Frequentare la scuola in Africa: una pratica a rischio per milioni di bambini

Camerun, alunni in classe;  istantanea dal canale  Youtube di Solidarité Laïque   

L'istruzione gioca un ruolo primordiale nello sviluppo socio-economico di ogni paese. In Africa, permane una forte ineguaglianza circa l'accesso all'istruzione [fr, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] che colpisce una larga maggioranza della popolazione giovanile.

Tale situazione é dovuta in parte a due problematiche: la sicurezza e la condizione economica del corpo insegnanti.

Mentre l'anno scolastico 2024-2025 é già iniziato, in tutto il continente sono  emerse diverse crisi nel settore dell'istruzione: I sindacati hanno indetto ripetuti scioperi alimentati da rivendicazioni salariali e dalle richieste di  migliori condizioni lavorative, dalle assenze  o ritardi nelle riforme dei programmi educativi per assicurare un  adeguamento  formazione-lavoro, dalle crisi sanitarie e relative alla sicurezza. Global Voices  sta conducendo un'inchiesta in tre paesi per misurare la portata delle sfide: nel  Camerun, nella  Repubblica  Democratica del Congo (RDC) e nella Repubblica Togolese.

La divisione tra francofoni e anglofoni nel Camerun priva 700 000 bambini della  scolarizzazione.

Nel Camerun [it], paese ufficialmente  francofono e anglofono [it],  vi é una doppia crisi.Le  rivendicazioni sindicali destabilizzano la frequentazione delle scuole elementari e medie di più di 3 milioni di scolari. Queste rivendicazioni sono soprattutto legate all'aspetto finanziario: Il pagamento degli stipendi e delle indennità di alloggio così come la la rivalorizzazione salariale e statutari: integratione effettiva degli insegnanti nella pubblica funzione a partire dal momento della loro assunzione dopo la formazione. Lo stipendio  mensile degli insegnanti funzionari ammonta a 153.316 FCFA ( 259 dollari americani) mentre lo  stipendio  medio mensile è di circa 83.902 FCFA (141 dollari  americani).

Ma la causa principale che ostacola la frequentazione delle scuole da parte di alunni e insegnanti é la  sicurezza. Nel 2016, é scoppiato un conflitto armato  tra il  governo e i gruppi separatisti [fr] nelle regioni del nord est  e del sud est. La marginalizzazione e l'esclusione delle popolazioni di questa fetta del paese, in maggioranza anglofona, a vantaggio della popolazione francofona, è la matrice di tale conflitto, che si ripercuote sull'istruzione scolastica dei bambini.

Di conseguenza, dal  2016, la questione dell'istruzione nel nord est e sud est del Camerun é  problematica: a causa di tali tensioni, il 24 ottobre 2020, alcuni scolari sono rimasti vittime di un massacro che ha avuto luogo in una scuola, causando la morte di otto bambini.

La situazione sembra pertanto rimanere immutata per questo nuovo anno scolastico. Valentine Semma, presidente del  sindacato  degli insegnanti del Camerun racconta a Radio France Internationale (RFI):

Cela fait presque huit ans d'affilée que la crise a débuté dans les régions nord-ouest et sud-ouest du Cameroun, dans le cadre de la lutte pour la réforme du système éducatif et plus particulièrement celui du système éducatif anglais. Depuis, les enseignants de ces deux régions ont fait l'objet de très sérieuses menaces. Nombre d'entre eux ont perdu la vie, ont été kidnappés. Un confinement nous a été imposé pour environ deux semaines. On n'est pas censé aller à l'école, les enfants doivent rester à la maison. Ils ne pourront commencer les cours qu'à partir du 2 octobre. (…) L'école devrait être un endroit libre. L'environnement scolaire, les apprenants, les enseignants, ne devraient être soumis à aucune forme de menaces ou préjudices.

Questa crisi è in atto da qausi otto anni consecutivi nelle regioni del nord est e sud est  del Camerun, nel contesto della lotta per la riforma del sistema educativo, e nello specifico, la riforma del sistema educativo inglese. Da allora, gli insegnanti di queste due regioni sono l'oggetto di minacce piuttosto gravi. Molti di essi hanno perduto la vita, sono stati rapiti. Ci é stato imposto un confinamento di due settimane circa. Ci é stato proibito di andare a scuola, i bambini devono restare a casa e non potranno frequentare le lezioni fino al 2 di ottobre.  (…) La scuola dovrebbe essere un luogo libero. L'ambiente scolastico, gli allievi, gli insegnanti, non dovrebbero essere sottomessi ad alcuna forma di minaccia o pregiudizio.

