Censura e isolamento: la Cina vieta migliaia di app

Immagine © 2024 di Appcensorship. Utilizzata con autorizzazione.

Quando la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti approvò la legge che avrebbe obbligato ByteDance a vendere la popolare applicazione video TikTok a un'azienda statunitense o sarebbe stata proibita negli Stati Uniti per questioni di sicurezza nazionale, il Governo cinese criticò la misura come “un atto intimidatorio” [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione].

Tuttavia, ironicamente, TikTok, insieme ad altre piattaforme di reti social popolari nel mondo, non è nemmeno disponibile in Cina. Nonostante ciò, ByteDance creò per gli utenti cinesi una versione locale, Douyin, allo scopo di rispettare le rigide norme di censura del paese. In più, TikTok non è un caso eccezionale. Nemmeno la popolare piattaforma di messaggeria di Alibaba, Ding Talk, è disponibile nel paese. La sua versione locale si chiama Ding Ding.

Un recente rapporto informativo sulla censura di Apple in Cina, “Isolation by Design“, del progetto App Censorship di GreatFire, gruppo di vigilanza cinese, indica che più del 60% delle cento applicazioni del mondo negli app store di Apple non sono disponibili o sono inaccessibili in Cina. Tra queste app ci sono Google Maps, YouTube, Instagram, WhatsApp, Telegram, Facebook, Messenger e Twitter.

Va rilevato che, tra le 10 app più scaricate in tutto il mondo, cinque non sono disponibili e le altre hanno un accesso bloccato in Cina.

Sia la censura sia la localizzazione delle app in Cina hanno provocato un “chiaro isolamento” degli utenti cinesi di iOS dall'universo mondiale delle app. Anche se la Cina ha messo in guardia l'Occidente sulla separazione economica, il sistema di censura del paese è disegnato con il proposito di isolare, secondo quanto evidenzia il gruppo di ricerca.

I settori delle app più censurati: i giochi

Nel marzo 2023, 11.026 app su un totale di 40.049 non erano disponibili negli Apple store cinesi. La percentuale di “non disponibili” era del 27,53%, la più alta tra i 175 store di app regionali gestiti da Apple, secondo quanto riporta App Censorship.

Le dieci principali categorie di app censurate sono 1. Giochi (5.532), 2. Servizi pubblici, che includono VPN (501), 3. Educazione (355), 4. Produttività (326), 5. Reti social (324), 6. Divertimento (302), 7. Libri (283), 8. Stile di vita (234), 9. Notizie (205) e 10. Finanza (193).

I giochi sono le app più censurate, probabilmente perché nell'App Store ci sono più app di giochi che di altro tipo. D'altra parte, è dal 2007 che le autorità cinesi verificano il nome reale degli account dei giochi online come parte del loro programma contro la dipendenza dal gioco. Dal 2016, tutti i giochi devono essere sottomessi a un processo di autorizzazione e licenza prima di entrare in Cina. Nel novembre 2019, le autorità cinesi hanno annunciato una nuova politica che, nel caso dei minori di 18 anni, limita l'accesso ai giochi la sera tra il lunedì e il venerdì.

Tutte queste misure complicano moltissimo l'arrivo di app di giochi stranieri agli app store cinesi, nonostante l'importante crescita del mercato nazionale di giochi, le cui proiezioni indicano un aumento da 66.130 milioni di dollari nel 2024 a 95.510 milioni di dollari nel 2029. Inoltre, mentre per i giochi stranieri è difficile entrare nel mercato cinese, i giochi cinesi rappresentano il 47% delle entrate mondiali di giochi per dispositivi mobili, secondo China Briefing, una testata che riporta notizie sul commercio cinese.

Otto categorie sensibili

Oltre al settore dei giochi, la squadra investigativa di App Censorship ha identificato otto categorie sensibili nella lista di app proibite.

  1. Rete privata virtuale – VPN: 240 app non disponibili, incluse Lantern VPN, ProtonVPN, ExpressVPN, Nord VPN.

Le VPN sono reti private virtuali che si usano per garantire comunicazioni sicure. Possono anche essere usate per eludere la censura in internet, dato che creano una via alternativa per accedere a contenuti proibiti. Nel 2017, il ministero cinese dell'Industria e Tecnologia dell'informazione ha approvato una normativa che esige la presenza di licenze per i servizi di VPN nel paese e Apple ha ritirato 674 app di VPN dal suo app store in Cina.

  1. Privacy e sicurezza digitale: 29 app non disponibili, incluse Signal, ProtonMail e DuckDuckGo.

Le app di questa categoria offrono servizi di protezione della privacy, come blocchi di annunci, navigazione sicura, protezione antivirus, comunicazione cifrata, ecc.

  1. LGBTQ+ e appuntamenti: 67 app non disponibili, incluse Hinge, Adam4Adam, weBelong e Grindr.

Questa categoria include piattaforme di reti social e app di appuntamenti, così come app di libri e giochi con contenuti LGBTQ+.

