abbiamo mai tempo per riposare.

Sono le parole di Pakkhom, 20 anni, una giovane moglie Hmong il cui account TikTok  conta oltre 470,000 follower. È una dei molti  TikTokers Hmong che utilizza la piattaforma per raccontare al pubblico la propria situazione. Le loro difficoltà si possono cercare con gli hashtag  #ลูกสะใภ้ม้ง #สะใภ้ม้ง (nuora Hmong) e #สาวม้ง (donna Hmong).

Gli Hmong [it] sono un gruppo etnico presente in Oriente e nel Sudest asiatico.

Scorrendo TikTok ed intervistando otto donne Hmong, Prachatai ha trovato diverse ragazze Hmong di 15–16 anni costrette a matrimoni combinati. Dopo il matrimonio si trasferiscono nell'abitazione del marito, dove sono costrette a lunghe ore di lavoro negli affari della famiglia, come gestire un resort, un negozio, una fattoria, e nella tenuta della casa. Le ragazze intervistate avevano lavorato 12 ore al giorno per uno – tre anni con una paga di  500 – 30,000 Baht, circa 15 – 873 Dollari. Molte hanno in seguito deciso di separarsi dai mariti.

Alcuni esperti legali ritengono che il trattamento subito possa venire definito come lavori forzati secondo la Legge per la Prevenzione e la Soppressione del Traffico Umano (Prevention and Suppression of Human Trafficking Act) B.E. 2551 (2008).

“Si può ritenere che questa sia una moderna schiavitù, in quanto le nuore non hanno potere di trattativa… non ricevono stipendio, lavorano duro dall'alba al tramonto e non ricevono nessun beneficio in quanto il loro viene considerato lavoro famigliare, per cui, secondo la legge, non contano come forza lavoro.” riporta Suchart Trakoonhuthip, coordinatore della MAP Foundation, un'organizzazione laica che si occupa di questioni di lavoro etnico.

La moderna schiavitù è un termine che comprende il traffico di esseri umani, il lavoro forzato, il lavoro minorile, la schiavitù, la prostituzione e i matrimoni forzati.

Lavorare duro e non guadagnare nulla

Pakkhom racconta che deve alzarsi alle quattro o alle cinque di mattina per fare i lavori di casa e preparare la colazione. Poi va ai campi di scalogno per seminare, raccogliere e fertilizzare. Resta ai campi fino al tramonto, quando ritorna a casa per cucinare, fare altre faccende domestiche, dormire e ripartire daccapo il giorno seguente. Non ha mai una giornata libera. Il suo tempo libero lo passa piantando verdure a casa, raccogliendo legna per il fuoco e cucendo le vesti Hmong da indossare.

When men actually take us as a wife, we have no freedom. It’s just like slavery. Hmong daughters-in-law will be involved in farming, gardening, and housework — everything. No matter where we want to go, we have to get permission from our mother-in-law.

Quando un uomo ci prende come moglie, perdiamo ogni libertà. È praticamente una schiavitù. Le nuore Hmong dovranno provvedere a mandare avanti la fattoria, gli orti, la casa – tutto. Non importa dove vogliamo andare, dobbiamo chiedere il permesso della suocera.

Almeno tre donne Hmong intervistate hanno raccontato di dover lavorare sodo perché gli Hmong credono che, al momento in cui una donna si sposa, il suo corpo e la sua anima passano alla famiglia del marito ed anche lo spirito guardiano della donna verrà sostituito da quello della famiglia del marito. Questa credenza rende più difficile divorziare.

Tawan (pseudonimo), di 20 anni, è un'altra donna Hmong che ha raccontato che, mentre lei porta avanti tutto il lavoro duro al resort del marito ed ai campi di cavolo cinese della Provincia di Phetchabun, è lui quello che incassa il reddito.

At that time, I was clearly like a slave, a menial. … Everyone else was employed at tens of thousands [of baht] a month. They just had to do the cleaning. They did not have to cook at night. … [The employees] only worked from 8–5, and then they could go home and rest.

Ero chiaramente una schiava, addetta ai lavori umili. … Tutti gli altri lavoratori ricevevano migliaia [di baht] al mese. Dovevano solo provvedere alla pulizia. Non dovevano cucinare di notte. … [i dipendenti] lavoravano solo dalle 8 alle 5, e poi potevano andare a casa e riposare.