Gli impatti di tale situazione sono palpabili: la chiusura degli edifici scolastici e gli studenti  che vengono così  privati del loro diritto all'istruzione. Il sito web Yenisafak [fr] annuncia un bilancio  di 700 000 bambini privati dell'educazione scolastica. Le ripercussioni di tale crisi a lungo termine minacciano  lo sviluppo del paese.

Una triplice sfida nella Repubblica Democratica del Congo

Nella Repubblica democratica del Congo [it] (RDC), gli studenti hanno ripreso la scuola il 2 settembre, ma  l’anno accademico si preannuncia essere veramente complicato: una triplice minaccia pesa sul diritto  all'istruzione dei bambini congolesi.

Da una parte, vi è l'emergenza sanitaria legata  al vaiolo delle scimmie, già presente in tutto il territorio, è una costante minaccia:  dal mese di settembre sono stati registrati 700 decessi. Le autorità assicurano di aver adottato tutte le misure necessarie  al fine di garantire un migliore ambiente scolastico ai bambini.

Un articolo di Radio France Internationale (RFI)  riporta quanto dichiarato dalla   Ministra dell'Educazione Raïssa Malu [fr]:

Je voudrais vous rassurer qu'il y a une étroite collaboration avec le ministère de la Santé pour s'assurer que nos écoles restent sûres. Que les conditions soient assurées pour nos élèves au sein de l'ensemble de nos établissements. Le ministère de la Santé va diffuser un ensemble de messages que notre administration va relayer. Il est notamment recommandé aux écoles, aux parents et aux élèves d’observer les mesures barrières.

Vorrei rassicurarvi sul fatto che c'è una stretta collaborazione con il Ministero della Salute per assicuraci che le nostre scuole restino un luogo sicuro e che siano garantite le condizioni per i nostri studenti in tutti i nostri istituti. Il Ministero Della Salute diffonderà un insieme di comunicazioni che la nostra amministrazione trasmetterà. Si raccomanda pertanto ai genitori, gli alunni e gli insegnanti di rispettare le misure di distanziamento.

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Alla questione sanitaria, si aggiunge un altro problema: le condizioni  precarie in cui  gli insegnanti  congolesi vivono. Grossa parte del corpo insegnanti guadagna  140 dollari américani al mese, e  reclama un aumento  del 400% [fr]. Cécile Tshiyombo, Presidente del sindacato  degli insegnanti in  Congo (Syeco) ha detto  [fr] a RFI:

Il n'y a pas classe. Que le chef de l'État s'en occupe puisque ça devient peut-être une question politique sinon il y a une batterie d'actions qui vont être déroulées. L'enseignant craie à la main souffre. Aujourd'hui, les enseignants exigent à ce que le gouvernement leur verse 500 dollars. Nous avions préféré avoir un dialogue, mais il n'y a pas eu de dialogue.

Non c'è scuola.  Che il Capo di stato se ne occupi perché ciò  potrebbe diventare una questione politica, ci sono una serie di azioni che verranno eseguite. L'insegnante ha le sue croci da portare. Oggi gli insegnanti esigono che il governo versi loro 500 dollari. Noi abbiamo optato per aprire un dialogo ma non c'è stato verso.

La minaccia é stata messa in atto, e da due settimane,  gli insegnanti hanno indetto uno sciopero, soprattutto a  Butembo [it]  e a Béni [it] nel  Nord-Kivu [it] nel Nord-est del paese.

Infine, un'altra crisi  che impedisce il normale svolgimento della vita scolastica per gli insegnanti e gli alunni riguarda le conseguenze legate all'aspetto della sicurezza che agita  l'est del paese, a causa delle ribellioni del gruppo M23. In questo contesto di insicurezza,  nelle zone occupate dal M23, le scuole continuano ad essere un rifugio [fr] per gli sfollati proprio mentre le autorità del paese comunicano la ripresa delle lezioni. Balira Kakule, direttore della scuola elementare di Muchungaji, situata nella località di  Lubero, nel  Nord-Kivu, ha dichiarato al giornale  Congo Quotidien:

Certains déplacés ont exprimé le droit des enfants à l’éducation. Ils vont partager les salles de classe avec nos élèves. Le matin, ils plient leurs affaires et les salles de classe sont nettoyées pour les cours.

