Fra le ripetute accuse di frode [en, come i link seguenti, se non diversamente indicato] dopo le elezioni presidenziali venezuelane del 28 luglio, il regime del presidente Nicolás Maduro ha aumentato la sorveglianza, perseguito i dissidenti politici e bloccato il flusso di informazione online. I gruppi per i diritti umani lanciano l'allarme in merito all'uso di app, da parte dei cittadini, per accusarne altri, agli attacchi online, alla censura dei media digitali e dei siti web delle organizzazioni per i diritti umani, e, più recentemente, alla restrizione, per 10 giorni, di X (precedentemente noto come Twitter), delle app di messaggistica criptata Signal, Reddit, e Microsoft Teams. I giornalisti, attivisti e dissidenti politici venezuelani stanno cercando in ogni modo di eludere e segnalare gli abusi.
La crisi elettorale venezuelana è scoppiata quando l'autorità elettorale (CNE) ha dichiarato Maduro come vincitore delle elezioni presidenziali senza seguire i protocolli e senza mostrare i conteggi elettorali. L'opposizione è però riuscita ad ottenere i conteggi elettorali e li sta usando come prova che il candidato di opposizione, Edmundo Gonzalez Urrutia, ha in effetti vinto con il 64% dei voti. Le proteste di rifiuto dell'annuncio della CNE si sono diffuse in tutto il paese e, in risposta, il governo Maduro si è vendicato con le repressioni. A tre settimane di distanza sono state uccise 25 persone [es] durante le proteste, oltre 1.300 persone sono state incarcerate e sui media dilagano racconti di incursioni illegali.
L'8 agosto, Maduro ha emesso l'ordine di bloccare il social network X. Questa manovra è particolarmente preoccupante ed ha severe implicazioni per il Venezuela, dove l'ecosistema dei media è già fragile ed i social media hanno fornito una piattaforma vitale alla condivisione delle informazioni, raccontando le persecuzioni di stato e riportando le opinioni. Il giorno stesso, CANTV, la principale compagnia di telecomunicazioni e principale provider internet del Venezuela, di proprietà statale, ha bloccato anche Reddit [es], utilizzato come spazio di discussione e condivisione di informazioni da molte comunità ed interessi. Anche l'accesso a Signal [es], una app open-source di messaggistica e chiamate nota per enfatizzare soprattutto privacy e sicurezza, è stato ristretto. Signal viene usato in particolare dai giornalisti e dagli attivisti che diffidano del controllo digitale.
VESinFiltro, una ONG che controlla i blocchi internet, dichiara che [es]:
El discurso oficial que criminaliza las expresiones en redes sociales ha aumentado de tono en los últimos días, acusando a plataformas que todavía siguen accesibles, y anunciando propuestas legislativas con las que se calificaría de facista, neofacista o ciberfacista a quienes compartan ideas opuestas al gobierno de Venezuela por internet. Estas acciones, con frecuencia llevan a detenciones y la publicación de vídeos con un contenido intimidante por parte de los cuerpos de seguridad.
Il discorso ufficiale che criminalizza le espressioni sui media social è salito di tono negli ultimi giorni, accusando piattaforme ancora accessibili ed annunciando proposte di legge che identificheranno come fascisti, neofascisti o cyber-fascisti tutti coloro che condividano online idee opposte a quelle del governo del Venezuela. Queste azioni portano sovente a detenzioni, ed alla pubblicazione di video con contenuto intimidatorio da parte delle forze di sicurezza.
Il racconto delle incursioni illegali su Instagram Live
Il regime dipende dalla videosorveglianza e dall'uso frequente di droni per monitorare i cittadini. Questa sorveglianza è stata abbinata all'“Operación Tun Tun” (Operazione toc-toc), che ha portato ad un aumento della violenza, doxing e detenzione arbitraria di attivisti, giornalisti e cittadini. Secondo una dichiarazione pubblica di Access Now, le forze di sicurezza venezuelane hanno preso di mira, in maniera aggressiva, alcuni individui accusati di essere “nemici interni”.
Alcuni dei tentativi di arresto e delle incursioni illegali sono stati registrati e resi pubblici su Instagram Live dagli attivisti ed attori politici presi di mira. Ad esempio nel caso di Maria Oropeza, membro del partito di opposizione Vente Venezuela, che ha trasmesso in diretta gli agenti delle forze di controspionaggio (DGCIM) mentre sfondano la sua porta, entrano in casa senza mandato e la arrestano senza la necessaria documentazione. Il giorno seguente l'account Instagram ufficiale della DGCIM ha postato un video disumanizzante dell'arresto di Oropeza con una colonna sonora tratta da un film horror con Freddy Krueger: “One, two, you’ll never sleep again. Three, four, close your door. Five, Six, we’re coming for you.” [uno, due, non tornerai mai a dormire. Tre, quattro, chiudi la porta. Cinque, sei, stiamo venendo per te.]