Hmong women at work

Un altro post della vita giornaliera delle donne Hmong di @adipa19. Il testo riporta: “mentre altri vivono pienamente le loro vite.” Immagine da Prachatai

Limitazioni alla libertà

Molte tra le Hmong intervistate hanno detto di dover chiedere permesso per uscire e spendere denaro, venendo così depredate della libertà di godere delle proprie vite o viaggiare per visitare le proprie famiglie.

Waew (pseudonimo), di 26 anni, è un'altra donna Hmong che racconta come gli suoceri le abbiano impedito di indossare una gonna o chiacchierare con gli amici a qualsiasi riunione sociale. La suocera ha abusato di lei verbalmente, danneggiando la sua fiducia in se stessa. E quando ha tentato di esprimere la sua opinione o parlare del proprio stress è stata ignorata, perché considerata come niente di importante.

I felt really worthless. Sometimes I wanted to cry and go back home to see my mother. I never cooked for my mother, so why does she still praise me as a good, capable and hard-working person? But now I’m with them, whatever I do, they are not pleased.

Sento di non avere alcun valore. A volte volevo piangere e tornare a casa a trovare mia madre. Non ho mai cucinato per mia madre, quindi perché dice ancora che sono una brava persona, capace e con voglia di lavorare? Ora sono con loro, e qualsiasi cosa faccia non sono mai soddisfatti.

Violenza domestica e lavoro forzato

Tre esperti legali dicono che la maniera in cui le donne Hmong vengono costrette a lavorare potrebbe costituire una violazione alla legge tailandese contro il traffico di persone umane, in quanto consiste in lavoro forzato. I trasgressori sono soggetti a sei mesi di prigione o ad una sanzione di 50.000 Baht (1.506 Dollari). Se la vittima di lavoro forzato muore, il colpevole può anche venire condannato alla pena di morte.

Raporn Pongpanitanon, un esperto dell'”Office of Women's Affairs and Family Development, Ministry of Social Development and Human Security” (Ufficio per lo sviluppo famigliare e le questioni femminili del Ministero per lo sviluppo sociale e la sicurezza umana) dichiara che quello che le donne Hmong subiscono conta come violenza domestica, e che i colpevoli potrebbero venire incriminati secondo il “Victims of Domestic Violence Victim Protection Act” (legge per la protezione delle vittime di violenza domestica), B.E.2550 (2007).

Raporn, aggiunge però, al fine di procedere con le accuse, si devono verificare tutti i dettagli, e che la legge è stata solitamente applicata in cause di lavoro anziché in dispute famigliari.

Scatenate

Waew ha descritto il giorno in cui si è trasferita nella casa del marito nella provincia di Mae Hong Son. La famiglia del marito intendeva farle sostituire tre dipendenti che percepivano 250 Baht (75 dollari) al giorno. Lavorava 14 ore al giorno per completare il lavoro di tre persone. La famiglia del marito tratteneva tutto il denaro.

I was pregnant, but they still had no pity. They still used me to lift heavy things… I lifted it till my stomach went hard. It hurt. I went to lie down for a moment, and they called me back to work.

Ero incinta, ma nemmeno allora avevano pietà. Continuavano a farmi sollevare carichi pesanti. Ho continuato a sollevarli finché la pancia mi è diventata dura e dolente. Mi sono sdraiata un momento, e mi hanno detto di tornare a lavorare.

Dopodiché ha deciso di separarsi dal marito nel 2019 per vivere la propria vita.

I’ve made a mistake once. The big one in my life. I won’t do it again. I was once married, but it turned out worthless. But today I see my own value. I have the right to choose. I listen to my own heart as best I can, and move forward.

Ho fatto un errore, una volta. Il più grave della mia vita. Non lo rifarò. Sono stata sposata, e mi sono trovata a non valere nulla. Oggi invece vedo il mio valore. Ho il diritto a scegliere. Ascolto il mio cuore più che posso e vado avanti.

Oltre a Waew,  anche Tawan ha preso il suo bimbo di due anni ed ha lasciato la casa del marito per trasferirsi in una piantagione di fragole ad Udon Thani. Questo percorso non è però accessibile o possibile per tutte le donne Hmong.

*Questo articolo fa parte di una formazione mediatica della Thomson Reuters Foundation. Gli autori sono responsabili per il contenuto originale pubblicato. 

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