Alcuni sfollati hanno espresso il diritto dei bambini allo studio.  Condivideranno le aule con i nostri allievi; al mattino riporranno i loro effetti personali e le aule verranno pulite per lo svolgimento delle lezioni.

Questa situazione non piace ai sindacati che manifestano il loro malcontento e inneggiano al boicottaggio.

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Nel Togo proibiti i telefoni cellulari

Nella Repubblica del Togo [it] , gli studenti hanno ripreso la scuola il 16 settembre. I sindacati, tramite  la Coordinazione dei Sindicati degli Insegnanti Del Togo (CSET),in un comunicato redatto il 12 settembre dal segretario generale Abalo-Essé Assih, hanno ribadito:

(…) nous voudrions évoquer le maintien du dialogue entre le Gouvernement et les fédérations de l’éducation, le renforcement du système éducatif en termes de qualité de l’enseignement, […] bref, les grandes réformes structurelles et fonctionnelles engagées par le Gouvernement pour faire du milieu scolaire togolais, un cadre attractif, favorable à une formation rigoureuse et de qualité pour des résultats crédibles.

(…) vogliamo aprire un dialogo costante tra il Governo e le federazioni dell'istruzione, il rinforzamento del sistema scolastico in termini di qualità dell'insegnamento, […] in breve, le grandi riforme strutturali  e costituzionali avviate dal Governo per fare rendere il contesto scolastico togolese un ambiente attraente, favorevole  ad una formazione rigorosa e di qualità, con l'obiettivo di raggiungere risultati efficienti.

Abalo-Essé Assih si é espresso anche sul  divieto di utilizzo  dei telefoni cellulari da parte delle autorità:

Chers élèves,(…) observez scrupuleusement la discipline (…) par rapport à l’usage du téléphone portable en milieu scolaire et évitez d’être une proie facile pour des personnes mal intentionnées qui utilisent les réseaux sociaux pour vous attirer dans leurs pièges.

Cari allievi ,(…) seguite  scrupolosamente tale regola (…) in rapporto all'uso del cellulare a scuola ed evitate di essere facile bersaglio di persone malintenzionate che utilizzano i social per adescarvi.

Le  autorità togolesi hanno già adottato questa misura di sicurezza durante l'anno scolastico  2018-2019 ma tale divieto ha avuto una breve durata.

Alla luce dei recenti incidenti avvenuti nel  nord del paese in data  20 luglio 2024,  in seguito ad un attacco jihadista che ha provocato la morte di una dozzina di militari come riportato dal quotidiano LeMonde, rimane la preoccupazione per la sicurezza degli edifici scolastici.

In questo inizio di anno scolastico 2024, il tasso di scolarizzazione nel  Togo è del  94,6% a livello primario. A livello secondario, il tasso ammonta al  76,6% per le scuole primarie  e 35,2%  per le scuole secondarie, secondo i dati del 2023. Nel  Camerun, il tasso di scolarizzazione del 2022 è di 66% per le bambine e del  73% per i bambini a livello primario, e scende al di sotto del 50% a livello secondario. Nella Repubblica Del Congo,  gli ultimi dati  risalgono al 2021, con un tasso di scolarizzazione a livello primario che ammonta al 79% per le bambine e  all’ 86% per i bambini. A livello secondario, il tasso si discosta tra il  44% per le bambine  e il  70% per i bambini.

Secondo quanto riportato dal sito di ONU Info: 

Près de 98 millions d’enfants en âge d’être scolarisés ne vont pas à l’école. De plus, 9 enfants scolarisés sur 10 ne peuvent pas lire et comprendre un texte simple à l’âge de 10 ans.

Quasi 98 milioni di bambini in età scolare non vanno a scuola. Inoltre, più di 9 bambini scolarizzati su 10, non sanno leggere e comprendere un testo semplice all'età  di dieci anni.

La marcia per la scuola accessibile a tutte e tutti in Africa resta dunque la sfida più difficile.

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