Anche Koddy Campos, attivista LGBTQ+ ha trasmesso in diretta un gruppo di uomini mascherati, che si sono identificati come agenti di polizia, mentre tentavano di rompere la sua finestra dichiarando di avere un mandato di perquisizione, ma senza mostrarlo.
Il boicottaggio di una app di messaggistica gestita dal governo
Gli sforzi di controllo e repressione da parte del regime di Maduro si sono avvantaggiati anche grazie all'uso della app di messaggistica VenApp [es], gestita dal governo, per raccogliere nomi ed indirizzi di personaggi di spicco dell'opposizione e testimoni elettorali che hanno raccolto testimonianze dai seggi a dimostrazione della vittoria di Gonzalez Urrutia. Al momento in cui stiamo scrivendo, VenApp non è disponibile [es] su Google Play e App Store a seguito delle tantissime recensioni negative ricevute.
“Ho passato tre giorni a recensire la app ed a condividere le informazioni con tutti quelli che conosco. Il nostro scopo era far ritirare la app da Play Store al più presto possibile, prima che venissero arrestate altre persone”, ha spiegato a Global Voices Nathaly, una giornalista venezuelana che vive a Santiago de Chile. “È una piccola cosa che gli espatriati possono fare per aiutare chi è rimasto in Venezuela ad affrontare le ripercussioni dopo le elezioni.”
Avatar da Intelligenza Artificiale a protezione dei giornalisti
Le piattaforme media hanno ideato una nuova strategia per proteggere i giornalisti, che corrono gravi rischi per coprire la crisi elettorale: utilizzare avatar da intelligenza artificiale per diffondere le notizie. Fino ad ora nove giornalisti sono stati arrestati e quattro accusati [es] di terrorismo dopo le elezioni.
Il progetto, denominato #OperaciónRetuit, presenta due avatar AI che diffondono notizie verificate e di alta qualità. Partner mediatici di Global Voices, quali CONNECTAS [es] e ProBox condividono l'iniziativa insieme ai media venezuelani indipendenti Efecto Cocuyo [es], Tal Cual [es], El Pitazo [es] e Runrunes [es].
Nel primo video, gli avatar spiegano [es]:
Fuimos generados por inteligencia artificial, pero nuestros contenidos sí son reales, verificados de calidad y creados por periodistas. Como es conocido desde la jornada electoral del pasado 28 de julio en Venezuela se incrementó la persecución y la represión contra todo aquel el gobierno considere que no piense como el oficialismo, o que lo vea como contradictorio a él. Entonces por medidas de seguridad usaremos la inteligencia artificial para difundir la información de una docena de medios independientes venezolanos, parte de las iniciativas Venezuela Vota y La Hora de Venezuela, que además han logrado reunir un centenar de medios internacionales en 13 paises.
Siamo stati creati dall'intelligenza artificiale ma i nostri contenuti sono reali, verificati, di qualità e creati da giornalisti. Come noto, dal giorno delle elezioni del 28 luglio, in Venezuela il governo ha aumentato il livello di persecuzione e repressione contro chiunque non gradisca il partito al governo o venga considerato oppositore. Di conseguenza, per sicurezza, useremo l'intelligenza artificiale per diffondere le informazioni da una dozzina di media venezuelani indipendenti che aderiscono alle iniziative Venezuela Vota [es] e La Hora de Venezuela [es], che uniscono anche un centinaio di media internazionali di 13 Paesi.
I due avatar si chiamano “La Chama” (popolare per “ragazza”) e “El Pana” (popolare per “amico”). Si prevede che trasmettano un video al giorno con informazioni raccolte dai giornalisti [es]:
📢¡Lanzamos #OperaciónRetuit!
🎥Desde hoy, nuestros avatares de #IA, La Chama y El Pana, te traerán información verificada sobre lo que ocurre en #Venezuela tras el #28J. Aunque no son reales, los datos sí lo son.📰✅
🗓Primer episodio #14Ago.#VenezuelaVota #LaHoraDeVenezuela pic.twitter.com/JekcsyiQnV
— CONNECTAS (@ConnectasOrg) August 13, 2024
¡Lanciamo l’ #OperaciónRetuit! A partire da oggi i nostri avatar di #IA, La Chama e El Pana, ti forniranno informazioni verificate di quanto avviene in #Venezuela dopo il #28J. Anche se non sono reali, i dati lo sono. Primo episodio #14Ago.#VenezuelaVota #LaHoraDeVenezuela pic.twitter.com/JekcsyiQnV