Anche se l'omosessualità è stata depenalizzata in Cina nel 1997, il contenuto che mostra relazioni tra persone dello stesso sesso continua a essere considerato “volgare” dalle autorità preposte alla censura. Dall'approvazione della legge sulla sicurezza cibernetica nel 2018, la repressione dei contenuti LGBTQ+ si è intensificata nelle piattaforme delle reti social. Nel 2021, il gigante cinese delle reti social Tencent ha chiuso centinaia di gruppi LGBTQ+ in WeChat. Tuttavia, varie app LGBTQ+ popolari, inclusa l'app d'appuntamenti nazionale Blued, continuano a essere disponibili.

  1. Notizie, media e informazione: 170 app non disponibili, come NYTimes, BBC News e Reuters.

Oltre ai siti di notizie, questa categoria include anche lettori di contenuti RSS e podcast. Lo smantellamento di app di notizie e informazioni è un'estensione del sistema di censura del Great Firewall cinese, che blocca l'accesso dei suoi cittadini a decine di migliaia di domini.

  1. Reti social e comunicazione: 96 app non disponibili, incluse Skype, LinkedIn, Viber, Damus e Line.

Twitter e Facebook sono presenti nell'Apple Store ma sono bloccate dal firewall. Il Governo cinese esige che gli operatori delle reti social rispettino le leggi locali sulla censura. Per esempio, LinkedIn ha cercato di sopravvivere nel mercato cinese rispettando le leggi del paese e ritirando contenuti sensibili dopo l'approvazione della legge sulla sicurezza cibernetica nel 2018. Tre anni dopo, l'impresa ha chiuso la sua piattaforma LinkedIn sostituendola con InCareer, dedicata solo all'informazione di lavoro. Nel 2023, InCareer è stata progressivamente ritirata e LinkedIn ha abbandonato completamente la Cina.

Il 19 aprile 2024, Apple ha ritirato WhatsApp e Threads dal suo App Store cinese per motivi di sicurezza nazionale. La cornice legale della Cina rende impossibile che le app delle reti social straniere entrino nel mercato cinese.

  1. Tibet e buddismo: 41 app non disponibili, incluse Himalaya Lib, MonlamGrandTibetanDictionary.

Il gruppo investigativo ha spiegato le ragioni della censura:

Any direct or indirect connection to the Dalai Lama is sufficient reason for an app to be banned from the App Store. This was the case with the MonlamGrandTibetanDictionary app. Initially, the app was available upon its release but was taken down between June and September 2022, shortly after the Dalai Lama inaugurated the New Monlam Grand Tibetan Dictionary, the source of the app's content.

Qualunque connessione diretta o indiretta con il Dalai Lama è un motivo sufficiente per proibire una app nell'App Store. Questo è stato il caso dell'app MonlamGrandTibetanDictionary. Inizialmente, nel momento del suo lancio l'app era disponibile, ma è stata ritirata tra giugno e settembre 2022, cioé poco dopo che il Dalai Lama aveva inaugurato il Nuovo Gran Dizionario Tibetano Monlam, fonte del contenuto della app.

  1. Uigur: 72 app non disponibili, come RFA Uyghur, Hayatnuri, Awazliq Kitap e UYGHUR MAN.

All'interno di questa categoria si censurano i libri e le app educative legati al Corano, secondo quanto segnala la squadra di ricerca.

  1. Religione: 144 app non disponibili, come la Bibbia di Olive Tree, Quran Majeed, TORAH, JW Library.

La squadra investigativa ha segnalato che molte delle app proibite appartengono alla categoria delle app di libri, dato che il fatto di non possedere un ISBN cinese può portare al loro ritiro dall'App Store.

L'inadeguato impegno di Apple per i diritti umani sul posto di lavoro

La squadra di ricerca ha criticato la mancanza di responsabilità e trasparenza di Apple nelle sue pratiche di censura in Cina, dato che molto spesso la ditta non ha specificato qual era il contenuto della app che contravveniva le direttive o la legislazione cinese. Inoltre, il processo di appello ha reso difficile per gli sviluppatori annullare la decisione di ritirare l'app.

La complicità dell'impresa nell'aiutare la censura del Governo cinese, che infrange i diritti individuali alla libera espressione e la protezione della privacy, ha violato la propria politica sui diritti umani di Apple e il principio guida delle Nazioni Unite sui diritti umani nelle imprese. La squadra di ricerca ha sottolineato che, se il gigante internet accetta le condizioni del governo cinese, ciò darebbe luogo a “una tendenza crescente di isolamento digitale, il che porterebbe ancora più barriere per i giornalisti stranieri e altri membri della società civile”.

Per questo, ha chiesto ad Apple di rafforzare le sue pratiche di trasparenza e di rilevare i dettagli delle richieste di ritiro di contenuti avanzate dal Governo cinese e il proprio processo di revisione e di rafforzare il suo impegno a favore dei diritti umani impugnando le richieste di ritiro arbitrarie. Il gruppo ha anche chiesto al Governo e ai legislatori di esaminare le pratiche di Apple e di promulgare leggi per garantire le norme mondiali nel settore digitale e in quello dei diritti umani.

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