
Nuova Morococha. Screenshot tratto da un video promozionale della compagnia mineraria Chinalco.
Nel 2013, la società mineraria cinese Chinalco (中国铝业集团有限公司) ha acceso il dibattito internazionale sugli impatti dell’industria estrattiva, in seguito alla notizia del trasferimento di un'intera città peruviana di 5.000 residenti per fare spazio ad una miniera di rame. All'epoca, il progetto di trasferimento di Morococha, nel Perù centrale, era stato pubblicizzato come una soluzione per proteggere gli abitanti dei villaggi dall'inquinamento e dal degrado ambientale derivante dalle pratiche minerarie, e come potenziale modello per gli investimenti esteri della Cina in America Latina [en].
Dieci anni dopo, gli esperti descrivono la mossa come una “tragedia” [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione].
Joselyn Jaua, giornalista peruviano che si occupa di ambiente e comunità nella regione, ha spiegato a Global Voices che le politiche di Chinalco hanno avuto un profondo impatto sia sull’antica che sulla nuova Morococha: “L’aumento della povertà è evidente tanto per le persone che sono state trasferite quanto per quelle rimaste”.
Il progetto di trasferimento è stato percepito dalle società minerarie cinesi come un approccio pionieristico nella gestione dei rapporti con le comunità all'estero. Chinalco, la società statale che nel 2007 ha acquisito la più grande miniera di rame del Perù, e che ha investito 4,476 miliardi di dollari [en] nel megaprogetto, ha promesso sulla carta di creare opportunità di lavoro locali, di consultare i rappresentanti delle comunità e dare priorità ai problemi ambientali e sociali sollevati dagli abitanti di Morococha.
Raúl Las Madrid, responsabile degli affari legali di Chinalco Peru Mining, ha dichiarato in un video di ProInversion, un'agenzia governativa peruviana, all'inizio di quest'anno.
En la actualidad, esta población ha sido reasentada a una nueva ciudad que nosotros construimos desde cero. Fue parte de nuestro compromiso y responsabilidad social. Lógicamente, tienen agua, desagüe, luz permanente, tienen diversas iglesias para todos los credos, centros educativos y hospital.
Attualmente, la popolazione è stata reinsediata in una nuova città che abbiamo costruito da zero. Faceva parte del nostro impegno e della nostra responsabilità sociale. Logicamente hanno acqua, fognature, elettricità permanente, diverse chiese per tutte le religioni, centri educativi e un ospedale.
Tuttavia, molti residenti e attivisti ambientali sostengono che la società non abbia mantenuto le sue promesse. Uno studio del 2019 dell'Università Nazionale del Perù Centrale ha rivelato che la maggior parte della popolazione di nuova Morococha crede che la loro situazione economica, la stabilità lavorativa e l’accesso ai benefici sociali promessi da Chinalco non siano stati realizzati.
Jaime Borda, attivista peruviano di Red Muqui, una rete locale che sostiene i diritti delle comunità colpite dai progetti minerari, ha dichiarato a Global Voices.
Actualmente el distrito de Morococha se encuentra en situación de pobreza y extrema pobreza. Muchas familias han tenido que migrar a otras ciudades en busca de mejores oportunidades dado que la nueva ciudad de Morococha no garantiza una vida digna o un movimiento económico.
Attualmente il distretto di Morococha versa in una situazione di povertà estrema. Molte famiglie hanno dovuto migrare verso altre città in cerca di migliori opportunità poiché la nuova città di Morococha non garantisce una vita dignitosa né attività economiche.
Invece, Chinalco si è affidata alla subfornitura e all'esternalizzazione della manodopera, generando salari minimi, secondo Borda.
Dal 2013, il 96% dei residenti della vecchia città di Morococha è stato costretto a trasferirsi in una zona umida soggetta a inondazioni, anch'essa isolata dall'autostrada principale. La situazione è ancora peggiore per una ventina di famiglie che si sono invece rifiutate di reinsediarsi.
“Le restanti famiglie nell’antica Morococha stanno affrontando vessazioni quotidiane da parte della compagnia mineraria cinese Chinalco”, ha detto Borda. “Ogni giorno continuano a distruggere le poche case degli abitanti rimasti, fino a quando l’ultimo mattone scomparirà.”
Secondo lui, queste famiglie sono state tagliate fuori dall'accesso all’elettricità e all'acqua pulita, vivendo “come ai tempi degli uomini delle caverne”. Sono inoltre stati bloccati dalle principali vie di accesso, limitando la loro capacità di soddisfare i bisogni primari come lavoro, cibo e assistenza sanitaria.
