Il 26 luglio [fr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] sono iniziate ufficialmente le Olimpiadi di Parigi 2024 [it] e la partecipazione di Aya Nakamura [it], pop star francese di origini maliane, alla cerimonia d’apertura ha suscitato non poche polemiche in Francia, dove il tema dell’immigrazione divide l’opinione pubblica.
Aya Coco Danioko, in arte Aya Nakamura [it], è una cantautrice nata a Bamako [it], la capitale del Mali, il 10 maggio 1995. Figlia di una cantante e cantastorie della cultura maliana, Aya ha pubblicato la sua prima canzone, “Karma”, a diciannove anni, nel 2014. Sono seguiti altri successi, come “Love d'un Voyou“, in collaborazione con il rapper francese Fababy; “Super Héros” con il rapper francese Gradur; e “Oumou Sangaré,” un tributo al celebre artista maliano Oumou Sangaré.
La carriera di Aya Nakamura è decollata dopo il primo album, “Journal Intime” [it], pubblicato nell'agosto 2017. Ha pubblicato un secondo album, “Nakamura” [it], nel 2018 e un terzo nel 2020, “Aya” [it], nel quale ha lavorato anche con il rapper britannico Stormzy [en]. Il suo quarto album, DNK (2023) [it], l’ha resa una vera e propria star internazionale. Alla data di redazione, i suoi video hanno registrato quasi 4 miliardi di visualizzazioni su YouTube, e il suo canale vanta più di 7,5 milioni di iscritti. Su Spotify ha quasi 10 milioni di ascoltatori mensili: è l’artista francese più ascoltata a livello internazionale.
Da questi risultati impressionanti si potrebbe dedurre che la pop-star sarebbe stata sicuramente la protagonista della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024. Tuttavia, e non sorprende considerata l'attuale situazione politica in Francia, la cantante è stata vittima di razzismo. In seguito all’annuncio della sua partecipazione alla cerimonia lo scorso marzo 2024, i membri di un movimento politico francese, Les Natifs (I Nativi), hanno contestato questa decisione. Su X (ex Twitter) hanno scritto:
🔵Y'a pas moyen Aya, ici c'est Paris, pas le marché de Bamako !
Suite à l'annonce de la possible présence de la chanteuse Aya Nakamura à la cérémonie d'ouverture des Jeux Olympiques de Paris, une quinzaine de Natifs ont manifesté dans le IVè arrondissement afin de dénoncer le choix de notre président : remplacer l'élégance française par la vulgarité, africaniser nos chansons populaires et évincer le peuple de souche au profit de l'immigration extra-européenne.
Les touristes peuvent se rassurer, face à l'insécurité, ils pourront entendre résonner dans tout Paris la douce voix d'Aya, reprenant l'Hymne à l'amour d'Édith Piaf, version “afrobeat”. Quelle sera la prochaine étape ? Une reprise du Chant des partisans par Magic System ?
Comme à son habitude, Emmanuel Macron manifeste une nouvelle fois son mépris du peuple français et de sa culture.
Les Natifs s’opposent à cette absurdité et demandent que la France soit representée par un artiste incarnant notre héritage, nos valeurs et notre identité !
le… pic.twitter.com/9825VJAlA1
— Les Natifs (@LNatifs) March 9, 2024
🔵Aya, siamo a Parigi, non al mercato di Bamako!
Dopo l'annuncio della probabile esibizione di Aya Nakamura alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi, una dozzina di membri del movimento Les Natifs hanno manifestato nel quarto arrondissement contro la decisione di Macron: trasformare l’eleganza francese in volgarità, rendere le nostre canzoni africane, soppiantare i veri francesi con gli extracomunitari.
Visto il clima attuale, i turisti sentiranno sicuramente la versione “afrobeat” del celebre Hymne à l’Amour di Édith Piaf per le strade di Parigi. E poi? Che altro? La cover dei Magic System del Canto dei Partigiani?
Come al solito, l’ennesimo affronto di Emmanuel Macron al popolo e alla cultura francese.
Noi del movimento Les Natifs, ci opponiamo a quest'assurdità e chiediamo che la Francia sia rappresentata da un artista che incarna il nostro patrimonio, i nostri valori e la nostra identità!
Anche i politici si sono uniti al dibattito. La leader del Rassemblement National [it], il partito di maggioranza in parlamento, Marine Le Pen [it], non ha perso occasione per criticare la scelta del presidente Emmanuel Macron, accusato di minare la reputazione del Paese:
Ce n’est pas un symbole positif. C’est une provocation de plus de la part d’Emmanuel Macron, qui semble se lever chaque matin avec pour objectif d’humilier le peuple français. Je ne vais pas m’étendre sur son entourage. Je vais simplement évoquer son style, sa vulgarité, et le fait qu’elle ne chante ni en français ni dans une autre langue reconnaissable. C’est loin d’être un exemple de diversité, c’est simplement du grand n’importe quoi.
Non è così che si rappresenta la Francia. È soltanto l’ennesimo affronto di Emmanuel Macron, che ogni mattina si sveglia con l’intento di umiliare i francesi. Non mi dilungherò a parlare dell’entourage di quest’artista. Dirò soltanto che non ha stile, è volgare, non canta né in francese né in qualsiasi altra lingua comprensibile. Non si tratta di promuovere l’inclusività, in questo caso. È una vera e propria assurdità.
