Il giorno più letale causato da Israele: 500 morti in Libano e l'indignazione per crimini di guerra

Screenshot dal video “Nuova ondata di attacchi israeliani in Libano provoca decine di morti” dal canale YouTube Guardian News. Uso consentito.

In una campagna di bombardamenti brutale e senza precedenti, Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei sul Libano, uccidendo quasi 500 persone in meno di 24 ore [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] secondo le stime iniziali del Ministero della Salute libanese. Si prevede che il bilancio delle vittime aumenterà, poiché sono state segnalate più di 1.600 persone ferite e molte sono ancora disperse sotto le macerie durante le campagne di bombardamenti in corso. In un solo giorno, le vittime hanno raggiunto quasi la metà del totale dell'intera guerra di 33 giorni [it] nel 2006. 

Questo giorno segna uno dei capitoli più bui della storia recente del Libano, mentre il paese vacilla sotto la distruzione e la conseguente crisi umanitaria. Hezbollah ha risposto agli attacchi aerei lanciando diverse ondate di razzi su obiettivi nel nord di Israele, tra cui una fabbrica di armi e aeroporti militari. 

Israele ha annunciato di aver effettuato 1.600 attacchi mirati nel corso della giornata, sostenendo che gli attacchi avevano come obiettivo le posizioni di Hezbollah. Tuttavia, queste affermazioni hanno suscitato notevole allarme e scetticismo, soprattutto alla luce dei preoccupanti parallelismi con le precedenti campagne militari di Israele a Gaza. A Gaza sono state fornite giustificazioni simili per gli attacchi ai rifugi delle Nazioni Unite, agli ospedali e alle infrastrutture civili, portando ad accuse internazionali di genocidio e crimini di guerra. Il Sudafrica, sostenuto da numerosi Paesi, ha già presentato una causa contro Israele alla Corte internazionale di giustizia (CIG), con l'accusa di violare il diritto umanitario internazionale.

Ghada Majadli, analista politica di Al Shabaka, ha twittato:

1. L'attacco di Israele al Libano è una ripetizione di Gaza da manuale: etichettare l'intera popolazione come “scudi umani” per giustificare il fatto che siano bersagli militari senza alcuna base fattuale, emettere ordini di evacuazione per interi villaggi, per dare una facciata di legalità ai loro assalti.

Disinformazione e “scudi umani”

Parallelamente alla campagna di bombardamenti, un'ondata di disinformazione si è diffusa sui social media e sui canali ufficiali, nel tentativo di giustificare il diffuso attacco alle aree civili in tutto il Libano. Una delle principali affermazioni è che Hezbollah sta usando le case dei civili per nascondere le sue rampe di lancio missilistiche, usando di fatto i civili come scudi umani. Questa narrazione è stata normalizzata a Gaza nell'ultimo anno e ora viene utilizzata in Libano come pericolosa scusa per attacchi aerei indiscriminati.

La relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, ha commentato:

Come i palestinesi, i libanesi sanno che state mentendo. Come i palestinesi, i libanesi sanno che la leadership di Israele è tanto spregiudicata quanto desiderosa di espandere la sua violenza genocida nella regione per mantenere il potere e portare avanti la sua agenda coloniale. Come i palestinesi, i libanesi sanno che la maggior parte della società israeliana potrebbe essere semplicemente troppo ferita, traumatizzata o indottrinata per vedere alternative al di là del vivere in un perenne stato di guerra. Come i palestinesi, i libanesi potrebbero chiedersi perché non siete ancora all'Aia.

Sono circolati online video animati digitali, presentati come “prove” della presenza di Hezbollah in aree civili, che hanno una forte somiglianza con i video usati per giustificare la distruzione dell'ospedale Al Shifa a Gaza. Questi video animati, privi di qualsiasi verifica indipendente, vengono usati per giustificare la distruzione di case, ospedali e scuole, con centinaia di morti e migliaia di sfollati come risultato. 

Panico ed evacuazione

Mentre le bombe piovevano sul Libano, le forze israeliane hanno emesso ordini di evacuazione a casaccio attraverso messaggi telefonici e trasmissioni radiofoniche, avvertendo i civili di lasciare le proprie case se stavano nascondendo armi di Hezbollah.

Questi avvertimenti confusi, combinati agli incessanti attacchi aerei, hanno scatenato il panico di massa e lo sfollamento generale. Migliaia di persone sono fuggite dalle loro case senza sapere dove andare, dato che strade e villaggi venivano bombardati continuamente.

Autostrada del sud – in direzione di Beirut – attacchi aerei israeliani lungo l'autostrada.

Tensioni in aumento

Questa escalation è il seguito di una settimana di intensi attacchi in Libano, alcuni dei quali sono stati descritti come violazioni del diritto internazionale. Anche l'assassinio di alti comandanti di Hezbollah a Beirut ha contribuito all'escalation di violenza, con diversi civili, tra cui bambini, uccisi negli attacchi. Hezbollah ha risposto prendendo di mira la base aerea israeliana di Ramat David e il complesso militare-industriale di Rafael nel nord di Haifa. 

Secondo Al Jazeera, il cui ufficio a Ramallah è stato perquisito e chiuso dall'esercito israeliano il 22 settembre 2024, si stima che tra il 7 ottobre 2023 e il 6 settembre 2024 Israele abbia effettuato 7800 attacchi contro il Libano, contro i 1800 di Hezbollah.

Ad aumentare l'instabilità della situazione sono le dichiarazioni incendiarie dei funzionari israeliani. Il Ministro degli Interni israeliano, Moshe Arbel, ha chiesto di espandere le colonie illegali nella Cisgiordania occupata e altre minacce di escalation provengono dalla sua più alta carica. Questa retorica non fa che alimentare i timori di un conflitto regionale più ampio, senza che la violenza possa vedere una fine.

Bisogno di responsabilità

La mancanza di responsabilità internazionale per le azioni di Israele in Palestina ha incoraggiato il suo governo a perseguire campagne militari sempre più aggressive, sia in Libano che in Palestina. Nonostante le crescenti prove di crimini di guerra, non è stata esercitata alcuna seria pressione su Israele affinché accetti un cessate il fuoco o interrompa la sua escalation di azioni. L'assenza di pressioni reali per una riduzione del conflitto ha portato molti a temere che la violenza possa solo intensificarsi.

Gli appelli per un cessate il fuoco immediato si sono moltiplicati: i Paesi di tutto il mondo hanno esortato Israele a interrompere le operazioni militari e a permettere agli aiuti umanitari di raggiungere i civili colpiti a Gaza, mentre Hezbollah ha dichiarato chiaramente che i suoi attacchi cesseranno nel momento in cui si fermerà la guerra a Gaza. Tuttavia, senza un percorso chiaro verso la presa di responsabilità, la violenza sembra destinata a continuare.

Mentre il Libano piange i suoi morti e la comunità internazionale discute le prossime mosse, il bilancio umano dei bombardamenti di Israele diventa sempre più chiaro. Intere famiglie sono state spazzate via, interi quartieri distrutti, e il Paese si trova alle prese con un altro devastante capitolo della sua lunga storia di sofferenza.

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