
Screenshot dal news report di Gazete Duvar. Marcia delle donne nella provincia di Van. Modificato su Canva.
“La Turchia vuole un cambiamento”si legge in un post [en] dal famoso account instagram Turkishdictionary [tr, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], il quale riporta dei dati secondo i quali nell'arco di tre giorni sono state uccise sei donne. “ Siamo onesti, la Turchia ha un problema con la violenza”, dice un altro post condiviso su Instagram.
Nelle ultime settimane, i gruppi impegnati nella difesa dei diritti umani, hanno fatto il possibile per richiamare l'attenzione sui problemi legati alla violenza nel pese. All'inizio di questo mese, a Istanbul sono state uccise due donne [en]. İkbal Uzuner e Ayşenur Halil sono state uccise dal diciannovenne Semih Çelik, il quale si é tolto la vita dopo aver commesso gli omicidi. Çelik , a quanto si dice [en] era già stato condannato più volte in passato e, era affetto da disturbi mentali. Çelik inoltre, faceva parte di numerosi gruppi “incel” (celibi involontari) presenti in Turchia, che sulle piattaforme social, hanno la fama di incitare gli uomini a commettere stupri, molestie e omicidi verso le donne. L'ultima donna [en] trovata morta di recente é la studentessa universitaria di ventun'anni, Rojin Kabaiş, scomparsa da 18 giorni.
Donne e bambini morti
I nomi di Uzuner e Halil non sono stati gli unici a far notizia la scorsa settimana; un'altra donna a Istanbul ha subito molestie sessuali da due uomini che inizialmente erano stati rilasciati per poi venire nuovamente arrestati dopo che il video dell'aggressione é stato divulgato sui social media, scatenando la protesta degli utenti.
In un suo recente articolo, la giornalista Melisa Gulbas, ha dichiarato che la violenza contro le donne e i bambini in Turchia sta raggiungendo un livello mai visto in precedenza. Paragonando i dati del 2021 e del 2022, scrive Gulbas nel suo articolo, nel 2023 si é verificato un aumento del 60% circa di aggressioni sessuali nei confronti delle donne.
Nel mese di ottobre, nella provincia di Tekirdağun, bambino di due anni è morto in seguito al coma, dopo essere stato sessualmente abusato. Egemen Gürcün, capo dell'associazione Tekirdağ Bar, ha dichiarato ai giornalisti che il fenomeno dell'abuso su minori é in continua crescita nella provincia, “citando 283 richieste di avvocati che si occupano di casi di abusi su minori, dall'albo degli avvoccati, avvenute nell'anno 2023, con solo 172 richieste nel 2024” secondo quanto riportato [en] da Bianet.
Nel mese di settembre, una poliziotta di ventisei anni è stata uccisa [en] da un aggressore con alle spalle 26 reati penali.
Nello stesso mese, la notizia del ritrovamento del corpo di una bambina di otto anni, Narin Güran, ha scosso l'intero paese. I resti della minore sono stati trovati nelle vicinanze del villaggio in cui risiedeva con la famiglia. La morte della bambina ha scatenato delle proteste in tutto il paese, chiedendo allo Stato di intervenire. Secondo quanto affermano i critici [en], le leggi dello Stato contro gli abusi sono inadeguate e, fortmente influenzate dai valori della religione e norme di vecchio stampo, tolleranti verso gli abusi e gli abusanti stessi [en].
Nel 2022, in seguito alla pubblicazione del feroce resoconto di Human Rights Watch (HRW) [en], Emma Sinclair-Webb, direttrice associata della divisione Europa e Asia Centrale press HRW, ha spiegato[en]le ragioni per cui è difficile combattere la violenza di genere in Turchia:
The government’s approach to combating violence against women is framed in paternalistic, conservative terms.The authorities see it as part of a national duty to protect women, whom they see as vulnerable and breakable, and to support the institution of the family. Turkey’s president is on record opposing gender equality and it has been written out of government policy. So while we are seeing government efforts to tackle violence against women, the government simultaneously undermines its own efforts by not seeing the fight against domestic violence as part of promoting women’s rights or ensuring gender equality.
L'approccio del governo alla lotta contro la violenza sulle donne é formulato in termini paternalistici e conservatori. Le autorità considerano ciò come parte del dovere della nazione di proteggere le donne, le quali vengono viste come vulnerabili e fragili, e di supportare l'istituzione della famiglia. Il presidente turco si è dichiarato [en] contrario alla parità di genere, che é stat cancellata dalla politica governativa; mentre si osservano gli sforzi del governo di placare la violenza contro le donne, lo stesso governo sminuisce tali sforzi non considerando la lotta contro la violenza domestica come parte della promuovere i diritti delle donne o garantire la parità di genere.
Un altro rapporto [en] pubblicato nel 2023 dalla Turkish Women's Associations Federation (TKDF) e dall’ United Nations Population Fund (UNFPA) la Turchia, ha rilevato [en] che 8 persone su 10 che subiscono violenza sono donne, e, che il 73% delle donne che subiscono violenza sono sposate. Nel 90% dei casi di violenza denunciati, la percentuale di coloro che perpetuano tali violenze si divide in mariti (circa il 63%) e mebri di famiglia ( circa il 21%).
Secondo quanto riporta [en] il sito We Will Stop Femicides, 315 donne sono state uccise da uomini e, 248 donne sono state trovate morte in circostanze sospette, secondo quanto documentato dalla piattaforma nel 2023. Secondo quanto riporta un'altra piattaforma di documentazione, fino a quest'anno, sono state uccise 319 donne.
La soluzione proposta dallo Stato per contrastare queste morti, consiste nel bloccare l'accesso a Discord [en]: secondo il Ministro della Giustizia Yilmaz Tunc, a piattaforma é stata la fonte della violenza, provoccando crimini di “abusi su minori [en] e oscenità.”
Un ritorno alla Convenzione di Istanbul?
Nel 2021, la Turchia si é ritirata dalla Convenzione di Istanbul [en], una Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza di genere. Dal momento del suo ritiro, i gruppi dei movimenti per i diritti delle donne hanno fatto richiesta affinché la la Turchia rientrasse di nuovo nella Convenzione, nonostante l'opposizione del presidente Recep Tayyip Erdoğan. Durante un suo discorso tenuto alla riunione del suo partito il 9 ottobre, il presidente ha dichiarato “ Il nostro ritiro dalla Convenzione di Istanbul non ha avuto nessuna ripercussione sui diritti delle donne”. Erdoğan ha inoltre promesso di far arrestare e mettere sotto processo coloro che hanno delle condanne precedenti e di prevenire così la libera circolazione dei criminali in tutto il paese.
“E’ l'impunità” la causa principale delle uccisioni di donne, bambini e animali randagi [en] , ha dichiarato in una video intervista Sera Kadigil, membro del Partito dei Lavoratori e del Parlamento.
Allo stesso tempo, secondo quanto riportato dai notiziari [en], la polizia ha iniziato a monitorare i gruppi “incel” mentre la vendita dello spray al peperoncino é salita alle stelle [en] in tutto il paese, in seguito ad una serie di crimini che si sono verificati negli ultimi due mesi. I difensori dei diritti delle donne e decine di esse in tutta la Turchia, sono anche scese in strada [en] , chiedendo che venga apportato un cambiamento nelle politiche governative.