Un rapporto delle Nazioni Unite del 2018 ha concluso che quattro società minerarie di proprietà cinese, tra cui la Chinalco, hanno violato i diritti umani dei peruviani. Il rapporto ha affermato che il progetto Toromocho di estrazione del rame della Chinalco ha generato conflitti con la popolazione di Morococha e il processo di reinsediamento dei membri della comunità è rimasto incompleto e pericoloso.
Anatomia di un trasferimento
La Chinalco non aveva inizialmente pianificato di trasferire la città. La città di Morococha, oggi conosciuta come antica Morococha, si trova nella provincia di Yauli, a circa 140 Km a est della capitale Lima. È conosciuta come il luogo di nascita del boom minerario peruviano degli anni '30. Dopo decenni di attività minerarie mal regolamentate nell’antica Morococha, la città è stata abbandonata con un’eredità pericolosa e imprevedibile: un deposito di sterili minerari tossici e scoperti nel centro della città. La città mancava anche di un adeguato sistema fognario e prima del trasferimento i residenti utilizzavano latrine comuni.

Una mappa che raffigura il progetto di trasferimento di Morococha. Fonte: BBCMundo
Nel 2006, la Peru Copper Inc., una società mineraria canadese che aveva acquisito i diritti di concessione per il progetto Toromocho, chiese l'approvazione da parte del governo peruviano per convertire la miniera sotterranea in una miniera a cielo aperto. La società aveva assunto la Social Capital Group, una società di consulenza mineraria peruviana, per condurre analisi ambientali e di fattibilità del progetto. Il rapporto evidenziò come il ricollocamento della città fosse l'unica soluzione possibile e sostenibile, date le condizioni di deterioramento di Morococha e la sua vicinanza al sito minerario di Toromocho.
Sebbene all'epoca la maggioranza della popolazione locale fosse favorevole al reinsediamento, la portata senza precedenti del trasferimento di una città così grande rappresentava una sfida significativa. Quando la Peru Copper ha aperto i bandi di gara per la concessione, solo una società ha espresso interesse: la Chinalco. “Nessun’altra azienda era disposta a investire 50 milioni di dollari in un progetto sociale senza alcuna garanzia di ritorno”, ha spiegato a Dialogue Earth nel 2013 Cynthia Sanborn, politologa focalizzata su Cina e America Latina presso l’Università del Pacifico in Perù.
Chinalco, il terzo produttore mondiale di alluminio, ha svolto un ruolo significativo nell'espansione dell'influenza della Cina nel settore minerario dell'America Latina. In quanto azienda statale, Chinalco è parte integrante della strategia nazionale cinese di garantire le risorse minerarie sia a livello nazionale che estero. Il progetto Toromocho, che Chinalco ha acquisito dalla società canadese con un investimento totale di 860 milioni di [zh] dollari nel 2007, è stata la prima miniera verde [en] sviluppata da una società cinese all'estero.
Nel 2018, la società ha investito altri 1,3 miliardi di dollari (USD) [en] nell'espansione del progetto. Nonostante i ritardi nello sviluppo dello stesso progetto durante la pandemia, Toromocho rimane comunque il quinto produttore di rame del paese [en]. Il Perù è il secondo [en] produttore di rame al mondo.

Nuova Morococha. Immagine tratta da Google Maps. Immagine di José Salcedo, 2019. Utilizzo corretto.
La società cinese ha dichiarato [zh] di aver “apportato cambiamenti impressionanti nella vita dei residenti locali” (“这些举措给矿区居民的生活带来了翻天覆地的变化”) nella provincia di Yauli. Gli sforzi sostenuti dall'azienda includono la costruzione di un impianto di trattamento delle acque reflue, la facilitazione del trasferimento di 1.050 famiglie dall'area mineraria e investimenti nelle infrastrutture sanitarie locali. Chinalco ha anche promesso di organizzare una “tavola rotonda” (“La Mesa de Diálogo”) con le comunità e si è impegnata ad assumere personale locale per prendere decisioni importanti per il futuro della comunità. Al 2023, la società ha affermato di aver assunto 1.500 dipendenti per il progetto Toromocho, con solo 20 dipendenti cinesi.
Borda ha sostenuto che mentre la nuova città gode dei servizi primari, le attività economiche a Morococha rimangono stagnanti perché la società esternalizza posti di lavoro con salari minimi. La società non è neanche riuscita a creare la base promessa ai lavoratori minerari, un insediamento progettato per ospitare i lavoratori coinvolti nelle operazioni minerarie. In genere dotato di alloggi semplici, strutture comuni e servizi necessari per sostenere la forza lavoro. Il campo dovrebbe anche dare impulso all'economia locale. Anche gli spazi di dialogo promessi dalla società si sono ridotti negli ultimi anni, ha detto Borda, e le famiglie non insediate ne sono state escluse.