Un’altra accusa mossa alla pop star è che, a quanto pare, non parla il “vero” francese. Secondo un articolo pubblicato da una radio locale, in realtà è il suo stile che non viene compreso:
Mais qu'elle est-elle, cette langue qui est au cœur de la “polémique”? […]. Car ce qu’on reproche à cette chanteuse d’origine malienne, c’est de ne pas bien parler le français, c’est de chanter des paroles qu’on ne comprend pas […] Pas grand monde pour rappeler que la langue d’Aya Nakamura est une langue chantée, il ne s’agit donc pas de la “comprendre” – depuis quand n’écoute-t-on que les chansons dont on comprend les paroles – ce qui importe pour le dire rapidement, c'est moins dans une chanson le signifié que le signifiant… Bref, pas grand monde pour amener la question sur ce qui me paraît être le bon terrain, une discussion informée sur la chanson populaire, de tout temps licencieuse, bigarrée, pleine d’inventions, d’argot, une langue pour la musique et dès lors au sens premier, poétique.
Ma qual è questa lingua che ha generato tante polemiche?
[…]. Questa cantante di origini maliane è accusata di non saper parlare il francese e di cantare in maniera incomprensibile […]. Ma non tutti sembrano ricordare che quella di Aya Nakamura è una lingua “cantata”, perciò non si tratta di doverla “comprendere” necessariamente. Da quando ascoltiamo solo le canzoni che riusciamo a comprendere? In una canzone conta di più il significato del significante… In altre parole, non molti si interrogano nel modo, secondo me, più corretto, cioè non promuovono una discussione informata sulle canzoni pop, di solito sempre leggere, colorate, piene di elementi originali, di slang, una varietà linguistica pensata per la musica e dunque in un certo senso anche poetica.
Aya Nakamura ha risposto chiaramente alle critiche. Su X (ex Twitter), ha scritto:
Vous pouvez être raciste mais pas sourd 🧏.. C’est sa qui vous fait mal ! Je deviens un sujet d’état numéro 1 en débats ect mais je vous dois quoi en vrai ? Kedal https://t.co/rgnGeAAOfD
— Aya Nakamura (@AyaNakamuraa) March 10, 2024
Sarete pure razzisti, ma non sordi 🧏. È questo che vi dà più fastidio!
Sono io quella al centro delle polemiche, ma a voi, che cosa devo? Proprio nulla.Aya, siamo a Parigi, non al mercato di Bamako! I Les Natifs hanno protestato la notte scorsa contro la partecipazione di Aya Nakamura alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi 2024. L’artista rappresenterà la Francia interpretando una canzone di Édith Piaf.
Dadju, un altro artista francese, non ha apprezzato affatto i commenti razzisti che hanno bersagliato Aya, pioniera della musica francese nel mondo. Su X ha scritto:
C’est pour ca qu’on est en retard ici.
Vous lynchez la plus grosse artiste du pays avec des arguments de CM1…
C’était meme pas un combat mais mtn faut qu’elle chante, nous on va soutenir.
C’est pas bamako, c’est pas bamako. Bande de chiens pic.twitter.com/YNhfnldGKR— DADJU (@Dadju) March 10, 2024
Ecco perché siamo ancora nel Medioevo.
Vi accanite contro l'artista più famosa del nostro Paese come se foste ancora alle elementari… Ma ormai lei deve cantare, e noi siamo dalla sua parte.
Non siamo a Bamako. Non siamo a Bamako. Razza di cani.
La ministra della cultura Rachida Dati ha espresso il proprio sostegno ad Aya. In un articolo pubblicato su Le Monde, la ministra si è espressa contro ogni forma di razzismo:
S’attaquer à une artiste pour ce qu’elle est inacceptable, c’est un délit.
È inaccettabile criticare un'artista per la sua identità. È un crimine.
Anche Thomas Jolly, il direttore artistico della cerimonia d’apertura, ha condannato il razzismo subìto da Aya Nakamura:
Profondément choqué par le racisme dont est victime Aya Nakamura. Les cérémonies s’élèveront contre toute forme de discrimination. La France, à travers une mosaïque de talents, célébrera la beauté et la richesse de sa diversité. https://t.co/mvyAWQvxk8
— Thomas JOlly (@Thomajolly) March 11, 2024
Sono profondamente scioccato dall’ondata di razzismo che si è riversata su Aya Nakamura. Condanniamo qualsiasi forma di discriminazione durante i giochi. La Francia celebrerà, invece, la ricchezza e la bellezza della diversità grazie ai suoi numerosi talenti.
Parigi 2024: Il comitato olimpico esprime il suo profondo disappunto di fronte alla polemica attorno ad Aya Nakamura.
La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta in seguito alla richiesta della Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo (LICRA).
Il 26 luglio, durante la cerimonia d’apertura, Nakamura si è esibita con un medley delle sue canzoni, con alcuni dei suoi successi e i classici di Charles Aznavour, come si può vedere in questo video [en].
Ascolta la musica di Aya Nakamura in questa playlist. Altre playlist internazionali sono disponibili sull’account Spotify di Global Voices.