Nel 2022, i minatori hanno protestato contro Chinalco con uno sciopero e un blocco [en] dopo che la società ha licenziato quasi 1.000 lavoratori, a parte conflitti ambientali e sociali.

Progetto Toromocho nell'antica Morococha, 2017. Screenshot tratto dal Documentario Morococha: Invisible Voices.
Chinalco non ha risposto alla richiesta di commenti da parte di Global Voices.
Le promesse mancate di Chinalco e l’insoddisfazione dei residenti
Per comprendere la responsabilità di Chinalco nei confronti della popolazione di Morococha, bisogna far riferimento a due accordi fondamentali: Il Marco Deal, un contratto tra l’azienda e la popolazione di Morococha che affronta la povertà, i servizi sanitari di base e gli alloggi e propone una strategia per rilanciare l’economia locale; e lo studio di impatto, che definisce l’impatto del progetto Toromocho sulla comunità e sull’ambiente. Ad oggi, il Marco Deal non è stato firmato , e lo Studio di Impatto Ambientale non è stato attuato.
Secondo il rapporto 2017 dell’Istituto geologico, minerario e metallurgico del Perù (INGEMMET), la città antica di Morococha si trova di fronte ad un “pericolo imminente e non mitigabile” a causa di gravi rischi, tra cui danni strutturali visibili, vicinanza a rifiuti minerari e pericoli sismici in corso esacerbati dalle operazioni minerarie attive. La combinazione di questi fattori rende inefficaci eventuali sforzi di mitigazione, sottolineando l'estrema vulnerabilità dell'area.

Mappa della vecchia Morococha che mostra le case abitate e le case demolite nel 2013 e nel 2016, tre anni dopo l'inizio del trasferimento. Fonte: Rapporto 2017 dell'Istituto geologico, minerario e metallurgico del Perù. Utilizzo corretto.
Tuttavia, anche coloro che si sono trasferiti a Morococha nuova sono esposti ad alcuni rischi ambientali.
La nuova città, che viene anche chiamata Carhuacoto, è stata costruita nel mezzo di due lagune e su quella che prima era una palude, per cui l'umidità non ha effetti solo sugli edifici ma anche sulla salute dei residenti. Durante un'indagine nel 2015, a una donna e alla sua famiglia è stata riconosciuta una piccola unità di 50 metri quadrati a Morococha nuova, ma l'umidità della palude ha causato gravi problemi di salute alle donne, costringendole a tornare a Morococha antica. Ora, vivono in una ex scuola sovraffollata, condividendo gli spazi e un bagno con diverse famiglie.
Il rapporto INGEMMET ha concluso che le frequenti inondazioni e la liquefazione del suolo causate dai terremoti possono influire sulla sicurezza dei residenti che vivono negli edifici di Morococha nuova, dove la maggior parte delle strutture urbane, tra cui scuole, templi religiosi e centri sanitari, sono state costruite in 26 mesi tra il 2010 e il 2012. Secondo il rapporto, la società non ha ancora informato i residenti su cosa intenderebbe fare per mitigare tali rischi.
Inoltre, i residenti che non si sono ancora trasferiti sono riluttanti ad accettare le offerte di Chinalco. Hanno affermato che la società ha offerto solo 9 dollari per ogni metro quadrato delle loro abitazioni, appena sufficienti per comprare una nuova casa a Morococha nuova.
Mentre la Chinalco sostiene che “tutti i rischi sono stati risolti”, il loro rapporto riconosce [zh] anche che i peruviani, che hanno un passato di colonizzazione e sfruttamento delle risorse [en] nutrono profonde preoccupazioni per lo sviluppo minerario. Questa apprensione è particolarmente estesa tra le comunità indigene che vivono sulle Ande e che sono particolarmente sensibili a questi temi.
Borda ha sottolineato che anche le autorità peruviane sono responsabili del fallimento del progetto di reinsediamento. Hanno trascurato il loro ruolo di protettori dei diritti della popolazione, modificando le leggi a favore delle compagnie minerarie piuttosto che delle comunità locali. Hanno anche approvato lo Studio di Impatto Ambientale della società, nonostante le continue preoccupazioni per le questioni ambientali e idriche che possono avere ripercussioni sulla popolazione locale. Casi simili accadono non solo a Morococha ma anche in altre città minerarie del Perù.